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LA PRODUZIONE NEL TURISMO

LA PRODUZIONE NEL TURISMO. Così come la domanda, anche l ’ offerta turistica si caratterizza per eterogeneità e pluralità, che riguarda in primo luogo i diversi tipi di imprese turistiche operanti lungo la filiera Tassonomia della produzione turistica

raziya
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LA PRODUZIONE NEL TURISMO

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Presentation Transcript


  1. LA PRODUZIONE NEL TURISMO Così come la domanda, anche l’offerta turistica si caratterizza per eterogeneità e pluralità, che riguarda in primo luogo i diversi tipi di imprese turistiche operanti lungo la filiera • Tassonomia della produzione turistica • Mercati a pronti,a termine e contingenti • Search good vs experience good • Esistenza, crescita delle imprese turistiche e teoria dei costi di transazione • Relazioni prevalentemente esterne che passano attraverso il mercato • Relazioni internalizzate attraverso la creazione di imprese • La stagionalità nel turismo • La stagionalità nella produzione turistica • Il problema economico della stagionalità

  2. TASSONOMIA DELLA PRODUZIONE TURISTICA • Prima di vedere la produzione nel turismo è bene considerare il prodotto turistico sotto un punto di vista diverso rispetto a quello tecnico e merceologico che abbiamo visto fino ad ora • Abbiamo già visto che oltre alla tipologia turistica conta la località (ubicazione del prodotto turistico) • Oltre al luogo è poi importante il momento in cui il prodotto turistico è disponibile e lo stato di natura, la situazione contingente in cui si rende disponibile • Una vacanza può essere diversa non solo in base alla tipologia turistica ed alla località, ma anche in base alla data di consegna (alta stagione/bassa stagione) ed allo stato di natura che si verifica (pioggia/sole; mucillagine/mare trasparente; salute/malattia del turista; ecc.)

  3. TASSONOMIA DELLA PRODUZIONE TURISTICA (2) • Si parla di sistema completo di merci quando i beni o servizi vengono descritti secondo tutte e quattro le caratteristiche rilevanti: • Il bene e/o servizio della matrice del prodotto turistico diventa: xijrts Ubicazione (n° di R) Descrizione fisica del paniere turistico merce Stato di natura (n° di S) Data di consegna (n° di T) RxTxS merci Mercati contingenti Mercati futuri

  4. LO STATO DI NATURA • Esiste un vettore di variabili ambientali e = [e1, e2, …, ez] e ogni variabile può assumere solo un numero finito di valori. • Ad esempio e1 è la temperatura media, e2 sole/pioggia, e3 mucillaggini/non mucillagini, ecc. • Definizione:Uno stato di natura, s, è una specifica combinazione delle variabili del vettore e. Il numero di stati di natura possibili è S. • Gli stati di natura devono essere: • Esaustivi; • Mutualmente escludenti; • Fuori dal controllo del turista. • Il numero dei prodotti che interessa il turismo aumenta ma la natura del problema rimane immutata • La possibilità di mercati contingenti fa emergere: • 1) E’ una delle cause dell’esistenza dei costi di transazione • 2) Problema delle assicurazioni nel turismo

  5. TASSONOMIA DEI MERCATI • Mercati a spot (o mercati a pronti): se si scambiano merci disponibili immediatamente (di pronta consegna); • Mercati futuri (o a termine): se si scambiano merci riferite a date future (es. prenotazione); • Mercati contingenti: se si scambiano merci connesse allo stato di natura che si verifica al momento dello scambio. • TASSONOMIA DEI BENI SECONDO LA QUALITÀ • search good: gli attributi del bene sono riconoscibili prima del suo consumo • experience good: gli attributi del bene sono riconoscibili dopo il suo consumo • Il prodotto turistico contiene prevalentemente beni del tipo experience good

  6. MERCATO VS. IMPRESA • Anche nel caso delle imprese turistiche si pone il problema che si presenta per qualsiasi impresa industriale • Per ciascuna fase del processo produttivo, ci si può chiedere se questa può essere svolta all’interno, oppure se si deve acquistare sul mercato • Un agente che produce un viaggio deve essere proprietario dell’hotel, del ristorante, della rete distributiva e di prenotazione, oppure può acquistare dall’esterno tutti questi beni e servizi? • La scelta è quindi tra produzione esterna e produzione interna • Nel primo caso ci si affida al mercato, quindi il tipo di relazioni che si generano dipende dalla specifica struttura di mercato • Nel secondo caso l’impresa si modifica, in particolare si espande • Diventano allora importanti non le relazioni di mercato ma l’organizzazione

  7. MERCATO VS. IMPRESA (2) In un’economia di mercato i confini delle imprese sono variabili, la produzione si ha nei seguenti contesti • Il mercato: relazioni economiche governate dal meccanismo informativo dei prezzi; • Il contratto:promessa legalmente vincolante (scritta o verbale) che comporta obbligazioni per i contraenti; • L'autorità: trasferimento di un soggetto economico ad un altro soggettodi una parte del proprio insieme di scelta Quando si sceglie l’istituzione mercato piuttosto che l’istituzione autorità? L’opzione mercato implica un certo numero di operazioni complesse: Individuazione degli agenti con cui stringere rapporti di fornitura Valutazione della loro serietà professionale Stipula di vari contratti Controllo sul rispetto delle condizioni del contratto (quantità, qualità, tempi di consegna, ecc.)

  8. MERCATO VS. IMPRESA (3) Anche l’opzione impresa richiede varie operazioni: • Darsi un’organizzazione gerarchica • Esercitare l’autorità per la selezione dell’azione da intraprendere • Assumersi il rischio della produzione • Controllare che i lavoratori si impegnino Coase (1937) e Williamson (1981): confronto tra i costi di produzione e i costi di transazione. Obiettivo: minimizzare la somma tra il costo di produzione e quello di transazione (definizione, stipulazione ed esecuzione dei contratti). Costi di transazione: • ex-ante: costi che l'operatore incontra al momento della definizione del contratto; • ex-post: costi che l'operatore incontra dopo la definizione del contratto e nel corso della sua esecuzione, riguardano il controllo della celerità e della qualità delle azioni intraprese dagli operatori

  9. I COSTI DI TRANSAZIONE L'entità dei costi di transazione è determinata dalle caratteristiche delle transazioni. Sei determinanti principali: • L'asimmetria dell'informazione (il venditore possiede sempre maggiore informazione); • La specificità della transazione (si fanno investimenti specifici in conseguenza di un dato rapporto di mercato); • La durata e la frequenza delle transazioni; 4.L'incertezza e la complessità delle transazioni(il prodotto turistico interessa rapporti complicati, procedure e tempi di esecuzione interessano molte clausole); 5. La difficoltà di misurare i risultati; 6.La relazione con altre transazioni(ci possono essere elevati costi di coordinamento); Conclusione: i costi di transazione differiscono in relazione alla natura della transazione e al modo di organizzazione della produzione. L’impresa deve quindi fare attenzione non solo ai costi di produzione, ma anche ai costi di transazione.

  10. LA PRODUZIONE E LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA VACANZA Diverse forme di organizzazione della produzione: Tour operator : imprese specializzate nella predisposizione del prodotto turistico; Agenzie di viaggio: imprese specializzate nella distribuzione del prodotto e la resa di servizi turistici singoli o fra loro assemblati. Motivazioni dietro l’esistenza di intermediari: Specializzazione produttiva; Trasferimento di rischio … però … i costi di transazione possono aumentare trade-off

  11. LA STAGIONALITÀ Il turismo è un fenomeno stagionale: • Cause naturali, (stagioni climatiche); • Cause istituzionali, (vacanze scolastiche e ferie lavorative); • Cause sociali, (festività civili o religiose fisse). Analisi compiuta attraverso serie storiche Pr(t) = (T + C) + (F+ E) + S + (IR + U) • Trend (T) = variazioni sistematiche di lungo periodo delle presenze; • Ciclo (C) = variazioni delle presenze di breve periodo determinate dal mutamento degli indicatori macroeconomici; • Festività (F) = fluttuazioni a festività variabili e ai cosiddetti “ponti”; • Eventi multiannuali periodici (E) = variazioni cicliche delle presenze spiegate dal succedersi di eventi periodici (Biennale di Venezia, Anno Santo; ecc.). • Stagionalità (S) = oscillazioni nelle presenze che ricorrono di anno in anno, con tempi e intensità statisticamente simili; • Componenti irregolari (IR) = eventi del tutto imprevedibili (scioperi, terrorismi, disastri naturali); • Irregolarità residue (U) = mutamenti residui, noise

  12. LA STAGIONALITÀ (2) Profili stagionali tipici: • una sola stagione estiva (o invernale) ad elevata intensità; • una seconda stagione primaverile (o autunnale) che fa da “spalla” all'alta stagione; • doppia stagione estiva e invernale (c); • assenza di stagionalità (d). • Esistono turismi monostagionali (a), bistagionali, non stagionali, delle stagioni intermedie… • Esistono forme di microstagionalità (b)

  13. LA STAGIONALITÀ (3) Indici di stagionalità: • Tasso di stagionalità =Pmax / Pmin • Intensità della stagionalità =Pmax– Pmin • S’ (Fattore di picco stagionale) = Pmax / Pmedio Problemi economici legati alla stagionalità: • Effetti di perdita dell’offerta o di congestionamento; • Profittabilità dell’impresa;

  14. Il turismo monostagionale della figura a mostra • Tasso di Stagionalità=10 • Intensità della stagionalità=9 • Fattore di picco stagionale=1,81 • Il turismo astagionale della figura d mostra • Tasso di Stagionalità=1,25 • Intensità della stagionalità=2 • Fattore di picco stagionale=1,11 Regola Empirica Fattore di picco stagionale <2 stagionalità bassa 2<Fattore di picco stagionale<3 stagionalità Fattore di picco stagionale >3 stagionalità forte

  15. I PROBLEMI ECONOMICI DELLA STAGIONALITÀ A. Effetti di perdita dell'offerta o congestionamento: • Impossibilità di accumulare scorte; • Eccessivo carico di produzione per le strutture e infrastrutture durante i picchi di alta stagione e sotto-occupazione nella basse stagione; • Problemi di sovraffollamento e insoddisfazione per il turista.

  16. I PROBLEMI ECONOMICI DELLA STAGIONALITÀ (2) B. Conseguenze sulla profittabilità: • La bassa stagione riduce il tasso di utilizzazione del capitale dell’impresa turistica, e “taglia” drasticamente il tasso di profitto effettivo. • Immaginiamo ci sia un albergo con N posti letto che il proprietario affitta ad un gestore ad un prezzo unitario per posto letto per giorno pari a g. Questo gestore, o imprenditore, farà un investimento in capitale pari a K=N*g*365 • Adesso immaginiamo che si possa distinguere tra capitale impiegato (o preso a prestito) e capitale effettivamente utilizzato, quest’ultimo sarà pari a K’ = g*Pa; dovePa sono le presenze effettive in albergo nell’arco dell’anno Allora avremo che il tasso di profitto effettivo, computato sull’intero capitale investito, si può distinguere dal tasso di profitto gestionale, computato sul solo capitale utilizzato Dove r = tasso di profitto effettivo; rg= =tasso di profitto della gestione; U= = tasso di utilizzazione del capitale

  17. RIDUZIONE STAGIONALITA’ • La riduzione della stagionalità ha i seguenti effetti positivi: • Turisti più soddisfatti (meno congestione) • Migliore utilizzazione del capitale • Riduzione dei prezzi medi (dato che gli impianti si avvicinano a lavorare ad un costo medio minimo) • Occupazione non stagionale di capitale, infrastrutture e lavoro • Aumento tasso di profitto

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