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THE PASSION. Film di Mel Gibson Sulla Passione di Gesù Cristo 2004.
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THE PASSION Film di Mel Gibson Sulla Passione di Gesù Cristo 2004
Ultime dodici ore della vita di Gesù (con flashback del passato e resurrezione finale) - Questo film vuole mostrare la passione di Gesù Cristo proprio nel modo in cui è avvenuta(Mel Gibson). Girato in latino ed aramaico (traduzioni del Padre Gesuita William Fulco). Il monumentale compito di scegliere le location, il cast e di perfezionare la sceneggiatura ha richiesto 12 anni (3). Tutto ciò che i vangeli raccontano trova riscontro in ciò che è davvero successo, cominciando dal Getsemani, sino alla tomba vuota all'alba della prima domenica della storia. I Vangeli, in questo film non sono leggenda: sono cronaca fedele. (Vittorio Messori)
La Icon [le riprese cominciano il 4 novembre 2002 a Craco, in provincia di Matera, dove è girata l'impiccagione di Giuda. Il set rimane nella città di Matera fino a dicembre, per poi trasferirsi a Cinecittà.Esce nelle sale americane il 25 febbraio 2004, ed in Italia il 7 aprile 2004, Mercoledì delle Ceneri.] Singolare record: il film più discusso della storia ma in anticipo, cioè ancor prima della proiezione nelle sale. L'attesa è stata enorme e negli Stati Uniti è stato distribuito in 4500 sale; per un paragone, si pensi che "The return of the King", l'ultimo della "trilogia dell'Anello", di sale ne ha avute trecento in meno. Le Fonti del film: testo di Matteo(una buona parte), Marco, Luca (abbastanza) e Giovanni (abbastanza), con alcuni elementi desunti dalla tradizione cristiana e dalla devozione popolare.Tra gli altri testi della Bibbia sono citati nel film i Salmi di lamentazione o supplica - sia in bocca a Gesù, sia in bocca alla madre - e alcuni testi profetici. Il film inizia con una citazione di Isaia 53: "Fu colpito per i nostri dolori" che è un testo tradizionale della lettura cristiana della passione. Gli Ebrei lo riferiscono al popolo ebraico, non al Messia, né al Gesù dei Cristiani. Gibson mette questa citazione in apertura come una chiave di lettura di tutto il racconto. Alcuni particolari sono desunti dagli Apocrifi, dalla tradizione popolare, dalla lettura mistica tedesca Katherina Emmerich, qualcuno dice anche da Papini. Comunque, quando utilizzano fonti successive ai Vangeli, come i diari della Emmerich o i testi di Papini, non si sa da dove essi attingono. L'immaginario del romanziere o della mistica si alimentano a un patrimonio che li precede. Allo stesso modo va considerata la fonte dei testi apocrifi. I primi tre Vangeli (Marco, Matteo e Luca) sono convergenti e dipendenti o da fonti comuni o da rapporti a livello letterario. Il quarto Vangelo invece non dipende dai primi tre, ma utilizza tradizioni che stanno sullo sfondo o a monte dei tre sinottici. Questa è l'impostazione attuale dell'origine dei Vangeli per capire come sono stati elaborati i racconti, frutto di una tradizione orale che è stata messa per iscritto a partire dalla metà degli anni 60 d.C.. Come dice Luca nel suo prologo - Lc 1,1-4 - molti hanno tentato di scrivere un resoconto ordinato degli avvenimenti, ma la documentazione sulla passione, senza i particolari narrativi, c'è già negli anni 50 con documenti databili: la prima lettera di Paolo ai Corinzi.
Egli è stato trafitto per i nostri delitti, schiacciato per le nostre iniquità; per le sue piaghe noi siamo stati guariti. Isaja 53 700 a.C.
La luna e la sua luce sono il simbolo del Padre... i peccati dell'uomo sono simboleggiati dalle nuvole, che oscurando la luce divina, lo gettano nella disperazione facendolo accasciare al suolo, prima di risollevarsi e schiacciare il serpente...
Giuda e i 30 denari d'argento [Fotografia: Gibson ha chiesto espressamente per tutto il film di ispirarsi ai quadri di Caravaggio per l'atmosfera di chiaroscuri, estrema sintesi della lotta fra il bene ed il male.] “La figura di Giuda è intensa perché io mi ritrovo in lui, nel suo moralismo, nel suo tradire, nel suo pentimento, nel non credere che Dio ti possa perdonare per tutto quello che hai combinato”.
[Jim Caviezel...le iniziali dell'attore sono le stesse di Jesus Christus (latino) o Jesus Christ (inglese)]
Il diavolo tenta Cristo con la domanda inevitabile: "Come può qualcuno sopportare i peccati del mondo intero?" È troppo. Cristo quasi soccombe all'idea, ma poi prosegue con convinzione per portare avanti esattamente questo - per accogliere su di sé, secondo la volontà del Padre, i peccati del mondo intero...Vi è un forte senso, presente per tutto il film, del dramma cosmico del quale siamo tutti parte...qualcosa che, a parte Cristo stesso, è intuita chiaramente solo da Maria sua madre e dal demonio sempre presente
...il sudore di sangue nel giardino si trova solo in Luca. Gesù entrato in agonia, nella lotta, incomincia a sudare e le gocce cadevano per terra come sangue
Satana (vuol dire 'Avversario'), escono larve dal naso...le larve si nutrono di carne morta, e risiedono in cose decadenti...Gesù può vederlo, gli altri no. Satana, il Tentatore, che appare inizialmente con caratteristiche androgene, con apparenza femminile ma con voce maschile, e che rivela la sua femminilità con il progredire del film e che appare infine al momento della crocifissione (con una tecnica visiva che ricorda William Wallace mentre guarda la sua amata durante la propria esecuzione) con un bimbo in braccio. L'androgino, ovvero la falsificazione del bene (si rifà al Simposio di Platone)...l'indistinzione tra uomo e donna riflette la non-distinzione tra bene e male...Se la distinzione dei sessi fa parte del piano divino, il demonio mescola le essenze. Egli, l'Anomos per eccellenza, si balocca con nomi e forme, vi gioca fino a renderle irriconoscibili, deturpando insieme ad esse anche l'immagine del Creatore...sant'Ignazio descrive il demonio come colui che suole presentarsi sotto forma di «angelo di luce», mentre Isaia nel Vecchio Testamento si scaglia contro i mistificatori della verità: «Guai a coloro che chiamano bene il male e male il bene, che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre, che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro» (Is 5, 20). Mel Gibson: «Credo che il diavolo sia reale, ma non credo si mostri troppo spesso con corni, fumo e coda biforcuta. Il diavolo è più intelligente di così. Il male è fascinoso, attraente. Sembra quasi normale, quasi buono. Ma non del tutto. Questo è quello che ho cercato di fare col diavolo nel film. La faccia dell'attrice è simmetrica, in un certo senso bella, ma non completamente. Per esempio, le abbiamo rasato le sopracciglia. Poi l'abbiamo ripresa quasi sempre al rallentatore, così che non la si vede battere le ciglia, il che non è normale. Nel Getsemani abbiamo fatto il doppiaggio con una voce maschile, anche se l'attrice è donna. Questo è ciò che fa il male, prendere qualcosa che è buono e travisarlo un po'». Nella scena della flagellazione Satana compare tenendo in braccio la caricatura mostruosa di un infante. «Di nuovo», incalza Gibson, «è il male che distorce ciò che è buono. Cosa c'è di più tenero e bello di una madre e un bambino? Così il Diavolo prende questo e lo distorce solo un po'. Invece di una madre e un figli normali si ha una figura androgina che tiene un "bambino" di 40 anni con i capelli di dietro»
Il serpente è il simbolo per antonomasia di Satana e del male. Il serpente tentatore.
Non sono soldati romani ma le guardie del tempio sotto gli ordini di Caifa.L'arresto nel monte degli Ulivi (Vangelo di Luca)
Pietro che guarda il traditore Giuda. Il vero nome di Pietro è Simone ma Gesù lo cambiò in Pietro che è greco per 'pietra', come Cefa è in ebraico
Giovanni (notare il vestito scuro) Qui sembra Giovanni che fugge ma in realtà è Matteo
...Matteo ha la vestaglia bianca...Sappiamo da fonti storiche che Matteo osservò la scena e poi fuggì, e Gibson ha voluto inserirlo anche se per pochi attimi. Nella scena dell'arresto di Cristo nel Getsemani compare il ragazzo che fugge avvolto in un lenzuolo, che è la "firma" dell'evangelista Marco: un passaggio per nulla essenziale al racconto, che però Gibson ha voluto appositamente inserire.
Pietro, il più audace di tutti, con un colpo di spada recise l'orecchio di uno dei servi del sacerdote, un certo Malcus, che cadde a terra tramortito.
Malcus (o Malco). Era una guardia al servizio del Sinedrio e fu tra i soldati che arrestarono Gesù nel Giardino di Getsemani. Ci viene indicato per nome da Giovanni, che ci tramanda anche come Pietro ne taglia l'orecchio. Guarito da Gesù secondo Luca, i vangeli non ne fanno più menzione, ma la tradizione ritiene che il suo incontro con Gesù ne abbia cambiato la vita. [Vangelo di Giovanni] la scena del taglio dell'orecchio destro di Malco, servo del sommo sacerdote, mentre la guarigione dell'orecchio si trova in Luca. Chi era mutilato non poteva diventare sacerdote. Quindi Giovanni in questa maniera fa capire che Pietro in qualche maniera destituisce i candidati al sacerdozio ebraico. Ma Gesù lo guarisce e ordina di mettere via la spada. Dunque egli sceglie la non la violenza, e rifiuta la difesa armata. Gesù sana le ferite provocate dalla violenza umana.
Lo stupore di Malco.. di sentirsi guarito da Gesù..
Maria [Maia Morgenstern, ebrea di origine rumena. Morgenstern, che in tedesco significa "stella del mattino"]. È sempre presente. con lei Maria Maddalena [Monica Bellucci]
Giuda appare già pentito del tradimento, ma ormai è sopraffatto da Satana.Che gli compare davanti con orribili sembianze..
I Sacerdoti pagano la gente attraverso i soldatiperché vengano nel Tempio in maggior numero possibileper gridare contro Gesù.. Gesùtrascinato..
Gesù di nottedavanti al Sinedrioil sommo consesso giudaicoalla presenza dei Sommi SacerdotiAnna e Caifa
Problemi al ProcessoMaria Maddalena, Oriunda di Magdala, in Galilea. Recenti studi sembrano dimostrare come non si sia trattato di un vero e proprio processo, ma di un arresto seguito non da una condanna ma dalla decisione di investire della questione Pilato, pur se l'arresto rimane non legale. Per questo la Maddalena grida ai soldati l'illegittimità di ciò che è stato fatto Nel film si pone anche il problema della legittimità del processo notturno davanti al Sinedrio. Questo sarebbe illegittimo, perché non si può fare una condanna capitale di notte e senza il plenum del consiglio, cioè la maggioranza dei sinedriti
Cassius,il centurione L'occhio destro rimarrà chiuso per i colpi ricevuti
Il primo flashback sulla vita di GesùGesù e Maria, nella loro casa a Nazareth. Unico momento spensierato del film.. Professione paterna...simbolo dell'altare su cui Cristo si sacrifica per l'umanità. In questa scena Gesù dice che sta costruendo un tavolo alto per una persona ricca. L’unico sorriso..Maria lo chiamava “barì”(figlio mio)
Nel film Maria è sempre presente(qui con Giovanni e Maddalena)ma il presente è ben diverso..Maria partecipa alla passione del Figlio(la Chiesa la chiama “corredentrice”..
Ponzio Pilato, 'Procurator cum potestatè della Giudea (3) Il ruolo di Pilato e dei Romani corrisponde sostanzialmente al racconto dei quattro vangeli che tende a dare un'immagine favorevole di Pilato. Egli tenta a tutti i costi di salvare Gesù. Questo lo dice Luca: per tre volte Pilato dichiara: "Non trovo in lui nessuna colpa". Lo stesso si trova in Matteo, Marco e Giovanni.
Claudia Procla o Procula, moglie di Pilato. Presente nel vangelo di Matteo (27,19) (3) Chiamata Claudia, ma non nel vangelo...ma nei V. apocrifi dal secondo secolo, quando i personaggi anonimi del Vangelo sono identificati con un nome. Ex: il centurione diventa Longino, poi San Longino, canonizzato seduta stante. Anche altri personaggi prendono nome nella tradizione apocrifa.(27) Le parole di Claudia da una nuova traduzione: "Nulla esca da te che sia contro quel giusto, perchè donne più importanti oggi sono state tormentate da un incubo angoscioso a causa sua". Le donne principali di cui parla potevano benissimo essere la sposa di Giuseppe d'Arimatea, la sposa di Nicodemo, o le sorelle di quest'ultimo, oppure alcune di quelle donne che, secondo Luca, assistevano Gesù e i suoi discepoli con i loro beni (Lc 8.1-3)
Anna, suocero di Caifa. Membro dell'aristocrazia Sadducea fu il Sommo Sacerdote predecessore di Caifa. Continuò ad esercitare molta influenza anche senza l'investitura formale grazie anche ai vincoli parentali che lo legavano al suo successore (era il suocero di Caifa). In molte fonti compresi i Vangeli il suo nome rimane legato alla carica di Sommo Sacerdote assieme a quello di Caifa, che però ne era formalmente l'unico titolare. Il Vangelo di Giovanni riferisce che Gesù fu portato da lui prima che da Caifa dopo l'arresto. Sadduceo Giuseppe Caifa, genero di Anna, occupò la carica di Sommo Sacerdote per quasi venti anni (18-36 DC), carica che era decisa dai Procuratori della Giudea. Fu il predecessore di Pilato a nominarlo. Durante la sua carica Gesù fu crocifisso. Caifa strappandosi gli abiti in segno di sdegno, ritiene inutili ulteriori testimonianze.
Lo schiaffo del soldato che, davanti a Caifa, domanda: "Così rispondi al Sommo Sacerdote?". Gesù chiede: "Perché mi percuoti? Se ho parlato male mostramelo".(27) La scena del dileggio con lo schiaffo, non da parte della soldataglia o dei custodi, ma di uno dei membri del Sinedrio corrisponde al testo di Matteo e Marco: "Incominciarono a schiaffeggiarlo e a chiedergli: indovina, profeta, chi ti ha schiaffeggiato?". Questa scena non c'è in Luca, né in Giovanni, ma solo in Marco e Matteo, che non esplicitano che è il soggetto dell'azione. Perciò si può pensare che quelli stessi che lo hanno accusato di bestemmia incomincino il pestaggio e il dileggio. In altri termini l'autorità ebraica si abbasserebbe a schiaffeggiare Gesù.
Giuseppe di Arimatea. Presente in tutti e quattro i Vangeli, era personaggio autorevole in Israele, membro del Sinedrio, discepolo di Gesù ma di nascosto per via della sua posizione; ci dice Luca che si era invano opposto alla decisione di mettere a morte Gesù. È lui che ottiene da Pilato il corpo di Gesù, è lui che lo porta al sepolcro,è lui che compra il lenzuolo di lino in cui poi lo avvolge, è lui che mette a disposizione una bella e dignitosa tomba scavata nella roccia. Ha un ruolo breve ma importante, perchè rifiuta di essere coinvolto nel processo contro Gesù e protesta vivacemente. Neanche nel Sinedrio dunque, tutti i Sacerdoti volevano condannare Cristo. Fa un'apparizione fugace anche al momento della deposizione.
Nicodemo. Due membri del Sinedrio, Giuseppe d'Arimatea e Nicodemo, entrambi farisei ed entrambi segreti ammiratori di Cristo, quando si ribellano al processo, ne vengono allontanati e non vi partecipano più, non avendo quindi la possibilità di votare per l'innocenza. Votazione che tra l'altro, sembra non avere luogo. La denuncia di Nicodemo, cioè l'assenza di numerosi sacerdoti, e la stessa protesta sua e di Giuseppe d'Arimatea, forse indica come Gibson voglia limitare le responsabilità più gravi ai soli vertici e non all'intero Sinedrio. (3) Ci sono gli interventi di due personaggi che mettono in dubbio la legittimità. Si sa che uno è un personaggio del quarto vangelo, chiamato Nicodemo, membro del Consiglio. Poi c'è un altro che prenderà l'iniziativa di dare sepoltura a Gesù, Giuseppe di Arimatea, conosciuto nella tradizione di tutti i quattro Vangeli.
"Prima che il gallo canti mi negherai per tre volte." Solo in Luca si racconta l'incontro tra Gesù e Pietro. Gesù voltatosi guardò Pietro che si ricorda delle parole di Gesù e piange. Per Pietro la radice del tradimento era la vergogna nei confronti del mondo. Per noi la radice del rinnegamento non è soltanto nella vergogna, me è soprattutto nell'adesione alla mentalità comune.
La figura di Pietro è sconvolgente. La fragilità, lo sguardo, la memoria e il pentimento! L'umanissimo tradimento di Pietro. Pietro anticipa il tempo del perdono, inginocchiandosi davanti alla Madonna, implorandone il perdono. Come succederà anche più avanti nel film, notate che Pietro si rivolge a Maria chiamandola "Madre". Non osa farsi avvicinare dalla mano di Maria perché si considera un traditore
La Madonna riesce a percepire la presenza di suo figlio in un modo particolare. Si adagia al suolo del tempio proprio in corrispondenza della cella sotterranea dove è tenuto Gesù.Maria ha istantaneamente percepito la Sua presenza; chinatasi appoggiò la guancia e il cuore al terreno. Anche Gesù era consapevole della vicinanza di Sua Madre, e mentre l'inquadratura scende sotto la strada fino alla sporca caverna che era la Sua prigione, lo spettatore riesce a cogliere Gesù che stende la mano in un invisibile abbraccio con la donna che ama. Colui davanti al quale "le rocce si struggeranno come cera" (Giuditta 16,5) è stato separato da sua Madre, ma Essi sono uniti da un legame che va oltre le cose di questo mondo.
I bambini, simbolo dell'innocenza, lo accusano del più terribile dei peccati esasperando i suoi rimorsi. Il senso di colpa è una potente arma di Satana, così Giuda invece di cercare il perdono si suicida L'episodio di Giuda che va ad impiccarsi si trova solo in Matteo e in Luca, ma negli Atti degli apostoli. Vi sono due versioni dell'episodio: secondo l'una Giuda si è impiccato, secondo l'altra si è squarciato come i traditori, secondo la tradizione del libro della Sapienza. Anche in questo caso alcuni elementi sono utilizzati dalla tradizione ebraica
Giuda. Il suo animo è tormentato, il suo volto sanguina, perché dentro vi si annida una larva come nel diavolo della scena di Getsemani. Così come la larva compare nella narice del diavolo nel giardino degli ulivi, notate come Giuda strofina il naso sulla colonna del Sinedrio come per liberarsi di qualcosa e poi prima di restituire il sacchetto con i denari, anche con questo si strofina il naso. Ad un certo punto, due bambini gli si avvicinano, e presto deformandosi si rivelano per quello che sono: demoni. Lui può vederli, non gli altri. Lo inseguono e non lo lasciano in pace. Diventano ancora di più e lo conducono su di un colle isolato, continuando a maledirlo. Ecco perchè quel campo è chiamato anche oggi 'Campo del sangue' (Matteo 27,8) Belzebù letteralmente significa "il Signore delle Mosche". Ecco che le mosche che circondano Giuda simbolizzano che era ormai stato sopraffatto da Satana. La disperata solitudine di Giuda.
È la seconda volta nel film che vediamo un animale essere sotto i piedi. Ma mentre nel giardino degli ulivi Gesù aveva schiacciato il temibile serpente, questa volta non sono i piedi di Giuda a sopraffare l'innocuo animale, che seppure morto -anzi proprio per questo- è causa della morte di Giuda. Si noti che Giuda era scalzo Pochi giorni prima era stata la famosa Domenica delle Palme, e Gesù era entrato trionfante a Gerusalemme, in sella ad un asino. La vista della carcassa d'asino, forse esattamente lo stesso che aveva portato Gesù in trionfo, morto e pieno di larve, lo ha sopraffatto. L'asino infatti mostra in modo esplicito a Giuda il risultato del suo tradimento: la morte di Cristo. Giuda inoltre era forse il discepolo più desideroso di creare un regno di Cristo già su questa terra, e quella carcassa simboleggia anche i sogni di gloria di Giuda, che adesso appaiono in putrefazione, indicando come non ci siano più validi motivi per vivere, tutto è morto. Non è più il tempo dei rimorsi (i bambini sono scomparsi): è giunta l'ora della morte
La colomba è simbolo di pace e purezza, ma soprattutto è simbolo dello Spirito Santo, ...momento del battesimo lo Spirito di Dio discende sul Cristo sotto forma di colomba. La presenza dello Spirito Santo richiama chiaramente una espressione di Gesù che troviamo in Lc 12, 11-12: "Quando poi vi condurranno davanti alle sinagoghe, ai magistrati e alle autorità, non preoccupatevi del come e del che risponderete a vostra difesa, o di quello che direte; perché lo Spirito Santo vi insegnerà in quel momento stesso quello che dovrete dire." La coppia di colombe è il sacrificio del "riscatto" del primogenito proprio dei poveri. La presenza della colomba ricorda quindi a Gesù la presenza dello Spirito Santo e dell'amore di suo Padre a poche ore dal suo sacrificio. Ricordiamo che Noè per stabilire il livello dell'acqua dopo il diluvio utlizzò due uccelli: un corvo ed una colomba (solo questa poi tornerà con un ramoscello d'ulivo, a testimoniare la presenza della terra ferma)
Gesù davanti a Pilato"Dunque sei un re?" "È per questo che sono nato. Per testimoniare la verità agli uomini" Pilato gli ribatte laconico:"Cos'è la verità?" Dialogo di Gesù con Pilato è ripreso da Giovanni.
Erode Antipa, Tetrarca della Galilea (figlio di Erode il Grande, noto per la famosa strage degli innocenti) Da Luca la scena dell'incontro di Gesù con Erode Antipa, una figura effeminata, ambigua, circondato da una strana corte greco-romana. Luca è a conoscenza di tradizioni e informazioni di cui parla grazie ad alcuni parenti dell'ambiente di Erode Antipa come Susanna, moglie dell'amministratore di Erode. Luca vuole mostrare che due autorità autonome e politiche depongono a favore dell'innocenza di Gesù: Erode da una parte e Pilato dall'altra.
Pilato si lava le mani“Sono innocente riguardo al sanguedi questo Giusto…”