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Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (Metodo Hudolin ) Marina di Massa, 23 – 28 settembre 2013 Educazione Ecologica Continua. EDUCARE. V erbo  latino  educĕre « trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro».

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Presentation Transcript


  1. Corso di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi (Metodo Hudolin) Marina di Massa, 23 – 28 settembre 2013 Educazione Ecologica Continua

  2. EDUCARE Verbo latino educĕre «trarre fuori, "tirar fuori" o "tirar fuori ciò che sta dentro»

  3. La formazione e l’aggiornamento rappresentano il perno del sistema ecologico sociale. Riguardano le famiglie, i servitori insegnanti e la comunità locale. V. Hudolin 1996

  4. EDUCAZIONE CONTINUANELL’ APPROCCIO ECOLOGICO – SOCIALE Apprendere dall’esperienza , è un sapere vissuto fatto di: • Sapere: informazioni, conoscenze • Saper fare: metodo • Saper essere: emozioni e comportamenti ..e che diventa un Saper divenire: Educazione continua è crescita e cambiamento

  5. ..farsi delle domande… ..essere curiosi

  6. ..avere il coraggio di muoversi …passione

  7. ..UN PERCORSO CONTINUO.. • L’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati è un concetto dinamico in continuo cambiamento, influenzato dai risultati delle ricerche e dalle nuove esperienze. • Gli aspetti metodologici cambiano in modo relativamente rapido. Se non fosse previsto un aggiornamento degli operatori e delle famiglie, molto presto si bloccherebbe la crescita e lo sviluppo dei programmi. • La formazione e l’aggiornamento continui contribuiscono al cambiamento della cultura generale della comunità locale. Non si esauriscono con gli aspetti tecnici e metodologici, ma implicano l’inizio di un cambiamento del proprio stile di vita. V. Hudolin, 1996; Documento nazionale su formazione e aggiornamento

  8. …PERLE FAMIGLIE SCUOLE ALCOLOGICHE TERRITORIALI 1° MODULO • Per informare e sensibilizzare le famiglie nuove che entrano in un club. 2° MODULO • Per aggiornare le famiglie che hanno già frequentato il 1° modulo. 3° MODULO • Per informare e sensibilizzare tutte le famiglie della comunità locale.

  9. SAT - I° Modulo • OBIETTIVI: Offrire alle famiglie che frequentano il club le informazioni di base sulle problematiche alcolcorrelate e sulle risorse disponibili. Ciò è necessario per superare le difficoltà e le sofferenze e riprendere serenamente in mano la propria esistenza e costruire consapevolmente un nuovo stile di vita insieme agli altri. • DESTINATARI: Le famiglie appena entrate nel Club • ORGANIZZAZIONE: Un ciclo di 8-10 incontri di 1 ora e mezzo ciascuno con cadenza settimanale in una sede accessibile per le famiglie che la devono frequentare. • INSEGNANTE: Gliincontri sono condotti da un unico insegnante attivo come servitore, formato e aggiornato.

  10. CONTENUTI: • Che cos’è la salute • L’alcol e i suoi effetti • Il bere ed i problemi alcolcorrelati • La famiglia • La rete territoriale • Il Club che cos’è, come funziona • Il ruolo del servitore-insegnante • Le ricadute • Le associazioni dei Club degli Alcolisti in Trattamento • Il Club ed i problemi complessi • Spiritualità antropologica • MODALITA’: stile interattivo per consentire a tutti di partecipare con il contributo della propria esperienza, permettendo l’utilizzo contemporaneo di aspetti teorici ed esperienziali.

  11. SAT - 2° modulo • OBIETTIVI: Consentire alle famiglie di scambiare conoscenze ed esperienze sui nuovi sviluppi della metodologia e sui nuovi concetti ancora da metabolizzare. • DESTINATARI: Famiglie dei Club che hanno già frequentato il 1° modulo. • ORGANIZZAZIONE: 1 o 2 incontri per un totale di 6 ore. E’ importante che ogni famiglia partecipi ad un 2° modulo almeno 1 volta all’anno: è bene, perciò, organizzare più incontri per ciascuna zona in modo da dare a tutti la possibilità di partecipare almeno una volta. • INSEGNANTE: un unico insegnante attivo come servitore, formato e aggiornato. • CONTENUTI: unico argomento, di volta in volta diverso, scelto come approfondimento dalle famiglie dei club. • MODALITA’: stile interattivo ed empatico, utilizzo delle competenze di ciascuno, momento conviviale.

  12. SAT - 3° modulo • OBIETTIVI: Sensibilizzare la comunità locale alle tematiche relative al bere e al ruolo dei Club nella comunità. “Fin dall’età giovanile tutte le persone hanno il diritto a un’informazione e a un’educazione corretta e imparziale sulle conseguenze del bere alcolici sulla salute, la famiglia, la società. (5 principi etici Carta Europea sull’Alcol OMS). • DESTINATARI : famiglie della comunità locale. • ORGANIZZAZIONE: 2 serate di 2 ore ciascuna possibilmente consecutive e organizzate insieme ad altri nodi della rete sociale; al termine si prevede un momento conviviale. • INSEGNANTE: stessi requisiti degli altri moduli: un po’ di esperienza non guasta. • CONTENUTI: percezione del rischio alcolcorrelato, corresponsabilità nella comunità locale, cos’è il club. • MODALITA’: stile interattivo, gruppi di lavoro in base al numero dei partecipanti.

  13. UN PERCORSO CONTINUO PER LE FAMIGLIE • Inizia con la frequenza al Club • Prosegue nella SAT 1° modulo • E poi nella SAT 2° modulo • Partecipazione alla SAT 3° modulo • Interclub • Congressi • lettura … • corso di sensibilizzazione …

  14. UN PERCORSO CONTINUO PER I SERVITORI-INSEGNANTI • nasce con il Corso di Sensibilizzazione • prosegue con il lavoro nel Club • con l’insegnamento nel 1°, 2° e 3° modulo delle Scuole Alcologiche Territoriali • nella riunione mensile dei servitori-insegnanti • nei sabati di aggiornamento • nei corsi monotematici • negli interclub • nei congressi • nella lettura … • …nella scuola di perfezionamento … • …nella forum della formazione

  15. Quale impegno è richiesto al servitore-insegnante? • Aver partecipato al corso di sensibilizzazione. • Partecipare all’incontro settimanale di club. • Partecipare alla riunione mensile dei servitori-insegnanti. • Partecipare ad almeno un’iniziativa formativa all’anno.

  16. RIUNIONE MENSILE DEI SERVITORI-INSEGNANTI: • uno spazio riservato ai servitori-insegnanti dello stesso territorio attivi all'interno di un Club (aperta ai corsisti dopo il corso di sensibilizzazione) • organizzata per un gruppo non troppo numeroso (10/12 servitori-insegnanti) • con cadenza mensile regolare e durata tra 60 e 120 minuti • con stesura del verbale e conduzione a turno • uno spazio empatico: non è il Club dei servitori-insegnanti, ma ha lo stile del Club...

  17. …RIUNIONE MENSILE DEI SERVITORI-INSEGNANTI: • Per rendere patrimonio comune e condiviso l'esperienza personale di ciascun Servitore- Insegnante. • Non per informare o per trovare soluzioni quanto per condividere impressioni, sciogliere tensioni, comprendere avvenimenti e fenomeni, orientarsi, trovare sostegno, stimoli e conferme.

  18. … e ancora L’ EEC lavora secondo gli stessi principi del Club: • Insegnamento come funzione di servizio • Tutti possono svolgere qualunque tipo di funzione formativa, previo adeguato percorso uguale per tutti • Chi insegna impara • Tutti hanno qualcosa da insegnare (e tutti qualcosa da imparare)

  19. Un percorso che si costruisce man mano che si procede nel confronto di esperienze.. …le quali non sono modelli prefissati, ma esempi a cui attingere per individuare il proprio percorso.

  20. Lo scambio tra realtà diverse nella formazione garantisce che la crescita sia omogenea

  21. Viandante, la via altro non è che le tue orme, nient’altro; viandante, non ci son vie, la via si fa camminando. Machado A.

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