1 / 16

La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo

La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo. Gioacchino Garofoli Politica Economica e Finanziaria 10-6-2009. Gli effetti della crisi sull’economia italiana. Caduta delle esportazioni Caduta della produzione complessiva Caduta dell’occupazione

Télécharger la présentation

La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. La crisi economica internazionale: le reazioni possibili e i livelli di governo Gioacchino Garofoli Politica Economica e Finanziaria 10-6-2009

  2. Gli effetti della crisi sull’economia italiana • Caduta delle esportazioni • Caduta della produzione complessiva • Caduta dell’occupazione • Crescita della disoccupazione • Crescita del ricorso alla CIG • Caduta delle entrate tributarie • Crescita del deficit pubblico • Difficoltà di ricorso al credito da parte delle imprese (specie delle PMI)

  3. Le risposte possibili • Aumento della domanda aggregata • Cambiamento della struttura economica: sostegno a nuovi settori produttivi • Sostegno a settori strategici per l’aumento della produttività e della competitività • Riduzione dell’imposizione fiscale • Sostegno ai redditi dei gruppi meno agiati e dei lavoratori espulsi dal MdL • Garanzia della piena operatività del ciclo finanziario delle PMI • Sostenere l’ingresso su nuovi mercati di sbocco • Sostegno all’introduzione di nuove imprese

  4. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (1) • Aumento della domanda aggregata: crescita della domanda interna a fronte della caduta della domanda internazionale. • Il patto di stabilità impedisce interventi a livello nazionale (mentre è possibile all’esterno dell’Europa, cfr. i casi USA, Cina, America Latina) • Questa politica potrebbe essere agevolmente perseguibile a livello europeo (a livello europeo il vincolo del deficit e del debito pubblico è meno stringente)

  5. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (2) • Cambiamento della struttura economica: sostegno a nuovi settori produttivi (nuovi settori, nuove tecnologie, energie alternative, sviluppo sostenibile) • Richiede un intervento promozionale e un sostegno finanziario (in quanto relativamente ingente e in quanto la questione non è risolvibile alla scala nazionale) a livello europeo • Il livello nazionale e regionale potrebbe supportare (con logiche di accompagnamento e mobilitazione) progetti sperimentali avviati dalle imprese e dalle famiglie

  6. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (3) • Sostegno a settori strategici per l’aumento della produttività e della competitività • Piano di intervento strategico su alcuni settori determinanti per l’aumento della produttività e della competitività sono compatibili con le azioni a livello nazionale (cfr. sostegno all’acquisto di macchine operatrici; cfr. posizione Federmacchine): sono poco costose e stimolano comportamenti virtuosi • Politica per l’innovazione. Si assiste ad una maggior capacità di mobilitazione dei processi innovativi e delle reti locali per l’innovazione in Francia (cfr. esperienza dei poli di competitività) e in Spagna (politiche a sostegno dei poli di sviluppo, dei d.i. e dei cluster di imprese) • Innovazione e territorio: ruolo ambiguo delle regioni dopo la delega di competenze amministrative

  7. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (4) • Riduzione dell’imposizione fiscale • Riduzione dell’imposizione diretta sui redditi (abbassamento delle aliquote IRPEF) (a scala nazionale) • Eliminazione degli oneri impropri che pesano sull’occupazione e sulle imprese (cfr. eliminazione dell’IRAP)

  8. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (5) • Sostegno ai redditi dei gruppi meno agiati e dei lavoratori espulsi dal MdL • Ammortizzatori sociali vs anticipazione della ristrutturazione • I vantaggi di una politica selettiva che abbia effetti strutturali; es. inventivo all’utilizzo in PMI di lavoratori ad elevata qualificazione che hanno perso il posto di lavoro a seguito dell’utilizzo di contratti termine (obiettivo dell’ “up grading” delle risorse umane nelle PMI) • Attenzione ai rischi nell’utilizzo di contratti a termine che impediscono l’investimento delle imprese sull’apprendimento dei giovani

  9. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (6) • Garanzia della piena operatività del ciclo finanziario delle PMI • “Blocco dei fidi” da parte del sistema bancario (intervento di “moral suasion” da parte del governo nazionale sul sistema bancario) • Moratoria per l’applicazione dei “rating” • Aumento stanziamento del capitale dei confidi (sostegno da parte dello stato locale e delle istituzioni economiche locali (e autonomie funzionali) • Aumento del fondo di garanzia per l’export (SACE)

  10. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (7) • Sostenere l’ingresso su nuovi mercati di sbocco • Coinvolgere competenze professionali e intelligenze; rafforzare la capacità strategica delle imprese e integrare saperi e competenze professionali • Ruolo tipico per le politiche/azioni di accompagnamento a livello locale/regionale, con l’ausilio e il coinvolgimento di agenzie ed organizzazioni nazionali (cfr. ruolo dell’ICE) ma a partire da progetti costruiti a livello locale (cfr. internazionalizzazione dei distretti industriali).

  11. Le azioni possibili e i livelli di governo pertinenti (8) • Sostegno all’introduzione di nuove imprese • A partire dai porblemi locali è possibile pensare a porgetti imprenditoriali (specie del terzo settore) per fornire servizi che non potranno probabilmente più essere forniti dalla PA • Spazio anche per nuove imprese private • Spazio per una politica economica locale/regionale di stimolo e accompagnamento a nuove imprese e di mobilitazione di potenziali imprenditori

  12. I rapporti tra i livelli di governo: divisione dei compiti e negoziazione • Costruzione coerente di reazione alla crisi che coinvolga tutta la filiera di governo, dal governo europeo passando per il livello nazionale e giungendo ai livelli locale/regionale • Ciascun livello di governo con i propri compiti e le proprie responsabilità • Necessità di negoziare con gli altri livelli di governo (specie negoziazione con il livello europeo per lanciare una politica attiva e coraggiosa per accrescere la domanda aggregata.

  13. Le possibili risposte dei sistemi produttivi locali e dei sistemi di PMI • Mobilitare e rafforzare le reti di interazione per favorire l’introduzione di produzione di qualità e dell’innovazione • Obiettivo: risolvere problemi comuni non affrontabili alla scala delle PMI • Tre sono i temi cruciali sui quali si assiste ad un fallimento del mercato:a) rapporti scuola – lavoro; b) rapporti ricerca – industria; c) rapporti impresa- internazionalizzazione

  14. I rapporti scuola – lavoro • Analisi dei fabbisogni espliciti ed impliciti • Organizzazione di corsi brevi “ad hoc” • Progettualità congiunta coinvolgendo competenze del mondo imprenditoriale e del mondo dell’educazione e della formazione professionale superiore post-secondaria • Introduzione di nuove figure professionali nelle PMI anche con progetti pilota che prevedano l’utilizzo congiunto da parte di più imprese

  15. I rapporti ricerca – industria • Stimolare ed incentivare le relazioni di scambio e di interazione tra i due mondi • L’innovazione è il prodotto di interazione tra saperi e competenze complementari • Le relazioni tra i due mondi sono soprattutto territoriali; sono più efficaci (per la prossimità territoriale e culturale) e con minori costi di transazione • Le reti tra imprese e tra diverse organizzazioni sono spesso costruite sulla base della prossimità territoriale (rapporti informali e rapporti di fiducia reciproca)

  16. I rapporti impresa - internazionalizzazione • Reti tra imprese per l’internazionalizzazion e l’innovazione • Diffusione di buone pratiche • Introduzione di nuove conoscenze e nuove competenze, di mediatori culturali, formazione di nuovi “Marco Polo” per conoscere e presidiare mercati emergenti

More Related