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ETHICAL GOVERNANCE E L’ALTRO parte seconda

ETHICAL GOVERNANCE E L’ALTRO parte seconda. Osvaldo Perfetti osvaldoperfetti@virgilio.it. Per Sartre l’io cerca un fondamento della propria esistenza nella realtà dell’altro:lo tocca, lo guarda, lo ama, lo odia, ma l’altro è libero e quindi rimane trascendente, estraneo, distante;

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ETHICAL GOVERNANCE E L’ALTRO parte seconda

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Presentation Transcript


  1. ETHICAL GOVERNANCE E L’ALTROparte seconda Osvaldo Perfettiosvaldoperfetti@virgilio.it

  2. Per Sartre l’io cerca un fondamento della propria esistenza nella realtà dell’altro:lo tocca, lo guarda, lo ama, lo odia, ma l’altro è libero e quindi rimane trascendente, estraneo, distante; Rimane appunto “ALTRO”

  3. Per Levinas l’altro si pone su un piano totalmente asimmetrico rispetto all’io, il quale non riuscirà mai a coglierlo: L’altro è infinitamente ALTRO

  4. Fèdida afferma che se la relazione io-altro si spezza,l’io diventa “disumano”e non ha più la possibilità di riconoscere l’altro.

  5. LA COMUNICAZIONE È TRASPARENZA MA È ANCHE OPACA UTOPIA Il dialogo ne è l’elemento regolativo (M.G.Contini )

  6. La comunicazione esige duevolti ognuno con il proprio sé e con la propria storia si costruisce L’EMPATIA Ma tale costruzione si attiva nel dialogo e solo nel dialogo, inteso come uno stare insieme nel discorso ( Cambi )

  7. E’ dunque nella COMUNICAZIONE il “gioco” rischioso di entrare in comunicazione con l’altro . La COMUNICAZIONE è la grande avventura dell’esistere: RISCHIOSA INFINITA DAL RITORNO INCERTO

  8. COMUNICARE COMUNITA’(prossimità) cum munus (dono) DONO DEL LEGAME RECIPROCO (A. Granese)

  9. LA COMUNICAZIONEemancipazione dei soggetti perché per quanto sia difficile raggiungere l’Altro e comprenderlo, è nella tensione verso l’altro che si gioca L’UMANAMENTE POSSIBILE

  10. L’incontro con il TU assume la qualifica di umano quando è finalizzato alla comunicazione edificante, cioè alla comunicazione intesa a formare un originario NOI

  11. L’INCONTRO – RELAZIONE tra le due alterità può configurarsi come INCONTRO – RELAZIONE EDIFICANTE solo se mosso dalla dinamica di due volontà che hanno operato la “scelta di incontrarsi nella profonda comprensione del valore della reciproca libertà interiore”

  12. Il TU è intimamente toccato dalla presenza dell’IO, ma pretende che l’IO sia toccato dalla sua • Nel principio dialogico e nella relazione vi sono i punti cardine della “FILOSOFIA DELL’ESISTENZA”.

  13. La riflessione sull’UMANAMENTE POSSIBILE deve partire da un “NUOVO PENSARE” che ci deve portare all’educazione alla comunicazione

  14. L’INDIVIDUALISMO, il SOLIPSISMO esasperato si recupera nella “DIMENSIONE DIALOGICA” (BUBER)

  15. I DUE PASSAGGI CONCETTUALI DI BUBER • Porsi in distanza • Entrata in relazione Il primo è preliminare perché si realizzi il secondo nel senso che l’individuo può stringere legami con gli altri individui nella misura in cui ne riconosce e accoglie la dimensione come indipendente.

  16. Fondamentale è l’accettazione dell’altro che permette alle due alterità in gioco di andare oltre gli atteggiamenti difensivi e di aprirsi alla COMUNICAZIONE in senso totale.

  17. L’IO può accogliere il TU se ha umilta’ ovvero quella caratteristica umana dove la persona mette costantemente in discussione i limiti delle sue azioni e porta alla piena accoglienza dell’ALTRO

  18. LA TEMATICA DELL’ALTERITÀ CHE TROPPO SEMPLICISTICAMENTE ABBIAMO CHIAMATO UMANIZZAZIONE DEVE ESSERE PARTE INTEGRANTE DELL’ETHICAL COVERNANCE. • PER LE FORTI IMPLICAZIONI CHE LA GIUSTA COMUNICAZIONE HA NEL RISKMANAGEMENT RITENIAMO CHE LA DIREZIONE MEDICA DI PRESIDIO DEBBA AVERNE LA COMPETENZA SVILUPPANDO LE NECESSARIE CONOSCENZE.

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