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LA COMUNIONE PASTORALE in Diocesi di Cremona

LA COMUNIONE PASTORALE in Diocesi di Cremona. Alcuni spunti di lettura per il discernimento 18 aprile 2013. I N D I C E. Sguardo al passato Criteri per la comunione pastorale Le forme di comunione pastorale Lo stile della Comunione pastorale I difetti Le prospettive

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LA COMUNIONE PASTORALE in Diocesi di Cremona

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Presentation Transcript


  1. LA COMUNIONE PASTORALEin Diocesi di Cremona Alcuni spunti di lettura per il discernimento 18 aprile 2013

  2. I N D I C E • Sguardo al passato • Criteri per la comunione pastorale • Le forme di comunione pastorale • Lo stile della Comunione pastorale • I difetti • Le prospettive • La conclusione operativa

  3. Uno sguardo a ciò che ci precede • 1996, il Sinodo Diocesano pone la Comunione-Corresponsabilità come primo obiettivo pastorale • 1998, “Lode a Te, o Padre” linee pastorali di Mons. G. Nicolini, Unità pastorale non è … Unità pastorale è … • 2006/2011, Visita Pastorale di Mons. D. Lafranconi “Col termine ‘pastorale integrata’ si indica un’azione pastorale unitaria e organica tra diverse parrocchie di uno stesso territorio. Le forme concrete possono essere diverse: - l’accorpamento - l’unità pastorale - la collaborazione organica Situazioni diverse che possono trasformarsi in base alle necessità”

  4. Criteri di fondo per le scelte di forme di comunione pastorale • Funzionalità pastorale : comunità troppo piccole non garantiscono un tessuto comunitario adeguato e la necessaria ministerialità. Vedi gli accorpamenti tra parrocchie. • Testimonianza di comunione per una migliore opera di evangelizzazione: nelle forme di comunione pastorale si riflette l’identità della Chiesa e si creano le condizioni per una più feconda ministerialità. • Promozione degli orientamenti pastorali dalla testa della diocesi alla carne della chiesa diocesana. In un tessuto diocesano improntato alla comunione gli orientamenti del Vescovo edificano la comunità diocesana. I CRITERI INTERAGISCONO ?!

  5. Forme concrete di comunione pastorale (1) UNITA’ PASTORALI e COLLABORAZIONI ORGANICHE (n. 12 da 14) zona III Casalmorano-Barzaniga-Azzanello-Mirabello-Castelvisconti con 3 presbiteri zona IV Grumello – Crotta d’Adda – Farfengo – Zanengo con 2 presbiteri zona V Casalsigone-Pozzaglio-Castelnuovo Gherardi-Olmeneta con 3 presbiteri zona VI S. Agata - S. Ilario con 4 presbiteri Boschetto-Migliaro con 3 presbiteri zona VII Isola Dovarese-Pessina Cremonese-Villarocca; Stilo de’ Mariani con 2 presbiteri Vescovato - Ca’ de’ Stefani - Gabbioneta-Binanuova con 3 presbiteri zona VIII S. Michele sette pozzi – S. Giacomo Lovara con 2 presbiteri zona IX S.Giovanni in C.-Solarolo Rainerio-Voltido-Casteldidone-S.Lorenzo A. con 3 pres. zona X Calvatone-Romprezzagno-Tornata con 2 presbiteri zona XI Bellaguarda-Casaletto Po-Salina-Buzzoletto con 2 presbiteri Cicognara-Cogozzo-Roncadello con 3 presbiteri zona VI: Collaborazione organica tra S.Bernardo-S.Francesco-Immacolata in Cremona

  6. Forme concrete di comunione pastorale (2) • Consigli pastorali zonali Organismi nati con le zone pastorali negli anni ’80 soffrono di crisi di identità: non si percepisce a che cosa servano poiché da una parte mancano della dimensione operativa (difetto di costituzione) e dall’altra non sono sostenuti dalla propensione delle parrocchie alla comunione pastorale. • Commissioni pastorali zonali Articolazioni del CPZ destinate ad espletare funzioni operative a favore della pastorale zonale (sovra-parrocchiale) in sussidio alla pastorale delle parrocchie sotto l’impulso degli Uffici pastorali diocesani. Spesso inesistenti o inconcludenti (difetto di composizione e di raccordo) • Gruppi di azione pastorale (dentro le Commissioni zonali) Nati in seguito alla Visita pastorale e ancora in via di composizione. Pensati come gruppi operativi formati in base alle competenze pastorali e in rapporto diretto con gli Uffici pastorali diocesani.

  7. Lo Stile della comunione pastorale Frutto del modo di pensare e di pensarsi e di esercizio nell’agire pastorale secondo l’atteggiamento della cooperazione ► Corresponsabilità → Ministerialità → Progettualità ► Soggettività comunitaria (cfr. équipe di catechesi catecumenale) ► Forme di fraternità presbiterale che ridisegnano i ruoli del ministero ordinato non più in senso gerarchico –distribuzione di compiti, ma di corresponsabilità –composizione di responsabilità diverse

  8. I difetti della comunione pastorale ► Deficit di mentalità comunitaria → Formazione ►Abitudine all’agire pastorale individuale → Sperimentazione ► Programmazione senza progettualità ► Mancanza del metodo della verifica pastorale

  9. Le prospettive della comunione pastorale PORTARE A FAR SISTEMA Riflessione, ricerca, sperimentazione nelle zone pastorali Indicazioni del Vescovo Strumentazione degli Uffici pastorali diocesani

  10. Conclusione operativa Non attendersi una discontinuità dall’alto Agire per il cambiamento della propria realtà Attuare il metodo del confronto

  11. La morale della favola La comunione pastorale Ridà fiato alla vita delle comunità, Ridesta la ministerialità ecclesiale, Restituisce identità al ministero ordinato.

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