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Condizioni dei lavoratori temporanei

Condizioni dei lavoratori temporanei. Motivazioni. Scelta obbligata. Scelta rispondente ai bisogni lavorativi/extra-lavorativi. Deficit di protezioni sociali. Mancanza di riconoscimento.

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Condizioni dei lavoratori temporanei

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Presentation Transcript


  1. Condizioni dei lavoratori temporanei

  2. Motivazioni Scelta obbligata Scelta rispondente ai bisogni lavorativi/extra-lavorativi

  3. Deficit di protezioni sociali

  4. Mancanza di riconoscimento In alcuni casi il deficit deriva dalla mancanza di riconoscimento formale della tutela(es. indennità di mobilità, cassa integrazione per i lavoratori a termine; indennità di disoccupazione per i collaboratori) Comunque prevale una interpretazione restrittiva dei diritti (minore generosità di alcune tutele, in termini di entità, durata)

  5. Difficoltà di accesso In altri casi, anche se c’è una titolarità formale della tutela, la sua esigibilità è resa difficoltosa dai criteri e dalle condizioni per la sua attribuzione (calibrati sul lavoro subordinato a tempo indeterminato) Brevità e discontinuità dei rapporti di lavoro

  6. Il caso delle misure pubbliche di sostengo al reddito Indennità di disoccupazione ordinaria Requisiti: • anzianità assicurativa di almeno 2 anni (che significa aver versato un contributo settimanale almeno 2 anni prima dell’evento • aver versato almeno 52 contributi settimanali nel biennio precedente all’evento

  7. Indennità di disoccupazione a requisiti ridotti Requisiti: • anzianità assicurativa di almeno 2 anni (che significa aver versato un contributo settimanale almeno 2 anni prima dell’evento • aver svolto almeno 78 giovante di lavoro nell’anno precedente all’evento

  8. Usufruisce di un’indennità di disoccupazione – Intervistati non occupati al momento dell’intervista (%)- Indagine su lavoratori interinali realizzata dall’IRES, 2010

  9. «Hai mai beneficiato di un’indennità di disoccupazione?» – Persone con più di due anni di anzianità lavorativa e che hanno vissuto un periodo di mancanza di lavoro (%) - Indagine IRES

  10. Basse retribuzioni

  11. Stipendio medio mensile per rapporto di impiego- Indagine Carrieri/Damiano, 2010

  12. Probabilità di guadagnare meno di 1.000 euro al mese- Indagine Carrieri/Damiano, 2010

  13. Altri deficit

  14. Difficoltà ad accedere a prestiti, mutui, pagamenti rateali «Un lavoratore con contratto a progetto non esiste per le banche, è impossibile l’accesso al credito; se per le statistiche io sono occupato, per Mediaworld non lo sono e quindi un personal computer, che sono quattro soldi, non me lo vendono a rate. Per comprarlo mi sono fatto prestare dei soldi che poi ho rimborsato a rate» [9].

  15. Mancanza di tutta una serie di benefici normalmente disponibili per i lavoratori subordinati: i buoni pasto, la formazione, l’informazione, ecc. E nondimeno la minore possibilità di usare materiali, attrezzature, strutture aziendali, l’impossibilità di vedersi rimborsate spese sostenute per lo svolgimento della prestazione

  16. Regolazione individuale delle condizioni di lavoro (soprattutto per i collaboratori)

  17. Orari ‘schizofrenici’ Elevata variabilità degli orari. A momenti di basso impegno si alternano momenti di iper-lavoro nei momenti ‘caldi’ il tempo di lavoro si allunga parecchio, occupando parti consistenti della giornata e della settimana

  18. «il mio orario di lavoro nei momenti più impegnativi può arrivare a 50 ore [settimanali]» «ti rendi conto che quel giorno hai solo lavorato, che non ti è rimasto spazio per la tua vita privata»

  19. L’autonomia nella gestione dei propri tempi è il più delle volte piuttosto limitata; più una possibilità teorica che una pratica quotidiana «Mi trovo a lavorare al sabato, alla domenica e gli altri gironi di festa, ma anche quando sono ammalata, questo anche perché il lavoro che faccio mi piace, ma certo che a volte mi sommerge completamente»

  20. Falsificata la tesi secondo la quale i rapporti di impiego non-standard agevolano la conciliazione lavoro-vita

  21. Difficoltà di crescita professionale e di carriera

  22. Difficoltà nell’agire collettivo

  23. Iscritti a un sindacato- Indagine Carrieri/Damiano, 2010

  24. Partecipazione a scioperi, manifestazioni, ecc- Indagine Altieri/Carrieri/Megale, 2007

  25. Precarietà

  26. Tentativi di definizione Situazione di insicurezza, vulnerabilitàsociale; situazione caratterizzata dalla mancanza di possibilità di immaginare/ costruirsi una prospettiva occupazionale, di carriera, esistenziale (Bourdieu, Castel, Sennett, Gallino)

  27. comprende più dimensioni • Discontinuità occupazionale • Deficit di protezioni sociali • Percezione di un reddito non adeguato • Condizioni di lavoro insufficienti • Scarse possibilità di carriera, di formazione, di crescita delle competenze, ecc. • Difficoltà nella rappresentanza dei propri interessi e dei propri diritti

  28. Intrappolamento?

  29. Tipologia di percorsi Occupazioni instabili Occupazioni stabili Persone che svolgono occupazioni non corrispondenti ai loro interessi e aspirazioni; con l’obiettivo di cambiare lavoro in futuro Percorsi di transizione bloccati Percorsi di transizione di suceesso Persone che svolgono occupazioni corrispondenti ai loro interessi e aspirazioni e che non intendono cambiare tipo di attività Percorsi orientati al lavoro stabile Percorsi orientati al mercato

  30. Posizioni differenti Tesi del ‘trampolino di lancio’ Rapporti non-standard conducono più facilmente e più rapidamente, rispetto all’attesa, a occupazioni stabili; aumentano le chance di giungere a un posto fisso, sia pure con importanti differenze tra Italia centro-settentrionale e Italia meridionale (Schizzerotto, Ichino, ecc.)

  31. Tesi dell’intrappolamento Avere avuto un rapporto di impiego non-standard esercita un effetto negativo sulla transizione all’occupazione stabile. Lunghi periodi di contratti a scadenza, fatti di numerosi e vari spezzoni di lavoro, aumentano drammaticamente il rischio di restare intrappolati nel mercato delle occupazioni instabili

  32. Molte indagini mostrano… Lunghezza dei tempi di stabilizzazione, rischio di «cronicizzazione» (Isfol, European Commission); per la maggior parte delle persone i rapporti a scadenza sono tutt’altro che un’esperienza breve e transitoria; costituiscono esperienze lunghe e continuative, che strutturano parti consistenti del percorso occupazionale; e spesso configurano un mercato del lavoro parallelo

  33. Effetti sulla qualità della vita

  34. Insicurezza Difficoltà a fare progetti (di lavoro e di vita) «l’aspetto più negativo è quello dell’incertezza; l’incertezza prima di tutto sul futuro del rapporto di lavoro, che viene rinnovato di sei mesi in sei mesi. E si resta sempre in sospeso su quello che potrà essere in futuro. Se verrà prorogato o se verrà interrotto, se verrà prorogato con le stesse modalità, con le stesse condizioni; ma questa incertezza ti proibisce di fare qualsiasi tipo di progetto»

  35. Limitazioni ai piani di spesa, di difficoltà nel soddisfacimento delle esigenze «dato che guadagno poco cerco di avere bassi costi. E già questo è complicato, ma il vero problema è che spesso devi affrontare delle spese necessarie, improrogabili, come la riparazione della macchina, o quelle sanitarie, il dentista per esempio; io dovrei andare a curarmi i denti […] ogni volta sono costretto a rinviare l’inizio delle cure, perché devo spostare in avanti la spesa, a quando avrò più possibilità»

  36. Strategie di protezione “fai da te”

  37. Il sostegno della famiglia o del partner (o degli amici) Risparmiare, limitare le spese, rinviare, posticipare, ecc. Pensioni integrative, assicurazioni Auto-disciplinamento Per quanto tempo sono sostenibili?

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