1 / 49

L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica

L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica. Destra e Sinistra storica. Destra storica: 1861 – 1876 Sinistra storica: 1876 - 1896. Destra storica. Sinistra storica. Centralismo o federalismo?. La Destra storica e la scelta centralista (fu scartata l’ipotesi federalista)

boyce
Télécharger la présentation

L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. L’Italia nell’età della Destra e della Sinistra storica .

  2. Destra e Sinistra storica • Destra storica: 1861 – 1876 • Sinistra storica: 1876 - 1896

  3. Destra storica

  4. Sinistra storica

  5. Centralismo o federalismo? • La Destra storica e la scelta centralista (fu scartata l’ipotesi federalista) • Il “PIEMONTESISMO” della Destra: • Statuto Albertino e leggi piemontesi estese a tutto il Regno • Vittorio Emanuele II primo re d’Italia

  6. Il pareggio del bilancio Forte debito pubblico al momento dell’unificazione 1876: pareggio del bilancio ottenuto attraverso: • Vendita di molte terre del demanio (le terre cioè che appartengono allo Stato) • Imposizione di nuove tasse (in particolare la tassa sul macinato)

  7. Definizioni • www.it.wikipedia.org/wiki/Demanio • www.it.wikipedia.org/wiki/Tassa_sul_macinato

  8. La questione meridionale e il brigantaggio Le cause della questione meridionale: • Terre del Sud meno fertili • Sud privo di borghesia intraprendente, quindi non si sviluppano industria e commercio • L’agricoltura del Sud è dominata dai latifondisti

  9. La questione meridionale e il brigantaggio • Popolazioni meridionali deluse dall’unificazione; per loro l’unificazione significò: • Servizio militare obbligatorio • Tasse più pesanti da pagare

  10. Il brigantaggio e la repressione brigantaggio repressione brutale del brigantaggio da parte dell’esercito italiano 1861 – 1865 (vedi pagg. 77-78) www.it.wikipedia.org/wiki/Brigantaggio

  11. Il completamento dell’unità d’Italia Zone che mancano al completamento dell’unità d’Italia • Veneto (1866: III Guerra di Indipendenza) • Lazio (1870: breccia di Porta Pia) • Trentino – Friuli (1915 – 1918: I Guerra Mondiale)

  12. III Guerra di Indipendenza (1866) Prussia Austria Italia Sconfitte militari italiane: • Custoza (24 giugno) • Lissa (20 luglio)

  13. III Guerra di Indipendenza (1866) Nonostante le sconfitte italiane, l’esito della guerra fu positivo grazie alla vittoria dei prussiani sugli Austriaci a Sadowa (oggi Repubblica Ceca) aluglio In base agli accordi stabiliti, l’Austria fu costretta a cedere il Veneto all’Italia. Le restavano però il Trentino e Trieste

  14. La questione romana • 1864: pubblicazione da parte del papa del Sillabo degli errori del nostro tempo. La Chiesa condanna tutte quelle riforme che dalla Rivoluzione francese si erano diffuse in Italia e in Europa: la libertà di pensiero, di stampa, d’espressione; il principio di sovranità popolare; la separazione della Chiesa dallo Stato www.it.wikipedia.org/wiki/Sillabo

  15. La questione romana • 1864: Convenzione di settembre Trattato in base al quale l’Italia rinunciava a ogni pretesa su Roma. Per dimostrare di aver accettato definitivamente questa situazione, il governo decise anche di spostare la capitale del regno da Torino a Firenze

  16. Convenzione di settembre La Convenzione di settembre venne stipulata il 15 settembre1864 tra l'Italia del governo Minghetti e la Francia di Napoleone III. Il trattato, firmato per l'Italia dal ministro degli esteri Emilio Visconti Venosta, prevedeva il ritiro in due anni delle truppe francesi che presidiavano Roma per tutelare il Papa in cambio di un impegno da parte dell'Italia a non invadere lo Stato Pontificio e a proteggere quest'ultimo in caso di attacchi esterni. A garanzia dell'impegno da parte italiana, la Francia chiese il trasferimento della capitale da Torino a Firenze. Il trasferimento incontrò il malcontento da parte di alti esponenti della corte sabauda, tra cui il reVittorio Emanuele II. A Torino ci furono anche delle sommossepopolari, duramente represse nel sangue da Silvio Spaventa, e si parlò di un rischio separatista. www.it.wikipedia.org/wiki/Convenzione_di_settembre

  17. O Roma o Morte! Tentativi garibaldini di entrare in Roma • 1862: garibaldini bloccati in Aspromonte dall’esercito italiano • 1867: l’armata francese interviene per respingere a Mentana un nuovo attacco

  18. Lo Stato del Vaticano • www.youtube.com/watch?v=Oz7onvpfDJU • www.youtube.com/watch?v=7y6dWNbFGaQ&feature=fvw 1870: la guerra franco – prussiana e la conseguente sconfitta francese portarono al crollo di Napoleone III. Di conseguenza il governo italiano, venuta meno la difesa francese di Roma, si sentì libero di agire.

  19. Lo Stato del Vaticano 20 settembre 1870: I bersaglieri italiani entrano a Roma e la occupano dopo brevissimi combattimenti. Papa Pio IX si rifugiò all’interno dei Palazzi vaticani e si dichiarò prigioniero 1871: Roma proclamata capitale d’Italia

  20. La legge delle guarentigie • Assegnazione al papa dei palazzi del Vaticano e del Laterano, oltre ad alcune residenze nei dintorni di Roma • Impegno da parte dello Stato italiano a versare ogni anno una somma di denaro adeguata al mantenimento dello Stato del Vaticano • Riconoscimento per la Chiesa cattolica dell’assoluta libertà di organizzazione e di propaganda all’interno dello Stato italiano

  21. La legge delle guarentigie • Si arriva, a conclusione di una lunga serie di dibattiti sul destino da riservare allo Stato Pontificio, all'approvazione da parte del Parlamento italiano di una legge che garantisce alla Chiesa il libero esercizio dei suoi poteri spirituali e la piena sovranità pontificia sui palazzi apostolici.Ispirata al principio di Cavour «libera Chiesa in libero Stato», la legge, denominata "delle guarentigie", consta di due titoli.Il primo, dedicato alla Santa Sede, senza concedere alcuna sovranità territoriale al Papa, gli lascia i Palazzi Vaticano e Lateranense e la Villa di Castelgandolfo, riconoscendogli tutti gli onori sovrani e dichiarandolo esente dalla giurisdizione penale italiana. La legge punisce gli attentati e le ingiurie al Pontefice con le stesse pene stabilite per gli attentati e le ingiurie al Re, concede al corpo diplomatico accreditato presso la Santa Sede le stesse guarentigie e prerogative accordate al corpo diplomatico accreditato presso il Re e consente al Pontefice di continuare a tenere i consueti corpi armati: guardia svizzera, guardia palatina, gendarmi. Lo Stato si impegna inoltre a corrispondere una dotazione annua di L. 3.225.000, ma tutto questo non basterà perché il Papa accetti la Legge delle guarentigie. Protesta, anzi, dicendo che questa non garantisce la sua indipendenza e infatti, finché essa rimarrà in vigore, non uscirà mai dal Vaticano e non riscuoterà nemmeno la dotazione.

  22. La legge delle guarentigie • Il secondo titolo della legge, invece, «Relazioni tra Chiesa e Stato», non è che una molto timida applicazione dei principi separatisti. Lo Stato rinuncia al controllo sulla pubblicazione delle nuove leggi ecclesiastiche e in genere sugli atti delle autorità ecclesiastiche, al giuramento di fedeltà dei Vescovi e alla nomina dei Vescovi in quelle regioni dove il Re rivendicava tale diritto. Restano, però, sottoposti al controllo governativo quegli atti che concernono beni degli enti ecclesiastici.

  23. Il rifiuto del papa Papa Pio IX: • Rifiutò di riconoscere lo Stato italiano e la legge delle guarentigie • Si dichiarò prigioniero in Vaticano • Scomunicò il re e il governo italiano • Vietò ai cattolici di partecipare all’attività politica nazionale e di andare a votare

  24. La caduta della Destra e l’ascesa della Sinistra 1876: la Destra storica perde l’appoggio della maggioranza dei deputati e cade; nuove elezioni, che sono vinte dalla Sinistra, la quale sale al potere. Perché questo cambio di maggioranza di governo? Difficile dare una risposta

  25. La caduta della Destra e l’ascesa della Sinistra Possibili motivi del cambio di maggioranza: • La Destra storica pagò il prezzo di aver raggiunto il pareggio del bilancio, e il prezzo di questo risultato erano state le pesanti tasse (soprattutto la tassa sul macinato) imposta alla popolazione • Desiderio di cambiamento nel Paese

  26. Il programma politico di Agostino Depretis • Eliminazione dell’analfabetismo • Diminuzione delle tasse • Allargare il suffragio elettorale • Protezionismo

  27. Legge Coppino La Legge Coppino venne emanata il 15 luglio1877 durante il periodo di governo della Sinistra storica, con a capo Agostino Depretis. Essa rendeva gratuita l'istruzione elementare e introduceva le sanzioni per chi disattendeva l'obbligo (le sanzioni non erano previste nella precedente Legge Casati, del 1859).

  28. Legge Coppino Le spese per il mantenimento delle scuole rimasero, però, a carico dei singoli comuni, i quali, nella maggior parte dei casi, non erano in grado di sostenerle e dunque la legge non fu mai attuata pienamente. Nonostante questo, la Legge Coppino ebbe una rilevante importanza e contribuì in buona misura ad una diminuzione sempre crescente dell'analfabetismo nell'Italia di fine Ottocento.

  29. L’analfabetismo in Italia • All'indomani dell'unificazione, nel 1861, l'Italia contava una media del 78% di analfabeti con punte massime del 91% in Sardegna e del 90 % in Calabria e Sicilia, bilanciata dai valori minimi del 57% in Piemonte e del 60% in Lombardia. Nello stesso periodo - 1850 - le percentuali di analfabeti in Europa erano del 10% in Svezia, del 20% in Prussia e Scozia, del 75% in Spagna e del 90% in Russia.

  30. L’analfabetismo in Italia Per il censimento generale del secondo dopoguerra, nel 1951, la "qualifica" di analfabeta venne collegata non più a coloro che non sapevano scrivere il proprio nome, ma a coloro che non sapevano leggere e scrivere. Gli analfabeti risultarono così suddivisi per regione: Piemonte 3%, Valle d'Aosta 3%, Liguria 4%, Lombardia 2%, Veneto 7%, Trentino Alto Adige 1%, Friuli Venezia Giulia 4%, Emilia Romagna 8%, Toscana 11%, Marche 13%, Umbria 14%, Lazio 10%, Abruzzo e Molise 19%, Campania 23%, Puglia 24%, Basilicata 29%, Calabria 32%, Sicilia 24% e Sardegna 22%.

  31. Riforma elettorale 1882: con la nuova riforma elettorale, il diritto di voto venne esteso. Per votare bisognava: • Essere cittadini maschi maggiorenni (21 anni) • Pagare almeno 20 lire di tasse (al posto delle 40 lire di prima) o aver fatto la seconda elementare (sapere, cioè, leggere e scrivere) In questo modo i votanti passarono dai 600.000 del 1876 a 2 milioni del 1882

  32. La tassa sul macinato Destra • 1868: introduzione • 1870: inasprimento • 1873 – 1876: ulteriore inasprimento Sinistra • 1880: diminuzione • 1884: abolizione

  33. Trasformismo e corruzione Leggere pagina 85 e commentare

  34. Politica estera e colonialismo 1881: La Francia occupa la Tunisia. 1882: L’Italia, delusa, perché aveva mire coloniali proprio sulla Tunisia, stringe un’alleanza in funzione antifrancese con Austria e Germania (La Triplice Alleanza) http://it.wikipedia.org/wiki/Triplice_alleanza_%281882%29

  35. Gli albori del colonialismo italianohttp://it.wikipedia.org/wiki/Colonialismo_italiano 1869: La società privata Rubattino acquista la Baia di Assab, in Eritrea 1882: La società Rubattino cede la Baia di Assab allo Stato italiano 1885: L’Italia conquista Massaua 1887: massacro di Dogali (http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Dogali)

  36. Le motivazioni del colonialismo I motivi per cui il colonialismo è ritenuto importante: • Possibilità di procurare all’Italia MATERIE PRIME, cioè risorse necessarie all’industria (ferro, rame ecc.) • Possibilità di dare terra agli EMIGRANTI italiani privi di terra in Italia

  37. Francesco Crispi presidente del Consiglio (1887 – 1896) • Ex garibaldino, protagonista della spedizione dei Mille, democratico e repubblicano in gioventù, divenne monarchico con l’unità d’Italia • Idea di uno Stato forte, cioè uno Stato che sapesse intervenire con decisione in ogni questione, sia all’interno del Paese, sia all’estero

  38. Il governo Crispi • 1890: Codice Zanardelli • Abolizione della pena di morte • Libertà di sciopero Ma … Pugno di ferro contro le rivolte dei Fasci siciliani e i cavatori di marmo della Lunigiana (in Toscana) (http://it.wikipedia.org/wiki/Fasci_siciliani)

  39. Crispi e il protezionismo 1887: aumento delle tariffe doganali Vantaggi Svantaggi industrie agricoltura Nord meridionale Emigrazione

  40. La politica coloniale di Crispi e il disastro di Adua • La politica coloniale di Crispi fu molto aggressiva • Tentativo di estendere il dominio su tutta l’Eritrea, la Somalia e l’Abissinia (oggi Etiopia) • 1° marzo 1896: disfatta italiana di Adua (7.000 soldati italiani uccisi; 3.000 soldati italiani fatti prigionieri). (oggi il 1° marzo è festa nazionale in Etiopia)

  41. Le conseguenze della disfatta di Adua Disfatta di Adua Dimissioni di Crispi

  42. La crisi di fine secolo cattivo raccolto guerra U.S.A. - Spagna di grano in Italia per l’isola di Cuba diminuzione importazione di grano dagli U.S.A. aumento del prezzo del pane

  43. La crisi di fine secolo aumento del prezzo del pane manifestazioni di protesta 1898: strage del generale Bava Beccaris 29 luglio 1900: l’anarchico Gaetano Bresci uccide il re Umberto I

  44. La crisi di fine secolo Nel maggio1898, in occasione dei gravi tumulti milanesi – passati alla storia come la "protesta dello stomaco" – il governo guidato da Antonio di Rudinì proclamò lo Stato d'assedio e il generale Bava Beccaris, in qualità di Regio Commissario Straordinario, ordinò di sparare cannonate sulla folla provocando una strage, in cui furono uccisi 80 cittadini e altri 450 rimasero feriti. In segno di riconoscimento per quella che dalla monarchia fu giudicata una brillante azione militare, Bava-Beccaris ricevette il 5 giugno1898 dal re Umberto I la Gran Croce dell'Ordine Militare di Savoia, e il 16 giugno1898 ottenne un seggio al Senato. Il 29 luglio del 1900, a Monza, Umberto I venne assassinato dall'anarchico Gaetano Bresci, che dichiarò esplicitamente di aver voluto vendicare i morti del maggio 1898 e l'offesa della decorazione al criminale Bava-Beccaris

  45. La crisi di fine secolo

  46. La crisi di fine secolo

More Related