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Urgenze Pediatriche

Regione Lombardia 2006. Capitolo 9. Urgenze Pediatriche. Identificare le principali cause di urgenza pediatrica. Conoscere i relativi principi di trattamento. Obiettivi. EVOLUZIONE PEDIATRICA. La comunicazione è la chiave per fornire il miglior trattamento.

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Urgenze Pediatriche

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Presentation Transcript


  1. Regione Lombardia 2006 Capitolo 9 Urgenze Pediatriche

  2. Identificare le principali cause di urgenza pediatrica Conoscere i relativi principi di trattamento Obiettivi

  3. EVOLUZIONE PEDIATRICA

  4. Lacomunicazioneè la chiave per fornire il miglior trattamento • Il bambino ha differenti modi per farsi capire dal mondo degli adulti • Ha paure e stress differenti • Non dobbiamo trattare solo il bambino, ma anche la famiglia • I parenti devono essere coinvolti nella cura del bambino

  5. Classificazione in base all’età • Lattante:dalla nascita a 1 mese • Infante: da 1 mese a 1 anno • Bimbo ai primi passi: 1-3 anni • In età prescolare: 3-5 anni • In età scolare: 5-10 anni • Adolescente: 10-17 anni

  6. INFANTE (da 1 mese a 1 anno) • Dipende completamente dai genitori • Sta seduto, gattona • Segue con lo sguardo, attirato da suoni e luci • Respira attraverso il naso e usa prevalentemente i muscoli addominali • Scarsa capacità di termoregolazione • Testa grossa: fonte di perdita di calore

  7. Come trattare: INFANTE (da 1 mese a 1 anno) • Tenere vicino ai genitori • Tenere al caldo! • Usare un tono di voce calmo e rassicurante

  8. Bimbo ai primi passi (1-3 anni) • Comincia a parlare • Ha coscienza di se, esprime volontà • Teme le separazioni e il dolore • Cammina ed esplora il mondo che lo circonda • Non avverte il pericolo • Esegue ordini semplici

  9. Bimbo ai primi passi (1-3 anni) Come trattare: • Mantenere almeno il contatto visivo con i genitori, se possibile • Mettersi al loro livello • Esaminare con i genitori, se possibile

  10. Età prescolare (3-5 anni) • Molto espressivo e comunicativo • Pensatore magico e fantasioso • Ha concetto di se ancora incompleto • Teme il dolore, le deturpazioni e le separazioni • Molto mobile

  11. Età prescolare (3-5 anni) Come trattare: • Incoraggiare il gioco e la fantasia • Incoraggiare la partecipazione al trattamento • Trasportare con il bimbo il giocattolo o l’indumento preferito

  12. Età scolare (5-10 anni) • Si esprime correttamente • Capisce la struttura e le funzioni del corpo • Ragiona • Non comprende il concetto di morte • Teme la perdita di funzioni, le deturpazioni e la morte

  13. Età scolare (5-10 anni) Come trattare: • Spiegare le procedure prima di eseguirle • Spiegare il perché delle procedure • Progettare un’evoluzione favorevole del trauma • Rispettare il pudore • Lodare la collaborazione

  14. Adolescente (10-17 anni) • Determinato a vivere nuove esperienze • Ha capacità decisionale • Il gruppo di amici è spesso il suo riferimento • Teme la perdita di autonomia • Teme la morte e la deturpazione

  15. Adolescente (10-17 anni) Come trattare: • Interrogare in assenza dei genitori, se necessario • Consentire scelte e controllo • Rispettare l’autonomia • Non ridicolizzare di fronte ai coetanei

  16. Parametri vitali e peso per età

  17. Domande

  18. P-BLS Paediatric Basic Life Support

  19. Acquisire conoscenze teoriche, abilità pratiche e schemi di comportamento Prevenire i danni cerebrali da mancanza di ossigeno Obiettivi

  20. P-BLS il P-BLS comprende • PREVENZIONE • RICONOSCIMENTO PRECOCE dell’arresto respiratorio e/o cardiocircolatorio • ALLARME tempestivo • SUPPORTO di respiro e di circolo (RCP) • Riconoscimento e trattamento della OSTRUZIONE delle VIE AEREE da corpo estraneo

  21. ACC Cause di ACC nel Bambino Raramente è di origine cardiaca Malattie respiratorie gravi Convulsioni protratte Avvelenamenti Corpo estraneo Disidratazione Infezioni Traumi gravi Shock Insufficienza Respiratoria ARRESTO RESPIRATORIO BRADICARDIA

  22. La catena della sopravvivenza Prevenzione PALS Allarme Precoce RCP Precoce

  23. ABC del P-BLS A Vie aeree IRWAY B Respiro REATHING C Circolo IRCULATION CON MODALITA’ DIVERSE LATTANTE (da 0 a 1 anno) BAMBINO (da 1aa all’inizio PUBERTA’)

  24. Sequenza P-BLS • Valutazione del rischio ambientale • prima di intervenire accertarsi che non vi siano • pericoli per il soccorritore ed il bambino stesso • Valutazione dello stato di coscienza • stimolo verbaleè chiamare ad alta voce • stimolo tattileèscuotere delicatamente • (Attenzione al trauma!!)

  25. Bambino COSCIENTE • Favorire il contatto con la madre • Se possibile assecondare la posizione da lui scelta • Valutare le condizioni • Rassicurarlo costantemente • Contattare la C.O.E.U.

  26. ALLERTARE L’EQUIPE Bambino INCOSCIENTE POSIZIONARE IL BAMBINO INSTAURARE PERVIETA’ VIE AEREE

  27. A – vie aeree Estensione del capo e sollevamento del mento nel BAMBINO Posizione neutra del capo nel LATTANTE

  28. A – vie aeree La cannula di Mayo impedisce la caduta della lingua all’indietro POSIZIONAMENTO: utilizzare abbassalingua NON rotazione cannula OPZIONALE

  29. Respiro G.A.S. B – Respiro C – Circolo G uardo A scolto S ento + Mo.To.Re. Max 10 secondi

  30. RESPIRO ASSENTE B – Respiro 5 VENTILAZIONI Tecnica di ventilazione • posizionarsi alla testa del bambino; • ogni insufflazione dura 1 secondo; • utilizzare un pallone autoespansibile da 500 ml. collegato a O2 ad alti flussi e reservoir; • se inefficaci riposizionare capo e mascherina ed effettuare altre 5 ventilazioni

  31. B – Respiro Cause più frequenti di ventilazione inefficace e complicanze Malposizionamento della maschera Posizione del capo non corretta IPOVENTILAZIONE DISTENSIONE GASTRICA Insufflazione troppo rapida o brusca

  32. CIRCOLO PRESENTE CIRCOLO ASSENTE C – Circolo Nella valutazione deisegni di circolo (MOTORE: MOvimenti, TOsse, atti REspiratori) prestare molta ATTENZIONE al colore della cute e al tono muscolare 20 VENTILAZIONI/min (rivalutazione MO.TO.RE. dopo 2 min) CTE (15:2) per 2 minuti (se > 1 aa applicare protocolloDAE)

  33. Punto di repere C – Circolo CENTRO del TORACE Tecnica a due dita: LATTANTE Tecnica ad una mano: BAMBINO (a due mani se necessario)

  34. C – Circolo Tecnica di Compressione • deprimere il torace di 1/3-1/2 del suo diametro A/P • mantenere una frequenza di 100 compressioni/min • rilasciare totalmente la pressione sul torace • tempo di compressione/rilasciamento 1:1 • rapporto compressioni/ventilazioni 15:2

  35. C – Circolo Cause più frequenti di CTE inefficaci e complicanze LESIONI DI ORGANI INTERNI (POLMONI, FEGATO, MILZA) Punto di repere scorretto Compressioni troppo brusche CIRCOLO INSUFFICIENTE Tecnica scorretta

  36. Sicurezza della scena GAS + Mo.To.Re (per max 10 secondi) Valutazione stato di coscienza Osservare Trattare se indicato Algoritmo universale (1) NON Risponde Risponde PERVIETA’ VIE AEREE Valutazione presenza RESPIRO e SEGNI di CIRCOLO

  37. Respiro G.A.S. Posizione Laterale di Sicurezza Algoritmo universale (2) + Mo.To.Re. (Polso opzionale) Respiro presente Respiro ASSENTE (o Gasping) NESSUN MOVIMENTO ALLERTA COEU INIZIA RCP per 2 minuti) (15:2 per 8 cicli)

  38. Ricercare la presenza di circolo: Mo.To.Re. (+ polso opzionale) max per 10 secondi Rivalutazione Dopo circa 2 minuti (8 cicli) LATTANTE BAMBINO

  39. B-C Rivalutazione Ogni 2 minuti (durante la rivalutazione)CAMBIARE SOCCORRITORE CTE Mo.To.Re ASSENTE (polso opzionale) RCP PRESENTE MAX 10 secondi G.A.S. 20 Ventil./min. ASSENTE PRESENTE Coscienza ASSISTENZA

  40. da 0 a 1 anno se FC <60 battiti/min trattare come ACC LATTANTE

  41. Domande

  42. Indicazioni Età < 1 anno: NON utilizzare DAE Età > 1 anno: ATTENUATORI di energia Defibrillazione in età pediatrica (è consentito l’utilizzo delle placche da adulti solo nel caso in cui non si disponga degli attenuatori di energia)

  43. Valutare il paziente (ABC) 2 min. RCP (8 cicli – 15:2) IMMEDIATA RCP (2 min. – 15:2) On Avviare procedura DAE Analizzare il ritmo Enunciare la filastrocca di sicurezza Analisi Erogare la scarica se indicato Sequenza operativaP-BLSD Shock

  44. L’impedenza trans-toracica è in relazione a: Posizione piastre • Sternum: sottoclavicolare, parasternale destra • Apex: centro della piastra sulla linea ascellare anteriore altezza 5° spazio intercostale 3 cm Se non è possibile distanziare le due piastre di almeno 3 cm utilizzare la posizione ANTERO-POSTERIORE • Posizione degli elettrodi • Aderenza degli elettrodi

  45. Nessuno Sicurezza Durante le fasi di analisi, carica, scarica deve essere a contatto con il paziente

  46. Durante l’erogazionedello shock allontanareil flusso di Ossigenodal paziente Durante analisi e shock mantenere sempre CONTROLLO VISIVO della zona circostante Sicurezza

  47. Filastrocca di sicurezza Io sono via Voi siete via Tutti sono via Sicurezza

  48. Arresto cardiaco RCP 2 minuti (8 cicli) 15:2 Shock indicatoFV/TV Eroga 1 scarica RCP per 2minuti Continua secondoprotocollo locale Algoritmo universale P-BLSD Avvia procedura DAE Analizza (Mo.To.Re) Shock NON indicatononFV/TV RCP per 2 minuti

  49. Ripresa di CIRCOLO e RESPIRO Constatazione di decesso (scritta) da parte di personale MEDICO Esaurimento Fisico dei Soccorritori Disposizioni della COEU 118 Arrivo dell’MSA Evoluzione

  50. Domande

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