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Io e la matematica procedurale

Di Letizia Battaini. Io e la matematica procedurale.

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Io e la matematica procedurale

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Presentation Transcript


  1. Di Letizia Battaini Io e la matematica procedurale

  2. Fin da quando riesco a ricordare, la mia vita è sempre stata costellata dalla tecnologia e dai suoi prodotti. Sono nata nel 1989 e ai tempi della mia nascita la tecnologia aveva già vissuto importanti sviluppi tecnici, anche se non raggiungeva ancora la completezza che possiede attualmente. Ad ogni modo, fin dai primi mesi di vita sono stata circondata dalla tecnologia, la quale esprimeva il proprio potenziale attraverso elettrodomestici e anche giochi da me utilizzati. Il mio rapporto con la tecnologia nell’infanzia

  3. Non posso proprio dire di aver avuto la possibilità di affacciarmi all’utilizzo del computer negli anni della prima e della seconda infanzia, ma posso confermare il mio coinvolgimento ludico con alcuni giochi che in qualche modo si avvicinavano ad alcune caratteristiche informatiche. Uno dei giochi che ricordo in modo particolare è il Sapientino, il quale avvalendosi di impulsi elettrici (input) forniva feedback immediati, che mi aiutavano ad imparare divertendomi. Poi, al mio ottavo compleanno, i miei genitori mi regalarono un computer didattico prodotto dalla Oregon Scientific, sperando che questa mia prima esperienza diretta e concreta mi aiutasse a sviluppare nuove competenze informatiche. L’utilizzo del computer nell’infanzia

  4. Come ho dichiarato nella precedente slide, non ho avuto rapporti diretti con il mondo informatico fino agli 8 anni; ma vivevo già nell’anno 1998 e il mondo informatico si era velocemente fatto strada negli ambienti domestici e lavorativi. A casa avevo un computer con istallato il sistema operativo Microsoft del 1997. Capitava che nel pomeriggio “navigassi” in rete, tramite motori di ricerca (ex. Google), cercando immagini da copiare e incollare su files. Attività che svolgevo sia per diletto personale, che per compiti di ricerca a casa dati dalla mia maestra. Ricordo perfettamente che una parte consistente delle mie tesine di quinta elementare era stata svolta grazie all’utilizzo di Internet. Internet e infanzia

  5. Gli anni della mia seconda infanzia sono stati costellati dall’utilizzo di tanti giochi informatici; alcuni erano dei primi prototipi di gameboy ispirati ai cartoni animati della Disney, altri invece erano sotto forma di CD-ROM. Il mio preferito si chiamava “Enigma” e consisteva nell’esplorazione virtuale di una mitica città e dei suoi misteri, tramite la risoluzione di alcune domande di cultura generale. Ad ogni risposta esatta il gioco dava la possibilità di proseguire alla scoperta delle sue meraviglie. E poi non possiamo non citare la Playstation, a cui giocavo di sera e per almeno un’ora. Il mio rapporto con i giochi informatici

  6. Non ho particolari ricordi sul mio utilizzo del computer durante la scuola dell’infanzia; sono più che sicura che le attività didattiche da me svolte a scuola si focalizzassero più su attività manipolatorie, che sviluppassero i 5 sensi, oppure che incrementassero gli sviluppi cognitivi. C’è anche da considerare il fatto che ho frequentato la scuola dell’infanzia dal 1993 al 1995 e in quegli anni le tecnologie informatiche non erano ancora utilizzate come supporto didattico. Il computer negli anni della scuola dell’infanzia

  7. Il discorso cambia quando vado a scavare nei ricordi della scuola primaria. All’incirca verso la terza elementare, la mia insegnante ha voluto che ci avvicinassimo concretamente all’utilizzo del computer, poiché riteneva che le tecnologie informatiche sarebbero diventate una parte consistente della nostra vita futura. A scuola purtroppo non avevamo un’aula informatica dove esercitarci; quindi abbiamo seguito un corso formativo sull’utilizzo del computer in un plesso informatico che distanziava un kilometro dalla scuola e che raggiungevamo con i mezzi pubblici. Durante il corso ho imparato ad utilizzare programmi base come Painte Word, ed anche a migliorare la navigazione in Internet. Il computer alla scuola primaria

  8. Ho frequentato le scuole medie dal 2000 al 2003; i computers oramai si erano aperti la strada nel mondo scolastico. Ricordo che utilizzavo molto spesso il PC come supporto al mio apprendimento. Utilizzavo molto il programma Word e incominciavo a scoprire l’utilizzo di Power Point e delle sue presentazioni. Anche se durante le ore scolastiche l’utilizzo della tecnologia informatica non era ancora completamente integrata al metodo didattico, mi avvalevo del suo utilizzo a casa; alla fine della terza media, come documentazione scolastica, io e i miei compagni avevamo creato un quaderno interdisciplinare fatto interamente al computer. Il computer alle scuole medie

  9. L’utilizzo del computer durante gli anni del liceo era notevole; a differenza delle scuole medie, finalmente la mia scuola possedeva un’aula PC in cui ci recavamo per eseguire varie esercitazioni. Il computer veniva utilizzato sia come supporto didattico della lezione in aula, oppure come risorsa per delle ricerche di gruppo. Me ne ricordo una in particolare, ossia una ricerca sulla Shoah, la Seconda Guerra Mondiale e le conseguenze del nazismo; questa ricerca fu poi presentata alla classe tramite Power Point. Il computer alla scuola superiore

  10. Posso tranquillamente affermare che il 70% del lavoro universitario lo svolgo tramite l’utilizzo del computer; per citare un esempio concreto, posso portare a testimonianza il portfolio dello studente, ossia un elaborato (fatto interamente al PC) che noi tirocinanti consegniamo a fine anno accademico e che testimonia il nostro percorso di tirocinio. Il computer influenza anche l’organizzazione accademica, in quanto attraverso il sito universitario, posso tenermi aggiornata con i corsi e consultare la mia carriera scolastica, tramite il portale di I-Catt. Il computer all’università

  11. La mia prima esperienza concreta con un cellulare risale al 2002; i miei genitori ne possedevano uno e ogni tanto io lo prendevo per giocare o per fare qualche breve telefonata. Ora, nel 2013, il cellulare o meglio smartphone è una parte importantissima della mia vita; lo utilizzo veramente tanto! Non solo per telefonate o messaggi, ma anche e soprattutto per navigare in internet o per utilizzare determinate applicazioni, quali l’archivio e-book (essendo un’accanita lettrice), l’archivio musicale e i relativi downloads, le mappe stradali e il navigatore, l’applicazione dell’Università. Inoltre lo smartphone mi permette di essere collegata in tempo reale con i miei amici o le mie compagne di università. Il mio rapporto con i cellulari e il mondo della telefonia

  12. La tecnologia informatica è dappertutto: smartphones, personal computers, tablets, smart-televisions, etc. Questi sono alcuni dei prodotti informatici che fanno parte integrante della mia vita. Per non parlare poi dell’utilizzo di piattaforme virtuali dell’università, che permettono un’iterazione attiva con l’Ateneo, e l’usufrutto dei social networks (ex. Facebook) i quali hanno oramai ridimensionato o addirittura azzerato i reali confini temporali e geografici. Porto ad esempio la mia esperienza personale con Facebook, il quale mi permette ti tenermi in contatto con dei parenti ed amici residenti in Israele, America, Irlanda e Inghilterra. Come la tecnologia influenza la mia vita

  13. Internet ormai ci permette di rintracciare qualsiasi cosa noi desideriamo e, grazie alla velocità dei motori di ricerca,possiamo ottenerlo in pochi minuti. Ma come per tutte le cose, anche il web ha i suoi pro e i suoi contro; sempre più spesso sentiamo ai telegiornali come Internet (e in particolare i social networks) siano utilizzati da malintenzionati, i quali cercano di adescare giovani e minorenni, creandosi una falsa identità virtuale. Ormai gli sconosciuti non si incontrano solo per strada, ma direttamente a casa tramite il computer. I pericoli del web

  14. Durante il terzo anno di corso, ho preso parte ad un percorso di tirocinio in una scuola dell’infanzia del mio comune di residenza, nel quale mi sono avvalsa dell’utilizzo delle tecnologie informatiche come supporto didattico. Principalmente ho utilizzato il computer della scuola (ne avevano solo uno in dotazione) come proiettore di filmati ed immagini. I filmati erano stati scaricati con il programma Youtubedownloder, mentre le immagini erano state scaricate da Internet; tutto il materiale era stato poi salvato su chiavetta USB da collegare al computer della scuola. Esperienze informatiche nel tirocinio

  15. Non possiamo negare che ormai il computer sia parte integrante dei bambini, i quali vengono definiti nativi digitali; la loro vita è completamente circondata da tecnologie informatiche e per loro è assolutamente normale e semplice l’utilizzo delle stesse. A mio parere il computer può apportare notevoli contributi alla didattica: innanzitutto potrebbe ridurre i costi scolastici a lungo termine, poi consentirebbe un approccio molto interattivo, nel quale i bambini siano coinvolti in prima persona. Per non parlare poi dei feedbacks, i quali risulterebbero molto più istantanei. Le mie prospettive sul computer nel mio futuro da insegnante

  16. Immaginandomi madre, sono a favore dell’utilizzo delle tecnologie informatiche da parte dei miei figli,anche se resta un po’ di apprensione per i pericoli che le stesse potrebbero portare con sé. Spero che in un futuro possano essere sviluppate delle “protezioni virtuali”(ex. ParentalControl), che permettano ai genitori di lasciare avvicinare i propri figli al mondo informatico, senza che essi corrano il rischio di incontrare potenziali pericoli. Le mie prospettive genitoriali

  17. Grazie per la vostra attenzione!

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