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Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi - Firenze - C.T.O. Agenzia Recupero e Riabilitazione* Direttore: Dr.P.Pa

Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi - Firenze - C.T.O. Agenzia Recupero e Riabilitazione* Direttore: Dr.P.Pasquetti*. Medicina Fisica e Riabilitazione: Generalità. Disciplina Medica. 4/10/’07. RIABILITAZIONE.

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Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi - Firenze - C.T.O. Agenzia Recupero e Riabilitazione* Direttore: Dr.P.Pa

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Presentation Transcript


  1. Azienda Ospedaliero Universitaria Careggi- Firenze - C.T.O. Agenzia Recupero e Riabilitazione* Direttore: Dr.P.Pasquetti* Medicina Fisica e Riabilitazione: Generalità Disciplina Medica 4/10/’07

  2. RIABILITAZIONE Processo di soluzione dei problemi e di educazione che porta una persona a raggiungere il miglior livello di vita possibile sul piano fisico, funzionale, sociale ed emozionale con la minor restrizione possibile delle sue scelte operative

  3. PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE TRATTAMENTI farmacologici, fisici,(fisioterapia) chirurgici. AUSILI, PROTESI, ORTESI. Potenzialità, motivazioni, scelte personali e del contesto –Paziente- TRATTAMENTI CHINESIOLOGICI ED OCCUPAZIONALI. Esercizio terapeutico-N.B.- SUPPORTI PSICOLOGICI, SOCIALI.

  4. Valutazione Clinica Diagnosi/prescrizione

  5. ENERGIE FISICHE: • elettroterapia • vibrazioni meccaniche • magnetoterapia / laserterapia • fototerapia • termoterapia esogena • forni alla Bier • paraffinoterapia • raggi infrarossi • termoterapia endogena • Marconiterapia • radarterapia • ipertermia • Crioterapia

  6. DEFINIZIONI • AUSILI: attrezzature di supporto alla persona con la finalità di utilizzare al meglio le capacità funzionali residue, in vista del recupero di maggiore autonomia possibile, reinserimento sociale e lavorativo • PROTESI: apparecchio che sostituisce una parte del corpo • ORTESI:dispositivo esoscheltrico con finalità antalgica, protezione, limitazione ROM

  7. Prevenzione/Riabilitazione • Attivita’ motoria • Educazione sanitaria (cadute!) • Ambiente domestico • ausili

  8. ADDESTRAMENTO ALLE CADUTE ESERCIZI - migliorare l’equilibrio - stimolare la coordinazione - ricercare reazioni di paracadute *HIP PROTECTOR: Tutore a cuscino trocanterico

  9. PREVENZIONE Consigli per una casa amica • Illuminazione: • illuminazione adeguata • interruttori all’entrata delle stanze • Pavimenti: • notappeti • nomoquette danneggiata, con bordi sollevati • nofili “volanti” • nocera • Bagno: • pavimenti asciutti • tappetini anti-sdrucciolo • sostegni nella vasca e nella doccia • notazza troppo bassa • Scale: • corrimano • gradini con strisce anti-sdrucciolo • Camera da letto: • luce di sicurezza • nopigiami troppo lunghi • nomobili troppo alti • nonavventurarsi su sedie o scale non sicure • Non fare mai nulla “di fretta”

  10. 1)-Ausili per la deambulazione: Girelli, tripodi, canadesi….. 3)- ausili/ADL 2) plantari/scarpe ortopediche

  11. Analisi – (patologia di base /chirurgia) • Alterazione delle strutture di contenimento articolare • (sono ricche di recettori sensitivi di vario tipo e possiedono due caratteristiche • fisiche fondamentali per la loro funzione, la elasticità e la plasticità) • Alterazione delle superfici articolari (cartilagine/artrosi) • Alterazione delle strutture muscolari • (ridotto reclutamento di unità motorie, sia quantitativo che qualitativo, • irradiazione patologica che provocando un’anomala, afinalistica, • costante contrattura di alcuni gruppi muscolari crea problemi di irrorazione • all’unità muscolo-tendinea con ipossia generante metaplasia fibroplastica • quindi retrazione muscolo-tendinea) • Alterazione dei tendini

  12. Danni distrettuali • Alterazione della raccolta delle informazioni • I recettori articolari ed i recettori muscolari inviano informazioni alterate • legate a vari fattori: agli stimoli dolorosi a partenza intra o peri articolari, • alla alterazione delle strutture di contenimento articolare, • agli atteggiamenti viziati che l’arto progressivamente assume • (a causa dell’ipotrofia muscolare e della contrattura muscolare • con conseguente retrazione muscolo-tendinea). • La progressiva riduzione delle escursioni articolari determina • un ulteriore impoverimento delle informazioni. • Il deficit di informazione determina un’esplicarsi di attività motorie • sempre meno selettive e sempre più globali, con progressiva perdita • di frazionabilità cioè di libertà di estrinsecare i servomeccanismi • periferici delle attività percettive, e deficit di adattabilità, • quindi relazionalità all’ambiente

  13. Alterazione della raccolta delle informazioni cui consegue la progressiva incapacità di organizzare un movimento finalistico economico con l’instaurarsi diacrono di temibili meccanismi di compenso che determinano mancanza di adattabilità al sistema con tendenza alla globalità e diminuzione dei gradi di libertà intesa come frazionabilità del sistema con deficit di performance

  14. L’ESERCIZIO TERAPEUTICO Dal punto di vista operativo questo significa ricercare, per ricreare in sede terapeutica, le informazioni che il sistema alterato utilizza fisiologicamente per la sua ordinaria costituzione Tali informazioni dovranno poi essere inserite nella proposta di esercizi, con l’obiettivo di ristrutturare o rievocare componenti di schemi motori alterate o perdute

  15. PROGETTO RIABILITATIVO Insieme delle proposizioni elaborate dall’equipe multiprofessionale riabilitativa, attraverso l’utilizzo di specifici strumenti e metodologie di osservazione e valutazione Coordinate per la sua individuazione: • paradigma teorico di riferimento - I.C.F.- • organizzazione delle risorse e del processo in riferimento al paradigma definito

  16. - PROGETTO RIABILITATIVO INDIVIDUALE • Proposte (statements) terapeutiche da parte dell’equipe riabilitativa : • rispetto globale dei bisogni (needs) • preferenze (preferences) pazienti/familiari • disabilità/abilità residue • definizione tempi, azioni, obiettivi • comunicazione al paziente e a tutti gli operatori coinvolti • ……………………….

  17. E necessariamente incardinato anche nel • PROGETTO di STRUTTURA • Luoghi, professionisti e competenze ( e responsabilità) unitariamente idonei in termini di dotazioni strumentali, organizzative e di curriculum clinico.

  18. PROGETTO RIABILITATIVO TRATTAMENTI farmacologici, fisici, chirurgici. AUSILI, PROTESI, ORTESI. Potenzialità, motivazioni, scelte personali e del contesto TRATTAMENTI CHINESIOLOGICI ED OCCUPAZIONALI. SUPPORTI PSICOLOGICI, SOCIALI.

  19. recupero funzionale intrinseco adattativo

  20. recupero intrinseco Recupero della funzione con la riacquisizione di competenze perdute (in seguito all’evento lesionale), attraverso l’esposizione a stimoli biologicamente significativi, strutturati in esercizio terapeutico

  21. recupero adattativo insieme delle misure che, attraverso la modifica dell’ambiente, in senso lato, la terapia occupazionale, la sostituzione o vicariazione funzionale, interventi di chirurgia ortopedica, l’utilizzo di ortesi e/o protesi e/o ausili, consentono di raggiungere la maggiore autonomia funzionale possibile in relazione al danno

  22. ICIDH-2 (ORGANO) MENOMAZIONE COGNITIVITA’ PERFORMANCE FISICITA’ PARTECIPAZIONE (CONTESTO)

  23. I.C.F. (OMS-2000): Classificazione internazionale del funzionamento, della disabilità e della salute • B710 funzioni della mobilità articolare • B715 funzioni della stabilità articolare • B730 funzioni della forza muscolare • B735 funzioni del tono muscolare • B740 funzioni della resistenza muscolare • B750 funzioni del riflesso motorio • B755 funzioni della reazione di movimento involontario • B760 funzioni di controllo di movimento volontario

  24. RUOLO dell’EQUIPE/percorso riabilitativo. Ortopedico Fisiatra Medico Sportivo Psicologo Fisioterapista Medico di famiglia Preparatore atletico Tecnico ortopedico

  25. MISURARE: “Quantificare una osservazione relativa ad oggetti od eventi in rapporto ad un sistema di riferimento” La misurazione è un mezzo (non un fine!) che può con- tribuire alla valutazione, così come possono contribuirvi l’intuizione ed altri fattori soggettivi La misurazione riguarda dati di fatto, mentre la valutazione riguarda le conclusioni e le scelte operative che possono variare a seconda del contesto in cui si colloca la misurazione stessa VALUTARE: “Attribuire un significato ad un dato, a una misura o ad un insieme di misure in uno specifico contesto”

  26. RIABILITAZIONE : Approccio interdisciplinare Farmaci Esercizio terapeutico*- k.t.- Mezzi fisici Ausili (corsetti,cinture, plantari,etcc) ………

  27. PROGRAMMA RIABILITATIVO Collocato all’interno del progetto riabilitativo definisce aree di intervento, obiettivi, operatori, tempi e modalità di erogazione, verifica degli interventi.

  28. Esercizio Terapeutico* *Chinesiterapia- rieducazione motria- mobilizzazioni…….

  29. 1)Esercizio allenante Palestra Istrutture (scienze motorie-ISEF. SANO Goal : migliorare il livello prestativo presente per sesso eta’ ……… 2)Esercizio Terapeutico Struttura sanitaria Accreditata Medico Spec Fisiatra Fisioterapista MALATO Goal:Raggiungere il livello prestativo tipico per sesso età, ……………… Attività Motoria:

  30. RIABILITAZIONE * Obiettivi : • Recupero ROM • Controllo del dolore • Recupero catene cinetiche • Recupero stazione eretta e deambulazione • Addestramento ausili • ……….. • ……….. • Prevenire* le complicanze

  31. Quale esercizio terapeutico? • -chinesiterapia-: • Esercizio isotonico, isometrico, isocinetico • Contraz-muscolare concentrica, eccentrica • Catena cinetica aperta/chiusa • Contrazioni musc.anticipatorie • Tempi (finestra terapeutica/fase fisioterapica) KT • Carichi di lavoro • Esercizi globali (ried.posturale…) • Esercizi neuro-motori, propriocettivi…… • Palestra/piscina • …………………………………. mezzi fisici : Sinergia e solo complementarietà al basilare ruolo dell’esercizio terapeutico.

  32. Personalizzazione F.K.T.Tempi e modalità • Tipo di frattura • Stabilità osteosintesi • Evoluzione quadro radiologico • Età • Comorbilità • Sintomo dolore • Fase del periodo riabilitativo • Motivazioni paziente • ………

  33. Tecniche di facilitazione neuromuscolare: • Per facilitare la risposta volontaria di un muscolo deficitario si attuano schemi di movimento globale di tutto l’arto. • Questi schemi che devono rispettare la diagonalità, sono sollecitati attraverso stimolazioni propriocettive ed esterocettive

  34. Stimolazioni propriocettive: • Trazione: facilita la contrazione isotonica e movimenti prevalentemente in flessione • Compressione: stimola contrazioni isometriche con movimenti in estensione • Stiramento: facilita l’inizio del movimento.

  35. Stimolazioni esterocettive: • Comando verbale: è lo stimolo importante per catturare l’attenzione del paziente • Coordinazione visiva: specie nei disturbi sensitivi, gnosici e uditivi • Stimolazioni tattili: (caldo, freddo, ruvido, liscio, ecc.)

  36. ENERGIE FISICHE: • elettroterapia • vibrazioni meccaniche • magnetoterapia / laserterapia • fototerapia • termoterapia esogena • forni alla Bier • paraffinoterapia • raggi infrarossi • termoterapia endogena • Marconiterapia • radarterapia • ipertermia • Crioterapia

  37. Indicazionigenerali : elettroterapia Eccitomotoria ipotrofie muscolari lesioni nervose periferiche Vasomotoria disturbi trofici periferici Antalgica sedazione di dolori a varia eziologia Veicolante introduzione di ioni medicamentosi attraverso la cute (ionoforesi)

  38. Classificazione delle correnti in base alla loro frequenza (in hertz) Bassa frequenza 1-800 hertz Media frequenza 800-10.000 hertz Alta frequenza 10.000-80.000 hertz

  39. -ionoforesi :Farmaci più comunemente usati Tipologia Principi attivi Indicazioni Polarità Anestetici Lidocaina 4% Dolore acuto Positiva FANS Acetilsalicilato Forme flogistiche Negativa di lisina a varia eziologia Cortisonici Desametazone Forme flogistiche Apolari sodio fosfato a varia eziologia Chelanti EDTA Calcificazioni Negativa periarticolari Preparati Cloruro di Ca++ 1% Edemi, osteoporosi Positiva galenici Südeck Ioduro di K+ 1% Artrosi Negativa

  40. -ELETTROANALGESIA:Forma d’onda delle correnti diadinamiche Corrente monofase (50 Hz) Corrente difase (100 Hz) Corto periodo Lungo periodo

  41. Forme d’onda utilizzate a finalità antalgiche Tipo di corrente Forme d’onda Caratteristiche ad uso terapeutico Diadinamiche Monofase Buon effetto antalgico Difase Facile reperiblità Periodo corto delle apparecchiature Periodo lungo Rapida assuefazione Tens Onda spike Buon effetto antalgico Rettangolare simmetrica Applicazioni prolungate Rettangolare asimmetrica e domiciliari Maneggevolezza Interferenziali Media frequenza Buon effetto antalgico in profondità Scarsa maneggevolezza Alto voltaggio Bassa frequenza monofasica Ottimo effetto antalgico Ottima tollerabilità Possibilità tratt. in acqua Träbert Bassa frequenza rettangolare Buon effetto antalgico Difficile reperibilità

  42. Elettroterapia di stimolazione muscolare : Correnti rettangolari Correnti di Kotz Correnti esponenziali

  43. ULTRASUONOTERAPIA VIBRAZIONE MECCANICA Successione di pressioni-depressioni che si applicano al corpo in maniera sia perpendicolare che tangenziale alla sua superficie

  44. Nell’uso medico si classificano le vibrazioni in due categorie: • vibrazioni di bassa frequenza (da 1 a 400 Hz) • vibrazioni ad alta frequenza (da 500 kHz a 3 MHz) Le vibrazioni non percepibili dall’orecchio umano prendono il nome di ULTRASUONI (lunghezza d’onda da 800 KHz a 1,2 MHz): sfruttano l’ effetto piezoelettrico reciproco del quarzo o di altri materiali, quali il titanio di bario, cioè la proprietà di dilatarsi e di comprimersi (e quindi emettere vibrazioni) allorché sono sottoposti all’azione di cariche elettriche

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