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Che cos la sanit pubblica

Sistema sanitario nazionale. Istituito nel 1978 (come frutto dell'aggregazione delle strutture mutualistiche precedenti)Sistema interamente pubblico finanziato dalla fiscalit generale (come in RU, Spagna, Svezia, NZ)Sistema universalistico a differenza di altre prestazioni di welfare. Riforme pr

valdemar
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Che cos la sanit pubblica

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Presentation Transcript


    1. Che cos la sanit pubblica? Art. 32, 1 comma Cost. La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettivit, e garantisce cure gratuite agli indigenti.

    2. Sistema sanitario nazionale Istituito nel 1978 (come frutto dellaggregazione delle strutture mutualistiche precedenti) Sistema interamente pubblico finanziato dalla fiscalit generale (come in RU, Spagna, Svezia, NZ) Sistema universalistico a differenza di altre prestazioni di welfare. Riforme principali: 1992 - 1999

    3. Caratteristiche del SSN Universalit della copertura; Uguaglianza dei cittadini rispetto ai bisogni di salute e gratuit nellaccesso (co-partecipazione con ticket); Globalit nella erogazione dei servizi (prevenzione, cura, diagnostica, igiene pubblica, servizi veterinari); Solidariet fiscale (imposte dirette sul reddito); Democrazia delle nomine (?) Accountability dei direttori verso organi elettivi (regioni); Controllo pubblico.

    4. La cd. aziendalizzazione del 1992 D.lgs. 502/92 e 517/93 (1 governo Amato): revisione completa del SSN e delle sue inefficienze (patologie degli anni 1980s, ingerenza dei politici, lottizzazione dei comitati di gestione delle USL, clientelismo nelle carriere dei medici). Trasformazione delle USL in AUSL e ospedali in aziende ospedaliere secondo i principi del NPM. Dal modello integrato al modello contrattuale Mod. integrato: funzioni di raccolta fondi, committenza e fornitura a capo di ununica organizzazione. Mod. contrattuale: funzioni a capo di organizzazioni diverse. Separazione tra committenti (ASL) e fornitori (ospedali, ambulatori, laboratori), regolata da contratti bilaterali. Le ASL possono scegliere il fornitore pi adeguato in termini di qualit ed efficienza. Gli ospedali erogano i servizi.

    5. Le USL da strutture operative dei comuni a enti strumentali della regione. Natura aziendale e personalit giuridica di diritto pubblico (idem per ospedali). Vertici di nomina politica (DG, DA, DS). Fornitori privati alternativi a quelli pubblici purch accettino tariffe e verifiche di qualit. Libert di scelta del cittadino (mercato regolato).

    6. Ambiguit della riforma Separazione solo parziale: ospedali piccoli rimasti allinterno delle ASL di afferenza. Le ASL hanno continuato a svolgere anche funzioni di produzione. Le regioni hanno dato diverse interpretazioni della legge: a) modello lombardo (le asl fissano il prezzo delle prestazioni e le condizioni d fornitura e tutti i fornitori possono accedere, max. libert di scelta) b) ASL programmatrice (max. pianificazione pubblica; contratti con alcuni fornitori preferiti verso cui si indirizzano i cittadini).

    7. Riforma della riforma (1999) D. lgs. 229/99 (Governo DAlema): ridurre le ambiguit della riforma e ritorno al modello integrato? Ruolo cruciale del pubblico. Pi difficile la costituzione di nuovi ospedali. Pagamento a budget degli erogatori e non pi a tariffe (remunerazione complessiva delle prestazioni rese dai fornitori). Accreditamenti pi restrittivi.

    8. Nel frattempo, maggiore autonomia alle regioni.. D. lgs. 56/2000: introduzione federalismo fiscale. Progressiva soppressione del Fondo sanitario nazionale sostituito da entrate regionali a libera destinazione duso (gettito derivante da IRAP, addizionale Irpef, Accisa su benzina) Le regioni che non ce la fanno avranno una compensazione con Fondo perequativo nazionale costituito ad hoc (% fissa dellIVA nazionale e assegnata alle regioni pi povere tramite Conferenza stato-regioni).

    9. Allo stato rimane la definizione dei LEA Paniere dei servizi e delle prestazioni offerte a tutti i cittadini per un totale di oltre 5.700 tipologie di prestazioni per la prevenzione, la cura e la riabilitazione. Ultimo DPCM, alcuni esempi: 500 classi di prestazioni ospedaliere per ricovero ospedaliero ordinario o diurno (escluse prestazioni di chirurgia estetica) + prestazioni di pronto soccorso; 2.230 prestazioni specialistiche; 1.670 protesi su misura; 78 programmi di prevenzione collettiva per patologie prevenibili; 20 tipi di prestazioni termali; 10 tipologie di assistenza domiciliare e residenziali per anziani non autosufficienti; 4 tipologie di prestazioni riabilitative intensive extraospedaliere; 25 altre tipologie di prestazioni per soggetti in bisogno ( salute mentale, dipendenze, disabilit ecc).

    10. Struttura organizzativa a rete 1) Ministero (4 dipartimenti: qualit, innovazione, prevenzione, sanit pubblica veterinaria) + uffici di diretta collaborazione e Consiglio sup. sanit. 2) Assessorati regionali alla sanit + Direzione gen. Agenzia sanitariae sociale regionale, istituita nel 1995 per offrire supporto tecnico allAssessorato e alle ASL. Cambio di nome con la L.R. 4/2008 per rispondere allobiettivo di integrazione delle politiche sociali e sanitarie, previsto dal primo Piano sociale e sanitario regionale 2008-2010. 3) ASL a livello locale + ospedali. ASL costituite da: Dipartimento di sanit pubblica; Distretto che coordina le prestazioni sanitarie; Presidio ospedaliero (erogazione prestazioni speciali non fornite nella rete territoriale).

    11. Esempio di rete Regione ER (vd. sito) Principio dellintegrazione socio-sanitaria. 11 Aziende Usl (PC, PR,RE, MO, BO, Imola, FE, RA, FO, Cesena, Rimini); 4 Aziende Ospedaliero-Universitarie di BO, MO, PR, FE; Azienda Ospedaliera di Reggio Emilia; Istituti Ortopedici Rizzoli di Bologna (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico). Inoltre, fanno parte del SSR tutte le strutture ospedaliere, residenziali e ambulatoriali pubbliche; le case di cura, le strutture res. e ambulatoriali private accreditate (alle quali le persone possono accedere senza oneri economici). La Giunta regionale Assessorato politiche per la salute governa il SSR con il Piano sociale e sanitario regionale.A livello regionale "cabina di regia", per la concertazione delle politiche sociali e sanitarie a cui partecipanoamministratori regionali e locali. Lorganizzazione dellAssessorato politiche per la salute e politiche sociali in capoalla Direzione generale sanit e politiche sociali. LAgenzia sanitaria regionale svolge una funzione di supporto tecnico-scientifico allAssessorato e alle Aziende sanitarie.

    12. FUNZIONI dei 3 livelli Ministero: pianificazione tramite Piano Sanitario Nazionale, allocazione risorse; regolazione in materia di profilassi, servizi veterinari, controllo professioni sanitarie (per i farmaci tramite Commissione Unica per il Farmaco). Regioni: gestione del proprio SSR, priorit di intervento, gestione territorio e ospedali, nomina DG. Piano sanitario triennale e valutazione efficacia e qualit. Alcune regioni hanno istituito unAgenzia sanitaria regionale. ASL: funzioni territoriali (cura, prevenzione, riabilitazione o in proprio o con fornitori esterni, finanziate sulla base del n. cittadini) + ospedali (finanziate sul n. di prestazioni). DG nominato da 3 a 5 anni, a sua volta nomina DA e DS.

    13. PERSONALE 2002: 692.000 dip. (20,5% P.I.), di cui 108.552 medici e 270.932 infermieri. 4 ruoli: sanitario (medici, vet., farmacisti, infermieri, etc., 68%); professionale (ingegn., architetti, geologi); tecnico (analisti, statistici, operatori ausiliari spec.); amministrativo. TAB. 7.1. Donne maggioritarie soprattutto tra gli infermieri.

    14. I MEDICI Tutti inquadrati come dirigenti (non pi primari, aiuti, assistenti). Ruolo unico articolato nelle diverse responsabilit. Indennit di posizione e risultato a seconda degli incarichi di direzione assegnati (strutture complesse, strutture semplici, attivit di ricerca, etc.). Collegio tecnico e nucleo di valutazione. Scelta tra attivit libero-professionale: intramoenia ed extramoena, incentivando lintramoenia. Opposizione sindacale e in cambio aumenti salariali. 85% ha scelto lesclusivit.

    15. MEDICI DI BASE Medici di base e pediatri: ruolo fondamentale di gatekeeper verso le prestazioni secondarie. Pagamento su base capitaria (n. utenti). Incentivati i medici in rete.

    16. Processi decisionali La programmazione sanitaria: la catena PSN, PRS, PAL non ha ben funzionato (ritardi: dal 1994 al 2005 11 regioni hanno approvato 1 solo piano, 7 due). Lapproccio gerarchico non ha funzionato e il centro non riuscito a controllare le regioni (sistema a legame debole). 2) La ripartizione del FSN: tensioni tra stato (decide le risorse) e regioni che spendono. Di qui ruolo della Conferenza stato-regioni.

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