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IGIENE DELL ALIMENTAZIONE

ALIMENTAZIONE. L'assunzione di alimenti risponde ad uno dei bisogni elementari di ogni essere vivente, compreso l'uomo. In condizioni di naturalit

arianna
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IGIENE DELL ALIMENTAZIONE

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Presentation Transcript


    1. IGIENE DELLALIMENTAZIONE Dottor Maurizio Guida

    3. Lassunzione di alimenti deve sempre sufficiente a coprire il fabbisogno metabolico dellorganismo, ma non tale da provocare obesit. Inoltre, poich i diversi alimenti contengono proteine, carboidrati, e grassi in proporzioni differenti, necessario che sia mantenuto un appropriato equilibrio tra questi differenti costituenti della dieta, affinch tutti i sistemi dellorganismo possano essere riforniti dei materiali indispensabili.

    4. FABBISOGNI ALIMENTARI Apporto calorico degli alimenti ? Fabbisogno a riposo (metabolismo basale) + Consumo energetico per le diverse attivit della vita di relazione, compresa lattivit lavorativa.

    8. Spesa energetica oraria nel corso di differenti tipi di attivit in un uomo di 70 Kg di peso Sonno Sdraiato, sveglio Seduto, a riposo In piedi, rilassato Vestirsi e spogliarsi Lavoro di cucito Scrittura a macchina veloce Esercizio muscolare lieve Marcia Esercizio muscolare sostenuto Esercizio muscolare pesante Nuoto Corsa Salire le scale

    10. Regolazione dellassunzione di cibo FAME: il bisogno urgente di cibo e si associa a numerose sensazioni oggettive. Dopo un digiuno di molte ore, ad esempio, lo stomaco scosso da intense contrazioni ritmiche, chiamate contrazioni da fame. APPETITO: implica il desiderio di determinati alimenti, piuttosto che il bisogno generico di cibo. In tal senso, ha perci la funzione di orientare la scelta della qualit degli alimenti da assumere. SAZIETA: la sensazione opposta della fame, un senso di pieno appagamento dal bisogno di cibo. Di solito insorge dopo un pasto molto abbondante, specie se gi presente una riserva di materiale nutritivo (tessuto adiposo e glicogeno).

    12. Carboidrati I carboidrati complessi (amidi) devono essere i pi rappresentati e devono fornire dal 45 % al 55 % delle calorie totali, mentre lo zucchero deve fornire meno del 10 %.

    13. Grassi

    17. La digestione Carboidrati, Grassi e Proteine non possono essere assorbiti dalla mucosa intestinale nelle loro forme naturali, e perci non servirebbero alla nutrizione se non venissero previamente sottoposti ad un processo di digestione.

    18. Digestione degli alimenti (1/3) LIDROLISI COME PROCESSO FONDAMENTALE DELLA DIGESTIONE

    19. Digestione degli alimenti (2/3) ANCHE IN QUESTO CASO SI TRATTA DI UN PROCESSO DI IDROLISI!

    20. Digestione degli alimenti (3/3)

    23. Obesit

    25. Alimentazione in Gravidanza La gravida normopeso ha bisogno di una dieta di circa 1800-2000 calorie/die, suddivise in 5-6 pasti: 3 pasti principali (colazione, pranzo e cena) 2-3 spuntini (met mattina, met pomeriggio e talvolta prima di coricarsi)

    27. La dieta consigliata in gravidanza composta da:

    28. Vitamine e Sali minerali Una dieta equilibrata deve essere anche ricca di vitamine, sali minerali, e fibre. Le vitamine sono molto diffuse negli alimenti ed, in genere, in assenza di problemi particolari, non necessario assumerle in forma di preparati farmaceutici.

    29. Consigli utili In gravidanza consigliabile evitare luso di cibi conservati, in quanto ricchi di additivi chimici: preferibile consumare verdure e frutta fresche, carne e anche pesce 2-3 volte la settimana, legumi e uova. Emeglio cucinare la carne e il pesce alla griglia, al cartoccio o al vapore senza aggiunta di condimenti; invece le verdure, se vengono cotte, devono essere cucinate al vapore o bollite in poca acqua, perch la cottura prolungata distrugge molte vitamine.

    30. Gravidanza e Allattamento Una dieta regolare nella puerpera molto importante per favorire la secrezione del latte: occorre introdurre proteine (almeno 100 g/die), calcio (2 g/die), ferro (15 mg/die), vitamine, glicidi e lipidi in modo bilanciato.

    32. Disturbi del comportamento alimentare

    33. Disturbi del comportamento alimentare

    34. Etiopatogenesi: la dieta come trigger factor Un disturbo alimentare inizia spesso in modo subdolo con una dieta mirata alla riduzione del peso corporeo. Regimi alimentari ipocalorici cronici, non adeguati alle necessit metaboliche, possono sconnettere il sistema interno di regolazione dei segnali fisiologici e di fame e saziet. Fattori genetici, biologici, psicologici, di personalit e familiari accrescono la vulnerabilit individuale e lidea della dieta diviene pervasiva e assoluta al punto da risultare francamente patologica.

    35. Fattori predisponenti per lanoressia nervosa

    36. Fattori scatenanti per lanoressia nervosa

    39. Criteri diagnostici per lanoressia nervosa e per la bulimia nervosa secondo il DSM-IV (1/2) Anoressia nervosa Rifiuto di mantenere il peso corporeo al di sopra o al peso minimo normale per let e la statura Intensa paura di acquisire peso o di diventare grassi, anche quando si sottopeso Alterazione del modo in cui un soggetto vive il peso o la forma del corpo, o eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima, o rifiuto di ammettere la gravit dellattuale condizione di sottopeso Nelle femmine, dopo il menarca, amenorrea, cio assenza di almeno 3 cicli mestruali consecutivi Sottotipi: Con restrizioni: senza abbuffate o condotte di eliminazione (vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici ed enteroclismi) Con abbuffate/ condotte di eliminazione

    40. Criteri diagnostici per lanoressia nervosa e per la bulimia nervosa secondo il DSM-IV (2/2) Bulimia nervosa Ricorrenti abbuffate. Unabbuffata caratterizzata da: mangiare, in un periodo di tempo (es. 2 h), una quantit di cibo significativamente maggiore di quella che la maggior parte delle persone mangerebbe nello stesso tempo e in circostanze simili o sensazione di perdere il controllo durante lepisodio (es. sensazione di non riuscire a smettere di mangiare o a controllare cosa o quanto si stia mangiando) Ricorrenti e inappropriate condotte compensatorie per prevenire laumento di peso, come vomito autoindotto, abuso di lassativi, diuretici, enteroclismi o altri farmaci, digiuno, esercizio fisico eccessivo Le abbuffate e le condotte compensatorie si verificano entrambe in media almeno due volte la settimana per tre mesi I livelli di autostima sono indebitamente influenzati dalla forma e dal peso corporei Lalterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di episodi di anoressia nervosa

    41. Fattori cronicizzanti per lanoressia nervosa

    42. Terapia La terapia dei disturbi del comportamento alimentare complessa, dovendo trattare gli aspetti psicologici, ma anche quelli organici, eventualmente in ricovero ospedaliero, e si avvale spesso della collaborazione di pi specialisti.

    44. Alimentazione e diete

    45. QUALE DIETA?

    46. Crono-dieta

    47. Dieta del gruppo sanguigno

    48. Scarsdale

    49. Dieta a punti

    51. Dieta Mediterranea Eun modello alimentare nel quale i vegetali trovano una posizione preponderante Al primo posto ci sono i cereali (meglio se integrali), tutti i loro derivati e i legumi. Tra i condimenti spicca lolio di oliva extravergine. Gli alimenti di origine animale sono ammessi ma nelle giuste quantit, il pesce lalimento proteico principe della dieta mediterranea. Le carni vanno consumate con moderazione privilegiando le carni bianche (pollo, tacchino, coniglio). Il latte consumato tutti i giorni un alleato contro la carenza di calcio. Anche il vino, se consumato nella giusta maniera (ai pasti e con opportuno frazionamento) ha delle propriet salutistiche.

    52. Dieta macrobiotica Euno dei regimi alimentari pi antichi, stato inventato infatti allinizio del 1900 da un giapponese: George Oshawa. Si basa sul concetto dello Yin e dello Yang, due opposte e complementari energie che regolano luniverso. Secondo la macrobiotica anche i cibi sono Yin e Yang e quindi vanno abbinati secondo regole ben precise, ad esempio nel periodo invernale, essendo il freddo Yin, vanno privilegiati i cibi Yang, lopposto nel periodo estivo. La dieta macrobiotica si basa su cereali integrali (frumento, grano saraceno, mais, riso, miglio, avena, segale), legumi, semi oleosi (semi di girasole e zucca), frutta e verdura. I condimenti devono essere naturali e non trattati: si utilizza sale marino integrale, olio di oliva e semi spremuti a freddo.

    53. Dieta Zona

    55. Alimentazione del bambino In un bambino la spesa energetica totale delle 24 ore costituita da : Metabolismo basale Termogenesi Attivit motoria Accrescimento

    56. Fabbisogno lipidico

    57. Fabbisogno glucidico

    58. Fabbisogno vitaminico

    59. Fabbisogno di fibre

    60. Fabbisogno di minerali

    61. Fabbisogno energetico giornaliero (Kcal/Kg) per i bambini di et compresa tra i 3 e i 9 anni

    62. Fabbisogno energetico giornaliero (Kcal/Kg) per unet compresa tra i 10 e i 17 anni.

    63. Alimentazione del neonato

    64. Vantaggi del latte materno

    66. Componenti del latte materno

    67. Componenti del latte materno

    69. Componenti del latte materno: Minerali e Vitamine Il basso contenuto di minerali, insieme alla bassa concentrazione proteica, determina un ridotto carico di soluti per il rene del bambino allattato al seno. Il contenuto di minerali nel latte materno pari a un terzo di quello del latte vaccino. Nonostante ci, il rapporto Ca/P pari a 2:1 determina un aumento della biodisponibilit di questi elementi nel latte materno consentendone un assorbimento (75%) maggiore rispetto a quello ottenuto con il latte vaccino (55%). Anche lassorbimento di ferro maggiore per il latte materno (50%) rispetto al latte vaccino (10%).

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