430 likes | 910 Vues
. . Aiutiamoci. Per le famiglie e soprattutto per i bambini, per aiutarci ed aiutarli a districarsi
E N D
1. Bambini e media
2. Aiutiamoci Per le famiglie e soprattutto per i bambini, per aiutarci ed aiutarli a districarsi da SOLI nel complesso mondo dei media, in particolare della televisione, che per diffusione ed intrinseco potere persuasivo occupa tra questi il posto donore.
3.
Non c democrazia senza partecipazione, non c cittadinanza attiva senza formazione, non c formazione senza informazione, cultura, consapevolezza critica. Se vogliamo che i media servano la vita democratica di un paese, dobbiamo partire da un approccio democratico ed educativo ai media. La scuola necessaria
L. Jospin UNESCO a Toulouse ( luglio1990) sul futuro della Media Education
Al giorno doggi leducazione ai media di importanza vitale per poter esercitare una cittadinanza piena e attiva, cos come lo stata lalfabetizzazione allinizio del XIX secolo
Viviane Reding, Commissaria responsabile della Societ dellinformazione e dei media.
Media Educationalla scoperta del Mago di Oz
4. Un occhio ai grandi I GENITORI Siamo nel 2008
Ricordiamo la tv del passato?
Nati negli anni 60 agli albori della Tv
Lavoriamo spesso entrambi e ad alti ritmi
Desideriamo per i figli uneducazione nuova, libera da pregiudizi e stereotipi sessisti, libera da condizionamenti esterni, completa, universale, etica ed ecologica, rispettosa delle innate, meravigliose caratteristiche del fanciullo: luomo e la donna di domani
5. I BAMBINI e LE BAMBINE Et tra i 3 ed i 5 anni, scuola materna
Et tra i 6 ed i 10 anni, scuola elementare
Per lavoro giocano, o giocherebbero, ad altissimi livelli
Hanno diritto per se stessi ad amore, rispetto e ad uneducazione nuova che li aiuti a diventare veramente gli uomini e le donne del futuro: felici, liberi e pensanti.
6. Se lo conosci... Breve storia della Tv
nascita e prima infanzia
nel mezzo del cammin...
oggi: matura o vecchia?
I programmi
dalla A di Action man alla Z di Zorro
Gli effetti
Gli effetti fisici
Gli effetti psichici
Gli effetti sociali
7. TV: nascita e prima infanzia La Televisione della nostra infanzia la paleotelevisione (Eco, 1981)
Nasce nel 1954
Un'unica emittente (la RAI, partecipata dallo Stato)
Palinsesto settimanale: Tv Festiva per poche ore al giorno
Mission: EDUCARE prima di tutto
Dipendenza pubblicitaria quasi assente (Carosello)
Disattenzione allAudience
Programmi: Variet settimanali, grandi eventi, quiz, serial, film solo di Luned (no concorrenza al Cinema)
Non mai troppo tardi, o s?
8. TV: nel mezzo del cammin.. La transizione con lavvento della TV commerciale (1975-1985)
Tre reti RAI, tre partiti di riferimento
1976 la Corte costituzionale ammette la Tv privata purch in ambito locale
Nascono i programmi contenitori ed i talk show (vip, jet set, strapotere dei conduttori, Costanzo, Vespa, ecc.)
Importazione massiccia di serial, sitcom, soap operas, telenovelas, cartoons ed infine anche FILM
Il cinema in crisi: chiudono il 58% delle sale e le vendite di biglietti calano del 65%
e noi?
9. TV: oggi adulta o vecchia? La Televisione della loro infanzia la neotelevisione
Duopolio (tre reti RAI contro tre reti Mediaset dal 1984)
Palinsesti giornalieri: TV feriale 24h su 24
Mission: prima di tutto INTRATTENERE tutti a tutti i costi
Il boom dei Reality show: aule di tribunale, casi umani, risse, tradimenti, incidenti stradali e disastri vari.
Ma non basta, servono sensazioni ancora pi forti, la real TV o TV verit: eventi strani e drammatici, sentimenti personali ed emozioni anche intime della gente comune, fino ad arrivare alla ripresa continua (24 ore su 24) come nel Grande Fratello.
10. TV: oggi adulta o vecchia? La Televisione della loro infanzia la neotelevisione e forse oltre
Dipendenza pubblicitaria elevatiSSima
Pubblico come "mercato: i target-groups
Grande attenzione allAudience (nel 1986 nasce lAuditel ) Confusione tra audience e gradimento
Programmi molteplici, vari e caratterizzati dalla divisione in brevi frammenti narrativi di immediata comprensione
Famiglia mononucleare in cui entrambi i genitori lavorano, maggioranza di figli unici, necessaria presenza di Tate. Tempo dedicato al dialogo con i figli: 18 minuti al giorno
11. I programmi della Tv di oggi Le principali categorie
FICTION TELENOVELAS - SOAP OPERA - SITCOM - SERIES
GIOCHI E QUIZ
INFORMAZIONE - POLITICA - INFOTAINMENT
CULTURA - EDUCAZIONE - EDUTAINMENT
CARTOON
FILM
REALITY SHOW - DOCU-SOAP - TRASH TV
12. I programmi per i bambini di oggi DA RIVEDERE
I programmi per loro:
mattino dalle ore 7.00 alle ..
winx ecc
pomeriggio dalle ore .
yu-gi-ho dragon ball ecc
sera
film con bollino verde
film con bollino giallo
film con bollino rosso
13. Gli effetti su atteggiamenti, opinioni e valori Effetti diretti o immediati
si hanno quando l'esposizione al messaggio concorre a modificare la probabilit di attuare un dato comportamento; sono legati soprattutto ai messaggi di violenza, messaggi relativi ai suicidi (effetto Werther) ed altri comportamenti imitabili, ed alla pubblicit
Effetti indiretti o a lungo termine
riguardano l'influenza che la rappresentazione della realt, offerta dai media, esercita nel lungo periodo sulla costruzione sociale del mondo da parte delle audiences, sul modo in cui gli individui si rappresentano la realt oggettiva.
14. EFFETTI
15. Effetti fisici e psichici In alcuni casi si parla di Psicopatologie indotte da dinamiche televisive improprie
Stati dansia, fobie, paranoie
Insonnia, incubi notturni
Falsa memoria
In altri casi un nome specifico non c ma gli effetti s
Stanchezza oculare
Fenomeni di semi ipnosi..
Attacchi di epilessia
Pubert anticipata
16. Limmagine domina incontrastata Il dominio della visione
I due emisferi
Le probabili e le reali conseguenze di una eccessiva stimolazione visiva (emisfero destro):
Cambiamenti fisici nei tracciati neurali
Ignoranza di ritorno
Maggiore condizionabilit
Sovra stimolazione ormonale
Isolamento
17. Dove sta andando questa societ? Dallhomo sapiens allhomo videns (G. Sartori) Dalla tradizione orale e scritta a quella visiva
Presenza e ruolo dei genitori ieri ed oggi
Dalle tradizionali agenzie di socializzazione (famiglia, scuola, comunit parrocchiale e quantaltro) alla TV, maestra di vita
Isolati dentro e fuori tutti in casa ed ad ognuno la propria TV
La realt veramente tale solo in TV
Crediamo soltanto a ci che vediamo, perci, da quando c' la televisione, crediamo a tutto. (D. Hildebrandt)
La televisione d l'illusione di rappresentare la realt e facciamo fatica a capirlo, che la televisione pu mentire. (J. Le Goff)
18. I valori trasmessi Belli spesso basta
Vincenti ma non sempre bravi
Ricchi ma non sempre onesti
Fortunati che lavorare stanca!
e per le DONNE..
Belle e basta!
Ed allora largo a veline, letterine, vallette & C.
tutti blocchi di partenza per neo aspiranti al ruolo di...
famose Mogli (od altro) di
(il rinomato percorso per il successo al femminile)
19. Italia: tempo trascorso dai minori di diversa et davanti alla TVogni giorno.
20. La comprensione dei bambini I minori costituiscono un pubblico speciale, dotato di un grado incompleto di comprensione del mondo, un pubblico che trova nel piccolo schermo il principale veicolo di valori, visioni della vita e ruoli sociali, prima ancora di aver avuto una esperienza diretta della realt. (Aime Dorr Tv and children. A special medium for a special audience, Sage, Usa, 1986)
La Teoria del bambino competente, secondo cui i bambini disporrebbero di sufficienti strumenti interpretativi per filtrare i contenuti dei messaggi televisivi superata: la loro competenza solo di tipo strumentale, ma non di tipo intellettivo, poich il bambino non dispone degli strumenti critici sufficienti per comprendere, ed eventualmente rifiutare, i messaggi mediatici.
21. Lo sviluppo cognitivo Le fasi dello sviluppo di Piaget
Piaget dimostr innanzitutto l'esistenza di una differenza qualitativa tra le modalit di pensiero del bambino e quelle dell'adulto e poi che il concetto di capacit cognitiva e quindi di intelligenza strettamente legato alla capacit di adattamento all'ambiente sociale e fisico. Individua i seguenti stadi di sviluppo:
Intelligenza sensomotoria primi 18 mesi
Intelligenza pre-concettuale ed intuitiva 18 mesi 6 anni
Intelligenza operativa concreta 6 anni 11 anni
Intelligenza operativa astratta 11 anni in poi
Le fasi dello sviluppo di A. O. Ferraris
Neonato sensibile e vulnerabile
Primi tre anni tutto organi di senso
Dai tre ai sei anni aumenta lindipendenza fisica
Dai sei ai dodici anni si arricchisce la vita interiore
22. Qualche interrogativo.. Se il loro sviluppo cognitivo in fieri proviamo a chiederci come se la cavano con..
Il tempo contratto della TV
Lo Zoom e primi piani
Le lunghe storie
Il messaggio morale
Limmagine deformata del mondo
La realt resister allattacco?
e soprattutto cosa resta nella loro memoria?
23. Violenza e bambini Teoria dellapprendimento sociale per imitazione di Bandura (fine anni 70)
Teoria dell'identificazione
Teoria "catartica
Teoria della modificazione della percezione della realt ("cultivation effect" di Gerbner)
Teoria dell'attivazione ("arousal theory")
Teoria della disinibizione
Teoria della desensibilizzazione Teoria dell'identificazione: nellottica psicoanalitica si rileva come nellinfanzia o in stati primitivi di funzionamento psichico vi sono forme di identificazione primarie, che implicano la riduzione della distanza fra s e loggetto di identificazione, fino a raggiungere il suo annullamento in una condizione di fusione. In altre forme possibile unidentificazione con il personaggio non nella sua globalit, ma anche solo per
alcuni suoi aspetti (identificazione parziale); quello che spesso avviene nellassistere a spettacoli televisivi violenti.
Teoria dell'identificazione: nellottica psicoanalitica si rileva come nellinfanzia o in stati primitivi di funzionamento psichico vi sono forme di identificazione primarie, che implicano la riduzione della distanza fra s e loggetto di identificazione, fino a raggiungere il suo annullamento in una condizione di fusione. In altre forme possibile unidentificazione con il personaggio non nella sua globalit, ma anche solo per
alcuni suoi aspetti (identificazione parziale); quello che spesso avviene nellassistere a spettacoli televisivi violenti.
24. Violenza e bambini Le ricerche hanno messo in evidenza numerosi effetti negativi derivanti dall'assistere a spettacoli violenti, fra cui i principali appaiono:
aumentata accettazione della violenza come mezzo appropriato per la risoluzione dei conflitti
mancata percezione delle conseguenze sia per la vittima che per laggressore
desensibilizzazione ai danni-sofferenze sperimentate dalle vittime della violenza
aumento della propensione al comportamento aggressivo
degradazione della rappresentazione della realt sociale (come minacciosa, pericolosa, in cui la violenza continuamente presente).
Ci aiutano questi elementi a comprendere il fenomeno del Bullismo?
25. Bullismo 6 Rapporto EurispesCOME, CHI, DOVE, QUANDO E QUANTO? Per bullismo si intende quella forma particolare di intimidazione, sopraffazione, prevaricazione, oppressione aggressiva, psicologica e/o fisica, innescata da un soggetto forte (bullo) nei confronti di un soggetto debole (vittima), freddamente intenzionale e reiterata nel tempo.
Un forma distorta di comportamento, per natura e per tipologie, una condotta vessatoria, diretta o indiretta, attuata attraverso manifestazioni fisiche o verbali (picchiare, spingere, dare calci e pugni, graffiare, tirare i capelli, dare pizzicotti o colpi proibiti, appropriarsi degli oggetti altrui o rovinarli; minacciare, offendere, deridere, insultare, prendere in giro, taglieggiare, estorcere denaro e beni materiali), e/o psicologiche (esclusione, isolamento).
Un fattore rilevante costituito dallet dei protagonisti, bulli o vittime che siano. Il fenomeno tende a manifestarsi nelle fasce di et dai 7-8 ai 14-18 anni (cio negli anni della scuola elementare e media, talvolta con scivolamento allinizio delle superiori). Il fenomeno trova il suo humus preferito in ambito scolastico e/o studentesco: aule, corridoi, bagni, laboratori, spogliatoi della palestra, cortili antistanti i plessi scolastici; nonch tutti i luoghi isolati o poco sorvegliati dal personale scolastico.
Nel 2002, un adolescente su tre (33,5%) rispondeva s alla domanda: Si verificano minacce o atti di prepotenza nella tua scuola da parte dei compagni? . Percentuale che nel 2004 salita al 35,4%.
26. Il sesso, sviluppo sessuale e stereotipi sessisti Il fenomeno dei ''young sex offenders' (minori autori di reati sessuali)
Le donne in TV: stereotipizzate fin dallinfanzia
Nuda ed anoressica lei
Superpalestrato e bullo lui
Lesperimento di Cavriglia
Uomini e donne nelle fiction, nei talk show e nei reality: che immagine danno del proprio genere e delle relazioni tra generi?
27. Il cibo e salute Merendine, Cioccolata & Comp.
Gli allarmi dellorganizzazione mondiale per la sanit
Gli allarmi della Commissione Europea White Paper SEC (2007(706-707))
Leffetto gadget in Patatine, merendine ed affini
Stanford University: ricerca 2007 Children seduced by McDonalds packaging
Il biologico non fa audience
Se questo il risultato del BENESSERE!
28. Ricerca In bocca al pupo 2007 Il Junk Food Indagine svolta dallUniversit Roma Tre con la collaborazione dellOsservatorio di Pavia sugli spot pubblicitari di alimenti e bevande trasmessi dalle emittenti di 11 paesi europei nella fascia 16-19 (fascia protetta)
Ogni 5 minuti un bambino italiano vede uno spot alimentare, 10 minuti la media europea
Cibo presentato come chiave daccesso per la felicit (incluso lapprendimento): realizzazione di s attraverso lacquisto.
Stereotipi: per i bimbi intelligenza e sapere, per le bimbe agilit e bellezza
Numeri di spot: Canale 5 (416) Rete 4 (349) Italia 1 (206) Rai 1 (176) Rai 3 (67) Rai 2 (42)
I bambini italiani sono i pi obesi dEuropa
29. La pubblicit Il modello AIDA:
Attenzione, Interesse, Desiderio, Azione
Le leve utilizzate
Un pizzico di ragione.. nel dare informazioni
Tante emozioni.. Sesso, Potere, Gusto/disgusto, Simpatia, Tenerezza, ecc.
Attenzione al target group
per i pi piccoli: storielle, semplicit, jingle e ripetizione
per gli adolescenti: vantaggi sociali, come la capacit di aiutare chi ne fa uso a interagire con il sesso opposto
Movimento, Colore e Musica per aiutare la memoria e mantenere alta lattenzione
30. Caratteristiche degli spot dedicati allinfanzia
31. Pester power e Nag factor Pester power ovvero potere di tormentare
Circa il 40% dei genitori ammette di acquistare prodotti che non avrebbero mai comprato se non pressati dallinsistenza dei figli.
Nag factor ovvero fattore assillo"
Nuova, sofisticata e invasiva strategia di marketing. Esperti psicologi dellet evolutiva del bambino hanno analizzato i "potenziali di assillo" dei bambini e i diversi "livelli di cedimento" dei genitori, consapevoli che il successo di un prodotto dipende da quanto spesso e quanto intensamente il bimbo tormenta il genitore per averlo.
I genitori sono classificati, di conseguenza, in categorie che vanno dai pi cedevoli - cadono al massimo alla nona richiesta - ai pi intransigenti, che resistono fino alla cinquantesima e oltre.
Dati tratti da unindagine del 2000 condotta dalla psichiatra infantile Anna Oliverio Ferraris, in collaborazione con la cattedra di Psicologia dello Sviluppo dellUniversit di Roma.
32. Giocattoli e gadget Power ranger, Wrestling, Tartarughe Ninja e Winx!
Prima del PROGRAMMA il PRODOTTO
Il tuo idolo sar sempre con te: dagli slip alle scarpe
Bar, supermercati, grandi magazzini, negozi di abbigliamento, cartolerie Giochiamo a trovare dove possiamo nasconderci?
Resistere o soccombere?
33. 5 Rapporto Eurispes 2004 (dati 2003) La pubblicita' dei bambini (105.000.000 di euro annui) occupa uno spazio di circa il 10% sul totale degli investimenti annui di tutta la torta pubblicitaria; in crescita.
Giocattoli: il giro di affari circa 60.000.000 euro
Comparto alimentare: giro daffari 20.167.000 euro
Prodotti per l'igiene di prima infanzia: giro daffari 17.295.000 euro
34. Consigli.. ma non per gli acquisti!! Usare il videoregistratore per evitare pubblicit, controllare i programmi e decidere gli orari pi adatti alla visione
Qualit scegliere i programmi non lasciarsi scegliere, mediare con i bambini i programmi da vedere insieme
Educare al gusto aiutarli a distinguere programmi, film o cartoni di qualit da quelli scadenti
Evitare le TV al mattino e prima di addormentarsi calo di attenzione, eccitabilit
Limitare la TV accesa durante i pasti
Non lasciare i bimbi soli davanti alla TV troppo frequentemente
Attenzione alle norme igieniche distanza, postura, ecc.
Non privarla come castigo le si darebbe troppa importanza
Dare lesempio nel non essere teledipendenti
TV in stanza NO favorisce la teledipendenza
Educarli ai media spiegare le tecniche, i trucchi, i segreti della TV e della pubblicit
35. Gli Attori.. Le organizzazioni che affrontano il problema di Media e Bambini
Commissione europea
ONU
Organizzazione mondiale per la sanit
Unicef
Commissione Parlamentare di vigilanza
Comitato Tv e Minori
Autorit per le Garanzie nelle Comunicazioni
Consiglio nazionale degli utenti CNU
Associazioni (MOIGE, Ass. consumatori, ecc.)
36. Legislazione L. 27-05-1991, n. 176 Ratifica ed esecuzione della Convenzione sui diritti del fanciullo
D.Lgs. 31-01-2005, n. 17 Testo unico della radiotelevisione.
L. 03-05-2004, n. 112 Norme di principio in materia di assetto del sistema radiotelevisivo e della RAI-Radiotelevisione italiana S.p.a.
L. 28-08-1997, n. 285 Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunit per l'infanzia e l'adolescenza
Circ. 19-10-1998, n. 423 La Scuola e i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Ministero per la pubblica istruzione.
Dir. 97/36/CE del 30-06-1997 Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio che modifica la direttiva 89/552/CEE del Consiglio relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attivit televisive.
CCE COM(2005) 646 definitivo 2005/0260 (COD) DIRETTIVA DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO CHE MODIFICA LA DIRETTIVA 89/552/CEE DEL CONSIGLIO relativa al coordinamento di determinate disposizioni legislative, regolamentari e amministrative degli Stati membri concernenti l'esercizio delle attivit televisive.
Carta di Treviso e Vademecum del 1995
Codice Etico della RAI
Codice di autoregolamentazione TV e minori
37. Carta di Treviso 1990 Con il Vademecum 1995, la Carta dei Doveri ed il Codice Deontologico affronta il tema dei minori IN TV ma mai quello dei minori DAVANTI alla TV.
Rispetto per la persona del minore..
Tutela della personalit del minore..
.. evitare strumentalizzazioni..
Impegno ad attivare un filo diretto con le varie professionalit impegnate per una tutela e uno sviluppo del bambino e delladolescente..
Istituisce:
il Comitato nazionale di garanzia per l'informazione sui minori
il relativo Ufficio di Presidenza e la Segreteria
lOsservatorio sui minori
38. Convenzione ONU sui diritti dellinfanzia Legge 27 maggio 1991 n. 176 " Gli Stati parti riconoscono limportante funzione svolta dai mass-media e devono assicurare che il fanciullo abbia accesso a informazioni e a programmi provenienti da diverse fonti nazionali ed internazionali, in particolare a quelli che mirano a promuovere il suo benessere sociale, spirituale e morale, nonch la sua salute fisica e mentale (art. 17); il fanciullo ha diritto alla libert di espressione (art. 13); gli Stati parti devono assicurare al fanciullo capace di formarsi una propria opinione il diritto di esprimerla liberamente ed in qualsiasi materia (art. 12)
39. Le leggi sulla pubblicit Legge Mamm (L.223/90), l'articolo 8, comma 1
vietato l'inserimento nei programmi di cartoni animati della pubblicit televisiva
Legge 30 aprile 1998, n.122 l'articolo 3, comma 5
.. i programmi per bambini, di durata programmata inferiore a trenta minuti, non possono essere interrotti da pubblicit o televendite.
Delibera n. 538/01/CSP del 26 luglio 2001 Regolamento in materia di pubblicit radiotelevisiva e televendite articolo 4, comma 7
i programmi di cartoni animati, sia trasmessi in forma autonoma sia inseriti nei programmi per bambini, non possono essere interrotti dalla pubblicit o dalle televendite.
D.Lgs. 31-07-2005, n. 177 TU Radiotelevisione lart.37, comma 6
... i programmi religiosi e quelli per bambini, di durata programmata inferiore a trenta minuti, non possono essere interrotti dalla pubblicit o televendita.
40. Il Codice di autoregolamentazione TV e minori del 1997, rivisto nel 2002 Le emittenti si impegnano:
"ad aiutare gli adulti, le famiglie e i minori a un uso corretto e appropriato delle trasmissioni televisive" (Principi gen., comma B), a promuovere campagne di sensibilizzazione "per un uso consapevole del mezzo televisivo con particolare riferimento alla fruizione famigliare congiunta (art. 5.2)
a collaborare col sistema scolastico per educare i minori a una corretta ed adeguata alfabetizzazione televisiva, anche con il supporto di esperti di settore (Principi gen., comma C)
Per la prima volta si prevedono Sanzioni ed istituito un apposito Comitato di applicazione del Codice di autoregolamentazione Tv e minori.
41. Legge GasparriL. n. 112/04 di riordino del sistema radiotelevisivo modificata dalla legge n. 37 del 6 febbraio 2006 Espresso richiamo rivolto alle emittenti al rispetto del Codice di autoregolamentazione del 2002
La Legge nella versione del 2004 prevedeva una norma che escludeva la presenza di minori di 14 anni in messaggi pubblicitari, la norma fu abrogata due anni dopo dalla stessa maggioranza che laveva promulgata.
Il dato attuale, presentato da una ricerca Eurispes-Telefono Azzurro del 2004, che uno spot su tre, nel nostro Paese, ha un bambino al suo interno.
42. Laugurio che questo breve corso di Media Education possa aiutarci a sviluppare in noi (e nei nostri bambini) un atteggiamento critico e unautonomia di giudizio nei confronti dei media.
Che lo sviluppo in questione sia tale da trasformarci da spettatori passivi a protagonisti attivi, realmente capaci di scegliere e, perch no, persino di creare Ci rivediamo al vostro prossimo film. In. FINE
43. Bibliografia Chi controlla i media, di M. Altamore
Tv per un figlio, 1995, Bari, Laterza, Della Professoressa Anna Oliverio Ferraris ordinaria di Psicologia dellet evolutiva presso lUniversit degli studi di Roma La Sapienza
Realt e limiti della manipolazione della mente, Quaderno 42, del Prof. Lamberto Maffei Direttore del Laboratorio di Neurobiologia della Scuola Normale Superiore di Pisa
Linee guida per leducazione ai media nel mondo della scuola, ECML European Centre for Media Literacy EU
La televisione, di Enrico Menduni, ed. Mulino
White paper on: A Strategy for Europe on Nutrition, Overweight and Obesity related health issues (SEC 2007 (706-707)) Commissione delle Comunit Europee
TV E MINORI: IL NUOVO CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE Tesi di specializzazione in giornalismo Biennio 2001-2003 di Simona Buonomano
ANALISI QUANTITATIVA DELLE IMMAGINI PUBBLICITARIE RISPETTO ALLA PRESENZA DI BAMBINI Tesi in Psicologia della comunicazione A.A. 2005-2006 di Claudio Filippini
TELEVISIONE E MINORI: LA SOCIALIZZAZIONE AI MEDIA, UNINDAGINE ESPLORATIVA NELLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI DELLA PROVINCIA DI PAVIA. Tesi di laurea specialistica in Psicologia A.A. 2004-2004 di Francesca Marcolin
Ascolto negato di Antonio Marziale, Presidente Osservatorio dei Diritti dei Minori
Infanzia, Tv e orientamento al consumo di Maurizio Lozzi (Osservatorio sui Diritti dei Minori)
Diritto di cronaca e tutela del minore di Franco Abruzzo (Osservatorio sui Diritti dei Minori)
Televisione, scuola ed educazione di M.A. Zanetti e D. Miazza (Osservatorio sui Diritti dei Minori)
La televisione e la violenza di Adriano Pagnin (Osservatorio sui Diritti dei Minori)
44. Gli altri media: internet, giornali, ecc. 08/06/07 Metro, Troppi spot per i bimbi di E. Caffo
06/06/07 La Repubblica, I bambini non giocano pi allaperto e la corsa in giardino resta un sogno di E. Franceschini
02/04/07 La Repubblica, Troppi spot in TV, ecco il dossier della Ue di A. Fontanarosa
www.agcom.it/progettominori
www.censis.it/censis/ricerche/2002/minori
www.comitatotveminori.it
www.comunicazioni.it
www.emsf.rai.it/aforismi
www.genitori.it
www.guidagenitori.it
www.istruzione.it
www.mediamente.it
www.megachip.it
www.minori.it
www.osservatoriominori.org
www.rai.it
www.webscuola.it