1 / 90

La città dei diritti umani

Liceo classico “V. Gioberti” di Torino Anno scolastico 2004/2005. La città dei diritti umani.

cayenne
Télécharger la présentation

La città dei diritti umani

An Image/Link below is provided (as is) to download presentation Download Policy: Content on the Website is provided to you AS IS for your information and personal use and may not be sold / licensed / shared on other websites without getting consent from its author. Content is provided to you AS IS for your information and personal use only. Download presentation by click this link. While downloading, if for some reason you are not able to download a presentation, the publisher may have deleted the file from their server. During download, if you can't get a presentation, the file might be deleted by the publisher.

E N D

Presentation Transcript


  1. Liceo classico “V. Gioberti” di Torino Anno scolastico 2004/2005 La città dei diritti umani

  2. “L’educazione deve fare in modo che a un sistema caratterizzato dall’egocentrismo e dal disimpegno sociale si sostituisca un consapevole e meditato impegno verso la società; (…) occorre (…) far sì che la coscienza dell’individuo si spinga oltre l’orizzonte limitato dei diritti e privilegi privati fino a includere i doveri e le responsabilità della vita collettiva.” (Tsunesaburo Makiguchi) “Diritti dell’uomo, democrazia e pace sono tre momenti necessari dello stesso movimento storico: senza diritti dell’uomo riconosciuti o protetti non c’è democrazia; senza democrazia non ci sono le condizioni minime per la soluzione pacifica dei conflitti. Con altre parole, la democrazia è la società dei cittadini, e i sudditi diventano cittadini quando vengono loro riconosciuti alcuni diritti fondamentali; ci sarà pace stabile, una pace che non ha la guerra come alternativa, solo quando vi saranno cittadini non più di questo o quello stato, ma del mondo.” (Norberto Bobbio)

  3. DATI DEI QUESTIONARI SU • Guerra e pace, globalizzazione, diritti umani • Pena di morte

  4. GRUPPI DI LAVORO - MATERIALE • • Povertà sviluppo - sostenibile • • Diritti dei bambini • Globalizzazione • Protagonisti

  5. Quello che segue è il risultato di un’indagine svolta in alcune classi del Liceo sui temi “guerra e pace”, “globalizzazione”, “diritti umani”. Il campione analizzato ancora limitato, ma già significativo, sarà ampliato con l’estensione dell’iniziativa ad altri studenti della scuola.

  6. QUESTIONARIO SU GUERRA, PACE, GLOBALIZZAZIONE…( SU UN CAMPIONE DI 48 STUDENTI )

  7. Guerra e pace

  8. La non violenza

  9. Guerra e tecnologia

  10. Situazione odierna internazionale.

  11. Globalizzazione

  12. Diritti umani

  13. Quello che segue è il risultato di un’indagine svolta in alcune classi del Liceo sul tema della pena di morte. Il campione analizzato ancora limitato, ma già significativo, potrà essere ampliato con l’estensione dell’iniziativa ad altri studenti della scuola.

  14. QUESTIONARIO SULLA PENA DI MORTE ( SU UN CAMPIONE DI 120 STUDENTI )

  15. Applicazione della pena di morte per

  16. Applicazione della pena di morte per

  17. La pena di mortenel diritto internazionale

  18. Al contrario della tortura la pena di morte non è, ancora, vietata dalle norme internazionali. La Dichiarazione Universale (10 dicembre 1948) garantisce il diritto alla vita e vieta tortura e pene crudeli, ma non vieta espressamente la pena di morte.

  19. Art.3Ogni individuo ha diritto alla vita, alla libertà ed alla sicurezza della propria persona.

  20. Art.5Nessun individuo potrà essere sottoposto a tortura o a trattamento o a punizione crudeli, inumane o degradanti.

  21. Ci fu un tentativo da parte dell’Unione Sovietica (abolizionista fra il 1947 ed il 1950) di inserire nella Dichiarazione l’obbligo dell’abolizione in tempo di pace. La richiesta trovò l’opposizione dei paesi mantenitori, ma anche di quelli che, come il Venezuela, erano già allora abolizionisti totali e non volevano che la Dichiarazione legalizzasse la pena capitale in tempo di guerra.

  22. In ogni caso la Dichiarazione non approva in alcun modo la pena di morte. In nessuno dei lavori preparatori della Dichiarazione Universale troverete una sola parola spesa in favore della pena capitale. La pena di morte era vista come un male necessario, la cui esistenza non poteva essere giustificata né scientificamente né filosoficamente.

  23. L’inevitabile conclusione è che l’Articolo 3 della Dichiarazione Universale è in prospettiva abolizionista.

  24. Sette ragioni per cui la guerra non è più giustificabile (l’opinione di Giuliano Pontara)

  25. La guerra è diventato un massacro di massa su scala industriale; essa comporta con certezza, stragi e inflizioni di sofferenze immani.

  26. La guerra comporta con certezza gravi e vasteviolazioni, collaterali o meno, didirittifondamentali di innocenti – presenti e futuri.

More Related