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Andrea Picistrelli classe 1 a a.s.2013/2014

ECONOMIA POLITICA. Andrea Picistrelli classe 1 a a.s.2013/2014. Introduzione all’economia politica. Beni e servizi Bisogni primari e secondari Reddito e Patrimonio Ricerca di base e applicata PNL PIL Benessere economico Sistemi economici Il flusso del reddito. Bisogni beni e servizi.

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Andrea Picistrelli classe 1 a a.s.2013/2014

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Presentation Transcript


  1. ECONOMIA POLITICA Andrea Picistrelli classe 1 aa.s.2013/2014

  2. Introduzione all’economia politica • Beni e servizi • Bisogni primari e secondari • Reddito e Patrimonio • Ricerca di base e applicata • PNL PIL • Benessere economico • Sistemi economici • Il flusso del reddito

  3. Bisogni beni e servizi I bisogni: sono le necessità umane. Si dividono in: • bisogni primari - sono quelle necessità che servono per la sopravvivenza dell’uomo, esempio mangiare e bere • bisogni secondari - sono quelle necessità che ci rendono la vita più confortevole I bisogni possono essere soddisfatti con: • beni economici (sono cose che hanno un valore economico, che possiamo possedere, che sono capaci di soddisfare le nostre necessità) • servizi: sono le attività che soddisfano i bisogni

  4. Reddito e patrimonio La ricchezza di un Paese può essere considerata in due modi: • il patrimonio è tutto ciò che una persona possiede • il reddito è un flusso di ricchezza che viene pagato a determinate scadenze

  5. Ricerca di base e ricerca applicata Laricerca di base: è quella svolta dai ricercatori senza avere finalità commerciali ma che viene svolta per avere la conoscenza, di solito sono finanziate dallo Stato o da enti pubblici. La ricerca applicata: è un tipo di ricerca più mirato ( esempio tipico è la ricerca farmaceutica). Questo tipo di ricerca viene finanziata da grandi imprese per finalità commerciali.

  6. Il prodotto interno lordo = il Pil • Che cos’è il Pil? il Pil è la somma di beni e di servizi prodotti in un anno in un Paese calcolato al netto dei reimpieghi. • Come si calcola il Pil? Il calcolo del Pil si fa facendo la somma dei beni e dei servizi finali.

  7. Differenza tra PIL e PNL • Il PNL: misura la produzione realizzata sia nel nostro Paese che all’estero da soggetti residenti in Italia. • Il PIL: misura la produzione realizzata esclusivamente in Italia sia da soggetti residenti nel nostro Paese che da soggetti residenti all’estero.

  8. Quando coincidono il PIL e il benessere economico? Affinché in un Paese il PIL e il benessere economico tendano a coincidere ci devono essere delle condizioni minime che sono: • tasso di disoccupazione molto basso • l’ambiente sia ben tutelato • i cittadini abbiano un buon reddito • i servizi pubblici siano di buon livello.

  9. Sistema economico Un sistema economico è l’espressione che indica il modo in cui è organizzato l’apparato produttivo di un Paese. I sistemi economici sono: • sistema collettivista: chiamato anche “economia pianificata”, codesto è caratterizzato dal fatto che gli strumenti della produzione appartengano solo allo Stato • sistema capitalista puro:è caratterizzato dal fatto che i capitali monetari e le aziende appartengono solo ai soggetti privati. • sistema misto: si distingue per il fatto che i capitali monetari e le aziende appartengono prevalentemente ai soggetti privati ma lo Stato interviene nel processo economico.

  10. Il flusso del reddito consumi

  11. Il terzo operatore la pubblica amministrazione Consumi Stipendi acquisti tributi tributi risparmi investimenti Reddito

  12. Quarto operatore: resto del mondo Consumi Reddito Import export Resto del mondo

  13. Il mercato Domanda e offerta Le curve della domanda e dell’offerta Beni a domanda rigida ed elastica Come si forma il prezzo Il prezzo di equilibrio I costi di produzione Le forme di mercato

  14. Come varia la domanda di beni e di servizi? Per comprendere come si forma il prezzo dobbiamo individuare il comportamento medio dei soggetti economici, ossia: • degli acquirenti che domandano beni e servizi; • dei produttori che li offrono sul mercato. La domanda indica la quantità di un certo bene o servizio che viene richiesto dai consumatori; la quantità domandata di un bene o di un servizio è inversamente proporzionale al suo prezzo. La domanda di un bene o di un servizio non dipende solo dal prezzo ma anche da altri fattori, che possono essere: • dal reddito della persona • dai suoi gusti • dal prezzo di beni o servizi simili.

  15. La domanda elastica e la domanda rigida A domanda rigida sono detti quei prodotti per i quali la quantità domandata rimane “rigida”, cioè non varia, al variare del prezzo A domanda elastica sono detti quei beni o servizi per i quali una piccola variazione di prezzo produce considerevoli variazioni, in più o in meno, della quantità domandata domandarigida P Q P domandaelastica Q

  16. Come varia l’offerta • L’offerta: indica la quantità di un certo bene o servizio che il produttore è disposto ad offrire in funzione del costo di produzione e del possibile prezzo di vendita. Essa è direttamente proporzionale al prezzo

  17. Come si forma il prezzo Il prezzo di mercato : È chiamato il prezzo medio che si registra in un dato momento su un dato mercato

  18. Il prezzo di equilibrio è quel prezzo che assicura al produttore di vendere tutta la quantità prodotta con il massimo profitto

  19. Come varia il prezzo Ci sono due situazioni per vedere come il prezzo possa variare: • Quando l’offerta supera la domanda il prezzo di mercato tende a scendere • Quando l’offerta è inferiore alla domanda il prezzo tende a salire

  20. Come i costi di produzione condizionano l’offerta Il profitto è dato dai ricavi meno i costi I ricavi si calcolano moltiplicando il prezzo di vendita di ciascuna unità prodotta per il numero dei pezzi complessivamente prodotti e venduti. Per far aumentare i ricavi bisogna agire : • sui prezzi, • sulla quantità venduta.

  21. I costi I costi possono essere: costi fissi, costi variabili, costo marginale • Il costo fisso non varia al variare della produzione (es. affitto). • Il costo variabile è quello che varia al variare della quantità prodotta (es. materie prime). • Il costo marginale è l’incremento del costo totale che il produttore affronta per produrre un’ unità in più.

  22. I costi, la produzione, i prezzi In generale i prezzi possono diminuire: • Per effetto di una riduzione della domanda • Per effetto di una diminuzione dei costi di produzione. La riduzione dei costi favorisce sia l’abbassamento dei prezzi che l’aumento della produzione La riduzione della domanda è negativa per l’imprenditore ma può servire per far calare l’inflazione

  23. Che cos’è il mercato Il mercato è l’attività del vendere e del comperare ovvero il luogo d’incontro della domanda e offerta. In genere il mercato si può presentare sotto forma di: • monopolio caratterizzato dalla presenza di una sola impresa che offre un certo tipo di bene o servizio; • oligopolio nel quale sono presenti poche imprese che offrono lo stesso bene; • liberaconcorrenza caratterizzata dalla presenza di molte imprese che offrono lo stesso bene e di molti soggetti che domandano; • concorrenza monopolistica tante imprese ma con beni diversi.

  24. Gli effetti del monopolio Il monopolio è un particolarissimo mercato nel quale un certo bene o servizio è offerto da un solo produttore o è domandato da un solo consumatore . Per ottenere il massimo profitto bisogna tener conto di due elementi: • l’andamento dei propri costi di produzione • l’andamento della domanda.

  25. Quali effetti produce la libera concorrenza? Il mercato di libera concorrenza, è caratterizzato dalla presenza di un’ elevata quantità di soggetti che domandano. Per guadagnare di più si può tentare di espandere la propria offerta aumentando il fatturato e con esso l’utile complessivo. Nel mercato di libera concorrenza se l’offerta globale diminuisce il prezzo tenderà a salire In generale: l’offerta globale tenderà ad essere la più alta possibile e il prezzo tenderà a scendere fino al livello in cui è ancora remunerativo per le imprese operanti sul mercato.

  26. Che cos’è l’oligopolio L’oligopolio è la forma di mercato nel quale un certo prodotto o servizio è offerto da un numero limitato di soggetti. Di regola il prezzo è più alto rispetto alla concorrenza perfetta e più basso rispetto al monopolio

  27. La concorrenza monopolistica La concorrenza monopolistica viene chiamata quella situazione di mercato in cui le imprese, pur essendo numerose ed in concorrenza tra di loro, tendono a differenziare la propria offerta, sia per caratteristiche reali (qualità), che virtuali (pubblicità). La concorrenza monopolistica viene anche chiamata concorrenza “imperfetta”.

  28. Bibliografia • Libro di testo in adozione “Res Publica” di Paolo Monti.

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