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LA RICERCA E SELEZIONE DEI COLLABORATORI NEL NONPROFIT

LA RICERCA E SELEZIONE DEI COLLABORATORI NEL NONPROFIT. www.giannisolfrini.it. I SETTORI DI INTERVENTO DEL NONPROFIT. Assistenza sociale Cooperazione e solidarietà internazionale Sanità Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Tutela diritti e attività politica Ambiente

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LA RICERCA E SELEZIONE DEI COLLABORATORI NEL NONPROFIT

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Presentation Transcript


  1. LA RICERCA E SELEZIONE DEI COLLABORATORI NEL NONPROFIT www.giannisolfrini.it

  2. I SETTORI DI INTERVENTO DEL NONPROFIT Assistenza sociale Cooperazione e solidarietà internazionale Sanità Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Tutela diritti e attività politica Ambiente Filantropia e promozione del volontariato Sviluppo economico e coesione sociale Promozione e formazione religiosa Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi

  3. ASSISTENZA SOCIALE: CAD CAD (www.coopcad.it). CAD è una Cooperativa sociale nata nel 1976 e fortemente radicata nel territorio romagnolo dove ha sviluppato le proprie attività in stretta collaborazione con enti pubblici, privati, Cooperative e organizzazioni in genere. CAD ha una sede legale a Forlì e due sedi operative a Cesena e Rimini. CAD opera nell’ambito dei servizi alla persona ed in particolare gestisce servizi socio-assistenziali, educativi, scolastici, sanitari, di informazione e animazione socio-culturale. Più specificamente, CAD propone assistenza domiciliare di base, consegna pasti, gestione di strutture residenziali, telesoccorso, assistenza scolastica, gestione centri estivi, attività di animazione. I servizi sono rivolti a persone anziane, minori, disabili e cittadini in genere, sia al domicilio delle persone, sia in strutture territoriali diurne e residenziali. CAD ha 600 collaboratori, prevalentemente soci. I “tecnici” impegnati in prima persona nei progetti di CAD sono addetti all’assistenza di base/operatori socio sanitari, educatori/educatori professionali, animatori, responsabili di attività assistenziali, assistenti sociali, psicologi, infermieri professionali, terapisti della riabilitazione, operatori di rapporti con il pubblico.

  4. COOPERAZIONE E SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE: AMREF AMREF Italia (www.amref.it). AMREF gestisce progetti di soccorso e sviluppo sanitario e sociale nei paesi in via di sviluppo. E’ impegnata nel campo della prevenzione, dell’educazione allo salute e della formazione di personale locale. Impiega oltre 700 persone (97% sono africani). Ha una sede centrale a Roma, una sede regionale a Milano e una delegazione a Firenze. Dal Kenya all’Uganda, dal Sudan al Sudafrica, dalla Tanzania all’Etiopia, AMREF interviene, con progetti di sviluppo sanitario e sociale e corsi di formazione per personale locale. AMREF copre un’area di 1,5 milioni di chilometri quadrati: più dell’intera Europa occidentale. Intervenire su un’area così estesa significa affrontare realtà e problemi diversi: dalla desertificazione delle aree rurali del corno d’Africa, alle guerre che insanguinano i paesi dei grandi laghi, dalla malaria che affligge le zone umide della costa, al degrado sociale e culturale delle grandi baraccopoli sorte attorno alle megalopoli del continente.

  5. SANITA’: ASSOCIAZIONE ITALIANA CONTRO LE LEUCEMIE LINFOMI E MIELOMA Associazione Italiana contro le Leucemie – Linfomi e Mieloma (www.ail.it). L’AIL è nata nel 1969 ed è impegnata nella lotta contro le malattie del sangue con le 79 sezioni provinciali. Il ruolo fondamentale dell’AIL è l’attività svolta in simbiosi con i principali Centri di ematologia, sia universitari sia ospedalieri, a favore dei malati per migliorarne la qualità della vita ed aiutarli nella lotta che conducono in prima persona contro la malattia. Oltre che sensibilizzare l’opinione pubblica e promuovere la ricerca e la formazione, AIL vuole migliorare la qualità della vita dei malati e dei loro familiari e aiutarli nella lotta che conducono in prima persona (anche attraverso l’organizzazione del servizio di assistenza e ospedalizzazione domiciliare che consente di evitare il ricovero in ospedale a tutti i pazienti che possono essere curati nella propria casa). L’AIL può contare su 16.504 volontari e si finanzia grazie ai contributi di cittadini ed aziende.

  6. CULTURA, SPORT E RICREAZIONE: UISP UISP (www.uisp.it).L’Unione Italiana Sport Per tutti è stata fondata nel 1948. E’ un’associazione che ha l’obiettivo di estendere il diritto allo sport a tutti i cittadini (considerando lo sport per tutti come bene che interessa la salute, la qualità della vita, l’educazione e la socialità). La missione di UISP è dimostrare che “un altro sport è possibile”. Ciò significa estendere potenzialmente a tutti i cittadini l’offerta di pratica fisica come concreta ricerca e sperimentazione di una migliore qualità di vita. Della UISP fanno parte 1.010.500 persone e 14.000 società sportive e circoli (dati del 2003). E’ presente in tutte le regioni e province e in molte città. La promozione dello sport come strumento di socializzazione si traduce nell’organizzazione di attività in: atletica leggera, bocce, calcio, ciclismo, danza, ginnastiche, montagna, motociclismo, nuoto, pallacanestro, pallavolo, pattinaggio, scacchi, sci, …

  7. ISTRUZIONE E RICERCA: FONDAZIONE UMBERTO VERONESI Fondazione Umberto Veronesi (www.fondazioneveronesi.it). La Fondazione Umberto Veronesi vuole promuovere la ricerca scientifica. Ne sono promotori scienziati e ricercatori il cui operato è riconosciuto a livello internazionale. La Fondazione si propone anche di diffondere la cultura scientifica per creare una coscienze collettiva riguardo i problemi e le scelte connessi alla ricerca scientifica. La Fondazione è attiva in tre aree: ricerca, divulgazione scientifica, formazione (scuola europea di medicina molecolare, i giorni della scienza, il corso per giornalisti scientifici). La Fondazione (che ha sede a Milano) è sostenuta da donazioni di privati e di aziende. Umberto Veronesi è autore di circa 600 pubblicazioni scientifiche e di dodici Trattati di Oncologia.

  8. TUTELA DIRITTI E ATTIVITA’ POLITICA: ALTROCONSUMO Altroconsumo (www.altroconsumo.it). Altroconsumo è una Associazione di consumatori, la prima e più diffusa in Italia, con i suoi 300.000 Soci. Indipendente e senza fini di lucro, Altroconsumo ha un unico obiettivo: l’informazione e la tutela dei consumatori. L’unica fonte di finanziamento stabile arriva dai Soci attraverso la quota associativa (che consente libertà da influenze politiche e economiche). Da oltre 30 anni (la nascita risale al 1973) Altroconsumo difende gli interessi e i diritti fondamentali dei cittadini: la protezione della salute e della sicurezza, la tutela degli interessi economici, il diritto a essere informati e a far valere le proprie ragioni, il diritto a essere rappresentati e ascoltati presso le istituzioni nazionali e internazionali, il diritto a vivere in un ambiente sano e a compiere scelte di consumo etiche e responsabili. La sede nazionale si trova a Milano. Per difendere i diritti dei consumatori, Altroconsumo si muove su più fronti: informazione (per permettere al consumatore scelte più consapevoli), tutela (attraverso il servizio di consulenza gratuito), rappresentanza (portando la voce dei consumatori nelle sedi ufficiali), rapporti con i mass-media (per la sensibilizzazione a livello locale, nazionale e internazionale).

  9. AMBIENTE: GREENPEACE Greenpeace (www.greenpeace.org/italy/). Con circa tre milioni di sostenitori in tutto il mondo, Greenpeace è uno dei più grandi movimenti ambientalisti (per la difesa del clima, del mare, delle foreste, …). Si ispira ai principi della nonviolenza e è indipendente da qualsiasi partito politico. Si finanzia esclusivamente col contributo di singoli individui che ne condividono gli ideali e la mission. Greenpeace è formata da una rete di uffici nazionali e regionali interdipendenti che lavorano insieme a Greenpeace International (Amsterdam), che avvia e coordina i programmi e le attività di campagna. Ogni ufficio nazionale o regionale lavora su alcune o su tutte le priorità stabilite da International, anche se questo non impedisce agli uffici nazionali di stabilire priorità a livello locale che possono anche portare a una vera e propria campagna. La sede centrale italiana è a Roma e collabora con diversi gruppi locali attivi sul territorio nazionale.

  10. FILANTROPIA E PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO: FONDAZIONE CASSA DI RISPARMIO IN BOLOGNA Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna (www.fondazionecarisbo.it). La Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna persegue scopi di utilità sociale e promozione dello sviluppo economico nel rispetto delle tradizioni originarie, con particolare attenzione alla comunità nel cui interesse ha da sempre operato e partecipando anche alla rete locale del sistema integrato di interventi pubblici e privati. La Fondazione promuove inoltre studi, progetti e iniziative volti all’innovazione e al trasferimento delle tecnologie al sistema delle imprese e alle pubbliche amministrazioni. La Fondazione eroga finanziamenti a beneficio di soggetti terzi, ma anche idea e realizza progetti propri. Gli ambiti di intervento della Fondazione sono: arte e tutela dei beni storici e artistici; assistenza alle categorie sociali deboli, volontariato, filantropia, beneficenza; attività culturali ed editoria scolastica; educazione formazione istruzione ricerca; protezione e qualità ambientale; salute pubblica, medicina preventiva e riabilitativa, ricerca scientifica medica.

  11. SVILUPPO ECONOMICO E COESIONE SOCIALE: SODALITAS Sodalitas (www.sodalitas.it). Sodalitas nasce nel 1995 grazie all’iniziativa di Assolombarda, di un gruppo di imprese, e di alcuni manager, per creare un ponte tra mondo dell’impresa e nonprofit. Sono due gli assi lungo i quali l’Associazione (che ha sede a Milano) opera per realizzare la propria mission: il trasferimento di cultura manageriale alle aziende nonprofit (attraverso consulenza in start-up, organizzazione, risorse umane, gestione contabile e rendicontazione, comunicazione e raccolta fondi) e la promozione della responsabilità sociale d’impresa (proponendo alle imprese consulenza e organizzando l’ormai famoso Sodalitas Social Award). L’Associazione oggi può contare su 61 imprese socie e su oltre 80 manager volontari. Dal 1995 a oggi, Sodalitas ha realizzato più di 1000 interventi di consulenza manageriale pro bono, a beneficio di oltre 500 fra aziende nonprofit e imprese.

  12. PROMOZIONE E FORMAZIONE RELIGIOSA: OPUS DEI Opus Dei (www.opusdei.it). L’Opus Dei, fondata nel 1928, è una Prelatura personale (istituzione retta da un Pastore, con anche fedeli laici) della Chiesa Cattolica. La sua missione consiste nel diffondere il messaggio che il lavoro e le circostanze ordinarie sono occasione di incontro con Dio e di servizio nei confronti degli altri, per il miglioramento della società. L’Opus Dei collabora con le chiese locali, offrendo mezzi di formazione cristiana (lezioni, ritiri, assistenza sacerdotale), rivolti a persone che desiderano rinnovare la propria vita spirituale e il proprio apostolato. Attualmente in Italia i fedeli della Prelatura sono circa 4000, uomini e donne, di tutti i ceti sociali. Centri e opere apostoliche della Prelatura sono presenti in 27 città italiane.

  13. RELAZIONI SINDACALI E RAPPRESENTANZA DI INTERESSI: CGIL CGIL (www.cgil.it). La Confederazione Generale Italiana del Lavoro è la più antica organizzazione sindacale italiana. La CGIL ha circa 5 milioni e mezzo di iscritti tra lavoratori, pensionati e giovani. E’ sorta nel 1906 (anche se prima di questa data, praticamente già operava attraverso le Camere del Lavoro), ha sede nazionale a Roma ed opera attraverso 134 Camere del Lavoro attive sul territorio nazionale. La CGIL stipula, attraverso le organizzazioni di categoria, i contratti di lavoro e svolge un’azione di tutela, finalizzata a difendere, affermare, conquistare diritti individuali e collettivi, che vanno dai sistemi di welfare (pensioni, sanità) ai diritti sul posto di lavoro. L’adesione alla CGIL è volontaria e prevede l’accettazione dei principi e delle norme dello statuto. La CGIL è affiliata alla Confederazione Europea dei Sindacati e alla Confederazione Internazionale dei Sindacati.

  14. TIPOLOGIA DI AZIENDE NONPROFIT(obiettivi e struttura organizzativa decisi autonomamente, assenza di finalità lucrative) Organizzazioni Non Governative Associazioni Cooperative sociali Fondazioni

  15. ORGANIGRAMMA DI UNA AZIENDA NONPROFIT Contabilità, amministrazione, controllo di gestione Risorse umane Comunicazione, marketing, fund raising Progettazione, gestione progetti, intervento

  16. ORGANIGRAMMA DI UNA AZIENDA NONPROFIT (note aggiuntive) • Nelle aziende nonprofit più piccole le funzioni aziendali tendono a fondersi • Il titolo delle funzioni aziendali può cambiare da azienda ad azienda • Il termine funzione aziendale spesso è sostituito da altra terminologia

  17. LA FUNZIONE AZIENDALE CONTABILITA’, AMMINISTRAZIONE, CONTROLLO DI GESTIONE Registrazione e documentazione di ogni movimento contabile (tenuta prima nota cassa, gestione entrate e pagamenti, redazione scritture contabili di base e relativi registri, stesura del bilancio, predisposizione adempimenti fiscali e previdenziali, …) • In aziende più grandi…: • gruppo di persone coordinate da un Direttore/Responsabile • possibile controllo interno o internal auditing (da constatazione di inefficienze nella gestione aziendale o da richiesta di revisore dei conti esterno): analisi bilancio d’impresa e situazione patrimoniale (e successive raccomandazioni). In particolare: verifica efficacia delle procedure amministrative, formulazioni protocolli di comportamento e direttive aziendali, … • Controller/Responsabile controllo di gestione (interpreta e valuta le attività aziendali, per suggerire al management misure correttive, per costante monitoraggio della performance aziendale): analisi contabilità analitica, stesura rapporto di gestione, analisi e controllo dell’andamento economico-finanziario, …

  18. LA FUNZIONE AZIENDALE RISORSE UMANE • in grandi aziende nonprofit: ricerca e selezione collaboratori, amministrazione personale (se non assolta da Amministrazione), valorizzazione e sviluppo, formazione. Funzione coordinata da Direttore/Responsabile • quasi mai esiste presidio istituzionale delle Risorse umane (spesso è solo amministrazione) • nelle piccole aziende nonprofit, spesso è il Presidente, Consigliere carismatico, Fondatore ad essere “Direttore” • in grandi aziende nonprofit: people raiser (reclutare, coordinare, valorizzare, fidelizzare i volontari)

  19. LA FUNZIONE AZIENDALE COMUNICAZIONE, MARKETING, FUND RAISING • in aziende nonprofit più piccole, le pubbliche relazioni spesso in carico ad una sola persona • fund raising: ricerca di contributi da privati (persone o aziende profit) per finalità istituzionali o singoli progetti (in grandi aziende c’è una équipe, in piccole aziende c’è un solo operatore, magari impegnato anche in altro, a volte affiancato da consulente esterno) • comunicazione: promozione (con mix mediatico) dell’immagine aziendale o di singoli progetti. Strumento principale: ufficio stampa (rassegna stampa, rapporti con giornalisti, sito internet, brochure, comunicati stampa, …) • campaigning: progettazione, pianificazione e sviluppo campagne sociali (allargare il “capitale sociale” )

  20. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO ASSISTENZA SOCIALE assistente di base operatore socio-sanitario infermiere professionale fisioterapista educatore educatore professionale assistente all’infanzia animatore responsabile attività assistenziale coordinatore dei servizi sociali assistente sociale autista terapista della riabilitazione psicologo medico geriatra medico fisiatra medico pediatra dietista logopedista psicopedagogista sociologo insegnante di sostegno pedagogista cuoco aiuto cuoco addetto alle pulizie manutentore assistente per l’infanzia …… COOPERAZIONE E SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE progettista medico ingegnere cooperante allo sviluppo internazionale animatore di comunità educatore educatore professionale esperto adozioni e affidi mediatore culturale traduttore peacekeeper agronomo advisor protezione minori ……

  21. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO • SANITA’ • operatore socio-sanitario • infermiere professionale • fisioterapista • coordinatore servizi sanitari • terapista della riabilitazione • psicologo • medico • addetto alle pulizie • manutentore • cuoco • aiuto cuoco • tecnico di laboratorio • autista • assistente sociale • …… • CULTURA, SPORT, RICREAZIONE • manager culturale • storico dell’arte • archivista • bibliotecario • fonico • tecnico luci • esperto in conservazione dei beni culturali • istruttore di discipline sportive • animatore • educatore • insegnante attività ricreativa (fotografo, scultore, …) • guida turistica • accompagnatore turistico • promotore di sviluppo turistico sostenibile • gestore impianto sportivo • manager di manifestazioni sportive • ludotecario • ……

  22. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO • ISTRUZIONE E RICERCA • insegnante di asilo nido • insegnante delle elementari • insegnante scuole medie inferiori e superiori • custode/manutentore strutture • ricercatore (negli ambiti di ricerca dell’ente) • docente universitario • …… • TUTELA DIRITTI E ATTIVITA’ POLITICA • esperto di diritto (nel settore di intervento) • organizzatore eventi/campagne • tecnico di settore/pressione • giornalista • ……

  23. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO • AMBIENTE • organizzatore eventi/campagne di sensibilizzazione • giornalista • ecomanager • coordinatore di progetti/servizi ambientali • tecnico per l’ambiente (ingegnere, biologo, …) • operatore per la salvaguardia dell’ambiente • operatore per la salvaguardia degli animali • …… • FILANTROPIA E PROMOZIONE DEL VOLONTARIATO • tecnico redazione bandi di finanziamento • tecnico valutazione progetti • ……

  24. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO • SVILUPPO ECONOMICO E COESIONE SOCIALE • organizzatore di eventi di sensibilizzazione • consulente aziendale per Organizzazioni Nonprofit o in Responsabilità Sociale d’Impresa • ricercatore • mediatore culturale • esperto dell’inserimento lavorativo dei soggetti svantaggiati • …… • PROMOZIONE E FORMAZIONE RELIGIOSA • organizzatore di eventi di sensibilizzazione • formatore/educatore • ……

  25. FUNZIONE PROGETTAZIONE, GESTIONE PROGETTI, INTERVENTO • RELAZIONI SINDACALI E RAPPRESENTANZA DI INTERESSI • esperto in diritto del lavoro • tecnico dell’inserimento nel mercato del lavoro • consulente aziendale (start up, gestione, …) • ……

  26. RICERCA E SELEZIONE 1: ANALISI DEL LAVORO 2: STESURA PROFILO IDEALE 3: COMUNICAZIONE POSIZIONE VACANTE 4: RICEZIONE E SCREENING CURRICULA 5: SELEZIONE E SCELTA CANDIDATO

  27. ANALISI DEL LAVORO Informazioni dal futuro “capo” Informazioni dalla persona che attualmente ricopre la posizione • su appuntamento • in ambiente di lavoro • durata minima 30 minuti

  28. ANALISI DEL LAVORO elenco dei compiti (con orario di lavoro) e delle responsabilità (soggetto + verbo d’azione + chi/che cosa + con quali strumenti + a quale scopo) grado di autonomia rapporti verticali rapporti orizzontali ambiente di lavoro categoria contrattuale/retribuzione ipotesi di sviluppo

  29. ANALISI DEL LAVORO Esempio di Job Description: impiegata in segreteria di Direzione, presso Azienda sanitaria e di ricerca compiti: gestione personale: ricevere (per email), dal referente della struttura, il cedolino presenze del personale e modificare (su excel) il cedolino personale. Ricevere (per telefono o per email) le richieste/comunicazioni di permessi, ferie e malattie del personale, alle quali si risponde (per telefono e per email), andando a modificare il cartellino presenze del personale (su excel). Inoltrare (per email), periodicamente, i cedolini presenze del personale al Direttore Sanitario. segreteria: rispondere (al telefono e per email) alle comunicazioni in entrata, capire se passare la comunicazione al Direttore Sanitario o inoltrare la chiamata a chi di competenza. gestione agenda del Direttore Sanitario: in base alle richieste provenienti dall’esterno (per telefono o per email), fissare gli appuntamenti col Direttore Sanitario (andando ad aggiornare l’agenda). preparazione incontri e supporto agli adempimenti del Direttore Sanitario: ricordare al Direttore, a voce, gli incontri del giorno successivo. Preparare per il Direttore i documenti necessari per gli incontri successivi. In base alle richieste del Direttore, preparare documenti utili per affrontare compiti dirigenziali.

  30. orario di lavoro:36 ore la settimana, dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14.00 alle 17.00 (il giovedì fino alle 18.00). • grado di autonomia:elevato (dopo periodo di affiancamento). Totale autonomia nel rapporto con il personale e nella gestione degli appuntamenti del Direttore Sanitario. Verifiche del Direttore Sanitario sul lavoro di preparazione degli incontri e sul lavoro di preparazione di materiale utili per gli impegni del Direttore Sanitario. • rapporti verticali:la posizione fa capo al Direttore Sanitario (con il quale, dopo un periodo iniziale di affiancamento, si interagisce prevalentemente e periodicamente per l’analisi degli appuntamenti del Direttore e la preparazione degli incontri). • rapporti orizzontali:previsti quotidiani rapporti con la collega di ufficio, la quale si occupa dell’affiancamento iniziale e, successivamente, solo della gestione delle pratiche del personale. • ambiente di lavoro:due postazione di lavoro (all’interno dello stesso ufficio), prossime all’ufficio del Direttore Sanitario. Ambiente silenzioso, ma con costante frastuono provocato dalle numerose telefonate in arrivo. • categoria contrattuale/retribuzione:contratto impiegatizio a tempo indeterminato, stipendio netto mensile: 1000 <x>1200. • ipotesi di sviluppo:attualmente non ipotizzabili.

  31. SIMULAZIONE JOB DESCRIPTION…intervistiamo…

  32. PROFILO DEL CANDIDATO IDEALE Conoscenze Formazione Esperienze professionali Capacità Attitudini Carattere Aspettative/motivazioni Aspettative di contenuto Aspettative retributive Motivi di scelta (non una tra le tante alternative) Anagrafica Requisiti fisici Lingue straniere Conoscenze informatiche

  33. LE 35 CAPACITA’ PIU’ UTILIZZATE PER DESCRIVERE RUOLI: RAFFRONTO CON P.R. NONPROFIT AREA GESTIONALE AREA RELAZIONALE AREA INTELLETTUALE AREA EMOZIONALE AREA INNOVATIVA

  34. AREA GESTIONALE LIVELLO MANAGERIALE Orientamento ai risultati. Capacità di indirizzare costantemente la propria e l’altrui attività al conseguimento degli obiettivi previsti, fornendo un livello di prestazione coerente alla natura e all’importanza degli stessi. Applicarsi costantemente al raggiungimento di ciò che deve essere ottenuto. Fornire stimoli per ricondurre l’azione nei binari voluti. Svolgere le attività necessarie con propensione al rispetto degli standard previsti. Controllo. Capacità di individuare i punti essenziali dei fenomeni per verificare le relazioni, le attività svolte, i risultati da conseguire al fine di garantire la rispondenza tra attese e avvenimenti. Definire in anticipo i criteri di verifica sull’andamento dei programmi di lavoro in termini di parametri di misurazione, condizioni in cui si opera, scelta delle modalità di controllo. Scadenzare e realizzare verifiche periodiche. Intervenire opportunamente per ridurre eventuali scostamenti e affrontare situazioni impreviste.

  35. AREA GESTIONALE • LIVELLO MANAGERIALE • Decisione. Capacità di scegliere tra diverse alternative con ponderatezza, lucidità, tempestività, in condizioni di incertezza, carenza, complessità. • Stabilire le alternative essenziali e, ove possibile, ampliare le opzioni. • Prefigurare i risultati attesi e valutare le conseguenze. • Evitare il ritardo e la precipitazione nel processo di scelta • Organizzazione. Capacità di strutturare efficacemente le attività proprie e degli altri, le risorse possedute, il tempo disponibile per il raggiungimento di un obiettivo. • Ripartire e assegnare obiettivi e compiti in funzione del tempo. • Tradurre in operatività i programmi allocando adeguatamente le risorse. • Conseguire integrazione e sinergie tra le risorse. • Programmazione. Capacità di predefinire le attività da svolgere tramite le risorse disponibili, per il raggiungimento di uno o più obiettivi in funzione della variabile tempo. • Definire una visione di insieme delle situazioni che consente di stabilire priorità e criticità. • Riuscire a definire i piani d’azione in termini di risorse, impegni e tempificazioni. • Fissare con chiarezza le mete e le tappe fondamentali per raggiungerle.

  36. AREA GESTIONALE • LIVELLO OPERATIVO • Tenacia/realizzazione. Capacità di dedicarsi a un compito senza scoraggiarsi e puntando alla conclusione attesa. • Sapersi concentrare sulle attività da svolgere. • Insistere fino all’espletamento del compito. • Mettere in atto un atteggiamento costante e fermo nei propositi e nelle azioni. • Iniziativa. Capacità d’influenzare attivamente gli eventi, piuttosto che attendere che si mettano in moto autonomamente e quindi si sia costretti a seguirli. • Agire anche se non sollecitati. • Esprimere proposte e suggerimenti. • Non lasciarsi frustrare dai tentativi non riusciti. • Controllo operativo. Capacità di svolgere i compiti assegnati in maniera accurata e con continuo impegno. • Interpretare correttamente i compiti che devono essere svolti. • Mettere cura nell’attività relativa. • Impegnarsi per ottenere l’esito previsto in termini di parametri predefiniti.

  37. AREA GESTIONALE • LIVELLO OPERATIVO • Organizzazione del proprio lavoro. Capacità d’impiegare efficacemente il proprio tempo e le altre risorse disponibili per eseguire i compiti previsti e raggiungere i risultati prefissati. • Ripartire le risorse in relazione alle priorità definite ed eventualmente ridefinite. • Operare in termini di essenzialità o di accuratezza a seconda del tipo di attività. • Mantenere una costante attenzione al tempo già utilizzato e al tempo da utilizzare in relazione alle esigenze predefinite e a quelle via via emerse. • Programmazione del proprio lavoro. Visione d’insieme dei propri compiti e del proprio campo di attività con conseguente capacità di disegnare il percorso da seguire per portare a termine quanto prefissato. • Vedere l’insieme del proprio lavoro. • Confrontare le risorse disponibili con le attività da svolgere. • Fissare i programmi di lavoro e controllarne l’andamento.

  38. AREA RELAZIONALE • LIVELLO DIREZIONALE • Presentazione di iniziative e opportunità. Capacità di presentare in modo convincente un’iniziativa a coloro che devono decidere di attuarla e/o di realizzarla in un tempo limitato curando l’efficacia espositiva e la validità dei dati. • Stendere efficacemente il programma della presentazione in termini di finalità, tempo, tipologia della popolazione a cui è destinata. • Saper stabilire le tecniche di presentazione più adeguate. • Realizzare la presentazione curando costantemente quanto i messaggi sono coerentemente percepiti in relazione alle finalità dell’iniziativa. • Impostazione e conduzione del gioco di squadra. Capacità di ricoprire un ruolo di coordinamento per integrare le proprie energie con quelle degli altri, intesi come gruppo, valorizzando le opinioni e le azioni di ciascuno e promuovendo la collaborazione con il fine di raggiungere obiettivi comuni. • Sviluppare rapporti basati su chiarezza e collaborazione, affrontando e gestendo anche situazioni di contrasto di opinioni, interessi e valori, facendo leva sullo spirito di corpo. • Ricercare tramite incontri e confronti, le aree sulle quali vi è confluenza di vedute e sintonia di soluzioni. • Finalizzare i rapporti alle sinergie operative facendo leva sui risultati ottenuti.

  39. AREA RELAZIONALE • LIVELLO MANAGERIALE • Gestione delle risorse umane. Capacità di orientare, apprezzare, far crescere e trasferire le attività, nei confronti delle persone che fanno parte della propria organizzazione. • Mobilitare le energie delle persone con le quali si lavora, tenendo conto delle loro caratteristiche per orientarle all’azione voluta (motivare). • Ancorare l’apprezzamento dei comportamenti e dei risultati altrui a fatti concreti e descrivibili (valutare). • Seguire le persone nell’interpretare i ruoli assegnati e nel crescere per poter ricoprire ruoli di maggiore responsabilità (sviluppare). • Leadership. Capacità di organizzare il consenso, di ottenere collaborazione e di guidare singole persone o un gruppo al raggiungimento degli obiettivi prefissati. • Riuscire a esprimere autorevolezza in grado di suscitare consenso e collaborazione. • Orientare consenso e collaborazione al raggiungimento dei risultati. • Stimolare i comportamenti altrui essendo credibile e trascinatore. • Gestione dei gruppi e delle riunioni. Capacità di coordinare più persone intente a operare insieme sulla base di esigenze comuni, ma non necessariamente in sintonia, focalizzando i processi di comunicazione incrociati e orientando verso i risultati voluti. • Integrare più interlocutori stimolandoli al confronto costruttivo. • Far emergere le priorità d’azione in rapporto agli obiettivi da raggiungere. • Stimolare il dialogo e il confronto senza perdere di vista il risultato.

  40. AREA RELAZIONALE • LIVELLO MANAGERIALE • Parlare in pubblico. Capacità d’imbastire un discorso con parole facili e frasi eleganti, esprimendo chiarimenti e correttamente il proprio pensiero di fronte a numerosi interlocutori. • Preparare rapidamente e sistematicamente un argomento sul quale conferire. • Esporre in sequenza coerente e con eloquio gradevole i temi prescelti. • Verificare con pause, osservazioni e richiami il livello di rispondenza dell’uditorio. • Negoziazione. Orientamento a ricercare e utilizzare margini di trattativa in tutte le situazioni in cui occorre raggiungere un risultato di qualsiasi natura in competizione con altre persone o gruppi. • Prevedere il contesto e i contenuti essenziali della situazione per impostare, condurre e concludere la trattativa nell’ambito dei margini prefissati. • Ricercare i margini di manovra e di accordo delle diverse forze in campo accogliendo nuove alternative. • Chiudere gli accordi in relazione alle aspettative e alle concrete possibilità, riuscendo a farli apprezzare anche alla controparte. • Convincimento. Capacità di mettere insieme e di presentare materiali, suggerimenti, soluzioni in modo da cogliere l’interesse degli interlocutori. • Riuscire a individuare i punti di forza delle proprie argomentazioni per farle risaltare. • Sviluppare le proprie argomentazioni in rapporto alle esigenze altrui. • Influenzare le opinioni e i comportamenti limitando le obiezioni e valorizzando gli aspetti più graditi.

  41. AREA RELAZIONALE • LIVELLO OPERATIVO • Comunicazione verbale. Capacità di esporre con chiarezza e rendere semplici fatti e concetti a qualsiasi tipo di interlocutore. • Tenere conto della specificità degli interlocutori e adattare conseguentemente il linguaggio. • Utilizzare, nel corso dell’esposizione, frasi sintetiche e parole appropriate. • Curare costantemente il riscontro di ciò che si sta dicendo nelle reazioni degli interlocutori. • Lavorare in gruppo. Disponibilità a integrare le proprie energie con quelle degli altri per il raggiungimento degli obiettivi. • Partecipare alle attività comuni confrontandosi e valorizzando i contributi altrui. • Sviluppare i rapporti sulla base di dialogo e ascolto. • Collaborare con gli altri per concretizzare i risultati. • Disponibilità ai rapporti interpersonali. Capacità di comprendere le percezioni, i bisogni, gli atteggiamenti degli altri e interagirvi in modo costruttivo. • Verificare il punto di vista altrui con ascolto e domande. • Riuscire a impostare rapporti basati su chiarezza, correttezza e collaborazione. • Impostare i propri atteggiamenti in coerenza alle situazioni e alle caratteristiche degli interlocutori.

  42. AREA INTELLETTUALE • LIVELLO MANAGERIALE • Stendere rapporti e relazioni. Capacità di disegnare e realizzare documenti sistematici su argomenti vari in tempi brevi e riuscendo a trasmettere efficacemente descrizioni, contenuti e proposte. • Redigere una mappa dei temi che si vogliono affrontare. • Dispiegarla in una serie concatenata di scritti compiuti di lunghezza e complessità controllata. • Riuscire a essere chiari e stimolanti nei confronti della tipologia dei lettori cui il rapporto è destinato. • Soluzione dei problemi. Forte orientamento, sia intuitivo, sia sequenziale, per ricercare le risposte più adatte ed efficaci alle situazioni difficili e ai temi complessi, tentando strade diverse. • Definire le alternative fondamentali in termini di vantaggi e svantaggi, vincoli e opportunità, costi e benefici. • Cogliere le probabilità di rischio e di successo. • Formulare le linee d’azione in grado di favorire la presa delle decisioni. • Sintesi. Capacità di estrarre gli elementi essenziali dei fenomeni e dei problemi, sviluppando conseguenze logiche al fine di identificare le alternative di soluzione più adeguate. • Cogliere le connessioni tra i fatti raggruppandoli in modo originale. • Riuscire ad estrarre, da una serie di elementi, quelli fondamentali. • Sviluppare conclusioni ridefinendo il fenomeno o il problema.

  43. AREA INTELLETTUALE • LIVELLO MANAGERIALE • Analisi. Capacità di scomporre i problemi e le situazioni in elementi essenziali individuando i collegamenti, le analogie, le differenze utili per scoprire e comprendere le cause. • Scoprire gli elementi essenziali dei fenomeni presi in considerazione. • Evidenziarli in forma chiara e definita. • Confrontarli e collegarli tra loro sistematicamente al fine di giungere a interpretazioni e spiegazioni. • Raccolta ed elaborazione d’informazioni. Capacità di ricercare, assemblare e rendere espliciti dati e fatti presenti nell’ambiente di riferimento o celati in complesse rappresentazioni della realtà. • Organizzare le informazioni in classi e categorie sulla base dell’ambito di interesse. • Confrontare le informazioni sulla base di analogie e combinazioni in grado di produrre nuove sintesi. • Valutare e interpretare le informazioni raccolte per individuarne significato e validità in relazione allo scopo a cui servono.

  44. AREA INTELLETTUALE • LIVELLO OPERATIVO • Risoluzione dei problemi operativi. Capacità di cogliere gli aspetti essenziali dei problemi operativi per riuscire a definirne le priorità, valutare i fatti significativi, sviluppare connessioni in grado di fornire soluzioni di efficacia pratica. • Cogliere gli aspetti essenziali dei problemi operativi per definirne le priorità. • Valutare i fatti e sviluppare connessioni produttive. • Ricercare soluzioni di efficacia pratica. • Comunicazione scritta. Capacità di concepire e comporre brani di facile lettura, grammaticalmente e sintatticamente corretti, su argomenti generali e specifici, in tempi brevi e con significato compiuto. • Stendere per iscritto il proprio pensiero tramite frasi chiare e concatenate tra loro. • Rispettare le regole grammaticali e sintattiche bilanciando analiticità e sinteticità. • Svolgere il componimento in tempi limitati.

  45. AREA EMOZIONALE • LIVELLO MANAGERIALE • Gestione dei conflitti. Capacità di affrontare e tenere sotto controllo situazioni che originano contrasti all’interno dei gruppi e tensioni nei rapporti interpersonali. • Non lasciarsi scoraggiare dalle difficoltà nei rapporti con gli altri. • Riuscire a individuare i fattori essenziali che possono generare tensioni interpersonali. • Affrontare direttamente le tensioni e i problemi bilanciando fermezza e comprensione. • Autocontrollo e gestione dello stress. Stabilità della prestazione in condizioni di difficoltà e conflitto, tramite reazioni lucide ed equilibrate. • Reagire costruttivamente ai carichi di lavoro. • Mantenere inalterato il proprio comportamento nelle situazioni conflittuali. • Conservare un atteggiamento sereno e tranquillizzante non perdendo di vista la situazione e il risultato da conseguire. • LIVELLO OPERATIVO • Fiducia in se stessi. Saper contare sulle proprie risorse anche nelle situazioni di tensione, difficoltà, elevata mole di lavoro, riuscendo a vedere gli aspetti positivi e le vie di soluzione. • Avere consapevolezza delle facoltà sulle quali si può fare affidamento. • Reagire costruttivamente ai contrattempi e alle sfide quotidiane. • Riuscire ad individuare le modalità con le quali affrontare le situazioni, senza scoraggiarsi

  46. AREA INNOVATIVA • LIVELLO MANAGERIALE • Pensiero prospettico. Forte tendenza a formulare ipotesi e scenari alternativi al fine di prevedere centratamente l’andamento dei fenomeni nei quali si è coinvolti. • Analizzare la situazione attuale in termini prospettici anche in carenza di dati di riferimento. • Cogliere e selezionare i segnali di cambiamento rimettendo in discussione ciò che appare ovvio e utilizzando il termine se. • Prevedere le configurazioni future definendo i probabili andamenti e le possibili evoluzioni. • Creatività. Attitudine a ricercare soluzioni originali ed efficaci, non riferite a schemi tradizionali o già adottati, restando in sintonia con gli obiettivi da perseguire. • Riuscire ad ampliare i possibili approcci alle situazioni e ai problemi. • Fare ricorso all’immaginazione producendo molte idee originali dalle quali trarre spunti applicativi. • Riconoscere ed accettare le idee innovative degli altri.

  47. AREA INNOVATIVA • LIVELLO OPERATIVO • Propensione al nuovo. Attitudine a ricercare soluzioni originali ed efficaci, non riferite a schemi tradizionali o già adottati, allo scopo di cogliere opportunità o di raggiungere, individualmente e in gruppo, gli obiettivi prefissati. • Riuscire ad ampliare i possibili approcci alle situazioni e ai problemi. • Produrre e raccogliere idee originali dalle quali trarre spunti di applicazione innovativa. • Verificare la fattibilità delle idee o della soluzione individuata. • Adattabilità/flessibilità. Capacità di cogliere il mutare degli altri e delle situazioni, adattando il proprio comportamento allo scopo di cogliere opportunità o di raggiungere l’obiettivo prefissato. • Riuscire a cogliere tempestivamente i cambiamenti nei comportamenti altrui, vivendoli costruttivamente. • Mostrarsi disponibile ad accettare idee e proposte. • Modificare il proprio comportamento e l’approccio adottato al fine di conseguire i risultati attesi o di cogliere nuove opportunità.

  48. ESEMPIO DI PROFILO DEL CANDIDATO IDEALE: Responsabile Raccolta Fondi per Greenpeace Referente: Direttore Comunicazione e Raccolta Fondi Inquadramento: CCNL del terziario a tempo indeterminato Disponibilità: trasferte su tutto il territorio nazionale e all’estero; flessibilità di orario Responsabilità principali: Sviluppare e gestire programmi di raccolta fondi secondo le strategie di sviluppo di Greenpeace, in accordo con il Direttore Raccolta Fondi e Comunicazione Gestire e coordinare le risorse del dipartimento Raccolta Fondi con l’aiuto del Dipartimento Risorse Umane Supervisionare il bilancio di spesa del dipartimento Coordinare tutte le attività del settore Garantire un’alta qualità del lavoro del dipartimento

  49. ESEMPIO DI PROFILO DEL CANDIDATO IDEALE: Responsabile Raccolta Fondi per Greenpeace Conoscenze: Formazione: titolo universitario, preferibilmente in scienze economiche/imprenditoriali, pubblicità e/o marketing + formazione post-universitaria in marketing o formazione specifica nel marketing diretto, relazionale o Database Marketing Esperienze professionali: almeno 3 anni in posizione analoga, con comprovata esperienza nella gestione di team multidisciplinari (e nel Terzo Settore)

  50. ESEMPIO DI PROFILO DEL CANDIDATO IDEALE: Responsabile Raccolta Fondi per Greenpeace Capacità: Capacità di analisi Visione strategica Orientamento verso il perseguimento di risultati Gestione di gruppi Abilità relazionali e comunicative Flessibilità e adattamento ai cambiamenti Capacità decisionale Aspettative/motivazioni: in sintonia col contenuto e la retribuzione offerti (e con la mission aziendale…impegno verso l’ambiente e la pace) Anagrafica: non rilevante Requisiti fisici: non rilevante Lingue straniere: inglese parlato e scritto fluente Conoscenze informatiche: competenza nel pacchetto Office a livello di utente e uso di Internet

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