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La valutazione d’azienda

La valutazione d’azienda. Metodi alternativi a confronto. I metodi patrimoniali. Stima analitica: a valori correnti; di sostituzione (riacquisto o riproduzione) Metodi patrimoniali semplici (senza intangibles) Metodi patrimoniali complessi (con intangibles)

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La valutazione d’azienda

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Presentation Transcript


  1. La valutazione d’azienda Metodi alternativi a confronto

  2. I metodi patrimoniali • Stima analitica: • a valori correnti; • di sostituzione (riacquisto o riproduzione) • Metodi patrimoniali semplici (senza intangibles) • Metodi patrimoniali complessi (con intangibles) • Ragionati (criteri di stima del valore degli intangibles) • Empirici (comportamenti negoziali pregressi)

  3. I componenti valutati con il metodo patrimoniale Avviamento Beni immateriali Beni immateriali Plusvalenze Plusvalenze Plusvalenze Valore contabile Valore contabile Valore contabile Valore contabile Avviamento identificato come l’insieme di quei beni intangibili generici, non trasferibili autonomamente, ma in grado di generare valore

  4. I criteri di stima degli intangibles nei metodi patrimoniali complessi ragionati • Determinazione del valore residuo (costi sostenuti-degrado); • Attualizzazione dei costi da sostenere per un’ipotetica riproduzione dei beni immateriali (C.riprod*Vr/Vt); • Attualizzazione dei redditi differenziali conseguibili da tali beni (attualizzazione di premium price, potenziali royalties o differenziali in termini di reddito operativo) • Attualizzazione delle perdite in caso di cessione (maggiori costi e/o minori ricavi)

  5. I metodi reddituali Sono uno degli elementi di novità introdotti con la nascita delle discipline economico-aziendali negli anni ‘30. Non è il capitale che determina il reddito, ma il reddito che determina il capitale. “La gallina fa le uova, l’albero produce la frutta…queste nozioni non hanno significato se si applicano alla costituzione economica dei capitali e dei redditi…Le uova e la frutta non valgono sul mercato in quanto gallina ed albero hanno valore; ma gallina ed albero valgono in quanto uova e frutta consentono un dato guadagno” (Zappa, 1937) Un metodo coerente con tali caratteristiche è: W = R/i

  6. I metodi misti A partire dagli anni ’70 si delinea un nuovo approccio valutativo basato sui metodi misti. L’obiettivo è quello di proporre un metodo che coniughi “esigenze dottrinali” e “applicazioni professionali” I metodi misti considerano sia l’assetto patrimoniale dell’azienda sia la sua attitudine a produrre redditi futuri.

  7. Un esempio di metodo misto La problematica del bilanciamento tra i due modelli reddituali e patrimoniali può essere risolta semplicisticamente, attraverso una media ponderata dei valori di capitale economico che emergono con i due metodi. W = (K + R/i)/2 In realtà, vedremo che esistono metodi misti più evoluti rispetto a quello discusso. N.B.: ad onor del vero i metodi patrimoniali complessi costituiscono già un metodo misto (attualizzano flussi futuri per valutare gli intangibles)

  8. I metodi per la valutazione del capitale economico

  9. I metodi patrimoniali

  10. I metodi patrimoniali semplici La logica sottesa ai metodi patrimoniali guarda all’azienda oggetto di valutazione come ad un complesso di beni che l’investitore dovrebbe acquisire per istituire una nuova impresa perfettamente identica (concetto di “capitale che produce reddito”) Tali metodi sono basati su: • Una stima analitica • A valori correnti • Di sostituzione/rinegoziazione

  11. Procedimento • Capitale netto di bilancio, comprensivo degli utili che non si intende distribuire; • Aggiunta di plus/minusvalenze relative all’adozione di valori correnti di sostituzione per le attività e di rinegoziazione per le passività; • Applicazione di un’aliquota fiscale “r” su plus/minusvalenze W = C+[(P1+P2…)-(M1+M2…)]*(1-r)-Ud

  12. Step iniziale (valido per tutti i metodi di valutazione) la Revisione Contabile Qualora il bilancio non sia sottoposto a revisione contabile da parte di una società di revisione, è buona norma che il valutatore verifichi alcuni aspetti come:

  13. Le fasi della revisione contabile A) Analisi preliminare del sistema di controllo interno, cioè degli strumenti, delle tecniche e delle procedure che garantiscono: • L’attendibilità delle informazioni • La salvaguardia del patrimonio aziendale • L’efficacia e l’efficienza delle politiche aziendali • Il rispetto delle norme di legge B) Verifica sui saldi contabili per valutarne la correttezza

  14. La revisione per cicli Solitamente la revisione avviene per cicli.Ossia l’azienda è suddivisa in vari sotto processi di cui viene valutato prima il relativo sistema di controllo interno e poi la qualità dei saldi contabili esposti in bilancio I cicli sono ad esempio il ciclo vendite, acquisti, immobilizzazioni, monetario. Nelle slide seguenti osserviamo l’analisi del SCI del ciclo vendite ed i successivi test di sostanza

  15. La suddivisione dei compiti

  16. I rischi di controllo connessi alla suddivisione dei compiti Il sig Verdi approva un ordine di acquisto emesso dal Sig. Rossi, suo amico. L’ordine viene evaso e fatturato. I due amici sono d’accordo che Rossi non pagherà mai la fattura e venderà la merce, dividendo con Verdi i guadagni Il sig Neri d’accordo con Bianchi, prepara i documenti per la spedizione merce senza che sia stato ricevuto un ordine. Neri non emette fattura e la contabilità non rileva il credito insoluto Il sigSandri, responsabile della COGE e della contabilità clienti, d’accordo con Bianchi, annulla un suo debito passandolo a perdita. In questo modo nessuno potrà più accorgersi dell’insoluto esaminando le scritture Il sig Franchi, addetto agli incassi ed alla contabilità cliente, intercetta un assegno girandolo a se stesso. Successivamente riduce il credito verso cliente girandolo a perdita, non registrando, quindi, il pagamento

  17. I rischi di controllo connessi alla suddivisione dei compiti Separazione delle mansioni Possibili errori o frodi Il sig Conti, responsabile commerciale, richiede di prefatturare a dicembre ordini per merce già pronta, ma non ancora consegnata. Ciò allo scopo di raggiungere il suo target di fatturato La funzione commerciale dovrebbe essere separata dalle funzioni credito, gestione ordini, spedizione e fatturazione Possibilità di alterare i ricavi di vendita ed i crediti per perseguire obiettivi personali

  18. I test sulla sostanza Uno strumento operativo adottato per il ciclo vendite: la circolarizzazione

  19. Processo di ottenimento e di valutazione di una diretta comunicazione fornita da una parte terza in risposta a una richiesta, da parte del revisore, di informazioni riguardanti una particolare voce che influenza le asserzioni contenute nel bilancio • Tecnica finalizzata a ottenere conferma da soggetti esterni all’azienda circa la corrispondenza e la correttezza di alcuni saldi che figurano in contabilità e bilancio • Il termine “circolarizzazione” deriva dalla necessità di far “circolare” numerose lettere nel corso di una revisione di bilancio

  20. Il processo di circolarizzazione • Selezione dei soggetti da coinvolgere • Invio delle richieste di conferma (firmate dai vertici della società oggetto della revisione) da parte di strutture esterne • Contestuale invio della busta (normalmente già affrancata) per la risposta, indirizzata alla società di revisione

  21. Modelli di circolarizzazione • A seconda dell’indicazione o meno del saldo da confermare si distingue tra • Richieste di conferme saldi in bianco • Richieste di conferme saldi con esplicita indicazione dell’ammontare da confermare • A seconda della richiesta o meno di risposta si distingue tra • Richieste di conferme saldi positive • Richieste di conferme saldi negative

  22. Richiesta di conferma saldi positiva • Si chiede al soggetto terzo di indicare se è d’accordo su un determinato ammontare, esplicitamente indicato nella richiesta di conferma. In questo modo si richiede una risposta sia nel caso in cui il saldo sia ritenuto corretto dal soggetto terzo, sia nel caso in cui non lo sia • A volte può essere utilizzato anche un modulo in bianco di conferma positiva, per chiedere al soggetto terzo di indicare egli stesso l’ammontare, invece di chiedere semplice conferma di un saldo • La mancata risposta ad una richiesta di conferma saldi positiva richiede che quel determinato saldo venga sottoposto a ulteriori procedure alternative di revisione

  23. Richiesta di conferma saldi negativa • Una richiesta di conferma saldi negativa prevede che il soggetto terzo risponda solo nel caso di disaccordo con l’ammontare indicato dal revisore • Utilizzata quando il rischio di controllo è ritenuto basso • La mancata risposta ad una richiesta di conferma saldi negativa viene considerata come una prova della correttezza di un saldo

  24. Test di autovalutazione Vedi dispense consegnate in aule

  25. Fase successiva • Dopo aver effettuato la revisione contabile del cliente, si applica il metodo prescelto • Nel caso del metodo patrimoniale semplice, il punto di partenza è l’ultimo bilancio sottoposto a revisione. • Le poste sono valutate a VALORI CORRENTI, che corrispondono a • Valore storico aggiornato • Valore di riproduzione o di sostituzione • Valore di mercato • Valore d’uso

  26. Il valore storico aggiornato • Capitalizzazione del costo di acquisto o di produzione di un asset, al netto degli ammortamenti.

  27. Il valore storico aggiornato • Costo storico * (1+i)t = 50.000 * (1,03)7 = 61.493 • Fondo ammortamento aggiornato = 61.493*10%*7 = 43.045 • Rettifica da apportare in bilancio: 13.045 Limiti: • Non si interviene sulle ipotesi di usura dell’impianto • La scelta del tasso di capitalizzazione rischia di non esprimere concretamente il reale aumento di prezzo subito dal bene sul mercato

  28. Costo di riproduzione e di sostituzione Tengono conto del costo da sostenere per il rimpiazzo del bene rispettivamente con un bene identico in termini di capacità produttiva e di modello (riproduzione interna) o con un bene sostitutivo, simile soltanto per la capacità produttiva (acquisto esterno di beni similari) Il valore così ottenuto deve essere decurtato per un valore espressivo dell’obsolescenza tecnica ed economica subita dal bene

  29. Esempio costo di riproduzione

  30. Aspetti legati all’obsolescenza economica Con riferimento all’impianto di goffratura, si tenga presente che da quest’anno sono stati diffusi impianti che consentono una maggiore efficienza nel consumo delle materie prime, stimata attorno ai 4 € per ora di lavorazione

  31. Valore di mercato Il valore di mercato è concettualmente simile al costo di riproduzione, con l’unica differenza che non si riferisce ai costi per la ricostruzione interna del bene, bensì a suo acquisto ex novo ai valori correnti di mercato. Facilmente applicabile per beni che hanno quotazioni dell’usato. In tal caso contiene già gli effetti dell’obsolescenza tecnica ed economica In caso contrario è necessario procedere alla loro stima, così come fatto nel caso del costo di riproduzione e sostituzione.

  32. Valore d’uso Pari al valore attuale dei contributi derivanti dall’utilizzo del bene. Es.: stima del valore d’uso di un brevetto.

  33. Immobilizzazioni materiali • Ricorso ad esperti per la stima del valore • Utilizzo di uno dei 4 metodi presentati precedentemente • Nel caso di beni in leasing • Aumento dell’attivo e del passivo per il valore attuale delle rate ancora da pagare, attualizzati al tasso dell’operazione • Confronto con il Valore corrente stimato con uno dei 4 metodi • Se quest’ultimo è maggiore si effettua una rettifica in aumento e viceversa

  34. Esempio riferito ai beni in leasing

  35. Partecipazioni di controllo • Il valore contabile corrisponde al prezzo di acquisto o alla quota del patrimonio netto della controllata • Il valore corrente corrisponde alla quota parte di controllo del valore economico della controllata, più una quota corrispondente al premio di maggioranza Px = (We * X) * (1 + y)

  36. Stima del premio di maggioranza • Il PM tiene conto del fatto che con un investimento ridotto è possibile ottenere sinergie a livello economico con la controllante

  37. Partecipazioni collegate • Metodo simile a quello applicato per le controllate anche se, in questo caso, al posto del premio di maggioranza deve essere applicato uno sconto di minoranza. • Px = (We * X) * (1- y) • Studi empirici hanno dimostrato un valore di y oscillante tra il 25 ed il 50%

  38. Magazzini • Materie prime: costo di sostituzione o prezzo di acquisto più recente (FIFO) • Prodotti finiti e semilavorati: costo di riproduzione o valore netto di mercato (Prezzo al netto dei costi commerciali)

  39. Crediti commerciali • Individuare la percentuale media di insolvenza negli anni passati (ultimi 3/4 anni) • Applicare tale percentuale ai crediti commerciali al lordo del fondo svalutazione iscritti in bilancio alla data della perizia.

  40. Crediti e debiti finanziari • Il valore corrente è stimato attualizzando le rate ancora da incassare/pagare ad un tasso di mercato. • Per i crediti, se il TIR è maggiore del tasso di mercato si effettua una rivalutazione del credito, corrispondente ad una plusvalenza • Per i debiti, se il TIR è maggiore del tasso di mercato si effettua una rivalutazione del debito, corrispondente ad una minusvalenza

  41. Esempio riferito ad un debito finanziario • Valore corrente = 8.421<valore contabile 9.000 • Dunque, TIR<Tasso di mercato • Si effettua una svalutazione del debito, corrispondente ad una plusvalenza

  42. Metodo patrimoniale complesso • Oneri pluriennali • Eliminare tutti gli oneri che derivano da un mero processo di capitalizzazione dei costi di esercizio, come i costi di impianto e di ampliamento • I costi di R&S e pubblicità possono essere mantenuti se daranno benefici futuri. Si utilizza il costo di riproduzione • Nel caso in cui siano stati spesati in bilancio dei costi che erano suscettibili di capitalizzazione, dovranno essere effettuate delle rettifiche in aumento, con effetti retroattivi

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