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Bruno Maderna, Serenata per un satellite (1969). M. Solo immagine partitura. 61. Bruno Maderna, Serenata per un satellite (1969). M. bis 61. La metafisica : concetti generali. A. Firenze 1910: visione della statua di Dante in Piazza Santa Croce Ferrara 1917: primo dipinto
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Bruno Maderna, Serenata per un satellite (1969) M Solo immagine partitura 61
Bruno Maderna, Serenata per un satellite (1969) M bis 61
La metafisica : concetti generali A • Firenze 1910: visione della statua di Dante in Piazza Santa Croce • Ferrara 1917: primo dipinto • Oltre la fisicità e l’esperienza sensibile verso l’essenza intima • La realtà non descritta – interpretata • Oggetto Metafisica è ciò che non siamo abituati a vedere nella logica di quell’ambiente • Enigma del reale ed espressione tragica dell’assurdo • Spazi pittorici silenziosi, sospesi in una dimensione atemporale • Teorie filosofiche di Schopenauer e Nietzsche • Indagine sull’aspetto misterioso della realtà, svelandone ambiguità e tratti sfuggenti • Ricerca storica personale • Andronico di Rodi Giorgio De Chirico, Piazza d’Italia, 1961 62
Giorgio De Chirico, Piazza (Souvenir d’Italie) A • Visioni di piazze prive di vita • Rimando alle architetture di Firenze, Torino, Monaco di Baviera o ai dipinti di Giotto • Uso di prospettive assurde e scon- certanti • Colori terrosi evocano l’idea di uno spazio impossibile, in cui tutto è im- mobile e il tempo si è fermato • Senso di enigma, malinconia e spaesamento • Il vero artista traduce in immagini il mistero celato dietro l’apparenza del quotidiano • Monumento come asse storico e culturale dell’artista • Monumento come immagine non reale del soggetto • Ombre lunghe delle sere estive • Silenzio assoluto • Spezzare la catena del ricordo Piazza (Souvenir d’Italie), 1925, Mart, Rovereto, Trento 63
Giorgio De Chirico, Mobili nella valle A • Potenza evocativa e originalità della composizione • De Chirico afferma che quando per un trasloco in luoghi inusuali come il marciapiede trovi oggetti quotidiani quali sono i mobili • Aspetti singolari di arredi siti in un ambiente in cui non siamo abituati a vederli • I mobili ci appaiono allora in una luce nuova, essi sono rivestiti di una strana solitudine; una grande intimità nasce tra loro. Un’immensa e strana felicità si sprigiona da quest’isola benedetta e misteriosa, contro la quale si accanirebbero invano i flutti muggenti di un oceano scatenato. • Si immagini una poltrona, un divano, sedie raggruppati insieme in una piana della Grecia… Mobili nella valle, 1927, Mart, Rovereto, Trento 64
Giorgio De Chirico, L’archeologo A • Archeologi nella pittura di De Chirico alla metà degli anni Venti • Personaggi senza volto il cui mistero è celato • Cultura ellenica • Emotività personale • Figura collocata in spazi più anonimi • Busto di elementi archeologici • Gambe di statua greca con panneggio • Gli arti sono naturali • Interno di palazzo storico • Pittura secca, tratto semplificato • Pennellata divisionista L’archeologo, 1927, Museo Carlo Bilotti, Roma 65
Alberto Savinio, Atlante A • Fratello di Giorgio De Chirico • Prospettiva con piani ausiliari • Piano rialzato palcoscenico • Tre punti di vista • Elementi di Cézanne • Atlante personaggio mitologico • Atlante isola di Bacone 1627 • Utopia della Nuova Atlantide • Processo storico • Foto della madre • Carta geografica immaginaria • Animale primitivo • Figura classica Atlante, 1927, Collezione privata 66
Alberto Savinio, La sposa fedele A • Composizione con più piani au- siliari • Figura zoomorfa • Pennellata pastosa • Bambino in posizione fetale • Poltrona – lapide • Angelo in volo sopra il mare • Ricorda La cacciata di Masac- cio • Orizzonte obliquo • Braccialetto = peccato originale • Cucitura vestito = taglio cesa- reo • Concepimento prima dell’An- nunciazione La sposa fedele, 1930 – 1931, Galleria dello Scudo, Verona 67
Philippe Daverio, Passepartout, I dioscuri: De Chirico e Savinio (1ª pte) V Puntata del 3 febbraio 2002 68
Philippe Daverio, Passepartout, I dioscuri: De Chirico e Savinio (2ª pte) V Puntata del 3 febbraio 2002 bis 68
Massimo Campigli, Gli zingari A • Esperto delle interazioni femminili • A otto anni Campigli immaginava uno sfarzoso palazzo orientale nel quale era maragià, con molte sultane • L’arte per lui ha una funzione di poter articolare i complicati processi psichici in una cornice accettata dalla società e nel non doverli reprimere • Precarietà della situazione personale • Contrapposizione dei sessi : cavaliere nudo e zingara seminuda rivolta verso di lui • Influenza etrusca • Pittura vascolare • Toni ocra • Donna ideale • Cavallo e cavaliere dalla iconografia classica • Sfondo con vestigia romane Gli zingari, 1928, Mart, Rovereto, Trento 69
Felice Casorati, Meriggio A • Riferimento a D’Annunzio e Montale • Volumi e colori netti • Armonia nella composizione • Luce calda e soffusa • Leggera brezza nella tenda • Continuità tonale tenda – vaso pavimento • Prospettiva con punto di vista nel parallelepipedo • Silenzio e profumo dell’ora • Forme morbide • Corpo femminile che richiama le curve del vaso • Uomo sullo sfondo che legge • Occhio aperto della fanciulla di scorcio Meriggio, 1923, Museo Revoltella, Trieste 70
Eugenio Montale, Meriggiare pallido e assorto L 71
Carlo Carrà, Autunno al mare A • Silenzi di Carrà postmetafisico • Assenza di figure umane • Spazio abitato • Ora del crepuscolo • Equilibrio tra realtà e ricordo • Ricerca di uno spazio mentale • Prospettiva medievale • Richiama la pittura del 1300 giottesca Autunno al mare, 1927, Farsetti arte, Prato 72
Filippo De Pisis, Paesaggio metafisico A • Forte stilizzazione • Ombre nette • Campiture omogenee per suc- cessione di piani • Punto di vista ribaltato (medie- vale) • Linguaggio plastico • Assenza della proporzione • Tutte le figure in primo piano • Rapporto inspiegabile con la realtà Paesaggio metafisico, 1923, 73
Introduzione al minimalismo musicale, La Monte Young M • Tre città nel suo destino: San Francisco, Los Angeles e New York City • «I have my own definition of minimalism, which is 'that which is created with a minimum of means» • Progressiva riduzione di mezzi e di forma sonora • La pop music torna a forme quasi elementari di tonalità e di modalità • Ripetizioni quasi ossessive • Brevi unità armoniche diatoniche • Si perde quasi ogni contatto con la realtà • Influenza della musica indiana, giapponese e indonesiana 74
Terry Riley, In C (1964) M 75
Giorgio Morandi, Natura morta metafisica A • Realtà senza persone, compo- sta da oggetti quotidiani • Manca il senso di attesa • Manca un punto di appoggio • Fondo = piano verticale • Prospettiva assente • Assonometria • Precisione geometrica • Colori caldi = senso serenità • Equilibrio • Tempo bloccato • Ombre allungate Natura morta metafisica con la squadra, 1919, Pinacoteca di Brera, Milano 76
Philip Glass, Metamorphosis 2 (1989) M 77
Giorgio Morandi, Natura morta di oggetti in viola A • Fiaschi, bottiglie e manufatti • Sequenza lineare e armoniosa • Tutti hanno la stessa valenza • Colloquio tra gli oggetti • Immagine fotografica • Colori chiari = sporgenze • Colori opachi = rientranze • Monumentalità degli oggetti • Assenza di peso e materia • Natura morta non più sottoge- nere • Corrisponde allo stato d’animo dell’artista Natura morta di oggetti in viola, 1937, Collezione privata, Firenze 78
Steve Reich, Music for 18 musicians (1974 – 1976) M 79
Edgar Varèse, Ionisation (1929 – 1931) M 80
Michelangelo Antonioni, L’ eclisse (1962) F 81
Alberto Sordi, Le vacanze intelligenti (1978) F 82