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Evoluzione e disagio in età adolescenziale

Evoluzione e disagio in età adolescenziale. Dott. Angelo De Giorgi Psichiatra Ambulatorio Doppia Diagnosi Ser.T. di Manfredonia- ASL FG. L’adolescenza.

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Evoluzione e disagio in età adolescenziale

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Presentation Transcript


  1. Evoluzione e disagio in età adolescenziale Dott. Angelo De Giorgi Psichiatra Ambulatorio Doppia Diagnosi Ser.T. di Manfredonia- ASL FG

  2. L’adolescenza Il periodo di transizione tra l’infanzia e la vita adulta prende il nome di adolescenza e corrisponde ad un arco di anni piuttosto ampio, variabile da individuo a individuo, sia per quanto riguarda l’entità e le caratteristiche dei cambiamenti che l’attraversano sia per quanto riguarda i limiti temporali che ne scandiscono l’inizio e la conclusione.

  3. L’adolescenza È generalmente considerata adolescenza la fase della vita umana compresa tra i 12 e 18 anni. La trasformazione degli stadi dei cicli di vita e della loro durata nonché una sostanziale modificazione sociale ha prodotto un allungamento dell’adolescenza.

  4. L’adolescenza come ruolo • La pubertà è un fenomeno universale che segnala il passaggio dalla condizione fisiologica del bambino alla condizione fisiologica dell’adulto • L’adolescenza è il passaggio dallo status sociale di bambino e quello di adulto, che varia per durata, qualità e significato da una civiltà all’altra e, all’interno della stessa civiltà, da un gruppo sociale all’altro.

  5. Età sospesa • Rilke: “Stavano là in uno spazio di mezzo tra il mondo e i balocchi” • Senso di medianità… in cui si fa più forte il senso di speranza e le paure che le attese comportano • È il momento in cui l’adolescente si pone una serie di domande: • Chi Sono? • Come mi vedono gli altri? • Qual è il mio posto nel mondo? • Quanto valgo?

  6. L’adolescenza Nella fase adolescenziale, la maturazione delle capacità di analisi e di introspezione, la definizione della propria identità, dei valori e delle scelte, consentono una progressiva riorganizzazione, pur nell’ambito di situazioni spesso ancora intricate e confuse.

  7. L’adolescenza Un altro aspetto della fase adolescenziale è il suo carattere ‘relativo’ e non universale, dovuto al fatto che essa viene diversamente rappresentata a seconda della cultura e della appartenenza sociale.

  8. L’adolescenza- prospettiva psicoanaliticaSturm und Drangovvero Tempesta e stress Hall, considerato il padre della ricerca scientifica sull’adolescenza, e gli studi di impostazione psicoanalitica hanno contribuito a identificare nelle trasformazioni fisiche e biologiche e nei turbamenti emotivi che ne conseguono il punto di avvio del passaggio dal mondo del bambino a quello dell’adolescente.

  9. L’adolescenza- La dimensione sociologica La prospettiva sociologica ha centrato l’attenzione sul rapporto tra organizzazione sociale, gruppo di appartenenza e classi sociali, nella loro relazioni con la definizione dei ruoli e delle richieste normative che definiscono i comportamenti degli adolescenti nei loro diversi contesti di vita, chiarendo che il modo attraverso cui si manifesta la transizione adolescenziale risente dell’influenza del contesto familiare, sociale e culturale.

  10. L’adolescenza La letteratura scientifica ha raggiunto una visione concorde nel ritenere come la fenomenologia adolescenziale sia influenzata dalle interconnessioni tra fattori biologici, psicologici, culturali e sociali.

  11. L’adolescenza Per la maggior parte dei ragazzi la fase adolescenziale, al cui superamento contribuiscono sia l’adolescente stesso con le proprie risorse e le proprie scelte, sia le condizioni sociali e culturali che sono un importante terreno di crescita, si sviluppa senza particolari opposizioni, sfide o manifestazioni psicopatologiche.

  12. L’adolescenza Ormai lontani dalla rappresentazione sociale di questa fase della vita come “crisi” caratterizzata da conflitti e da ribellioni, gli studi si indirizzano su una visione dell’adolescente come protagonista e costruttore del proprio percorso evolutivo.

  13. L’adolescenza • Recenti ricerche epidemiologiche non hanno confermato l’idea per cui tutti gli adolescenti attraversino una fase di tumulto o di crisi violenta (Coleman e Hendry,1990). • In USA si è visto che il 70% dei ragazzi ha una relazione positiva con i genitori (Steinberg, 2004)

  14. L’adolescenza Il soggetto, a seconda della sua appartenenza sociale o di genere, si troverà di fronte a compiti di sviluppo ai quali dovrà rispondere...

  15. L’adolescenza- compiti di sviluppo Tra i vari compiti di sviluppo che l’adolescente deve fronteggiare ci sono: • Accettare il proprio corpo • Acquisire un ruolo sociale femminile o maschile • Instaurare relazioni nuove con coetanei di entrambi i sessi; • Conseguire indipendenza emotiva dai genitori e da altri adulti;

  16. L’adolescenza- compiti di sviluppo • Desiderare ed acquisire un comportamento socialmente responsabile; • Acquisire un sistema di valori ed una coscienza etica come guida al proprio comportamento; • Prepararsi al matrimonio e alla vita familiare; • Sviluppare competenze intellettuali e conoscenze necessarie per la competenza civile; • Orientarsi verso, e prepararsi per una professione; • Raggiungere l’indipendenza economica.

  17. L’adolescenza Per quanto si distinguano gli adolescenti (inferiori ai 18 anni) dai giovani adulti (superiori ai 18 anni), attualmente si riscontrano caratteristiche dei tardo-adolescenti anche nei giovani di età più avanzata: tra queste la dipendenza economica e la permanenza in famiglia: spesso si riscontra una permanenza in famiglia anche quando si è indipendenti economicamente.

  18. L’adolescenza Il clima affettivo in cui si dipana l’adolescenza è radicalmente cambiato perché è mutato il modo in cui gli adulti si trovano ad esercitare il mestiere di padre e di madre.

  19. L’adolescenza Meno cultura e più natura, cioè meno regole e norme ma più attenzione nel sostenere la crescita del figlio.

  20. L’adolescenza Questo a volte comporta il venir meno di importanti fattori di sostegno e, d’altro canto, rende gli adolescenti attuali particolarmente sensibili agli aspetti depressivi del processo di separazione dalla famiglia.

  21. L’adolescenza Il passaggio da un’infanzia privilegiata all’età adulta è vissuto con grande intensità emotiva. Noia, tristezza, paura, vergogna si alternano come affetti capaci di governare il comportamento dei ragazzi e il disagio che sperimentano

  22. L’adolescenza Questo imprime alle loro relazioni modalità espressive che pongono ai padri e alle madri ardui problemi di comprensione e difficili scelte di intervento.

  23. Riepilogando… • Lo sviluppo non avviene attraverso strade obbligate bensì attraverso percorsi possibili fortemente individualizzati e differenziati • L'individuo svolge una continua azione sul proprio mondo interno ed esterno • L'ambiente o contesto è costituito da una pluralità di fattori di ordine fisico, relazionale, storico e culturale, il quale è continuamente modificato e interpretato dall'individuo stesso (Bonino, 2001)

  24. In tale visione sistemica le traiettorie di sviluppo sono molto irregolari e non possono essere previste in modo deterministico, dal momento che a seconda delle condizioni del sistema, piccole influenze possono produrre, nel tempo, grandi effetti (effetto farfalla), mentre grandi influenze possono avere effetti ridotti (Van Geert,1994)

  25. Lo sviluppo come "azione nel contesto" • Si sottolinea l'importanza dell'azione dell'individuo che interagisce con un contesto che offre allo stesso tempo limiti e restrizioni insieme ad opportunità e risorse (Silbereisen et al., 1986; Silbereisen et al.,1998; Silbereisen et al.,1994). • L'Individuo non è un organismo reattivo, plasmato dagli eventi ambientali o mossi da disposizioni innate ma un soggetto attivo, in grado di autoregolarsi e riflettere su se stesso (Bandura, 2000). • L'azione è un comportamento intenzionale, volontario e sottoposto a controllo personale, anche se queste caratteristiche possono essere di grado molto diverso e spaziare da un minimo ad un massimo.

  26. L'azione • è dotata di significato • si fonda sul sistema di valori sulle credenze, sulle norme, sugli scopi, sulle valutazioni che l'individuo ha elaborato all'interno di una certa cultura.

  27. Caratteristiche dell’azione • L'azione è messa in atto all'interno di un preciso contesto che è ricco allo stesso tempo di limiti e di risorse. • L'azione è messa in atto da un individuo con caratteristiche proprie • L'azione ha un effetto di ritorno negativo o positivo sull'individuo e un effetto sul contesto (feedback). • L'azione è il risultato di una "razionalità vincolata" nel senso che incidono in essa lo sviluppo del pensiero, difficoltà di decentramento, scarsa attitudine alla riflessione, interferenze emotive. • L‘intenzionalità dell'azione non implica sempre la consapevolezza delle motivazioni da cui parte e delle implicazioni che ha per il soggetto e per gli altri. • Il grado di consapevolezza muta lungo lo sviluppo ed è legata all'esercizio della riflessione metacognitiva.

  28. Livelli di complessità dell’azione I livelli di complessità dell'azione possono essere diversi: • livello alto (piani di azione a lungo termine) • livello intermedio (un piano di azione nel presente che facilita il piano di azione a lungo termine) • livello basso ( decidere tra alternative nel presente) • Per l'adolescente è difficile muoversi agevolmente in questi tre livelli: il futuro può essere troppo lontano; il saper rimandare la soddisfazione si scontra con la tendenza a preferire una gratificazione immediata nel presente (Ricci Bitti,1997).

  29. I COMPORTAMENTI A RISCHIO • Comportamenti adolescenziali sono il risultato del processo di sviluppo (diventar grandi) all’interno di in una certa cultura. • Sono il frutto dell’interazione tra caratteristiche dell’individuo, i suoi compiti evolutivi e l’ambiente sociale della cultura occidentale. • COMPITO EVOLUTIVO concetto che ha recentemente sostituito quello di stadio in una lettura dello sviluppo come arco di vita

  30. COMPITI DI SVILUPPO Secondo Havinghurst (1953) per un adolescente i compiti sono: • Istaurare relazioni nuove e più mature • Sviluppare competenze intellettuali • Acquisire comportamenti socialmente responsabili • Acquisire un sistema di valori • Conseguire indipendenza emotiva • Raggiungere la sicurezza economica • Orientarsi verso l’occupazione • Acquisire un ruolo sessuale appropriato • Accettare il proprio corpo ed usarlo in modo efficace

  31. Aree di crisi • Sviluppo puberale e sessuale • Fase di transizione per il sé e l’identità dei ragazzi • Cambiamenti nella famiglia • Controllo del proprio comportamento • Transizioni sociali nella scuola: difficoltà, abbandoni, bocciature • Situazioni e comportamenti a rischio

  32. La Famiglia come contesto primariodi vita degli adolescenti Ultimamente si sono verificati numerosi cambiamenti a livello sociale (declino delle nascite, donne più emancipate, incremento dei divorzi, ecc.) Nonostante tali modificazioni la famiglia comunque assolve a compiti importantissimi quali: sostenere ed indirizzare lo sviluppo individuale, garantire la continuità dell’ordinamento sociale Negli studi psicologici si è sempre data grande importanza alle relazioni ed interazioni tra i membri di una famiglia. Tali contatti favoriscono infatti lo sviluppo affettivo e cognitivo, e danno le basi delle TRANSIZIONI dei rapporti interpersonali e SOCIALI

  33. Anche la letteratura scientifica ha riconosciuto il valore della famiglia… • PARKE e BURIEL (1997) = il clima familiare e le influenze reciproche tra i vari sottosistemi familiari contribuiscono agli esiti positivi o negativi dell’adattamento/socializzazione. Ogni sottosistema, in diversa misura, ha un’influenza sulle nuove generazioni. • EREL e BURMAN (1995) = i contrasti nella relazione coniugale tendono ad espandere i loro effetti negativi anche alla relazione con i figli. (SPILL-OVER HYPOTHESIS). • I maschi si trovano sempre in maggiore difficoltà rispetto alle femmine (nuovo asseto socio-culturale all’interno della famiglia).

  34. Adolescenza come processo di transizione della famiglia • Adolescenza = evento più o meno critico che coinvolge genitori e figli: è una sorta di sfida e di RISORSA per l’intero sistema familiare.. • SFIDA a causa dei tanti cambiamenti e trasformazioni relazionali che possono essere ben accolti o meno dalle diverse generazioni.. • RISORSA perchè come in ogni evento critico, si ha una VERIFICA dell’effettivo funzionamento familiare… • Adolescenza: processo di transizione di tutta la famiglia

  35. Trasformazione dei modelli culturali di riferimento • passaggio da modelli basati sull’AUTORITA’/POTERE a modelli fondati sulla NEGOZIAZIONE/DIALOGO.. • Negli ultimi anni l’ADOLESCENZA ha cominciato ad essere concepita come un “LUNGO COMPROMESSO”, che prolunga la fase di “MORATORIA” (infantile), creando una generazione di giovani ADULTI con un ruolo ancora più impreciso degli adolescenti stessi. • Tale cambiamento del clima familiare è PARALLELO al diverso modo in cui le generazioni adulte esercitano la loro funzione genitoriale (PARENTING).

  36. VANTAGGI aumento di Apertura, Libertà,Condivisione tra le generazioni SVANTAGGI riduzione delle Motivazioni a cercare fuori della famiglia contesti per mettere in pratica il proprio progetto di Vita e per raggiungere la propria realizzazione personale. Da funzioni costrittive e normativead aspetti affettivi e fiduciari Si hanno vantaggi e svantaggi del passaggio da modelli basati sull’AUTORITA’/POTERE a modelli fondati sulla NEGOZIAZIONE/DIALOGO.

  37. Ruolo dell’amicizia nella adolescenza • Amici per la pelle (tutto o nulla) • Le caratteristiche dei legami amicali nell’adolescenza (qualità dei legami stessi)

  38. Da tempesta a “normale” percorso di maturazione • Tre domini: 1)cognitivo; 2)morale;3)interpersonale • Dominio interpersonale: competenza sociale globale (compito di sviluppo) • Mancanza di amici nell’infanzia e nell’adolescenza: “deficit sociale” (Sullivan,1953) • Gottman e Parker : Soggetti devianti e con problemi delinquenziali derivano dalla mancanza di rapporti con i coetanei nell’adolescenza

  39. Buona qualità delle relazioni amicali (Cattelino, 2000). • Migliora: • La stima di sé • Le aspettative di successo • Fattori di protezione: • Dallo stress • Dal senso di alienazione • Dai sentimenti depressivi

  40. Un amico per crescere • Adolescenza: definizione della propria identità personale e sociale (compito di sviluppo) • Amicizia: 1. Preadolescenza : soddisfazione dei bisogni di confronto ed esplorazione di sé 2. Adolescenza: amici per comunicare, parlare, discutere (dimensione relazionale)

  41. Amici per… • Imparare i significati sociali • Acquisire e affinare le abilità per interagire con gli altri • Conoscere e sviluppare il proprio sé e il proprio ruolo

  42. Funzioni dell’amicizia per losviluppo delle abilità interattive • 1. Area di prova per il comportamento • 2. Istituzioni culturali • 3. Contesto per la crescita del Sé sociale

  43. Legami di amicizia:”zona franca” tra la famiglia e la società più ampia • Il gruppo di amici aiuta a conservare un senso di continuità personale nel tempo

  44. I rapporti di amicizia assumono nell’adolescenza caratteristiche e connotazioni per certi versi simili a quelli dell’innamoramento: • 1. Carattere simbiotico • 2. Possessività • 3. Esclusivismo • 4. Idealizzazione dell’altro • 5. Gelosia e conflitto

  45. Il “disvelarsi” dell’amico favorisce nell’adolescente lo sviluppo dell’autostima e il rafforzamento del sè • Con gli amici dello stesso sesso ci si confronta • con quelli di sesso opposto ci si distingue scoprendo l’esistenza di un mondo complementare al proprio: • Assunzione di un ruolo adulto (compito di sviluppo)

  46. La capacità di avere amici • Comporta il fatto per cui - Amicizia: “Una lama a doppio taglio” - Non è solo una fonte di benefici, ma comporta anche effetti indesiderabili

  47. Non avere amici: Deprivazione dai benefici che la relazione di amicizia comporta sul piano dello sviluppo sociale, cognitivo e affettivo. Avere amici: Preclude l’opportunità di avere esperienze con gli altri compagni (aspetti fusionali) Può costituire fattori di rischio se si hanno “cattivi” amici o se si instaurano rapporti sbagliati Effetti negativi

  48. …facciamo pausa ?

  49. Psicopatologia dell’adolescenza Il mutamento del ruolo genitoriale si inserisce in un generale mutamento della società e dei ruoli sociali. Quanto detto determina un cambiamento delle manifestazioni psicopatologiche

  50. Psicopatologia dell’adolescenza In ambito psicopatologico, rispetto a qualche anno fa, quando lo scompenso era di tipo prevalentemente psicotico, si assiste oggi a un numero sempre crescente di patologie psicopatiche, sociopatiche, di disturbi dell’identità a carattere dissociativo, a disabilità dell’apprendimento su base emotiva, a disturbi del comportamento alimentare.

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