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Dal PEI al Progetto di Vita

Dal PEI al Progetto di Vita. 14 gennaio 2010 Intervento di Cristina Palmieri. Uno sguardo pedagogico. Cosa significa “progettare”? Il progetto individualizzato, nella logica del progetto di vita, a scuola. Cosa significa “progettare”?. Progettare: costruire cose come “ponti”?.

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Dal PEI al Progetto di Vita

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Presentation Transcript


  1. Dal PEI al Progetto di Vita 14 gennaio 2010 Intervento di Cristina Palmieri

  2. Uno sguardo pedagogico • Cosa significa “progettare”? • Il progetto individualizzato, nella logica del progetto di vita, a scuola

  3. Cosa significa “progettare”?

  4. Progettare: costruire cose come “ponti”? Il ponte si slancia “leggero e possente” al di sopra del fiume. Esso non solo collega due rive già esistenti. Il collegamento stabilito dal ponte – anzitutto – fa sì che le due rive appaiano come due rive. (Martin Heidegger, 1976, Saggi e discorsi, trad. it. Mursia, p. 101)

  5. Progettare: costruire cose come “ponti”? Con le rive, il ponte porta di volta in volta al fiume l’una e l’altra distesa del paesaggio retrostante. Esso porta il fiume e le rive e la terra circostante in una reciproca vicinanza. Il ponte unisce la terra come regione intorno al fiume. Così conduce il fiume attraverso i campi. I pilastri del ponte, saldamente piantati nel letto del fiume, reggono lo slancio delle arcate, che lasciano libera la via alle acque (Martin Heidegger, 1976, Saggi e discorsi, trad. it. Mursia, Milano, pp. 101-102)

  6. Il PEI e il Progetto di Vita, secondo la metafora… • Un ponte tra bambini e bambine e la scuola… • Il progetto di vita… ponte o ponti? Fiume o laguna? • Far esistere il mondo dei bambini e delle bambine… • Ma… i ponti possono diventare invisibili…

  7. Tra… mondo della vita e mondo dell’educazione • Quando progettiamo, siamo “a metà”, in un mondo “di mezzo”, che ha due caratteristiche: • connette mondi “differenti”, discontinui, di cui richiede il riconoscimento e mette in conto il rischio di autoreferenzialità • connette ciò che è, così come si presenta, nella sua complessità e concretezza, ad alcune possibilità di cambiamento, quelle immaginabili proprio a partire da quella determinata effettività

  8. Il progetto individualizzato, nella logica del progetto di vita, a scuola Il PEI come oggetto di cura

  9. Aver cura del progetto individualizzato, nel contesto “scuola” • Curare l’esperienza possibile, a scuola • Comprendere il progetto pedagogico, implicito ed esplicito, della singola scuola • Costruire continuità, a partire dalle discontinuità dei luoghi educativi o di vita • Valutare e quindi apprendere dall’esperienza

  10. 1. Curare (pedagogicamente) l’esperienza possibile • L’esperienza didattica possibile, in primo piano: la conoscenza dei bambini e delle bambine è uno degli elementi che consente di individuare quali esperienze poter proporre loro • L’esperienza esistenziale dei bambini e delle bambine: le loro abitudini, le loro rappresentazioni, le loro aspettative, le loro prefigurazioni • Individuare e istituire le condizioni per dar vita a processi educativi/didattici: il progetto come orientamento, modificabile, di processi concreti e percorribili

  11. 1. Curare (pedagogicamente) l’esperienza possibile Dal progetto individualizzato al processo didattico/educativo: la predisposizione di un contesto di sperimentazione, di espressione e di elaborazione delle proprie potenzialità e di nuovi significati

  12. Curare (pedagogicamente) l’esperienza possibile Istituire occasionicome “scene educative”, ovvero situazioni tali da provocare effetti complessi, prevedibili solo parzialmente, in quanto co-costruiti, nelle situazioni stesse, nella relazione con i bambini e le bambine coinvolti

  13. Attraverso attenzioni pedagogiche specifiche: • Nell’attività didattica/educativa: • La predisposizione degli spazi • L’articolazione dei tempi • L’uso degli oggetti • La disposizione dei corpi e le loro interazioni • La modulazione della parola • La presenza e la connotazione della dimensione rituale • Per l’attività didattica/educativa: • L’istituzione e la manutenzione del/dei setting educativi • La costruzione e la manutenzione di una “rete interna”: fare equipe • La consapevolezza del coinvolgimento pedagogico di ogni operatore e di ogni operatrice

  14. 2. Comprendere il progetto pedagogico della singola scuola Ciò che definisce l’identità della singola scuola: Il POF come cornice culturale del PEI: • le scelte pedagogiche e didattiche; • gli orientamenti metodologici; • le proposte didattiche ed educative; • le risorse presenti e disponibili; • i vincoli istituzionali; • le partnership.

  15. 2. Comprendere il progetto pedagogico della singola scuola Ciò che definisce l’identità della singola scuola: L’identità agita come cornice effettuale del PEI: • l’organizzazione istituzionale; • l’organizzazione della quotidianità; • la possibilità effettiva di istituire percorsi didattici come processi educativi; • gli spazi e i tempi di raccordo con altre agenzie educative; • la “presenza” o l’”appartenenza” territoriale

  16. 3. Costruire continuità, a partire dalle discontinuità • L’importanza pedagogica della discontinuità (spazio-temporale) • La dimensione spaziale: la scuola come spazio “altro”, radicato nell’esistenza • La dimensione temporale: mediare tra tempi vissuti, tempi istituzionali e tempi curricolari, tra tradizione (il “bagaglio” della scuola) e innovazione (le esigenze o “urgenze” del presente) • La dimensione sociale: curare i processi di comunicazione nella loro materialità, tra senso e proceduralità

  17. 3. Costruire continuità… Importanza e criticità del “fare rete” • Oltre la dimensione organizzativa… • … verso una dimensione di mediazione pedagogica A quali condizioni è possibile predisporre un ambiente che consenta alla persona disabile e/o alla sua famiglia di “tenere il filo rosso” della sua storia, in qualunque punto della rete si trovi? Quali spazi di elaborazione e quindi di connessione tra le esperienze proposte si aprono? Quali figure e/o momenti di raccordo?

  18. 4. Valutare, quindi apprendere dall’esperienza • La valutazione come luogo di elaborazione dei processi educativi in atto e della loro connessione con il mondo della vita dei soggetti coinvolti • La valutazione pedagogica come “luogo di continuità” • Valutazione come possibilità di apprendere dall’esperienza, nell’ottica di una ri-progettazione possibile

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