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LA VIA FRANCIGENA

LA VIA FRANCIGENA. LA VIA FRANCIGENA. Definizione e tracciato. Il Diario di Sigerico. La Via del Monte Bardone. I percorsi italiani. Piacenza. Cadeo Fiorenzuola La variante del percorso. -Centro vitale -Ospedali. Da Piacenza a Fidenza.

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LA VIA FRANCIGENA

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Presentation Transcript


  1. LA VIA FRANCIGENA

  2. LA VIA FRANCIGENA Definizione e tracciato Il Diario di Sigerico La Via del Monte Bardone I percorsi italiani Piacenza Cadeo Fiorenzuola La variante del percorso -Centro vitale -Ospedali Da Piacenza a Fidenza L’influenza della via Francigena sullo sviluppo urbanistico medievale di Piacenza La figura del peregrinus e il viaggio che intraprendeva L’influenza della via Francigena sullo sviluppo economico del territorio, sulla spiritualità e sull’arte END

  3. La via è un antico ed importante itinerario che attraversa l’Europa, le cui origini risalgono al Medioevo. In età medievale la fede cristiana connotava fortemente la vita pubblica e privata degli Europei, per cui la massima finalità esistenziale era rappresentata dagli itinerari di pellegrinaggio, visti come atti di purificazione e meritevoli del cospetto di Dio. L’Europa a quel tempo si trasforma in un grande collettore di strade, sentieri e direttrici tutti convergenti verso i luoghi di pellegrinaggio. Roma via Francigena, romea o francesca (Al di fuori dell’Italia l’itenario parte da Canterbury e attraversa regioni franche e svizzere). Altre mete di pellegrinaggi sono: San Giacomo di Compostella e Gerusalemme. Solamente grazie all’arcivescovo di Canterbury, Sigerico, il percorso venne precisamente definito; il Diario di Sigerico, infatti, ricorda le tappe, o submansiones, del viaggio compiuto “de Roma usque ad mare”. Il cammino, composto da un vario insieme di strade, assunse le particolarità di un territorio/strada poiché non esisteva un solo tracciato. La via Francigena ufficiale è dunque quella documentata da Sigerico nel X secolo. Il 9 Dicembre 2004 ha ricevuto la menzione di Grande Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa.

  4. Prendendo in considerazione il tratto italiano del percorso si può dire che, a parte il riutilizzo parziale di antichi tracciati romani, l’origine di questa strada, almeno a sud di Pavia, è da considerare longobarda. • PAOLO DIACONO Istoria Longobardorum per andare da Pavia nella Tuscia si passava per quella strada che venne nominatavia di Monte Bardone (passo che poi sarà detto sotto influenza franca, via francisca e, successivamente, della Cisa); questa parte dell’Appennnino tosco-emiliano ebbe una grande importanza strategica per i Longobardi perché costituiva un passaggio obbligato nelle comunicazioni, il più sicuro possibile, tra Pavia e i loro ducati meridionali. • -No passaggi Est e ad Ovest (coste tirreniche-ligure) perché sotto influenza bizantina. • La via Aurelia era abbandonata a causa dell’impaludamento della Maremma  percorso intermedio tra gli antichi tracciati della Cassia e dell’Aurelia • Divenne una struttura viaria ben organizzata e asse portante dei collegamenti tra le ricche regioni dell’Europa basso medievale che attiravano mercanti da tutto il mondo occidentale. -Con il tempo la via Francigena fu caratterizzata da varianti, vere e proprie alternative di percorso. -territorio/strada

  5. LEGENDA  Territori bizantini  Passaggi indicati da Sigerico

  6. Centro vitale lungo l'itinerario più frequentato dai pellegrini diretti a Roma e Gerusalemme. Piacenza Accentuato dagli esiti del concilio riunito a Piacenza nel marzo 1095 da Urbano II proclamazione della Prima Crociata (p.le Crociate) -Ruolo cerniera sul percorso verso le maggiori mete di pellegrinaggio -intesificazione relazioni città con la Terrasanta grazie a Gregorio X (Teobaldo Visconti, nato a Piacenza) Centro di raccolta e smistamento dei pellegrini che dal Nord e dall’Occidente affluivano ai Luoghi Santi Per svolgere tale funzione la città vide un crescere di luoghi di assistenza e ricovero dei viandanti. entro il XV secolo vi si contavano una trentina di ospedali, che nel 1471-2 furono riuniti nell'Ospedale Grande

  7. Altre importanti tappe del territorio piacentino: da Piacenza a Fidenza Cadeo Fiorenzuola D’arda Floricum di Sigerico (XXXVII) Casa Dei ospedale fondato nel 1112 dal piacentino Gisulfo. La parrocchiale conserva una lunetta con un altorilievo della Madonna con Bambino (scultura romanica della provincia piacentina datata fra il 1165 e il 1170) Nell’itinerario romeo costituisce la tappa più importante dopo Piacenza; vers o la fine del secolo XI il red di Danimarca Enrico I Svendsson, detto “il Buono”, vi istituì un ospedale destinato ai pellegrini originari dell'Europa settentrionale. Importanti tappe sull’itinerario alternativo orientato verso Bardi Castell’Arquato Lugagnano Veleia Vernasca Castelletto Morfasso Boccolo dei Tassi Bardi Cadeo. Lunetta del portale della parrocchiale

  8. Peregrinus Colui che decideva di intraprendere l’impresa di un pellegrinaggio Perché intraprendeva il viaggio? Diverse mete (e rispettive insegne testimoni): -San Giacomo di Compostella conchiglie -Roma croce o chiavi incrociate -Gerusalemme  ramo di palma -mostrare un atto di fede e per fare penitenza -scelta obbligata ringraziare l’aiuto di Dio in una circostanza prestare servizio per qualcun altro IL VIAGGIO… -percorsi lunghi e insidiosi -tracciato precedentemente studiato per evidenziare la scelta di una strada rispetto a un’altra e per capire quali fossero le tappe da percorrere -viaggi costosi (per alloggio in locande o per pagare il riscatto in caso di minacce lungo la via)  chi era più ricco faceva testamento -serviva essere colti, conoscere la lingua ed essere in buone condizioni di salute -chi non possedeva nulla riusciva ugualmente a compiere lunghi viaggi, cercando di attirare, col suo aspetto umile e dimesso, l’attenzione e la compassione degli altri  il pellegrinaggio diventava veramente occasione di espiazione e penitenza L’abbliamento: -ruvido mantello con cappuccio, -un cappello a larghe tese -i calzari -borsa a tracolla (bisaccia) –bordone (un bastone con punta ferrata) che gli serviva per aiutarsi nei passaggi più difficoltosi I luoghi di pellegrino: gli ospedali L’ospitalità medievale nasce dal sentimento cristiano dell’aiuto materiale e spirituale del prossimo bisognoso, tanto che il luogo dove esso si esercitava, l’ospedale, deriva proprio dal latino hospes (ospite). Per questa funzione, che non era quella di luogo di cura acquisita successivamente, il modello dell’ospedale, anche sotto il profilo architettonico, va ricercato in ambito monastico.

  9. Via Francigena elemento determinante per: • Ripresa economica e demografica • Sviluppo della forma urbana  (Siena, detta “figlia della strada” poiché nell’impianto urbanistico si sviluppò lungo la via Francigena) • Influenza sulle tradizioni religiose e sulla spiritualità dei territori attraversati • Influenza dell’architettura (soprattutto quella Romanica) in quanto essa costituisce il fenomeno artistico di gran lunga più consistente per qualità e quantità lungo la via Francigena. • Diffusione di forme culturali (in Toscana influenze francesi si trovano in edifici ubicati sulla strada o in prossimità) -delle città dell’interno -dei castelli e borghi di origine medievale che divennero centri di dimensione cittadina (S. Gimignano) Reliquie Dedicazioni delle Chiese

  10. Piacenza: -luogo di ricongiunzione dei rami padani della Via Francigena -punto d’innesto negli itinerari italiani delle altre romee a cominciare da quella per San Giacomo di Compostella -la strada si situò all’esterno del castrum romano (mentre a Castel San Giovanni ed a Fiorenzuola i borghi si strutturarono sull’asse della via romea) Fino agli inizi del secolo XII Il perimetro del castrum altomedievale coincide con quello della città romana di età imperiale. La via Romea segue un tracciato esterno parallelo al lato meridionale del castrum capacità strutturante rispetto alla crescita urbana dalle prime formazioni altomedievali alle definitive IX secolo Età carolingia determinante per l’assetto politico e urbanistico della città Via peregrinorum piacentina  percorso tangenziale al castrum Punto di intersezione della Romea con le direttrici extraurbane Importante fondazione religiosa con il suo corredo di funzioni legate alla vita sociale  polo di attrazione per nuovi insediamenti abitativi La strada Romea è un asse di formazione e congiunzione dei primi borghi suburbani.

  11. L’area vescovile I borghi localizzazione del nuovo complesso capitolare vescovile collocato in posizione interna alle mura per il controllo della Francigena e della porta verso Roma. A proposito dei borghi suburbani si possono individuare di essi due fondamentali morfologie d’impianto: -quella a sviluppo radiocentrico (incentrata su un nodo di vie convergenti su una piazza o una porta) Il loro sviluppo è abbastanza irregolare Periodo di costruzione antico (primi agglomerati fuori le mura) -quella a sviluppo lineare (con le case allineate sui due lati di una direttrice esterna)  unico elemento ordinatore la strada sulla quale si allungano  Periodo di costruzione antico posteriore ai borghi a schema radiocentrico i più antichi borghi extraurbani di Piacenza si trovano allineati sulla via Francigena In questi luoghi maggior parte delle funzioni di pubblico interesse base per la prima espansione medievale di Piacenza: seppure dotati di sufficiente autonomia la loro tendenza è quella di far parte integrante del corpus civitatis

  12. I mercati e il sistema ospitaliero Vocazione mercantile e finanziaria: il passaggio della Francigena fece di Piacenza una città ospitaliera. Nei diari di viaggio dei pellegrini la tappa piacentina è sempre elencata tra le mansiones come punto di sosta obbligato. I principali luoghi di commercio della città altomedievale sono tutti dislocati in prossimità della Francigena. -i mercati sono legati a un complesso religioso -tutti i mercati piacentini del primo medioevo sono esterni alla città e prossimi alla Francigena Il secondo medioevo Istituzione del Comune a Piacenza: -la ricostruzione della cattedrale (1122) -realizzazione di una nuova cinta fortificata che supera definitivamente quella del castrurn e le recinzioni dei borghi esterni, entrati ufficialemnte nel corpus civitatis. L’appartenenza alla città non ridimensiona il ruolo ordinatore della strada Romea, al contrario questo viene ribadito dal progressivo spostamento a sud del baricentro cittadino e dalla funzione sempre più importante delle direttrici verso le valli in un recuperato rapporto città territorio. La via Romea possiede quindi un carattere analogo a quellodell'antico decumano, ma con una capacità attrattiva ancora superiore nei confronti della localizzazione delle funzioni pubbliche e degli edifici monumentali. Mercati  stessi del 1000 Ostelli-ospedali (accoglienza-cura malati e viandanti) si moltiplicano (fonti di introitorivolta contro la costruzione dell’Ospedale Grande Il vero evento della città tardomedievale è però la realizzazione pianificata della nuova piazza Maggiore (quella che sarà poi chiamata Piazza dei Cavalli) con la contestuale costruzione della chiesa francescana e del palazzo pubblico; l'ubicazione della piazza è in stretta relazione con i principali tracciati viari urbani. Dunque anche nella più importante opera di riassetto urbano di Piacenza medievale si rivelano decisive la presenza e la forza condizionante della strada Romea. con la quale l'organismo piazza-Palazzo pubblico cerca di stabilire un preciso rapporto spaziale e funzionale.

  13. Bibliografia: SPIGAROLI M., La via Francigena. Il cammino romeo nella pianura piacentina. Castelsangiovanni, Piacenza, Fiorenzuola, Amministrazione Provinciale di Piacenza AA.VV. , Lavia Francigena: le vie di pellegrinaggio, TCI, 1995 POLI V. (a cura di), Culto dei santi templari pellegrini nel territorio piacentino, Opuscolo edito in occasione della mostra “La via Francigena: pellegrini e templari sul cammino verso Roma”, Piacenza 20 settembre- 20 ottobre 1995 COBIANCHI A., La via Francigena: i pellegrini e gli ospedali a Castel San Giovanni, Circolo “L. Dal Verme”, 1998 Realizzato da: Ilaria Maltoni V^F – a.s. 2008-09

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