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Progetto Cucciolo Presenta

Progetto Cucciolo Presenta. La “vita” degli anziani per il “futuro” dei giovani. “Classe Novecento”. Progettiste: Dott.ssa Valentina Pancallo - Dott.ssa Diletta Pieri. Premessa.

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Presentation Transcript


  1. Progetto Cucciolo Presenta La “vita” degli anziani per il “futuro” dei giovani “Classe Novecento” Progettiste: Dott.ssa Valentina Pancallo - Dott.ssa Diletta Pieri

  2. Premessa • Spesso si sente dire che la persona, dopo il periodo della piena maturità, a poco a poco regredisce verso i comportamenti tipici dell’infanzia. Chi paragona l’anziano al bambino a volte lo fa “con animo benevolo, cioè con l’intenzione di capire e di aiutare; altre volte, invece, il confronto nasce dalla convinzione che la terza età sia soltanto da compatire e da sopportare” (Spini, 2002). • In realtà, gli anziani sono ben lungi da essere una categoria omogenea, come gli individui di tutte le età, non possono essere considerati tutti uguali: la “vecchiaia” è sicuramente una transizione lunga e complessa, nella quale intervengono, in una pluralità di percorsi, fattori biologici, sociali e psicologici, che non possono essere descritti dal semplice dato anagrafico. • Purtroppo, la rappresentazione sociale più elementare e comunemente diffusa della terza età è associata all’idea di un generale decadimento fisico, psichico e sociale. A ciò si aggiunge troppo spesso l’immagine, fortemente stereotipata e tipicamente “moderna”, di un individuo inutile e non più produttivo: il ruolo dell’anziano, in questa ottica, diviene così marginale per la società contemporanea (Tamanza, 2001).

  3. Finalità del Progetto • Favorire l’incontro creativo tra generazioni • Stimolare la partecipazione attiva degli anziani sul territorio • Offrire un servizio sociale di pubblica utilità • Creare l’opportunità di un dialogo tra generazioni

  4. Obiettivi1 La volontà degli ideatori del progetto è quella di utilizzare in modo utile le ampie disponibilità di tempo degli anziani e di promuovere e osservare l’incontro fecondo tra le due generazioni rivalutando il dialogo tra anziani e ragazzi. Questo anche per rafforzare l’identità culturale e personale dei ragazzi, che riteniamo non possa prescindere dall’identità territoriale costituita dai ricordi e dalle esperienze degli anziani. Tutto questo, infatti, costituisce l’humus in cui i ragazzi crescono.

  5. Obiettivi 2 • Un incontro positivo tra due generazioni differenti, l’una all’inizio del cammino della vita, l’altra ormai verso il tramonto dell’esistenza, offre molte possibilità: da un lato un ruolo attivo e di soddisfazione per gli anziani stessi, dall’altro un momento importante nello sviluppo psichico e relazionale del bambino. • In particolare, la relazione feconda fra le generazioni può fornire un rapporto “vitale” con il passato. Sotto quest’aspetto l’anziano rappresenta una sorta di deposito vivente della storia di ieri, il custode di una memoria collettiva che rischia di perdersi per strada, in un contesto culturale in cui il nuovo è spesso privilegiato, senza tenere debitamente conto che il nuovo è possibile grazie all’esistenza del vecchio. Il contatto fra bambini e anziani diviene, dunque, un ponte necessario tra passato e futuro: se questo “ponte” viene meno, le nuove generazioni rischiano di essere contemporaneamente private del loro passato e del loro futuro (Campanili, 1992) • Partendo da questa prospettiva, la volontà degli ideatori del progetto è quella di utilizzare in modo fertile le disponibilità di tempo degli anziani e di promuovere ed osservare l’incontro fecondo tra due generazioni, rivalutando il dialogo fra anziano e bambino.

  6. In conclusione … • Il progetto si pone come obiettivo un attento e articolato lavoro sulla memoria, intesa quest’ultima non solo come semplice e sterile riemergere di ricordi, ma anche come momento per promuovere un ruolo attivo dell’anziano nella società. Nello specifico, questo si concretizza nel rinvestire i ricordi e le storie emerse, utilizzandoli come strumento per mostrare e descrivere, ai bambini di oggi, il passato e la vita di luoghi e di spazi, che definiscono la loro città.

  7. Caratteristiche dell’intervento Il progetto si ripropone di eseguire delle attività di recupero della memoria e di racconto di storie. Quest’ultime saranno legate a diverse tematiche: dalle semplici esperienze quotidiane (tradizioni sociali, lavorative, ricreative), a quelle emotive e relazionali. Il gruppo misto, costituito da 6-7 anziani, una volta al mese condividerà l’esperienza con altrettanti ragazzi. Le attività volte si articoleranno nel seguente modo: • Attività di recupero dei ricordi • Attività di racconto • Attività di condivisione con il gruppo-giovani

  8. In dettaglio… • Attività di recupero dei ricordi - Lavoro con materiale fotografico, libri e documenti di epoche precedenti - Lavoro con materiali tipici del territorio (lane cardate, fusi di plastica e legno, vecchie spole) - Momenti di condivisione delle esperienze

  9. In dettaglio… • Attività di racconto • Lavoro di recupero delle esperienze tramite il materiale dei precedenti incontri - Lavoro di organizzazione per la gestione dell’incontro con il gruppo-giovani

  10. In dettaglio… • Attività di condivisione con il gruppo-giovani • Spiegazione dei materiali • Scambio di impressioni • Condivisione delle diverse esperienze di vita • Dialogo aperto

  11. Attività di recupero dei ricordi: esempio 1 “Vecchie immagini.. e vecchie storie di come eravamo….” ( Vengono presentate alcune foto storiche della città, invitando gli anziani a commentarle attraverso la condivisione dei loro ricordi in proposito. Le immagini riguarderanno le diverse tematiche che, di volta in volta, si vorrà affrontare.)

  12. Esempio 1a La stazione centrale dopo i bombardamenti

  13. Esempio 1b I cenciaioli

  14. Attività di recupero dei ricordi: esempio 2 “I sensi del territorio ieri…” • Gli anziani verranno invitati a descrivere la città attraverso i cinque sensi, ad esempio: • si potrà chiedere loro quali rumori ed odori erano presenti nelle diverse zone della città; • i colori che caratterizzavano il paesaggio; • la diversa percezione al tatto dei tessuti.

  15. Attività di incontro tra generazioni: esempio 2 “…. Ed oggi” (Anche i ragazzi descriveranno con i “cinque sensi” la città ed in seguito ascolteranno e confronteranno il loro racconto con quello degli anziani. Nel caso ce ne sia la possibilità, si potrebbe organizzare delle uscite - da sostituire altrimenti con del materiale fotografico, etc..- in cui visitare i luoghi descritti.)

  16. Quando… • Il progetto prevede tre incontri mensili per una durata totale da definire (si consiglia però almeno un’esperienza semestrale). • Ogni incontro potrebbe articolarsi durante la fascia pomeridiana e avere una durata tra le due e le tre ore con una pausa centrale • Due incontri sono dedicati agli anziani • Uno è dedicato al confronto tra generazioni

  17. Caratteristiche del gruppo giovani • Si consiglia di costituire il gruppo dei ragazzi (4° e 5° elementare) nel doposcuola del progetto Girotondo, affinché possano essere sufficientemente motivati all’esperienza e in modo tale che abbiano poi modo di riviverla e rielaborarla nella struttura del dopo scuola

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