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TRA STORIA E MODERNITA’

TRA STORIA E MODERNITA’. Sai la novità?. Cosa è successo?. Ora ti racconto. I MALI DELLA SOCIETÀ MODERNA. “Nonnina cade e nessuno le presta soccorso”. “Il mondo del lavoro offre precarietà e i giovani non sanno scegliere”. “Masse di giovani nei cortili delle scuole

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TRA STORIA E MODERNITA’

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Presentation Transcript


  1. TRA STORIA E MODERNITA’

  2. Sai la novità? Cosa è successo? Ora ti racconto.

  3. I MALI DELLA SOCIETÀ MODERNA “Nonnina cade e nessuno le presta soccorso” “Il mondo del lavoro offre precarietà e i giovani non sanno scegliere” “Masse di giovani nei cortili delle scuole simili ad un gregge” “Alunno aggredisce insegnante dopo la comunicazione di un voto negativo” “Cerco impiegata Italiana di bell’aspetto che sappia trattare con le persone (laureata)”

  4. INDIVIDUALISMO

  5. PERDITA DEI PUNTI DI RIFERIMENTO

  6. SPERSONALIZZAZIONE

  7. PERDITA DEI VALORI

  8. APPARIRE... ? …ESSERE

  9. Chissà come sarebbe stato un tempo… L’etica nel corso del tempo ha subito alcuni cambiamenti… Te lo racconterò con l’aiuto di alcuni miei colleghi.

  10. Io in quanto filosofo ho il compito di far partorire le anime e quindi “educere” la virtù che è in voi, perchè la mettiate al servizio della polis. E così mi trovai nell’antica Grecia. Perché la capacità del singolo deve essere messa a disposizione della collettività? Perché se tu conosci ciò che è giusto non puoi fare a meno di compierlo. Dove abito io, il male è la via più facile per raggiungere gli scopi e pur di fare questo ci si disinteressa della vita in società. “..........”

  11. Mio caro ragazzo, devi sapere che in un discorso ciò che conta non è il contenuto, ma la forma. A casa di Protagora Questa epoca è molto simile alla nostra. Molte persone del nostro tempo tra cui i potenti, utilizzano questa strategia, ma ora che ci penso, credere a ciò che ci dicono è come essere ingannati. E andando avanti finiremo per vivere in un mondo fittizio. Infatti, un discorso fasullo ma ben strutturato può convincere anche la più acuta delle menti.

  12. Dopo questa presa di coscienza fui catapultato nella Domus Aurea In compagnia di Seneca. La vita della comunità romana è dettata da un ordine razionale in cui l’individuo si deve inserire svolgendo un dovere, proprio solo a lui. Nella nostra società i compiti sono indefiniti e secondari alla soddisfazione personale. Inoltre non si sfruttano le doti individuali al fine di costruire una società variegata. Non è possibile! Nella nostra concezione chi non adempie al suo dovere è legittimato ad uccidersi. Secondo questo ragionamento dovremmo essere tutti morti. Infatti le persone si trovano in balìa di correnti diverse senza alcun punto di riferimento.

  13. Davanti alla casa di Descartes. Grazie mentore per avermi guidato nelle varie epoche storiche. Attraverso questi insegnamenti guarderò con occhi diversi la realtà d’oggi. È giunto il momento di lasciarci. Addio.. Ma ricordati che utilizzando la ragione in modo corretto, potrai comprendere a pieno te stesso, sfruttando al meglio le tue capacità per il bene comune. Ora ho capito, ecco la soluzione..

  14. CONDIVISIONE COOPERAZIONE UMILTA’ ALTRUISMO AMORE PER LA SOCIETA’

  15. COMUNICAZIONE CULTURA FORMAZIONE FIDUCIA IN SE’ STESSI E NEGLI ALTRI ISTRUZIONE

  16. FORMAZIONE DI UN’IDENTITA’ ORIGINALITA’ FORMAZIONE DELLA PERSONALITA’ ANTICONFORMISMO CORAGGIO

  17. VERITA’ COERENZA LEALTA’ ESSENZIALITA’

  18. La sfida non è andarsene, ma restare per migliorare

  19. “Non è neppure necessario che la nostra ragione non s’inganni affatto; è sufficiente che la nostra coscienza ci testimoni che non abbiamo mai mancato di risoluzione e di virtù, nel portare a compimento tutte le cose che abbiamo giudicato essere migliori e così la virtù da sola è sufficiente a renderci contenti di questa vita. E tuttavia, siccome essa può essere falsa se non è illuminata dall’intelletto, vale a dire che la volontà e la risoluzione di fare bene ci possono portare a delle cose cattive, mentre noi le credevamo buone [è necessario appoggiarsi] al retto uso della ragione che, fornendo una vera conoscenza del bene, impedisce che la virtù sia falsa”. (R.Descartes, Oeuvres et lettres)

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