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Storia della Cina nel 1900

Storia della Cina nel 1900. STORIA DELLA CINA NEL 1900 Storia Del 1900 Prima metà Seconda metà Tienanmen 1989 Mao Zedong Sun Yat Sen Chiang Kai Shek. APPROFONDIMENTI Uno scrittore cinese contemporaneo parla della Cina di oggi.

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Storia della Cina nel 1900

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Presentation Transcript


  1. Storia dellaCina nel 1900

  2. STORIA DELLA CINA NEL 1900 Storia Del 1900 Prima metà Seconda metà Tienanmen 1989 Mao Zedong Sun Yat Sen Chiang Kai Shek APPROFONDIMENTI Uno scrittore cinese contemporaneo parla della Cina di oggi. Un articolo cinese sulla politica italiana. Scopriamo come vedono i nostri politici in Cina. FONTI

  3. Un articolo cinese sulla politica italiana. Scopriamo come vedono i nostri politici in Cina La caduta del governo Prodi Una descrizione molto ben informata, con una notevole padronanza del linguaggio e dei problemi dell’ultima fase del Governo Prodi. C’è forse una lieve insistenza sulle difficoltà del parlamentarismo e sul ruolo nel determinarsi della crisi dell’Afghanistan? No, non è possibile dirlo. Anzi, rispetto a molti articoli italiani, il testo cinese è singolarmente algido ed equilibrato. Analisi della notizia: Perché il governo italiano si è dimesso (...), poiché il governo non ha ottenuto il voto di fiducia al senato, il premier italiano Prodi il 24 sera ha consegnato la lettera di dimissioni al presidente Napolitano. Dall'analisi politica attuale emerge che le dimissioni di Prodi sono il risultato inevitabile delle sempre più acute contraddizioni su una serie di importanti questioni che da tempo si protraggono all'interno dei partiti della coalizione di centro-sinistra. La ragione che ha portato alla crisi attuale del governo Prodi è che Mastella, il leader della forza politica di centro "Gruppo Unione democratici per l'Europa", la scorsa settimana si è dimesso dall'incarico di Ministro della giustizia, e il 21 ha pubblicamente annunciato che le divergenze tra il suo partito e gli altri partiti della coalizione in merito alle modifiche della legge elettorale e ad altre questioni sono molto profonde, che avrebbe lasciato il governo e che non avrebbe sostenuto il governo in parlamento. Senza l'appoggio del "Gruppo Unione democratici per l'Europa", il governo Prodi al senato ha perso la debolissima maggioranza che aveva in origine. Il 16 di questo mese, quando Mastella ha improvvisamente dichiarato le dimissioni dall'incarico di Ministro della giustizia, protestava contro la notifica degli arresti domiciliari emessi dagli organi giudiziari nei confronti di sua moglie Sandra in quanto "sotto inchiesta giudiziaria perché sospettata di essere coinvolta in un caso di corruzione nell'ambito della sanità pubblica della regione meridionale della Campania". Allo stesso tempo, anche lui è sotto inchiesta giudiziaria per avere accettato doni offerti a scopo di corruzione. Mastella ritiene che, in seguito all'indagine giudiziaria condotta nei suoi confronti, al governo manchi "l'appoggio sostanziale", e quindi ha deciso di allontanarsi dal governo.La coalizione di centro-sinistra guidata da Prodi ha vinto le elezioni dell'aprile del 2006, governando una coalizione formata da nove partiti di sinistra e di centro, la mancanza di un sostegno stabile in Parlamento è il punto debole di questo governo. Anche se la coalizione al potere ha la maggioranza dei seggi alla Camera, al Senato ha solo un seggio in più rispetto alla coalizione all'opposizione. Quindi, le più importanti decisioni politiche del governo vengono approvate solo se, nel momento della votazione in senato, ottengono il supporto dei 7 senatori a vita che sono al di fuori dei partiti politici. Per un lungo periodo, i continui disaccordi che si sono verificati all'interno della coalizione guidata da Prodi su una serie di importanti questioni di politica estera e di politica interna hanno influnzato pesantemente la capacità di governo e l'efficienza esecutiva, danneggiando l'immagine dell'Italia a livello internazionale. In seguito all'ascesa del governo Prodi, le riflessioni in ambito politico nei confronti della politica verso gli Stati Uniti, hanno portato al mantenimento e al consolidamento dei rapporti con il governo americano. Il governo è dell'opinione che al momento sia necessario mantenere le truppe italiane in Afghanistan e supporta l'ampliamento della base militare americana nella città italiana di Vicenza. Questa decisione ha causato l'insoddisfazione all'interno della coalizione, in particolare di alcuni personaggi del Partito dei Comunisti Italiani, di Rifondazione Comunista e dei Verdi. Lo scorso febbraio, la divergenza di opinioni sulla questione dell'Afghanistan all'interno della coalizione aveva causato una crisi di governo e, durante il voto di fiducia al senato, il governo ha avuto la forza per passare soltanto grazie all'appoggio finale di 4 senatori a vita e di alcuni leader di piccoli partiti di centro.Inoltre, su questioni quali il sistema pensionistico e la riforma della legge elettorale, è difficile accontentare tutti all'interno della coalizione. Attualmente Veltroni, il leader del Partito democratico, il principale partito politico al governo, i leader dei partiti di destra all'opposizione e l'ex premier Berlusconi hanno già preso accordi per condurre delle consultazioni sulla riforma della legge elettorale, il cui obiettivo è modificare l'attuale sistema proporzionale, ponendo dei limiti per l'ingresso al Parlamento ai piccoli partiti con una bassa percentuale, alleggerendo la condizione attuale che vede la presenza in Parlamento di moltissimi partiti grandi e piccoli, facendo sì che la coalizione al potere abbia più seggi in Parlamento e stabilizzando la situazione politica. Tuttavia la riforma elettorale tocca sicuramente gli interessi di alcuni piccoli partiti all'interno della coalizione al governo, andando incontro alla loro opposizione. L'analisi politica indica che le dimissioni di Prodi porteranno la politica italiana a un cruciale momento di decisione. Per il presidente Napolitano non è per niente facile decidere come risolvere l'attuale crisi di governo. Alcuni partiti di destra all'opposizione richiedono che si tengano al più presto le elezioni anticipate. In base alla situazione attuale, i tempi non sono ancora maturi per lo svolgimento di elezioni anticipate. La maggioranza dei partiti di sinistra al potere ritiene che l'assoluta priorità è quella di dare vita al più presto a un "governo speciale" o a un "governo per le riforme", con il compito di modificare l'attuale legge elettorale, e in seguito andare a votare con una nuova legge elettorale per dare vita a un governo stabile, migliorando in futuro la situazione di scarsa produttività dovuta alla continua alternanza del governo italiano. Secondo le previsioni, Napolitano il 25 pomeriggio inizierà le consultazioni con i leader dei partiti politici e con i presidenti della Camera e del Senato, per trovare una soluzione alla crisi del governo.

  4. FONTI • Storia del 900: http://www.tuttocina.it/Tuttocina/storia/1912.htm • Tienanmen 1989: http://www.cronologia.it/storia/a1989a17.htm • Mao Zedong: http://it.wikipedia.org/wiki/Mao_Zedong • Sun Yat Sen: http://it.wikipedia.org/wiki/Sun_Yat-sen • Chiang Kai Shek: http://it.wikipedia.org/wiki/Chiang_Kai_Shek • Uno scrittore cinese contemporaneo parla della Cina di oggi: http://archiviostorico.corriere.it/2008/febbraio/04/faccia_amara_dell_altra_Cina_co_9_080204002.shtml • Un articolo cinese sulla politica italiana. Scopriamo come vedono i nostri politici in Cina: http://www.polonews.info/articolo.php?id=176

  5. LA PRIMA META’ DEL ‘900 • 1912-Nasce il 01 gennaio la Repubblica cinese. • 1913-Prime elezioni e convocazione del parlamento . • 1917-La Cina dichiara guerra alla Germania. • 1919-Nasce il Movimento 4 maggio, Il 10 ottobre Sun Yat-sen riorganizza le sue forze politiche nel Partito Nazionalista. • 1921-Viene fondato a Shanghai il Partito Comunista Cinese. Alla riunione partecipa Mao Zedong. • 1925-Il 12 marzo Sun Yatsen muore a Pechino; si forma il movimento nazionalista "Trenta maggio“. • 1927-Jiang Jieshi rompe con il Pcc e ordina la caccia ai comunisti. • 1931-Nel settembre il Giappone inizia la guerra contro la Cina; Mao Zedong presidente. • 1935-Inizio della Lunga Marcia che termina in ottobre.  • 1942-A Yan'an, Mao lancia la "rettifica" del Pcc.Il Giappone occupa il sud-est asiatico.  • 1943-Nelle zone"liberate",il Pcc riorganizza l’agricoltura in cooperative. • 1949-L'Armata rossa conquista Pechino e Nanchino.Inutili trattative di pace Gmd-Pcc. Il governo nazionalista si ritira a Taiwan. Disfatta nazionalista e liberazione della Cina continentale. Mao Zedong proclama la fondazione della Repubblica Popolare Cinese dalla Piazza Tian’anmen, a Beijing.  • 1950-Gli Stati Uniti impediscono l’ammissione del governo comunista cinese all’ONU.

  6. LA SECONDA META’ DEL ‘900 • 1954-Viene approvata dalla I^ Assemblea Nazionale del Popolo la I^ Costituzione della Repubblica Popolare Cinese. • 1956-Mao lancia la campagna dei Cento Fiori per suscitare la cooperazione degli intellettuali alla politica del Partito. • 1958-Inizia il Grande Balzo in avanti, che deve favorire un aumento della produzione agricola e industriale. • 1959-Il Dalai Lama si rifugia in India. Liu Shaoqi è nominato a succedere a Mao come Presidente della Cina. • 1962-Conflitto di frontiera tra Cina e India. • 1967-Riduzione delle relazioni internazionali.L’esercito assume gradualmente il controllo della vita pubblica per frenare gli eccessi della Rivoluzione Culturale. • 1970-L’Italia e la Cina decidono di stabilire relazioni diplomatiche. Rottura dei rapportidiplomatici tra l’Italia e Taiwan. • 1971-La Cina è ammessa all’ONU. • 1982-Terzo censimento della Cina (al 1° luglio i cinesi sono 1.008.000.000). XII Congresso del Partito Comunista Cinese (settembre) e approvazione di un nuovo Statuto. La Cina non riconosce validi i trattati che portarono alla cessione di Hong Kong all'Inghilterra (settembre). Approvata la nuova Costituzione: è la quarta dalla fondazione della RPC. • 1989-Primavera di Pechino:Tienanmen, studenti in rivolta massacrati nell’immensa piazza di Pechino.

  7. Sun Yat Sen(Hsien Shang, 12 novembre 1866-Pechino,12 marzo 1925) Sun Yat-sen considerato il fondatore della Cina moderna e uno dei più importanti rivoluzionari cinesi, tra i primi a proporre il rovesciamento dell‘Impero Cinese e a considerare il problema della democrazia. Sun Yat-sen nasce in una tradizionale famiglia contadina. Aveva sentito parlare fin da bambino della rivolta dei Taiping, alla quale aveva partecipato suo zio. A meno di diciotto anni partì per raggiungere il fratello a Honolulu, dove frequentò scuole occidentali; quindi si laureò a Hong Kong in medicina e cominciò a gestire una farmacia a Canton.La sua vita nel 1893 conobbe una svolta,da quando si recò a Tianjin per presentare un programma di salvezza nazionale a un funzionario progressista, e restò inascoltato Abbandonò la sua professione e dedicò tutti i suoi sforzi ad un nuovo scopo: suscitare una rivoluzione in Cina. Sun Yat-sen riteneva che il conservatorismo retrogrado e autoritario degli imperatori Manciù costituisse il problema fondamentale del paese e decise di battersi per il rovesciamento della dinastia. Ben presto il governo identificò Sun Yat-sen come un agitatore pericoloso e fu costretto a fuggire dalla Cina. Viaggiò a lungo, visitando tra l’altro il Giappone, gli Stati Uniti e l’Inghilterra. Proprio a Londra sfuggì per poco alla cattura nel 1896 quando fu attirato con un pretesto nell’ambasciata cinese. La storia della prigionia all’interno dell’ambasciata e della liberazione ottenuta grazie all’intervento della stampa e del governo inglese diede a Sun Yat-sen una grande notorietà, anche in Europa. Intanto il rivoluzionario proseguiva i suoi tentativi di unificare diverse associazioni segrete contro i Manciù e stabiliva contatti con gruppi progressisti di cinesi residenti all’estero e di stranieri sensibili alla condizione della Cina. Nel 1916 Sun Yat-sen poté tornare in Cina e nel 1917 organizzò a Canton un proprio governo e rimise in piedi il suo partito. Il 12 marzo1925 Sun Yat-sen morì di cancro al fegato a Pechino. .

  8. Mao Zedong(Shaoshan, 26 dicembre 1893-Pechino, 9 settembre 1976) Mao Zedong importante rivoluzionario e politico Cinese, fu il portavoce del partito comunista dal 1943 alla sua morte. Sotto la sua guida, il partito salì al governo della Cina continentale come risultato della sua vittoria nella guerra civile e della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. A Mao viene attribuita la creazione di una Cina unificata e libera dalla dominazione Straniera. Egli nacque in una famiglia di contadini, all’età di 14 anni si sposò costretto dal padre con una ragazza. Durante la Rivoluzione del 1911 prestò servizio nell'esercito provinciale di Hunan. Mentre lavorava per la biblioteca dell'università di Pechino, Mao acquistò il gusto per i libri, che mantenne negli anni successivi. All'età di 27 anni, Mao partecipò al primo congresso del Partito Comunista Cinese a Shanghai. Due anni dopo venne eletto nel comitato centrale del partito, nel corso del terzo congresso. Durante questo periodo,Mao sviluppò molte delle sue teorie politiche. Un concetto molto importante era la sua visione dei contadini come sorgente della rivoluzione. La teoria marxista-leninista tradizionale aveva visto i lavoratori urbani come forza motrice della rivoluzione; Mao invece sosteneva che nel caso della Cina era la classe contadina quella dalla quale si sarebbe sviluppata la rivoluzione.Mao sfuggì al terrore bianco nel 1927. Il 1 ottobre 1949 Mao proclama la nascita della Repubblica Popolare Cinese. Nel 1958, Mao lancia il "grande balzo in avanti", un piano inteso come modello alternativo per la crescita Economica. Mao nel 1966 lanciò la Rivoluzione Culturale. Egli morì a Pechino il 9 settermbre di 10 anni dopo.

  9. Chiang Kai Shek(Xikou 31 ottobre 1887–5 aprile 1975) Chiang Kai-shek è stato un militaree politico cinese che assunse la guida del Kuomintang dopo la morte di Sun Yat sen. Comandò la "Spedizione settentrionale" per unificare la Cina contro i signori della guerra ed emerse vittorioso nel 1928 come capo della Repubblica di Cina. Chiang guidò la Cina nella guerra di resistenza contro i giapponesi, durante la quale la sua statura all'interno della Cina si indebolì, ma la sua rilevanza internazionale crebbe, divenendo uno dei "Quattro Grandi" capi Alleati. Durante la guerra civile cinese,Chiang tentò di sradicare i comunisti cinesi ma alla fine fallì, costringendo il suo governo a ritirarsi a Taiwan, dove funse come Presidente della Repubblica di Cina per il resto della sua vita. Con lo scoppio della Sollevazione Wuchang nel 1911, Chiang fece ritorno in Cina per combattere nella rivoluzione. Dopo la presa del governo repubblicano da parte di Yuan Shikai, Chiang divenne il pupillo di Sun Yat-sen. Chiang Kai-Shek ottenne il controllo nominale della Cina, ma il suo partito era "troppo debole per fare da guida e troppo forte da rovesciare". Nel 1928, Chiang venne nominato "Generalissimo" di tutte le forze cinesi e presidente del governo nazionale, un incarico che resse fino al 1932, e successivamente dal 1943 fino al 1948. Nel 1975, ventisei anni dopo la sua fuga a Taiwan, Chiang morì a Taipei, all'età di 88 anni. Aveva sofferto di un grave attacco di cuore e di polmonite nei mesi precedenti, e spirò alle 23:00 del 5 aprile a causa di un collasso renale aggravato dai problemi al cuore. Venne dichiarato un mese di lutto, durante il quale al popolo taiwanese venne richiesto di indossare delle fasce nere al braccio. La televisione trasmise in bianco e nero e tutti i banchetti e le celebrazioni vennero vietate. La salma di Chiang venne messa in una bara di rame e interrata "temporaneamente" nella sua residenza preferita a Tzuhu.

  10. Tienanmen 1989 La rivolta nasce il 22 aprile, quando degli studenti scesero in Piazza, chiedendo di incontrare il Primo ministro,la leadership comunista ed i media ufficiali ignorando la protesta e per questo gli studenti proclamarono uno sciopero generale all'università di Pechino. Il 26 aprile fu pubblicato su un Quotidiano un editoriale a firma di Deng Xiaoping che accusava gli studenti di complottare contro lo stato e fomentare agitazioni di piazza. Questa dichiarazione fece infuriare gli studenti e il 27 aprile circa 50.000 studenti scesero nelle strade di Pechino, ignorando il pericolo di repressioni da parte delle autorità e richiedendo che si ritrattassero queste pesanti dichiarazioni; inoltre, i manifestanti avevano paura di essere puniti nel caso in cui la situazione fosse tornata alla normalità. Il 4 maggio circa 100.000 persone marciarono nelle strade di Pechino, chiedendo più libertà nei media e un dialogo formale tra le autorità del partito e una rappresentanza eletta dagli studenti. A questo punto si instaurò una tregua, ma senza che gli studenti riuscissero a convincere la leadership del Partito ad instaurare un dialogo realmente costruttivo. In un primo momento la protesta sembrò sul punto di rifluire. Di fronte all'immobilismo dei massimi dirigenti, fu ancora Deng Xiaoping a prendere l'iniziativa, decidendo, assieme ad altri anziani del Partito, di dichiarare la legge marziale per dare un segnale ancora più forte agli studenti. Zhao Ziyang tentò quindi una mossa disperata: all'alba del 20 maggio si presentò in Piazza Tiananmen e tentò di convincere gli studenti ad interrompere lo sciopero della fame e l'occupazione della piazza, promettendo che le loro ragioni sarebbero state ascoltate. Non fu ascoltato e l'episodio decretò anche la fine della sua carriera politica (pochi giorni dopo fu arrestato). Nemmeno la proclamazione pubblica della legge marziale convinse i manifestanti ad arrendersi.Dovette così intervenire l'esercito che all’inizio incontrò una forte resistenza da parte della popolazione e si astenne dal reagire con la forza. La situazione restò quindi paralizzata per 12 giorni, fino a che La notte del 3 giugno l'esercito iniziò a muoversi dalla periferia verso Piazza Tienanmen. Di fronte alla resistenza che incontrarono, aprirono il fuoco ed arrivarono in piazza. Nonostante non sia possibile una ricostruzione accurata dei fatti, ci fu un vero e proprio massacro.

  11. Uno scrittore cinese contemporaneo parla della Cina di oggi La faccia amara dell' altra Cina Mo Yan: la campagna, i ricordi, i sogni per dimenticare i tempi dell' oppressione dal nostro corrispondente FABIO CAVALERA PECHINO - Mo Yan, uno dei Grandi della letteratura contemporanea post-maoista molto apprezzato in Occidente e in Italia dove nel 2005 ha ricevuto il premio Nonino, narratore sensibile di una Cina che non è di moda fra gli apologeti frettolosi e banali del «miracolo», la Cina della campagna povera eppure capace di sentimenti forti, quel serbatoio di umanità e delicatezza da cui muove la rincorsa verso il progresso, è da poco impegnato nella stesura del nuovo romanzo. Scrive ancora a mano e, rivela con il suo sorriso amabile e coinvolgente, non impiegherà che poche settimane a concludere il libro. Lui, quando si siede e prende la penna, vive una sorta di big-bang interiore, una luce abbagliante e la quiete. «Penso, sogno, ricordo e, quando questa fantastica energia di emozioni ed elaborazioni esplode, in due o tre mesi metto la parola fine. Mi rilasso e senza neppure rileggere consegno centinaia di fogli all' editore. Non mi piace ritoccare ciò che il cuore ha spontaneamente suggerito». Nel vicolo, davanti al Tempio dei Lama, nel cuore di Pechino, in una elegante e rilassata sala da tè, appuntamento con l' ex contadino e militare dell' Esercito di Liberazione che, sopravvissuto alla realtà di un' infanzia misera in una casa di fango misto a sterpaglie dove ha conosciuto il conflitto fra la follia utopica e feroce della politica comunista e la dolcezza che infondevano le favole raccontate dai nonni, ha scelto di chiamarsi e di firmare con il soprannome di «Colui che non desidera parlare», ovvero Mo Yan. È un intellettuale raffinato, sincero quando esprime e argomenta la speranza di vedere uscire l' opera all' inizio dell' estate, alla vigilia del «catartico» appuntamento olimpico. Che, ammette, aspetta con curiosità e con uno stato d' animo che oscilla fra l' ammirazione e la consapevole certezza dei perduranti drammi cinesi. «I Giochi? Sì, un appuntamento straordinario, sono felice. L' immagine di una Cina aperta. Di fronte a eventi straordinari riusciamo sempre a mobilitarci. Con il sistema che abbiamo è facile dirottare risorse, uomini e soldi, è possibile sacrificare ogni cosa al successo e sopportare i costi di questa azione. Peccato che ci sia l' altra faccia della Cina: l' assenza della democrazia, una società divisa e spaccata, le fasce più deboli della popolazione dimenticate, lasciate prive di ogni tutela sanitaria, gente che deve evitare di ammalarsi perché le cure costano quanto il salario di uno o due anni, milioni di poveri e di sofferenti vessati e sfruttati da pochi burocrati corrotti. Speriamo che anche di ciò si parli durante le Olimpiadi. Aiuterebbe la Cina, aiuterebbe tutti noi. La Cina è migliorata ma le piaghe sono ancora tante». Per questo motivo, cioè per riportare il coro prevedibile, distratto e oleografico della sorpresa e della meraviglia nei binari della realtà, per spiegare che, sì, le Olimpiadi sono il fiore all' occhiello della Cina ma che «sotto a questo bel vestito indossiamo ancora stracci e vesti bucate», Mo Yan (si chiamava Guan Moye ma ha cambiato persino i documenti di residenza e il passaporto) vorrebbe che il libro non tardasse ad arrivare sugli scaffali. Però, i tempi della pubblicazione sono in dubbio in quanto il tema che affronta - qualcosa che non è cambiato in una Cina che cambia, la felicità del parto, l' amore fra madri e figli in generazioni diverse, il controllo delle nascite, l' aggiramento delle imposizioni e il fallimento della one child policy nel mondo contadino, fallimento dell' aborto selettivo,soppressione dei feti femmina - questo tema, dunque, è di quelli che si definiscono «sensibili» e di conseguenza prima di dare il via alle stampe c' è da affrontare una sottile e impegnativa sfida con l' apparato della censura. È già accaduto in passato che l' autore di Sorgo Rosso, poi divenuto film (e Orso d' oro del festival del cinema a Berlino) per merito dell' allora trentenne e coetaneo Zhang Yimou, il quale nell' estate 1986 gli chiese autorizzazione alle riprese con Gong Li piantandosi sulle soglie della camerata in caserma «con una scarpa indosso e una in mano», che l' autore di L' uomo che allevava i gatti, de Il supplizio del legno di sandalo e di Grande seno, fianchi larghi (tutti Einaudi) si trovasse coinvolto in un «appassionante inseguimento di inviti persino gentili, di rimbrotti paterni, di minacce chiare, di preghiere un po' meschine, un gioco di sguardi, di voci e di silenzi con coloro che hanno l' ingrato ordine di sorvegliare se una trama ha uno svolgimento politicamente sostenibile ed è eticamente corretta oppure se va sciolta, tagliata e ricucita. Per fortuna sembrano più intelligenti: quanto meno hanno rimosso i divieti dai manoscritti già in distribuzione, in silenzio li tollerano». Quando nel 1996 Mo Yan si presentò con le bozze di Grande seno, fianchi larghi, lo attaccarono: fioccarono stroncature redatte ad arte sulle riviste di letteratura da «anziani signori, militanti travestiti da critici», una prassi che preludeva alla gogna, al divieto. «È cattivo, ha l' anima oscura» deliravano. Anziché cantare l‘ epopea di una Cina che aveva invertito la marcia e che aveva davanti a sé l' obiettivo di cancellare le illusioni e le tragedie del maoismo e di sostituirle con percorsi di modernità, Mo Yan descriveva la fame, il freddo, le arsure, le inondazioni, pure i passatempo, i tuffi nel fiume, le favole che lo deliziavano, la ricerca disperata «della radice bianca da mangiare» o «la colazione con il pane fritto», la sua capanna «che aveva la forma del carattere cinese che significa persona», la quotidiana sua familiarità con il bello e il brutto, il grottesco e il decadente,sia il triste sia l' allegro avanzare della vita nel villaggio della provincia dello Shandong dove è nato lui, classe 1955. Uno scandalo, per gli insindacabili valori dominanti che uniformano e chiedono incondizionata adesione, e quindi ingiungono di dedicare quelle straordinarie doti Individuali ad affrescare la nuova Cina, felice e laboriosa. «E così una bella sera mi imposero di chiedere perdono. Ero ancora un soldato e mi raggiunsero alcuni amici e commilitoni con un foglio già compilato. Mi dissero: dai,firma, altrimenti la faranno pagare a noi. Come dovevo comportarmi? Dovevo essere io la causa dei loro guai? Noi cinesi possediamo il senso della praticità e del pragmatismo. Allora sottoscrissi, però non cambiai una virgola nelromanzo. Alla fine a essere punito fu l' editore che, pur da me avvertito, stampò lo stesso. Un uomo coraggioso». La libertà è per la cultura politica della Cina (e non solo per quella comunista degli ultimi 50 anni) un filosofema, qualcosa di estraneo, se non di negativo. Gli uomini di lettere, i saggi, la cercano nelle loro esperienze personali, Nelle loro relazioni private, nel loro mondo. Magari mascherando con l' ironia e il paradosso questa ansia di indipendenza. Mo Yan ha deciso di chiamarsi «Colui che non desidera parlare». Era un bambino. «I miei genitori dovevano fingere di essere maoisti o progressisti altrimenti li avrebbero catalogati come nemici. Occorreva premunirsi, anche con le bugie. A me dicevano: tu stai zitto, non parlare». Ecco perché il soldato Guan Moye si è trasformato in Mo Yan. Solo che allora non aveva cominciato ancora a scrivere. La sua emancipazione erano le fiabe dei nonni. Poi ha preso la penna e ha trovato nella memoria del suo villaggio la fuga. E questa nuova libertà difende oggi con disincanto. * * * Chi è I successi in tutto il mondo L' autore Mo Yan è nato nello Shandong nel 1956. Considerato il più importante scrittore cinese contemporaneo, fondatore del movimento letterario della «Ricerca delle radici», è autore di romanzi tra cui «Sorgo Rosso», racconti e storie brevi, tutti editi da Einaudi. Sempre Einaudi sta per pubblicare, nei tascabili, una nuova edizione dell' «Uomo che allevava i gatti» Cavalera Fabio

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