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Il quadro di riferimento

Giornate formative sul Bilancio Sociale delle organizzazioni di volontariato 21 e 22 maggio 2010 Sede Firenze Cesvot. Il quadro di riferimento.

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  1. Giornate formative sul Bilancio Socialedelle organizzazioni di volontariato21 e 22 maggio 2010Sede Firenze Cesvot Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  2. Il quadro di riferimento • In Italia non ci sono disposizioni normative che rendono obbligatoria la redazione del Bilancio Sociale, nel Terzo settore esistono delle eccezioni per: • le Fondazioni bancarie, che devono redigere un documento più circoscritto del Bilancio Sociale, ovvero il “bilancio di missione” ed inserirlo in una specifica sezione della relazione al bilancio (D. lgs. 153/99); • le imprese sociali e relative strutture di gruppo, a cui è stato imposto l’obbligo di redazione del Bilancio Sociale, anche su base consolidata, in base alle previsioni dell’art. 10, comma 2, del D. Lgs n. 155, 24 marzo 2006 e del relativo Decreto ministeriale di attuazione, che prevede uno schema sintetico del documento; • le cooperative sociali, per le quali in alcune regioni (Lombardia e Friuli Venezia Giulia) sono stati previsti principi, elementi informativi e i criteri minimi di redazione del bilancio sociale, nonché la tempistica per l'adeguamento all'obbligo di redazione annuale dello stesso e la redazione del bilancio sociale quale condizione per l’accesso agli incentivi regionali, all'accreditamento per la stipulazione di contratti con il sistema pubblico o il mantenimento dell’iscrizione all’Albo. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  3. Il quadro di riferimento • Nuova normativa per regolare il sistema di accreditamento regionale per i servizi sociali (L.R. 82 del 28 dicembre 2009). • L'ultima Finanziaria ha riproposto anche per il 2008 la possibilità per i contribuenti di destinare una quota pari al 5 per mille dell'Irpef a finalità di interesse sociale con una importante novità (comma 6, articolo 3, legge 244/2007): l'obbligo, per gli enti che riceveranno il contributo del 5 per mille sui redditi 2007, di redigere un apposito e separato rendiconto, corredato da una relazione illustrativa, nel quale indicare, in modo chiaro e trasparente, quale sia stata la destinazione delle somme percepite. Con l'articolo 8 del DPCM del 19 marzo 2008, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 128 del 3 giugno 2008, sono state rese note le modalità di effettuazione di tale rendiconto. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  4. I modelli di riferimento per la redazione di un bilancio sociale Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  5. Agenzia per le Onlus - Linee guida per la redazione del bilancio sociale delle Organizzazioni Non Profit. CESVOT – Guida pratica “Il bilancio sociale per le Organizzazioni di Volontariato” (Quaderno n. 34) Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  6. Linee guida dell’Agenzia per le Onlus per la redazione del bilancio sociale delle Organizzazioni Non Profit Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  7. Il tavolo di lavoro Oltre all’Agenzia per le Onlus… … ALTIS, Alta Scuola dell'Università Cattolica … Accademia di Economia Aziendale … CO.GE Regione Lombardia … CSVnet … Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili … ASSIREVI … Fondazione Cariplo … Confcooperative-Federsolidarietà … ONG italiane … Forum del Terzo Settore … Iris Network … ABI … Avanzi … Università Cattolica … ASSIFERO Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  8. Le fonti • Linee Guida della GRI (Global Reporting Initiative); • “Principi di redazione del Bilancio Sociale” del Gruppo di Studio per il Bilancio Sociale (GBS); • “Bilancio Sociale nelle Aziende Non Profit: principi generali e Linee Guida per la sua adozione” della Commissione Aziende Non Profit del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, 2004; • Le linee guida per il Bilancio Sociale e di Missione delle OdV” di CSVnet, 2008; • Decreti attuativi 24 gennaio 2008 per la Legge delega 118/05 e il Decreto Legislativo 155/06 della legge sulle imprese sociali; • Linee guida per il Bilancio Sociale delle Cooperative Sociali della Lombardia, Regione Lombardia - Circolare r. 29.5.2009, n. 23 (BURL n. 23, 8 giugno 2009). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  9. Le linee guida tengono conto di: • la pluralità delle forme giuridiche(fondazioni operative e di erogazione, organizzazioni di volontariato, associazioni di promozione sociale, cooperative sociali, organizzazioni non governative, ecc.); • i diversi ambiti di attività(formazione, servizi socio-assistenziali, cultura, tempo libero, sanità, salvaguardia dell’ambiente, ecc.); • la complessità organizzativa(spesso le Organizzazioni Non Profit fanno parte di gruppi, anche informali, o di reti/network). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  10. La struttura del documento: • Finalità e caratteristiche del Bilancio Sociale, in cui sono definiti lo scopo e i principali elementi che caratterizzano questo documento di rendicontazione; • Contenuti del Bilancio Sociale, in cui sono indicati la struttura e le informazioni che il Bilancio Sociale deve contenere; • Realizzazione del Bilancio Sociale, in cui si definisce la metodologia per la sua realizzazione e la sua implementazione. • Gli Allegati costituiscono parte integrante del documento e forniscono un supporto concreto alla stesura del Bilancio Sociale. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  11. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  12. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  13. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  14. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  15. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  16. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  17. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  18. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  19. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  20. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  21. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  22. CESVOT – Guida pratica “Il bilancio sociale per le Organizzazioni di Volontariato” (Quaderno n. 34) Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  23. Il Quaderno Cesvot n. 34 (Manuale pratico – è stato pubblicato nel 2007 con lo scopo di favorire la redazione del bilancio sociale nel mondo del volontariato. Il lavoro è stato curato dal prof. Luca Bagnoli (DSA di Firenze) con il contributo di Le Reti di Kilim), Csv.net, Seneca e CESVOT. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  24. Lecaratteristiche … ha un approccio pratico … utilizza un linguaggio sintetico e – per quanto possibile – semplice … cerca di offrire strumenti pratici (di lavoro) utili alla realizzazione di un proprio bilancio sociale, anche sugli indicatori … si sofferma molto sul processo di realizzazione, aspetto chiave (e trasversale) ad ogni organizzazione Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  25. I contenuti • Introduzione • Identità • Gli aspetti economici • La relazione sociale (con esempi relativi ai settori: sanitario, socio-sanitario, sociale, ambientale, tutela e promozione dei diritti, volontariato internazionale, protezione civile, culturale). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  26. Il processo di rendicontazione sociale Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  27. L’importanza del processo È limitativo identificare il bilancio sociale solo con il documento finale. Quest’ultimo è infatti solo il prodotto ultimo di un articolato processo di costruzione del sistema di rendicontazione sociale. Non si deve pensare al bilancio sociale come il prodotto dell’elaborazione di un incaricato esterno o interno all’associazione, questo sarebbe infatti riduttivo e non consentirebbe di sviluppare le potenzialità di coinvolgimento e l’opportunità di compiere un’attenta riflessione sull’identità e l’operato dell’associazione. Il bilancio sociale deve coinvolgere una pluralità di soggetti e deve essere riconosciuto come strumento per migliorare l’azione associativa. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  28. Fase 1: preparazione e programmazione • Chiarirsi le idee su cosa è un bilancio sociale e sulle sue potenzialità e sugli obiettivi che l’associazione vuole raggiungere dotandosi di tale strumento • Stabilire ambito di rendicontazione (se descrivere tutte le attività o, inizialmente, limitarsi a una parte di esse) e periodo di rendicontazione (coincidente con l’ultimo bilancio economico approvato o periodi diversi) • Individuare le risorse necessarie: costituire gruppo operativo, risorse economiche da impiegare, tempo necessario da dedicare, disponibilità delle fonti informative, clima organizzativo positivo • Elaborare piano di lavoro in cui vengano chiariti gli aspetti di cui sopra • Condividere il progetto con gli organi di governo non inseriti nel gruppo di lavoro e, se possibile, con i portatori di interesse Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  29. Fase 2: definizione del sistema di rendicontazione Stabilire i contenuti informativi che dovranno essere contenuti nel bilancio sociale. Inizialmente dovrà essere approfondita e condivisa la missione associativa e costruita la mappa dei portatori di interesse, in modo da chiarire le informazioni che dovranno essere contenute nella relazione sociale. Le attività verranno analizzate per aree di rendicontazione costruite per aree di attività, aree di missione, stakeholder. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  30. Fase 3: raccolta delle informazioni Le informazioni del bilancio sociale devono essere raccolte e inserite nelle aree di rendicontazione individuate in fase di programmazione. È una fase determinante ai fini della realizzazione del bilancio sociale, ma anche particolarmente dispendiosa in termini di energie e tempo da impiegare. Il primo anno, in genere, le difficoltà sono maggiori perché, oltre a stabilire quali indicatori adoperare per descrivere le attività e i risultati conseguiti, è anche necessario ricostruire i dati relativi agli anni precedenti per compararli con quelli dell’anno oggetto della rendicontazione. Oltre ad attingere a fonti interne all’associazione è anche possibile reperire dati non direttamente conservati dall’associazione per effettuare comparazioni, ad esempio, con il contesto sociale nel quale l’associazione è inserita oppure con altre associazioni che operano nello stesso settore di intervento. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  31. Fase 4: redazione e approvazione Dopo avere raccolto ed elaborato i dati, si passa alla loro disposizione nel documento finale. La finalità comunicativa del bilancio sociale implica una riflessione del gruppo di lavoro sul “come” verranno descritte le attività. Se si vogliono superare i limiti comunicativi del bilancio economico, è opportuno mettersi nei panni del lettore non addetto ai lavori e realizzare un documento fruibile anche a coloro che non conoscono direttamente l’associazione o le attività svolte; si dovrà usare un linguaggio semplice, inserire grafici e fotografie, limitare la dimensione del documento, eliminare dichiarazioni autoreferenziali. Soprattutto è necessario sapere a quale/quali target sarà dedicato il bilancio sociale e decidere, di conseguenza, il documento maggiormente efficace e lo stile più comprensibile. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  32. Fase 5: comunicazione Dopo avere dedicato tempo e risorse all’elaborazione del bilancio sociale, sarebbe sbagliato non diffonderlo in modo adeguato. Anche qui, come nella scelta della veste da dare al documento finale, è necessario identificare i target di soggetti ai quali verrà distribuito il bilancio sociale e organizzare, di conseguenza, uno o più eventi finalizzati. Oltre alla semplice comunicazione e diffusione del bilancio sociale, è necessario predisporre gli strumenti per ottenere un feed-back da parte dei lettori del bilancio sociale (questionari, interviste, ecc.). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  33. Fase 6: valutazione finale • Il processo serve a fare emergere idee e proposte per migliorare sia il bilancio sociale sia l’operato dell’organizzazione. • Gli elementi di miglioramento possono essere: • il coinvolgimento degli stakeholder • la leggibilità del documento finale • le modalità di diffusione e comunicazione • la pianificazione del lavoro • l’integrazione del bilancio sociale nei processi gestionali e comunicativi dell’associazione • l’ampliamento del gruppo di lavoro Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  34. L’identità Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  35. Le domande • La storia – Da dove veniamo? • La missione– Perché esistiamo? • I valori – In che cosa crediamo? • La visione – Cosa vorremmo ottenere? • Il sistema di governo – Come è strutturata l’associazione? Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  36. La storia • La storia ripercorre i momenti più importanti – dalla costituzione ad oggi – dell’associazione. Ciò consente di fare memoria di sé favorendo consapevolezza e appartenenza, e posizionando l’associazione stessa nella comunità di riferimento. • Quando e come è nata l’associazione? • Da chi è stata fondata e perché? • Quali sono stati i momenti più importanti del passato? • Quali attività e decisioni sono poi risultate particolarmente significative? • Come è cambiata la struttura organizzativa e il numero di persone coinvolte? Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  37. La missione • La missione rappresenta la ‘rotta’ che una associazione sceglie di seguire per realizzare la propria visione. L’importanza della missione è riconducibile a 2 motivi: 1) Interno: guidare i collaboratori che hanno un certo margine di libertà operativa 2) Esterno: suscitare interesse presso i diversi stakeholder • Quali sono le finalità dell’associazione? • Perché esiste? • Cosa la rende “esclusiva”? • Quali sono le attività svolte per perseguire tali fini? Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  38. I valori I valori rappresentano il criterio decisionale sulla base del quale valutare la bontà e la correttezza del proprio agire e sono una base condivisa a cui far riferimento anche nei momenti di crisi. Le caratteristiche (modello GBS) che devono avere i valori sono: • Prescrittività: i valori affermati devono guidare i comportamenti e le attività • Osservanza: i valori affermati devono essere effettivamente osservati • Stabilità: i valori devono essere cogenti per un periodo di tempo significativo • Generalità: i valori devono ricoprire l’insieme delle attività e delle relazioni • Imparzialità: i valori affermati devono essere applicati in modo imparziale • Universabilizzabilità: i valori devono essere considerati come validi in tutti i casi Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  39. La visione • La visione indica la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni di chi fissa gli obiettivi. E’ l’immagine-guida del successo formata in termini di contributo alla società. • Essa dovrebbe costituire una sfida, un’utopia realizzabile, e ispirare il gruppo ad ampliare le proprie capacità e a raggiungere il suo scopo. • Qual è l’idea di futuro che ha l’associazione? • Come il mondo cambierebbe o migliorerebbe se riuscissimo a raggiungere lo scopo? • Qual è l’immagine del successo che guida l’associazione? • Come vediamo l’associazione nelle relazioni con il contesto che la circonda? • Come vorremmo fosse (dovrebbe essere) l’associazione tra 5-10 anni? Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  40. Il sistema di governo Il sistema di governo rappresenta l’assetto istituzionale e organizzativo dell’associazione e, in particolare, gli aspetti relativi alla partecipazione e alla democrazia interna. Consistenza base sociale, sua dinamica e composizione in base a età, sesso, … Organigramma relativo agli organi sociali, loro composizione, dati relativi all’attività nell’anno, quali numero assemblee e consigli direttivi, % di partecipazione, principali temi discussi Organigramma operativo con le indicazioni dei ruoli e delle responsabilità Risorse umane: volontari, dipendenti, collaboratori, giovani in servizio civile, … Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  41. I Portatori di interesse Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  42. I portatori di interesse Nel sistema di relazioni di una organizzazione rientrano sia i soggetti direttamente coinvolti rispetto alle attività svolte, sia coloro sui quali ricadono gli effetti – positivi o negativi – di tali attività anche se in modo indiretto. Questi soggetti sono definiti portatori di interessi o stakeholder. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  43. I portatori di interesse: definizione Sono i soggetti detentori di un interesse nei confronti di un’associazione, sia che contribuiscano direttamente alla sua attività e al perseguimento dei suoi obiettivi (rilevanza interna), sia che siano direttamente o indirettamente influenzati dalla sua esistenza e dal suo operato (rilevanza esterna). I portatori di interesse sono quindi l’articolato insieme degli interlocutori legittimi con cui l’associazione si interfaccia, con diversi gradi di sistematicità e di frequenza, nel tentativo di perseguire le proprie finalità. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  44. I portatori di interesse: definizione • È possibile distinguere i portatori di interesse in funzione dell’appartenenza o meno all’associazione. Si avranno quindi: • stakeholder interni, che agiscono all’interno dell’associazione(volontari, dipendenti, consiglio direttivo, ecc.); • stakeholder esterni, che, dall’esterno, esercitano un’influenza sulla vita dell’associazione (altre associazioni, enti locali, donatori, ecc.). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  45. I portatori di interesse: definizione • Si può anche distinguere i portatori di interesse in funzione della formalizzazione della loro relazione con l’associazione: • stakeholder primari, coloro verso cui è indirizzata l’azione dell’associazione (fruitori dei servizi) e coloro che hanno una relazione formalizzata o contrattuale con l’associazione; • stakeholder secondari, i soggetti la cui relazione con l’associazione non è di natura contrattuale, ma che • possono incidere sulla vita dell’organizzazione e/o essere influenzati dalla sua attività, (enti locali, altre associazioni, ecc.) Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  46. I portatori di interesse: mappatura La mappa dei portatori di interesse costituisce un quadro sintetico degli interlocutori di riferimento di un’associazione. Può mutare nel tempo (perfezionamento sistemi di individuazione e segmentazione degli SH, mutamento del sistema di relazioni che l’associazione intrattiene con l’ambiente di riferimento). Rappresentazione grafica sulla base di diversi criteri: grado di influenza esercitato o subito dall’associazione, centralità rispetto ai valori e alla missione dell’associazione, appartenenza o meno all’associazione (interni/esterni). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  47. I portatori di interesse: coinvolgimento Il bilancio sociale è, per sua natura, uno strumento che favorisce la comunicazione con i vari portatori di interesse dell’associazione. Per fuggire l’autoreferenzialità, è opportuno ricevere dagli stakeholder un feed-back: sull’attività sociale, sul modo e i canali attraverso i quali si è scelto di comunicare, sul linguaggio utilizzato, sugli indicatori individuati, sulla rispondenza tra la missione e i valori, da un lato, e i risultati conseguiti dall’altro. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  48. La relazione sociale Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  49. Le domande • Come possiamo sapere se quanto dichiarato nella mission è stato effettivamente perseguito? • Gli impegni e gli obiettivi per stakeholder sono stati raggiunti? • Le informazioni di cui gli stakeholder necessitano sono state • o meno prodotte? Per rispondere a queste ed altre domande è indispensabile trovare degli INDICATORI che possano misurare e verificare tutto questo. Costituiscono il ‘cuore’ del Bilancio Sociale. Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

  50. Gli indicatori Un indicatore è una misura di qualcosa che ci permette di capire, in maniera più o meno precisa e in relazione ad un certo obiettivo, “a che punto si è” o “quanto si è distanti”. Gli indicatori non danno spiegazioni ma aiutano a capire, ossia a formulare domande sensate e interpretazioni fondate. Con il termine INDICATORE si intende tecnicamente un rapporto tra due variabili. Gli indicatori possono essere, tuttavia, di molti tipi: economici/sociali, efficacia/efficienza, statici/di trend, finanziari/patrimoniali, … La classificazione fondamentale rimane quella tra indicatori qualitativi (domande su l’esistenza o meno di una condizione, struttura, sistema, … es: esiste un piano educativo personalizzato?) e indicatori quantitativi (rapporto tra 2 variabili….es: Mq verde/n. persone, n. casi di furto/n. totale reati, …). Il bilancio sociale per le OdV Edizione 2010

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