1 / 37

Strategie di intervento Seconda parte

Lavorare sulle conseguenze. Ricordare il principio del condizionamento operante:Un comportamento rinforzato aumentaUn comportamento non rinforzato diminuisceMa il comportamento pu

Samuel
Télécharger la présentation

Strategie di intervento Seconda parte

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


    1. Strategie di intervento Seconda parte

    3. Il rinforzo: un fattore che avviene sempre dopo, quindi una conseguenza(mai dare il rinforzo prima)Eppurelesempio di Gail: uno prima per farmi coraggio, e uno dopo se ci riesco! E una conseguenza anche lassenza di rinforzo E una conseguenza anche il rinforzo negativo o apprendimento da fuga: questo fa smettere al momento qualcosa di spiacevole ma fa aumentare il comportamento problematico. Occhio!!! La sequenza ABC in questo caso : Vede le caramelle-urla-ottiene una caramella-smette di urlare-cessa una cosa spiacevole per chi ha le caramelle ma si consolida lurlo per avere la caramella

    4. Possiamo quindi agire: Sui comportamenti inadeguati non rinforzandoli, con eventi graditi per la persona, e diminuiscono!(Estinzione) Sui comportamenti adeguati rinforzandoli adeguatamente con eventi graditi per la persona e aumentano!(Rinforzo positivo)

    5. Inoltre: E altrettanto indispensabile aver stabilito quali siano realmente i rinforzatori desiderati ed efficaci per la persona Senza una corretta individuazione,analisi e uso dei rinforzatori, non si risolvono i comportamenti problematici! pi facile che si cronicizzano e si impara a conviverci! E poi sono guai! Trattare tutti i modi di utilizzo del rinforzo ci porterebbe lontano; basta ricordare che il rinforzo intermittente quello che funziona meglio (vedi il gioco dazzardo)

    6. Dicesi rinforzo, qualunque sia il suo aspetto, quellevento che, dato subito dopo una risposta-comportamento, ne aumenta la ripetizione in circostanze analoghe Se cos non , non si pu chiamare rinforzo. Pu essere tutto, tranne che RINFORZO Se non chiaro questo principio, si convinti di rinforzare mentre invece si mantengono comportamenti non voluti o se ne creano altri indesiderati

    7. Sono proprio le caratteristiche dellautismo a rendere difficile, per chi ne affetto, attivarsi appropriatamente per ottenere gratificazioni dagli altri (Se si capisce lautismo pi facile capire questo principio) Anche per le persone con ritardo difficile ricevere gratificazioni adatte per loro, per la scarsa creativit e cognizione e per le nostre aspettative elevate nei loro confronti. La gratificazione deve essere tale per chi la riceve, qualunque essa sia, purch non dannosa

    8. Ma in fondo cos un rinforzo? Una coccola Uno sguardo di incoraggiamento Un bravo! Un regalo Un bel voto Una pausa Un gioco preferito Un gelato Un applauso E anche (perch no?) quando serve,una caramella Tutto dato al momento giusto e nel modo giusto

    9. Anche quando il comportamento: Non svolge una funzione comunicativa, se rischioso o pericoloso, va modificato Ha la funzione di autostimolazione? probabile che la persona ha una scarsa quantit di stimoli interessanti o per niente del tutto In questo caso meglio prevenirlo agendo sugli antecedenti: programma adeguato, ricco e vario! Si pu agire anche dopo, proponendo una attivit interessante e ignorando il comportamento autostimolatorio, ma un intervento di crisi

    10. In ogni caso conviene considerarlo come messaggio: Lautostimolazione sempre un surrogato, un ripiego per riportare in equilibrio il sistema: compito di chi educa rendere interessante e ricca di proposte la giornata per mantenere il sistema in equilibrio

    11. Come agire sulle conseguenze: Si pu estinguere il comportamento evitando che raggiunga lo scopo Esempio: Se la persona col C.P. otteneva un oggetto a lei gradito, posso far si che non lo ottenga per quanto si ostini a manifestare quel comportamento Lobiettivo quindi impedire il raggiungimento dello scopo che pu essere: la fuga dal compito, ottenere attenzione, ottenere un oggetto, ecc.

    12. Nelladottare lestinzione occorre sapere che: Inizialmente il comportamento tende ad aumentare Se si persiste nellutilizzo dellestinzione, il comportamento decresce molto rapidamente Occorre insistere anche dopo che si raggiunto un buon risultato, fino alla totale scomparsa nel tempo del comportamento E indispensabile che ci siano coerenza e condivisione tra le persone che gestiscono il soggetto: se non ci sono praticamente impossibile

    13. Contemporaneamente: Si deve insegnare e rinforzare il comportamento-messaggio alternativo programmato: (rinforzarlo fa parte delle conseguenze, programmarlo fa parte degli antecedenti) Questo deve essere molto facile da eseguire, rinforzato concedendo immediatamente quanto prima veniva ottenuto col C.P.(efficace) comprensibile e praticabile da tutti (affidabile) Facilmente generalizzabile in altri contesti

    14. Esempio: Se la persona fa rumore per ottenere attenzione dallinsegnante, le si pu insegnare ad alzarsi in piedi, andare dallinsegnante e dire aiutami e laiuto va dato immediatamente( facile tutto questo?) Se un bambino rovescia il piatto per comunicarci che non gli piace la minestra, gli si pu insegnare ad allontanarlo con la mano e accettare il suo rifiuto (ricordo che lobiettivo sostituire il comportamento di rovesciare con quello di allontanare, non quello che mangi!) Questo pi facile!

    15. Un altro esempio Un bambino sputa per ottenere lattenzione dei compagni Questi gli danno immediatamente attenzione allontanandosi da lui, per evitare lo sputo Quale comportamento potremmo insegnare per sostituire efficacemente lo sputare? Attenti a come rispondete, c una trappola!

    16. Sostituire un C.P. con un atto comunicativo equivalente: Richiede un serio intervento di valutazione sia del comportamento come pure delle abilit e delle aspettative della persona Se non davvero equivalente,semplice, efficace e affidabile, la persona continua a emettere quello problematico perch pi efficace per ottenere lo scopo; fino a quel momento ha sempre funzionato!

    17. Ovviamente: Tutte le informazioni utili perch lintervento abbia successo dobbiamo averle raccolte e analizzate attentamente Queste procedure valgono per qualunque comportamento che abbia una valenza comunicativa, indipendentemente dalla patologia Per i comportamenti aggressivi, anche di tipo comunicativo, meglio ricorrere alla valutazione e programmazione degli antecedenti per prevenirlo: lestinzione di difficile applicazione Nel testo di Carr c unampia casistica

    18. Cosa pu cambiare col bambino con autismo? Pu essere pi difficile raccogliere dati e analizzarli A volte alcuni comportamenti bizzarri vengono giudicati irrilevanti e trascurati Se non usano il linguaggio verbale o lo usano in modo non funzionale, pi difficile insegnare forme alternative efficaci di comunicazione Luso corretto del rinforzo pu essere pi difficoltoso per i molti aspetti sensoriali ai quali vanno soggetti Funzionano molto meglio le strategie basate sulla manipolazione degli antecedenti

    19. Altri modi di intervenire sulle conseguenze Time out: allontanare la persona dalla situazione gratificante previo accordo chiaro con lei: molto difficile da usare con le persone autistiche Ignorare:con comportamenti marginali(molte stereotipie) ci si pu comportare come se non stiano accadendo(soprattutto se sono involontari) Punizione: sempre meglio evitarla; se si decide di usarla si devono rispettare alcuni principi(FCI) Blocco fisico:sconsigliato con alcune persone con autismo e patologie simili, soprattutto adulte

    20. Sintetizzando: Predisporsi positivamente! Definire correttamente il comportamento ritenuto problematico Raccogliere informazioni-dati che fungono da stimolo per lemissione del comportamento(antecedenti) Raccogliere informazioni-dati su quanto avviene immediatamente dopo lemissione del comportamento(conseguenze)

    21. Se c tempo, esercitazione: Brainstorming Dividersi in cinque gruppi Tra i comportamenti individualmente scelti e analizzati sceglietene uno e scrivete soluzioni possibili, ognuno per conto proprio. Il gruppo sceglie poi quella che ritiene pi attuabile ed efficace. Un componente del gruppo presenter soluzioni e scelta effettuata e ne dar le motivazioni

    22. Quantificare e valutare Lentit: il peso del comportamento La frequenza: quanto spesso si presenta? La durata: quando si presenta per quanto tempo dura? Senza valutare queste variabili si tende a ritenerlo pi grave del necessario o a sottovalutarlo, e non si hanno parametri di riferimento per la verifica post intervento

    23. Diventa tutto pi chiaro: Se si ricava un grafico con una linea di base Aggiornandolo dopo lintervento si rendono visibili ed evidenti le modificazioni

    24. Intervenire Lavorando sugli antecedenti modificare quelli che lo attivano per prevenirlo Lavorando sul comportamento cercarne uno alternativo pi adeguato ma altrettanto efficace e affidabile per la persona e insegnarlo con le tecniche adatte Lavorando sulle conseguenze puntare allestinzione del comportamento e al rinforzo di quello alternativo in modo sistematico

    25. Tutto questo richiede: Una scrupolosa valutazione Una ricca e interessante programmazione adatta al livello di funzionamento della persona La condivisione del programma Tanta pazienza, tanto studio e tanta passione I frutti non mancheranno! Se avete un problema serio, studiate per affrontarlo seriamente

    26. Uno spunto di lavoro sugli antecedenti: Piccola storia di un grande bambino di Ida Molari Dallintroduzione: Per lui ho modificato il mio linguaggio, il mio modo di vestire e ho cercato di interpretare e di capire i suoi gesti, le sue parole, i suoi interessiIn poco tempo ero diventata un punto di riferimento importante per lui e lui era diventato il mio pensieroDesideravo che venisse sempre volentieri a scuola e per questocostruivo ogni giorno delle sorprese.

    27. Ancora un extra: le idee irrazionali Io devo sempre essere amato Devo mostrarmi sempre competente Le cose devono andare come voglio, subito e senza fatica, altrimenti il mondo uno schifo Gli altri devono trattare tutti in modo corretto, se cos non fanno devono pagarla Se temo che possa accadere qualcosa di pericoloso, allora devo pensarci continuamente Devo trovare soluzioni perfette ai miei problemi e a quelli degli altri, altrimenti chiss cosa pu succedere La causa delle mie emozioni e sentimenti sempre esterna, per cui posso fare ben poco per controllarli Il mio passato la vera causa dei miei attuali problemi Ho bisogno di starmene tranquillo, senza responsabilit, sforzi o autocontrollo Devo sempre essere perfettamente a mio agio Potrei impazzire e questo sarebbe davvero terribile Mi considero debole, incapace, inadeguato e quindi ho bisogno di dipendere dagli altri o da qualcuno in particolare

    28. Un capitolo a parte: Individuare, formare,organizzare tutte le risorse disponibili intorno alla persona con disabilit richiede abilit da Stratega La RETE o la SQUADRA o lesercito, per ottenere vittorie necessita di un comandante che coordina strategicamente le risorse in funzione dei bisogni Qualcuno si deve assumere formalmente questa responsabilit: in assenza di un comandante, dobbiamo diventarlo ognuno di noi!

    29. LArte della Guerra!? Lesercito vittorioso per prima cosa si rende conto di quali sono le condizioni per la sua vittoria e quindi, solo allora, si impegna in battaglia. Lesercito destinato alla sconfitta quello che prima attacca e poi cerca le condizioni per la vittoria. (Larte della Guerra di Sun Tzu- edizioni Neri-Pozza) Il comportamento disadattivo il nemico da battere! Non la persona che lo emette! Non per nulla E. Schopler ha intitolato il suo migliore testo: Strategie educative nellAutismo. Resta sempre il migliore!

    30. Quanto lavoro per ottenere del buon miele!

    31. Ricordiamoci sempre di vuotare prima la nostra tazza! Ricordiamoci anche la premessa del Problem Solving: Predisporsi positivamente

    32. Non mi sono mai piaciute le persone che non fanno altro che lamentarsi Reputano irrazionalmente irrisolvibile un problema Ne attribuiscono in genere la responsabilit ad altri o al proprio passato In poche parole si arrendono trasformando il lavoro e la vita in un inferno! Tutto assume un nuovo significato se appena ci si solleva un po da terra per vedere le cose dallalto! Unemozione improvvisa e tutto ci appare diverso: approfittiamone! Ascoltiamo questa canzone

    33. La collina dei ciliegi di Lucio Battisti E se davvero tu vuoi vivere una vita luminosa e pi fragrante, cancella con coraggio quella supplica dagli occhi. Troppo spesso la saggezza solamente la prudenza pi stagnante e quasi sempre dietro la collina il sole. Ma perch tu non ti vuoi azzurra e lucente, ma perch tu non vuoi spaziare con me volando intorno alla tradizione come un colombo intorno a un pallone

    34. e con un colpo di becco ben aggiustato forarlo e lui, gi, gi e poi ancora ancor pi su, planando sopra boschi di braccia tese, un sorriso che non ha n pi un volto n pi unet. E respirando brezze che dilagano su terre senza limiti e confini ci allontaniamo e poi ci ritroviamo pi vicini e pi in alto e pi in l (se chiudi gli occhi un istante) ora figli dellimmensit.

    35. Se segui la mia mentese segui la mia mente abbandoni facilmente le antiche gelosie. Ma non ti accorgi che solo la paura che infine uccide i sentimenti, le anime non hanno sesso n sono mie. No, non temere, tu non sarai preda dei venti, ma perch non mi dai la tua mano, perch, potremmo correre sulla collina

    36. e fra i ciliegi veder la mattina e dando un calcio ad un sasso, residuo dinferno, farlo rotolar gi, gi, gi e noi ancora ancor pi su Planando.

    37. Bibliografia essenziale Il Comportamento problema un messaggio di E. Carr, edito da Erickson LAssessment dei comportamenti problema di Demchak e Bossert, edito da Vannini Lalunno iperattivo in classe di Di Pietro, Bassi, Filoramo, edito da Erickson Strategie e Tecniche per il cambiamento di G. Martin e J. Pear- edito da MCGraw-Hill Apprendimento e Cognizione nellAutismo a cura di Schopler, edito da McGraw-Hill Sindrome di Asperger e Autismo High-Functioning a cura di Schopler, Mesibov e Kunce edizioni Erickson La valutazione iniziale nellhandicappato, edizioni Erickson Il piano educativo individualizzato: Progetto di vita, edizioni Erickson

More Related