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I NT F ORMATEVI 2014 Percorsi per l’Orientamento e l’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese del Lazio

I NT F ORMATEVI 2014 Percorsi per l’Orientamento e l’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese del Lazio. STRATEGIE DI INGRESSO SUL MERCATO RUSSO Viterbo, 25 giugno 2014 Dr. Andrea Aguiari. La Federazione russa. 2. Note generali.

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I NT F ORMATEVI 2014 Percorsi per l’Orientamento e l’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese del Lazio

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  1. INTFORMATEVI 2014Percorsi per l’Orientamento e l’Internazionalizzazione delle Piccole e Medie Imprese del Lazio STRATEGIE DI INGRESSO SUL MERCATO RUSSO Viterbo, 25 giugno 2014 Dr. Andrea Aguiari

  2. La Federazione russa 2

  3. Note generali • La Federazione russa si estende per undici fusi orari su due continenti, Europa e Asia, coprendo tutte le zone climatiche, dai ghiacci artici al nord alla vegetazione subtropicale sempreverde sul Mar Nero e nel Caucaso, ai deserti vicino al Mar Caspio. • Con una superficie di 17.075.400 chilometri quadrati, equivalente al 77,5% del territorio della Csi, è l'entità statale più grande del mondo. • La popolazione presente nella Federazione Russa risulta di 142.702.094 abitanti (dati aggiornati al luglio 2011) di cui il 70% rappresenta la popolazione urbana.

  4. Note generali (segue) • Città principali • Mosca (10.470.000 abitanti), San Pietroburgo (4.568.000 ab.), Novosibirsk (1.426.000 ab.), Nizhni Novgorod (1.311.000 ab.), Ekaterinenburg (1.293.000 ab.), Samara (1.158.000 ab.), Omsk (1.134.000 ab.), Kazan (1.105.000 ab.), Celiabinsk (1.078.000 ab.), Rostov (1.070.000 ab.), Ufa (1.042.000 ab.), Perm (1.000.000 ab.). • Moneta • La moneta ufficiale è il rublo, che dopo la “ridenominazione” del 1997 (1 rublo nuovo vale 100 rubli vecchi) e la svalutazione del 17 agosto 1998, a partire dal 2000, con la ripresa economica, prima è ridiventato stabile e poi si è rivalutato sensibilmente nei confronti del dollaro e dell’euro. • Al 16 novembre 2013, 1 rublo vale 0,022 euro (1€ = 43,94 rubli).

  5. Note generali (segue) • La Federazione Russa è suddivisa in 89 “soggetti”, che comprendono regioni, repubbliche, territori autonomi e le due “città di importanza federale” di Mosca e San Pietroburgo, con i rispettivi sindaci (Yuri Luzhkov) o governatori (Valentina Matvenko). A queste due “città-governi” corrispondono le due regioni di Mosca e di Leningrado, che però sono soggetti politico-amministrativi distinti e autonomi. Ogni repubblica, regione e città ha un presidente, governatore o sindaco, fino a poco tempo fa eletto direttamente, e inoltre vi sono un Parlamento e un governo regionale o cittadino, anch’essi eletti, i quali dispongono di larga autonomia legislativa ed esecutiva in materia economica e imprenditoriale.

  6. Mappa dei distretti federali

  7. Mappa dei distretti federali • Legenda • - Distretto Federale Centrale (in giallo chiaro)- Distretto Federale Meridionale (in rosa)- Distretto Federale del Caucaso Settentrionale (in viola)- Distretto Federale Nordoccidentale (in azzurro chiaro)- Distretto Federale del Volga (in verde)- Distretto Federale degli Urali (in grigio)- Distretto Federale Siberiano (in azzurro scuro)- Distretto Federale Estremo-orientale (in giallo scuro)

  8. I distretti federali • La Russia è divisa in otto grandi distretti federali. Di questi, 5 si trovano nella Russia Europea e 3 in quella asiatica. I distretti federali furono creati per facilitare il lavoro amministrativo del governo federale, ma non sono unità costituenti la Federazione Russa; questi vengono denominati "soggetti federali". • I distretti federali furono creati nel maggio del 2000 da Vladimir Putin come parte di un più largo programma destinato ad un riassetto dell'autorità federale.

  9. Distretto federale meridionale • Il territorio ha come capitale Krasnodar e si estende su di una superficie di 83.600 km² (Italia 301.583 km2) ed una popolazione di circa 5,1 milioni di abitanti) si estende dal Caucaso occidentale fino al Mar Nero. • I centri principali del Territorio sono: • Krasnodar (709.000 ab.) • Soči (331.100 ab.) • Novorossijsk (229.200 ab.) • Armavir (190.000 ab.) • I giacimenti di petrolio, le industrie chimiche e petrolchimiche sono le maggiori risorse della regione. La popolazione si dedica anche all'allevamento ed all'agricoltura.

  10. Il Distretto federale degli Urali • Il Distretto Federale degli Urali è uno degli otto distretti federali della Russia asiatica, il più occidentale dei tre distretti asiatici. • Città principali • Ekaterinburg (1.293.537) • Čeljabinsk (1.077.174) • Tjumen' (510.719) • Magnitogorsk (418.545) • Nižnij Tagil (390.498) • Kurgan (345.515) • Surgut (285.027)

  11. Il Distretto Federale Siberiano • Il Distretto Federale Siberiano è uno degli otto distretti federali della Russia, ed è il centrale dei tre distretti asiatici. • Città principali • Novosibirsk (1.405.569) • Omsk (1.142.773) • Krasnojarsk (917.195) • Barnaul (631.221) • Irkutsk (582.547) • Novokuzneck (563.507) • Kemerovo (522.641)

  12. Fare business in Russia • Il Rapporto sulla competitività del World Economic Forum colloca la Federazione Russa nel ranking mondiale del 2013-2014 al 64° posto (Italia al 49° posto), con un punteggio di 4,2, confermando la posizione e il punteggio del periodo precedente, mentre nel 2008-2010, la Federazione Russa occupava la 51^ posizione con un punteggio di 4,3. • Tra i vari parametri che concorrono a determinare l’indice, la Federazione Russa ottiene i migliori punteggi con riferimento a:  • Ampiezza del mercato • Formazione primaria e superiore • Formazione universitaria • Efficienza del mercato del lavoro • Ambiente macroeconomico

  13. I fattori critici • Tra i fattori più critici del fare business in Russia sono indicati: • Corruzione • Accesso alla finanza • Sistema fiscale • Crimine • Inflazione • Inefficienza della burocrazia • Aliquote fiscali

  14. Le previsioni di crescita

  15. Il grado di facilità nel fare business • Nel ranking stilato sul sito www.doingbusiness.org (The World Bank Group), che indica il grado di facilità di fare business in 183 paesi, la  Russa si piazza al 92° posto (ranking 2014). (Italy 65°) • L'indice si basa su diversi parametri come per esempio: la facilità di avviare un business, ottenere permessi per costruire, registrare i propri marchi e brevetti, il grado di tutela degli investitori, ecc.

  16. Il PIL russo negli anni precedenti

  17. Il Prodotto • Un prodotto per essere collocato su un mercato diverso da quello di origine 1) Rispettare gli adempimenti di legge del mercato di destinazione. 2) Soddisfare le aspettative del cliente in termini di qualità e servizio. 3) Essere comparabile con la concorrenza locale, fornendo vantaggi competitivi. (forza del marchio) La specificità dei mercati dell’ex URSS richiede un approccio strutturato alle problematiche legate al prodotto per evitare situazioni rischiose o la perdita di opportunità di business.

  18. Il Prodotto (segue) Un prodotto non adeguato può causare: a) Blocco della merce in dogana b) Inesigibilità del credito c) Responsabilità civili e penali da prodotto difettoso secondo la legge Russa • Oltre a: • Ritardi nel piano di penetrazione • Costi aggiuntivi • Perdita di clienti

  19. Il Prodotto (segue) I prodotti per poter essere immessi sul mercato, devono rispondere ai requisiti minimi definiti dalla normativa ( Qualità, etichettatura, autorizzazioni, Conferme ): 1) Certificazione del materiale di un singolo contratto ( batch ) 2) Dichiarazione di conformità ( solo per aziende CIS ) 3) Certificazione di prodotto obbligatoria 4) Conclusione igienico sanitaria 5) Registrazione farmaci 6) Licenza RTN 7) Certificazione di prodotto volontaria 8) Lettera in Custom Office 9) Certificazioni contrattuali ( EN 10204 - solo ai fini contrattuali )

  20. Certificazione in Russia: da regime certificativo a regime dichiarativo • Il 15 febbraio 2013 ha segnato l’inizio di una nuova era nel settore delle certificazioni nell’Unione Doganale costituita da Russia, Bielorussia e Kazakistan. I certificati di conformità Gost R e RT sono stati sostituiti dal Certificato e dichiarazione di conformità dell'Unione doganale, valido sul territorio dei tre Stati. • A differenza dei certificati di tipo nazionale, il certificato o la dichiarazione di conformità dell'Unione doganale non potranno più essere intestati al fabbricante straniero. Al contrario, la nuova normativa nell'ambito delle certificazioni prevede un nuovo soggetto, denominato “Rappresentante del fabbricante relativamente alla conformità e alla marcatura del prodotto”.

  21. La Certificazione del prodotto • A partire dal giorno dell'entrata in vigore dei Regolamenti Tecnici dell'Unione doganale, quindi, un fabbricante estero non potrà più ottenere un certificato di conformità per fabbricazione in serie intestato a sé stesso, ma sarà costretto in alternativa o: • ad aprire una rappresentanza (società registrata in uno stato membro dell’Unione) o • a nominare, su base contrattuale, un Rappresentante Autorizzato (persona fisica o soggetto giuridico residente o registrato in uno stato membro in cui la dichiarazione è fatta ed il quale agirà quale mandatario), responsabile della conformità e della marcatura del prodotto. • A meno che il produttore italiano non abbia esigenze produttive/commerciali tali da richiedere l’apertura di una società di diritto o russo, o kazaco o bielorusso, l’opzione del rappresentante espressamente autorizzato a tale scopo è da considerarsi la scelta più consona.

  22. La Certificazione del prodotto (segue) • Il 15 febbraio 2013 sono entrati in vigore nuovi Regolamenti tecnici (Direttive) dell’Unione doganale (sulla sicurezza delle macchine ed attrezzature, dei dispositivi a bassa tensione, ascensori, apparecchi a gas, compatibilità elettromagnetica delle apparecchiature, etc) • Da tale data, è vietato il rilascio dei certificati di conformità di tipo nazionale. • Tuttavia, dal 15.02.2013 e sino al 15 Marzo 2015 (definita fase transitoria), i certificati di conformità di tipo nazionale rilasciati prima dell’entrata in vigore dei Regolamenti Tecnici rimarranno validi ma solo sul territorio dello Stato membro che li ha rilasciati. • I prodotti certificati nell’ambito dei Regolamenti Tecnici dell’Unione doganale vengono, pertanto, marcati con il marchio di conformità EAC.

  23. Breve excursus sull’evoluzione del sistema di certificazione in Russia L’introduzione della legge sulla tutela dei consumatore (Legge n. 2300-1 del 7 Febbraio 1992) prima, ed il relativo sistema di certificazione comunemente conosciuto come GOST Standard hanno sancito il diritto del consumatore allasicurezza ed all’adeguata qualità dei prodotti acquistabili sul mercato, nonché il diritto all'informazione sulle caratteristiche e modalità d'utilizzo del bene acquistato. Il sistema di certificazione obbligatoria Gost, in fase di progressivo superamento, prevedeva la certificazione obbligatoria della maggior parte dei prodotti, indipendentemente dal loro potenziale livello di rischio. Dal 15 febbraio 2013 con l’entrata in vigore del nuovo regime dichiarativo, al contrario, ciò non è più tassativo nei regolamenti tecnici dell’Unione doganale. Infatti per i prodotti con un basso livello di rischio, viene abolito il regime certificativo, che era previsto nel sistema Gost R, adottando invece una serie di Regolamenti Tecnici.

  24. Importatore o rappresentante autorizzato? • Alla luce delle norme sinora analizzate emerge un potenziale problema per le aziende italiane impegnate in questo mercato: i nuovi Regolamenti Tecnici prevedono che la richiesta di rilascio del certificato di conformità non possa essere presentata direttamente da fabbricanti stranieri. • Per ottenere l’autorizzazione alla commercializzazione è infatti necessario disporre di un “Rappresentante del fabbricante nelle questioni inerenti la conformità e la marcatura del prodotto, soggetto di diritto dell’Unione doganale”. Quindi, contrariamente al passato, un’impresa italiana non potrà più far certificare i propri prodotti e ottenere un certificato intestato a sé stessa, ma dovrà invece: • affidare questo compito al suo importatore, trovandosi in un certo senso in una condizione di soggezione, perché al cambio dell’importatore si dovrà ripetere la procedura di certificazione, o nel caso di più importatori, si dovranno fare più pratiche di certificazione per ciascun importatore. • oppure nominare un Rappresentante Autorizzato, il cui ruolo sarà finalizzato all’adeguamento del prodotto alla normativa vigente in loco e alla sua marcatura.

  25. La Russia per il Made in IItaly • La Federazione Russa non è più da considerare un Paese in via di sviluppo. • E’ un mercato ormai maturo (almeno per le città principali) costituito da più di 140 milioni di appetibili clienti per le nostra aziende. • Oltre ai soliti ricchi si annovera una crescente middle class, costituita dal 20 % della popolazione che rappresenta la nuova frontiera per il Made in Italy • Un grande ostacolo è rappresentato dai dazi doganali, ancora troppo alti (circa il 20 %) che scenderanno solo nel 2017 secondo gli accordi presi con l’entrata in vigore di Mosca nel WTO. • Altri ostacoli sono rappresentati dalla crescita del mercato parallelo e dalla diffusione della contraffazione a causa del confine doganale unico con Bielorussia e Kazakistan, il che apre le porte ai prodotti cinesi.

  26. Il settore casa-arredamento • La domanda russa di mobili e altri articoli d’arredamento si rivolge principalmente all’estero. • L’industria locale, pur in crescita, non riesce a soddisfare, per qualità e quantità, la richiesta del mercato, limitandosi in molti casi alla produzione di articoli finiti con utilizzo di semilavorati e componenti d’importazione. • In questa situazione l’Italia si pone tradizionalmente ai primi posti tra i Paesi fornitori , con un’offerta nel segmento superiore del mercato, grazie a design, qualità ed innovazione del prodotto.

  27. La richiesta russa nel settore casa • Nel segmento alto di gamma, il consumatore russo preferisce mobili di stile classico, caratterizzati da capitelli, colonne, stucchi e altri elementi decorativi e realizzati con materiali pregiati, domanda che si riscontra in maniera uniforme su tutto il territorio russo, senza particolari distinzioni locali e regionali. • Il mobile di design inizia ad essere apprezzato da parte dei consumatori, in parte quelli delle classi abbienti di “seconda generazione” • Questo segmento è ancora molto ristretto, ma se ne attende una crescita nei prossimi anni, grazie (i) all’innalzarsi del livello medio culturale,(ii) alla diffusione del design contemporaneo e (iii) ai viaggi nei paesi europei ed americani.

  28. Il mercato russo dell’edilizia • In generale, l’accelerazione delle vendite di mobili prima della crisi del 2008 è stata trainata dal boom edilizio russo. A partire dalla fine del 2008 i grandi cantieri si sono fermati, ma è rimasta vivace la dinamica dell’edilizia locale. • Occorre poi tener conto che ogni anno almeno il 32 % delle famiglie russe (ed il 41 % di quelle moscovite) procede ad una ristrutturazione più o meno estesa della propria abitazione e, fra queste, per il 10 % dei casi per la media russa (ed il 27 % di quella moscovita) si ha il cosiddetto “kapital’nyj remont”, ovvero la ristrutturazione completa della casa con sostituzione integrale del mobilio. • Negli ultimi 3 anni, grandi centri come Ekaterinburg, Novosibirsk, Krasnodar etc, hanno cominciato a generare una domanda crescente di arredamento di lusso.

  29. I canali di distribuzione in Russia • I canali di distribuzione dell’arredamento sono costituiti da: • - grossisti; • - distributori regionali; • - shopping center specializzati; • - reti di magazzini di mobili; • - singoli negozi di arredamento. • Inoltre sul mercato distributivo assumono sempre maggiore importanza gli studi di progettazione che assumono diverse forme: • a) studi di sola progettazione; • b) studi che forniscono arredamenti e complementi d’arredo; • c) studi con show-room

  30. ESPORTARE IL VINO NELLA FEDERAZIONE RUSSA • Il mercato del vino russo è uno dei più interessanti a livello internazionale. Grazie alla costante crescita dei redditi e all'espansione della rete distributiva, sempre più consumatori russi scelgono di portare il vino sulle proprie tavole, sia tra le mura domestica, che negli esercizi della ristorazione. • Il prodotto italiano gode di un prestigio indiscusso sul mercato russo, mantenendo una posizione di leadership nel livello premium e con ottime possibilità di crescita in tutti i segmenti della domanda.

  31. Il mercato del vino in Russia • Vanno, tuttavia, tenute sempre in conto le difficoltà di accesso a questo mercato, sia per il differente trattamento della prassi certificatoria, sia per i meccanismi doganali previsti. Per non incorre in antieconomici prolungamenti delle tempistiche amministrative, ovvero in situazioni di blocco se non addirittura sequestro della merce diretta al mercato russo, è fondamentale seguire le corrette procedure di esportazione previste per le società italiane esportatrici di vino verso la Russia

  32. Le spedizioni di vino • Le spedizioni di vino nella Federazione Russa dovranno essere, di volta in volta, accompagnate dalla seguente documentazione: • * Bolletta doganale o DAU;* Fattura commerciale, in triplice copia, in lingua sia inglese che russa* Documento di trasporto/spedizione (CMR o Air bill of lading)* Packing List, qualora non inserito nella fattura, sempre in triplice copia e bilingue;* Certificato di origine non preferenziale che deve essere richiesta alla Camera di Commercio competente* Originale del contratto di fornitura, in russo e in inglese* Certificato di conformità: i prodotti suscettibili di arrecare danno alla salute della popolazione o dell’ambiente devono essere accompagnati dal certificato di conformità alle norme russe.

  33. L’etichettatura • L’etichetta deve essere in lingua russa e deve essere conforme alla normativa attuale. Le indicazioni minime da fornire sono:* Nome del prodotto* Paese d’origine • * Nome e indirizzo del produttore (la denominazione del produttore può essere scritta anche in caratteri latini) • * Nome dell’imbottigliatore* Data dell’imbottigliamento o registrazioni per vini da collezione e champagne* Volume* Marchio del produttore o di chi commercializza (se esistente)* Contenuto di alcol etilico in percentuale sul volume* Eventuale contenuto di zucchero

  34. I canali di distribuzione in Russia • In Russia è necessario reperire un partner commerciale locale molto esperto, altrimenti “iniziare” può risultare difficoltoso. • La campagna pubblicitaria e le spese promozionali, in Russia, sono sovente oggetto di accordo e finanziamento da entrambe le parti, produttore e distributore locale. • L’esperienza del partner russo, alla luce della marcata differenza tra i meccanismi di promozione dei beni tra il mercato europeo e quello russo, dovrebbe essere tenuta nella massima considerazione; anche per le esigenze di sdoganamento delle merci. • Tuttavia è di cruciale importanza assicurarsi che la potenziale controparte possieda le necessarie autorizzazioni, una rete di distribuzione adeguata ed una storia di successo.

  35. L’orientamento del mercato russo • Attualmente, nell’ambito dell’arredamento di lusso, si registrano tendenze importanti nello sviluppo del mercato: • Le qualità più importanti dell’arredamento di prestigio sono: originalità, novità, bellezza, e funzionalità; • I consumatori seguono le più recenti tendenze , come nel settore del lusso; prediligendo in molti casi lo stile barocco, le finiture luccicanti, le grandi dimensioni e i pezzi artigianali; • I pezzi da interno sono sempre più acquisiti presso i designer rinomati;

  36. Il regime fiscale della Federazione Russa • Il sistema fiscale della Federazione Russa, in continua evoluzione, prevede circa 40 imposte e tasse diverse, tra cui  l'imposta sul valore aggiunto, l'imposta sul reddito delle persone giuridiche, l'imposta sulle persone fisiche, le accise, la tassa sulla proprietà immobiliare e sui terreni. • Nella disciplina dell’imposta sul valore aggiunto va sottolineato che non è prevista una procedura di registrazione valida ai soli fini IVA, poiché l’ordinamento russo contempla una sola procedura di registrazione ai fini fiscali valida per tutte le imposte.

  37. Il regime fiscale (segue) • Al fine di stimolare gli investimenti stranieri, inoltre, vigono disposizioni fiscali e doganali agevolative, che esentano da dazi ed IVA doganale i cespiti importati sul territorio russo come capitale sociale di società miste o ad intero capitale straniero. Per quanto riguarda i redditi d’impresa, dal 1 gennaio 2009 l’aliquota d’imposta è stata abbassata dal 24% al 20%.Nel campo di applicazione delle imposte sulle persone fisiche le aliquote sono pari al 13% dello stipendio o di altri redditi; 9% dei dividendi percepiti dai residenti e 30 % per quelli percepiti da persone fisiche non residenti (quest’ultima può variare in base al valore investito).

  38. Il sistema fiscale della Federazione Russa • Alle piccole imprese italiane non conviene, a livello fiscale, aprire filiali nella Federazione Russa. È preferibile fondare direttamente in loco una nuova società, anche con l’apporto di capitali stranieri. • La legge fondamentale in materia fiscale è il Codice Tributario della Federazione Russa. In caso di conflitto sull’applicazione di norme fiscali russe e convenzioni internazionali si applicano le internazionali. Con l’Italia è stata stipulata la “Convenzione per evitare le doppie imposizioni in materia di imposte sul reddito e sul patrimonio e per prevenire le evasioni fiscali” del 09.04.96. • Il sistema fiscale della Federazione Russa prevede tre livelli di imposizione: federale, regionale e locale. La legislazione fiscale è stabilita al solo livello federale, ma nel caso di designazione di un’imposta come regionale o locale, le amministrazioni pubbliche dei livelli inferiori hanno la facoltà di modificare procedure di riscossione e aliquote.

  39. La fiscalità a livello federale • Le imposte e le tasse di livello federale sono: 1) Imposta sul valore aggiunto (18%, in alcuni casi 10%, sul ricavo delle vendite, detratta l’IVA pagata ai fornitori) 2) Accise (in settori particolari: prodotti petroliferi, tabacchi, alcolici, ecc.; decurtate dalle accise pagate ai fornitori) 3) Imposta sul reddito delle persone fisiche (13% dello stipendio o di altri redditi; 9% sui dividendi per i residenti; 30% per persone fisiche non residenti) 4) Imposta sociale unica (pagata dal datore di lavoro nella misura del 26% del fondo salariale) 5) Imposta sugli utili (24% del profitto, di cui il 6,5% destinato al bilancio federale e il 17,5% a quello regionale e locale) 6) Imposta sull’estrazione delle risorse del sottosuolo (una differente per ogni tipo di risorsa)

  40. La fiscalità a livello federale (segue) 7) Imposta sulle risorse idriche (una differente a seconda dell’uso previsto) 8) Tassa per l’uso delle risorse naturali faunistiche (è prevista una tassa per ogni tipo di animale, tonnellata di pesce, frutti di mare, ecc.) 9) Tributo di Stato per richiesta rilascio di autorizzazioni da parte delle Autorità competenti (2.000 Rubli per la registrazione di una persona giuridica; 60.000 Rubli per l’accreditamento di una filiale di una persona giuridica straniera all’interno della Federazione Russa; 300 Rubli per il rilascio di un’appostile relativa a un documento, ecc.).

  41. La fiscalità a livello regionale • Le imposte e le tasse di livello regionale sono: 1) Imposta sulle proprietà sociali (non può superare il 2,2% del valore residuo di alcune voci di bilancio) 2) Tassa per le rendite da gioco (è mensile ed è prevista per la singola postazione di gioco; per esempio per un tavolo da gioco in un casinò è prevista una tassa da 25.000 a 125.000 Rubli al mese, a seconda della legge regionale) 3) Tassa sui veicoli (è prevista per le persone fisiche o giuridiche proprietarie dei veicoli e dipende dai cavalli fiscali).

  42. La fiscalità a livello locale Le imposte e le tasse di livello locale sono: 1) Tassa sui terreni (proprietari e possessori pagano l’1,5% del valore catastale) 2) Tassa sulle proprietà immobiliari delle persone fisiche.

  43. Semplificazioni fiscali • La seconda parte del Codice Tributario della Federazione Russa prevede, per alcune imprese, un sistema fiscale semplificato. • Il particolare regime denominato “Sistema fiscale in forma di imposta unica su un utile imputato per singoli tipi di attività” prevede che si debba pagare un’imposta del 15% sul valore d’affari imputato. • “Il sistema fiscale semplificato” (cap. 26 codice tributario) prevede che si possa scegliere se pagare in relazione alla percentuale del 6% sul fatturato, o il 15% sul fatturato, meno le spese.

  44. Semplificazioni fiscali (segue) • I soggetti che pagano secondo questo sistema fiscale semplificato sono esentati dal pagamento delle imposte federali come quella sugli utili, sul patrimonio sociale, sull’imposta sociale unica e sull’IVA (escluse le importazioni). • La società può inoltrare la richiesta per usufruire di questo regime fiscale semplificato alle autorità competenti presso cui è stata registrata, se durante 9 mesi dell’anno corrente il suo fatturato non ha superato i 15 milioni di Rubli (quasi 428.500 Euro).

  45. Semplificazioni fiscali (segue) • Non possono usufruire di questo sistema le società: a) che detengono una percentuale superiore al 25% di quote di altre società partecipanti b) con un numero di dipendenti annuo superiore a 100 persone c) straniere, che hanno filiali, rappresentanze, ecc., nel territorio della Federazione Russa d) in altri casi previsti dalla legge. • Alla luce di questa normativa, non è conveniente per le piccole imprese italiane aprire filiali in Russia, ma fondare direttamente una nuova società in loco, anche con partecipazione di capitali stranieri.

  46. Accesso al mercato russo • Barriere tariffarie o quantitative • In generale, il livello medio dei dazi russi, pari a circa l'11-12 %, è già oggi in linea con quello di altri Paesi membri dell'OMC. La Russia impone tuttavia ancora dazi doganali elevati in alcuni settori di nostro interesse (mobili, calzature, abbigliamento, articoli di arredamento, ceramica, bevande) ed applica inoltre dazi sull'esportazione per merci quali pelli grezze e rottami non ferrosi che si traducono in costi più elevati per le nostre industrie conciaria e siderurgica.

  47. Barriere tariffarie (segue) • La situazione è migliorata decisamente grazie alla firma del protocollo bilaterale con la Commissione Europea, che disciplina le condizioni di accesso della Russia all'OMC (WTO). • Mosca ha accettato una riduzione generale delle tariffe, compresa una leggera diminuzione dei picchi tariffari nei settori strategicamente sensibili per la propria industria (automobili, aeronautica, acciaio). La media tariffaria dei prodotti industriali sarà pari al 7,6%. • Specificatamente per i prodotti maggiormente importanti per l’Italia le riduzioni tariffarie concordate riguardano i mobili (dal 20 al 12,5% nell'arco di 5 anni), i vini (dal 20 al 12,5% nell'arco di 3 anni), l'olio d'oliva (dal 15 al 5%) e le calzature.

  48. Le barriere non tariffarie • In Russia permangono varie barriere di natura non tariffaria, con numerosi ostacoli tecnici al commercio di prodotti industriali ed agricoli. Il sistema russo delle certificazioni e standardizzazioni, delle regole doganali, dei controlli fitosanitari, delle procedure di registrazione e rilascio di licenze è complesso, costoso, poco trasparente e non armonizzato con la normativa internazionale in materia. Anche la disciplina legislativa delle certificazioni è minuziosa e poco trasparente. L'autocertificazione viene di rado accettata, mentre prevale un uso estensivo della certificazione demandata a Parti terze e le autorizzazioni sono di durata limitata. Pertanto l'esportatore verso la Russia è costretto di regola ad affrontare una trafila di controlli e costose procedure per la registrazione e l'ottenimento ed il rinnovo di licenze e permessi, con conseguenti frequenti ritardi.

  49. Le barriere non tariffarie (segue) • Le Autorità statali (l'Ente statale Gostandard ed i singoli dicasteri tecnici) normalmente non accettano le certificazioni comunitarie (ad esempi l'ISO 9000), ma chiedono attestati di qualità e/o conformità "ad hoc" ed impongono complesse procedure di registrazione. • Nonostante l'entrata in vigore del nuovo Codice Doganale, che prevede una semplificazione ed una riduzione dei margini di discrezionalità delle procedure (ad esempio fissando tempi massimi nelle operazioni di sdoganamento), la situazione rimane insoddisfacente.  • Anche le aziende straniere che hanno avviato investimenti sul territorio russo incontrano spesso difficoltà per ottenere dalle Autorità locali i permessi e le necessarie autorizzazioni amministrative (in campo sanitario, ambientale, edilizio, allacciamenti ai servizi di energia elettrica ed acqua).

  50. Violazione delle norme sulla tutela dei diritti di proprietà intellettuale • Sono ancora frequenti le violazioni dei diritti di proprietà intellettuale: nel quadro dei negoziati di accessione all'OMC tale problema è stato sollevato soprattutto dagli Stati Uniti, danneggiati dalla contraffazione su scala industriale degli audiovisivi e "software" (CD Rom, DVD e video). • E' altresì ancora insufficiente la tutela accordata dalle Autorità locali alla registrazione di marchi e brevetti, alle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche. L'Italia è danneggiata sul mercato russo dalla contraffazione - ad opera della Cina - dei beni strumentali a basso contenuto tecnologico e dei beni di consumo di fascia bassa.

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