1 / 30

Alberto Burri

Cretto di burri. Gibellina.

ArteRiarte
Télécharger la présentation

Alberto Burri

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Alberto Burri Il Grande Cretto di Alberto Burri realizzata dalla prof.ssa Silvia Bosio

  2. Alberto Burri INFORMALE EUROPEO Vita Laureato in medicina. Dopo la guerra decide di decarsi all'arte. Autodidatta e inventore di una pratica pittorica assolutamente inedita. Opere Partendo dalla dolorosa esperienza della guerra giunge ad un linguaggio espressivo completamente nuovo. La sperimentazione di materiali inusuali ha coinvolto diverti supporti, come legno, ferro, plastica e cellophane: grazie a questa sua eterogeneità, Alberto Burri è diventato un punto di riferimento per la corrente dell’Informale materico.

  3. POETICA DELLA MATERIA E DEL RIGORE GEOMETRICO Composizione raffinatissima che utilizza materiali quotidiani poveri e di recupero. Equilibrio malinconico, precario, ma quasi “classico” è ottenuto attraverso l'impianto geometrico dell'opera stretto in una raffinata abilità compositiva. I materiali sono i protagonisti assoluti: non simboleggiano nulla, ma suggeriscono stati d’animo, sofferenze e tormenti profondi, radicati nella natura stessa dell’uomo. Valorizzazione del carico del vissuto degli oggetti, intuizione di un ambiguo rapporto tra la tela e la realtà esterna.

  4. POETICA DELLA MATERIA E DEL RIGORE GEOMETRICO Burri chiarì che le sue ricerche miravano a creare opere libere e prive di riferimenti storici o sociali. L’opera è quindi apprezzabile come studio compositivo di materiali assemblati e di diverse superfici. Il suo proposito fu di indagare la materia per trovare la bellezza, mai sfruttarla per la rappresentazione di un dramma esistenziale.

  5. I CATRAMI 1949-'50 Il catrame è una materia nera e viscosa, che assume rilievi dagli effetti opachi o lucidi a seconda del tipo di trattamento. Si tratta di una serie di opere realizzate con catrame, olio, smalto pietra pomice su tela LE MUFFE 1950- '52 Realizzate con spesse concrezioni sabbiose ed efflorescenze simili a quelle batteriche. Pietra pomice, olio, vinavil su tela

  6. I GOBBI 1950-'55 Forse i primi esempi di "shaped canvases" (letteralmente “tela sagomata”), la cui tela è spinta in avanti mediante dei frammenti in legno o in metallo incastrati nel telaio in modo da creare una sagoma in rilievo. ROSSO GOBBO, 1953, Acrilico, tessuto e resina su tela

  7. "NEL SACCO TROVO QUELLA PERFETTA ADERENZA TRA TONO, MATERIA E IDEA CHE NEL COLORE SAREBBE IMPOSSIBILE." I SACCHI 1950-'60 Come da medico ricuciva tessuti umani tra i quali si intravedevano i muscoli e le interiora, così da artista, in una sorta di auto-psicanalisi, riproduceva quello che per anni aveva visto e fatto ai bordi dei campi di battaglia. I sacchi di juta furono il fondamento delle opere che lo resero famoso. Iniziò ad incollare pezzi di tela di juta su supporti, stenderla, applicandovi altri materiali, lasciando intravedere dai buchi e dai rammendi che lui vi effettuava lo sfondo sottostante spesso rosso.

  8. LE COMBUSTIONI 1953-1967 La serie delle Combustioni in cui Burri utilizza il fuoco e brucia legni o plastiche; il ritmo è convulso e magmatico, l’immagine è ottenuta aggregando e quasi dipingendo con la fiamma ossidrica un telo di plastica colorato di un rosso violentissimo

  9. I LEGNI 1957 La fiamma ossidrica viene utilizzata per modificare, modellare e "martoriare" deformazioni e "crateri" superfici di Legni. Legno, combustione e acrilico e vinavil su tela. con bruciature, IL FUOCO DIVENTA COSÌ UN MEZZO ESPRESSIVO PRIMARIO PER FARE DELLA" PITTURA".

  10. I FERRI 1957-'58 Una sorta di bassorilievi costituiti da lamine di ferro tagliate e saldate fra loro a formare degli assemblage con nitide tensioni plastiche. FERRO D, 1958 Particolari suggestioni "pittoriche" derivate dai toni e dai riflessi variati delle superfici metalliche.

  11. I CRETTI 1973 Burri ritorna ad utilizzare i pennelli e i colori. Usa bianco di zinco mescolato a colle viniliche e terre per realizzare delle superfici sgretolate, con crepe e solchi. Il colore costituisce il soggetto, non il media del dipinto. "VOLEVO SOLO MOSTRARE L'ENERGIA DI UNA SUPERFICIE." Si desertificato, inaridito dal calore, frammentato come un mosaico irregolare. presentano come porzioni di terreno

  12. I CELLOTEX 1990 Realizzati fino agli anni Novanta, in cui l’artista si concentra sull’equilibrio e la spazialità del supporto, inciso, graffiato o dipinto con forme dotate di peso e di luce propria. CELLOTEX Materiale povero e di utilizzo industriale, è un impasto di legno e colla, in genere usato come isolante nell'edilizia e riadattato come supporto per le proprie opere

  13. Grande Cretto DALLA MATERIA ALLO SPIRITO Scheda Data: 1984 - 1989 Dimensioni: 1,50 x 3,15 x 2,80 m Tipologia: land art Proprietario: Comune di Gibellina .

  14. Il Terremoto 1968 Il 15 Gennaio 1968 il centro storico di Gibellina venne distrutto da un terremoto provocando 1150 vittime, 98.000 senzatetto e sei paesi distrutti nella valle del Belice, in provincia di Trapani. La nuova Gibellina venne ricostruita a 20 Km di distanza dal vecchio paese crollato. Negli anni Ottanta diventa un laboratorio permanente delle arti, un crocevia di artisti, e un museo a cielo aperto. Corrao, il sindaco, riesce a convincere anche il non facile Burri a venire a Gibellina. Succede nell’estate del 1979.

  15. La nuova città non lo ispira: «Qui non ci faccio niente di sicuro» Quando andai a visitare il posto in Sicilia, il paese nuovo era stato quasi ultimato ed era pieno di opere. Qui non faccio niente di sicuro, dissi subito. "Andammo a vedere il posto, dove sorgeva il vecchio paese. Era a quasi venti chilometri, ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l‟idea." (Burri)

  16. "Mi veniva quasi da piangere" Andammo a vedere il posto, dove sorgeva il vecchio paese. Era a quasi venti chilometri, ne rimasi veramente colpito. Mi veniva quasi da piangere e subito mi venne l‟idea".

  17. “Io farei così" "Compattiamo le macerie che tanto sono un problema anche per voi, le armiamo per bene e con il cemento facciamo un immenso cretto bianco, così che resti un perenne ricordo di quest'avvenimento. Faremo un grande cretto, un sudario di blocchi di detriti del paese, che ripeta la pianta stradale di Gibellina. Sarà un'opera monumentale, per raccontare il dolore a chi non c'era e non dimenticare”.

  18. Gibellina IL MEMORIALE DI UNA CITTÀ MORTA Le macerie divennero parte integrante della più grande opera di LAND ART mai realizzata: 86.000 metri quadrati di superficie nella vallata dove sorgeva l’antica città.

  19. Gibellina IL MEMORIALE DI UNA CITTÀ MORTA Il Cretto si compone di ventidue cubi di cemento bianco che rievocano la struttura delle abitazioni sottostanti: un labirinto che può essere percorso camminando tra gli spazi che separano i blocchi e ricordano le antiche strade del paese. Diventa un'assolata distesa lunare, un campo di forze , un percorso di meditazione sulla morte.

  20. Sopravvivenza alla caducità Scendendo nelle sue fessure, perdendosi nei suoi dedali che un tempo furono le strade stesse del paese, si alimenta ogni volta il pensiero sulla condizione di quanti abitavano in quella terra. Burri ha steso sulle rovine uno strato di cemento imbiancato di un metro e cinquanta di altezza.

  21. Catastrofe e Memoria Il Grande Cretto evoca tanto la catastrofe avvenuta quanto l’inestinguibilità della memoria. Davanti al Grande Cretto di Gibellina si comprende che la forma è una cosa vera, che lo spazio è un pensiero diversamente replicabile e aperto e che l’arte ha il potere di dare senso alle cose, con il più eloquente dei silenzi.”

  22. Costruzione del Grance Cretto. Armatura dei muri perimetrali delle isole fatte con le macerie ricompattate. La FERITA provocata dal terremoto, con Buri diventa un cretto in versione monumentale.

  23. Costruzione del Grande Cretto. Primi elementi costruiti. L'opera diventa una POMPEI MODERNA.

  24. pUNTI CHIAVE DEL GRANDE CRETTO Le strade Il Progetto Il Cemento Bianco Burri lavora al modellino del Grande Cretto. La profonda ferita del crollo viene sostituita da delle crepe artificiali, un cretto monumentale. Le strade del Cretto ricalcano le antiche strade del paese, racchiudendo vite, storie, tradizioni, persone, animali, sogni, speranze, paure... Quasi un antico sacrario che riflette nella silenziosa campagna circostante, il ricordo di una tragedia irreversibile.

  25. il Cretto di Gibellina non e' un’opera d’arte come le altre. oltre l’idea c’è il dato oggettivo: è il sepolcro del vecchio paese, sotto la sua superficie di cemento, realizzate non dalla mano del Maestro, ma da muratori e carpentieri, ci sono i ricordi, la storia e le radici di tutta la comunità gibellinese.

  26. gibellina oggi e' una città invisibile. La sua presenza non è più fisicamente percepibile, ma assume "potenza" in quanto "assenza". Nel Grande Cretto vivono tutte le Gibellina immaginate, sopravvissute nei cuori, rese possibili per il solo fatto di essere pensate.

  27. «Il Cretto di Gibellina di Burri non è solo un gesto umanissimo di pietas. Non si limita a commemorare poeticamente una tragedia. Esso mostra il valore profondo che accompagna l’azione dell’arte in quanto tale: la morte non è l’ultima parola sulla vita, la forma dell’opera salva il mondo dal puro orrore». Massimo Recalcati

  28. L'educazione al rispetto può solo nascere dall'informazione e dalla conoscenza, dalla consapevolezza che si raggiunge esercitando uno sguardo non superficiale, studiando, coltivando intelletto e sensibilità.

  29. ARTICOLO 9 della COSTITUZIONE (modificato al terzo comma a febbraio 2022) LA REPUBBLICA PROMUOVE LO SVILUPPO DELLA CULTURA E LA RICERCA SCIENTIFICA E TECNICA. TUTELA IL PAESAGGIO E IL PATRIMONIO STORICO E ARTISTICO DELLA NAZIONE. TUTELA L’AMBIENTE, LA BIODIVERSITÀ E GLI ECOSISTEMI, ANCHE NELL’INTERESSE DELLE FUTURE GENERAZIONI. LA LEGGE DELLO STATO DISCIPLINA I MODI E LE FORME DI TUTELA DEGLI ANIMALI.

  30. Sitografia Gibellina Sotto il ''Cretto'' di Burri I Segreti - https://www.youtube.com/watch?v=LtzrvapcXEQ&t=3s https://www.myrrha.it/lutopia-possibile-di-gibellina-di- nicolo-stabile-numero-1/ http://www.artericerca.com/artisti_italiani_novecento/Burri% 20Alberto%20Biografia.html Il Cretto di Burri - https://fondoambiente.it/luoghi/il-cretto- di-burri?ldc https://www.didatticarte.it/Blog/?p=6395 https://aulalettere.scuola.zanichelli.it/come-te-lo-spiego/lambiente- come-opera-darte-la-land-art/? _gl=1*kdep3z*_ga*Mzk3MjcyMDExLjE2NDU0NjM4MTE.*_ga_FL8Q BN8HHQ*MTY0NzY2NzE5OS4zLjEuMTY0NzY2NzM5OS4w#leggi

More Related