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Miniere e Borghi del Fluminese

Miniere e Borghi del Fluminese. CENNI SUL TURISMO SOCIALE: le politiche, gli attori, il mercato. Notizia (1).

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Miniere e Borghi del Fluminese

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Presentation Transcript


  1. Miniere e Borghi del Fluminese CENNI SUL TURISMO SOCIALE: le politiche, gli attori, il mercato

  2. Notizia (1) A fronte di un decremento generale del turismo italiano nel 2011, il Turismo Sociale e Associato (TSA) fa registrare un incremento del9,6% nel numero delle vacanze e del 22,8% nel fatturato. E’ quanto emerge da una indagine condotta dall’ISNART (Istituto Nazionale di Ricerche Turistiche) in collaborazione con l’Osservatorio Italiano del Turismo Italiano e Associato*.

  3. Notizia (2) Sono cresciuti del 10% i viaggi dei circuiti aziendali, di scuole e organizzazioni religiose, di enti e circoli sportivi e culturali. Il settore raccoglie le maggiori risposte nella fascia d’età tra i 15 e i 24 anni. Le scuole si confermano le prime organizzazioni ad organizzare vacanze - il 20% sul totale dei flussi turistici - seguono le parrocchie e le organizzazioni religiose con il 15%. Tra le principali destinazioni si trovano le città culturali, le zone di mare e le località di montagna. Il 66% dell’intero movimento si svolge sul territorio italiano. La Spagna e il Regno Unito rappresentano invece le destinazioni più richieste all’estero.

  4. Notizia (3) Analizzando i dati si scopre che. nel corso del 2011, almeno 3.000 imprese italiane hanno utilizzato il turismo sociale come forma di promozione ed il primo canale è rappresentato dai operatori CRAL (Circolo Ricreativo Aziendale per i Lavoratori). Questo tipo di strumento viene utilizzato sopratutto per destagionalizzare i flussi turistici. A differenza dei picchi di presenze durante le vacanze estive, infatti, il turismo sociale cresce sopratutto nei primi mesi di primavera (ad aprile del 13%, a maggio del 11,3%).

  5. Notizia (4) Quanto alla capacità di spesa del turista che si avvale dei circuiti TSA, 30% ha un reddito mensile superiore ai 1500 euro, circa 30% tra 1550 e 2850 euro e 23% oltre quest’ultima somma, dimostrando che in realtà non si tratta affatto di un turismo povero.

  6. TURISMO SOCIALE Il termine Turismo Sociale fa la sua comparsa tra la fine degli anni 40 e l’inizio degli anni 50, per indicare attività turistiche promosse da organizzazioni operanti nel turismo, senza fini di lucro, a favore dei "ceti popolari“. Fondato sui valori della socializzazione, della crescita della persona e del rispetto dell’ambiente, esso è un fattore importante di coesione sociale e di arricchimento culturale.

  7. TURISMO SOCIALE Nella Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo si riconosce il diritto al godimento del tempo libero e il diritto al riposo e alla vacanza. Nella Dichiarazione di Manila (1980), l’OMT (Organizzazione Mondiale del Turismo) sottolinea la necessità, da parte delle società, di creare le condizioni concrete che permettano l’accesso alla vacanza a tutti i cittadini. Nel Codice Mondiale dell’Etica del Turismo, il turismo sociale , e in particolare il turismo associativo, è riconosciuto come strumento che permette l’accesso alla vacanza al più gran numero di persone.

  8. TURISMO SOCIALE Il Turismo Sociale può essere inteso nelle diverse accezioni: • Come diritto e come servizio sociale, accessibile fisicamente ed economicamente anche alle persone che per motivi diversi non possono esercitare il diritto alla vacanza • Come turismo realizzato da gruppi e associazioni la cui motivazione principale prescinde dalle caratteristiche della vacanza (ad esempio dal luogo prescelto) ma soddisfa il bisogno di socializzare e vivere momenti di incontro, di relazione e scambio di esperienze reciproche • Come conoscenza di culture e fonte di accrescimento della persona

  9. TURISMO SOCIALE Il Turismo Sociale si basa, quindi, sul principio di sostenibilità sociale, ambientale ed economica: offre l’occasione di privilegiare i servizi alla persona, di promuovere il rispetto delle diversità culturali dei territori di accoglienza e dell’ambiente, di valorizzare il patrimonio di ogni realtà locale, di incentivare la crescita economica e occupazionale. L’idea di Turismo Sociale ha portato nel 1963 alla costituzione del BITS (Bureau International du Tourisme Social) che rappresenta la più grande realtà operativa che si occupa di associare gli enti impegnati nel turismo sociale.

  10. TURISMO SOCIALE L’obiettivo primario di BITS è promuovere lo sviluppo del turismo sociale attivando e sostenendo azioni per l’accessibilità al turismo da parte di tutti i gruppi della popolazione, in special modo i giovani, famiglie, pensionati, persone con disabilità e quelle a basso reddito. Il BITS conta 145 membri tra enti e associazioni istituzionali. In partenariato con la Comunità Europea realizza progetti per i turismo sociale.

  11. TURISMO SOCIALE Nel 1996 la “Dichiarazione di Montreal”* definisce il Turismo Sociale: • Creatore di società • Fattore di crescita economica • Attore dell’assetto territoriale e dello sviluppo locale • Partner nei programmi di sviluppo mondiale

  12. TURISMO SOCIALE - Italia In Italia è la FITuS(Federazione Internazionale di Turismo Sociale) a espletare i compiti di rappresentanza e coordinamento per i maggiori organismi associativi, affermando il ruolo del turismo sociale e giovanile nei confronti delle istituzioni nazionali e locali, promuovendo attività di studio e ricerca sul settore e tutelando le istanze e i programmi. www.fitus.it

  13. TURISMO SOCIALE

  14. TURISMO SOCIALE Oggi il Turismo Sociale offre risposte incontrando i nuovi bisogni di chi intende fare vacanze sociali:- che è più attento ai contatti umani ed alla possibilità di arricchire le proprie occasioni di scambio- che, grazie all’informazione diffusa attraverso i media e internet, desidera essere protagonista, più che semplice visitatore, vuole essere considerato visitatore coinvolto, esperto, consapevole, informato, etico; portatore di valori di rispetto, responsabilità, socializzazione, confronto- che vuole immergersi nella realtà socio-culturale e ambientale che visita

  15. TURISMO SOCIALE Il Turismo Sociale non rappresenta più, esclusivamente, il turismo per soggetti più deboli e/o categorie socialmente svantaggiate: l’attività turistica viene dunque organizzata dalle associazioni e dalle strutture senza fini di lucro, rivolgendola a tutti i cittadini. Il nuovo paradigma di turismo sociale ha il fine di promuovere un turismo di qualità, non elitario, e considera ed integra sia componenti culturali che organizzativi.

  16. TURISMO SOCIALE Il Turismo Sociale è un turismo che favorisce l’incontro e la socializzazione. Fare Turismo Sociale significa rispondere ad un bisogno di socialità, è uno stile di vita, è una scelta di valore da parte degli enti che lo organizzano impegnati, anche attraverso la vacanza, nello sviluppo di legami sociali, nel creare occasioni di arricchimento culturale e di promozione e di valorizzazione delle risorse del territorio.

  17. TURISMO SOCIALE Il Turismo Sociale è un turismo che favorisce l’incontro e la socializzazione. ? (SETTORE ANCORA POCO STRUTTURATO) Turismo rivolto a persone senza sufficiente denaro Turismo per categorie sociale specifiche Turismo per conoscere e valorizzare le risorse del territorio Turismo per fasce di utenza non servite dal turismo convenzionale Turismo organizzato da enti pubblici, ecclesiastici, associazioni Turismo senza fini di lucro Turismo con finalità pedagogiche

  18. Politiche pubbliche La legislazione più recente ha introdotto modifiche sostanziali nel sistema turistica italiano. Una delle novità (L.135/2001) riguarda interventi diretti sul lato della domanda turistica che prevedono una politica di sostengo per l’accesso alla pratica turistica di più ampie fasce della popolazione attraverso il “Fondo di rotazione per il prestito e il risparmio turistico” e del sistema dei “Buoni Vacanza”.

  19. BUONI VACANZA ITALIA (BVI) I Buoni Vacanze Italia (BVI) sono uno strumento a disposizione di tutti i soggetti interessati a favorire il turismo sociale in Italia. Vengono messi a disposizione di tutti i soggetti pubblici e privati che vogliono in particolare favorire l’accesso al turismo delle categorie più deboli o dei loro dipendenti. I BVI non sono solo una modalità di pagamento ma possono incorporare alcuni significativi benefici per gli utilizzatori (sconti, contributi).

  20. BUONI VACANZA ITALIA (BVI) I BVI puntano a diventare uno strumento attraverso cui le Regioni, i Comuni, i CRAL e le aziende potranno, in modo semplice ed efficiente, veicolare benefici ed agevolazioni ai propri cittadini, associati e dipendenti.

  21. TURISMO SOCIALE - Europa Il TURISMO è un settore chiave dell’economia europea. Comprende una grande varietà di destinazioni e coinvolge tante parti interessate, sia nel settore pubblico che privato, con ambiti di competenza molto decentrati, spesso a livello locale e regionale. L’industria turistica con circa 1,8 milioni di imprese e 9.7 milioni di occupati (il 5,2% della forza lavoro) genera più del 5% del PIL dell’UE. Se si include anche l’indotto, il contributo del turismo all’economia è assai superiore: esso genera indirettamente oltre 10% del PIL dell’UE e occupa circa del 12% della forza lavoro).

  22. TURISMO SOCIALE La Comunità Europea ha avviato nel 2010 un progetto volto a “facilitare gli scambi transnazionali in Europa in bassa stagione attraverso lo sviluppo del turismo sociale” denominato CALYPSO. L’obiettivo principale è quello di consentire alle persone che normalmente non possono permetterselo di visitare località turistiche in Europa, e, nello stesso tempo, aiutare le economie locali e colmare i periodi vuoti della bassa stagione.

  23. TURISMO SOCIALE I 4 gruppi cui è rivolta l’iniziativa CALYPSO sono: • I giovani adulti svantaggiati di età compresa tra 18 e 30 anni • Le famiglie con difficoltà economiche e con altre problematiche • I soggetti diversamente abili • Gli ultra sessantacinquenni e i pensionati che non sono in grado normalmente di viaggiare o che sono scoraggiati dalle difficoltà tipiche legate all’organizzazione di un viaggio

  24. TURISMO SOCIALE Tra gli obiettivi specifici: • Sostenere parteneriati pubblico-privati e sviluppare e/o sostenere le strutture adatte in paesi specifici • Fornire opportunità di networking e di rafforzamento della cooperazione tra autorità pubbliche e operatori privati, al fine di promuovere gli scambi transnazionali in bassa stagione per qualsiasi (uno o più) dei quattro gruppi target Scadenza presentazione proposta: 11 luglio 2012 Avvio progetto: ottobre-novembre 2012 per massimo 11 mesi Co-finanziamento locale: 25%

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