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Qualsiasi servizio destinato a soddisfare un BISOGNO PUBBLICO, ossia un bisogno

Cos’è un servizio pubblico?. Qualsiasi servizio destinato a soddisfare un BISOGNO PUBBLICO, ossia un bisogno ampiamente diffuso presso la collettività uniformemente avvertito la sua soddisfazione è considerata funzionale al raggiungimento di un certo livello di qualità della vita.

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Qualsiasi servizio destinato a soddisfare un BISOGNO PUBBLICO, ossia un bisogno

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Presentation Transcript


  1. Cos’è un servizio pubblico? Qualsiasi servizio destinato a soddisfare un BISOGNO PUBBLICO, ossia un bisogno • ampiamente diffuso presso la collettività • uniformemente avvertito • la sua soddisfazione è considerata funzionale al raggiungimento di un certo livello di qualità della vita

  2. Universalità del servizio pubblico Si collega ai principi di socialità ed equità: • garantire il servizio alla maggior numero possibile di cittadini • garantire l’erogazione e l’accesso al servizio a condizioni di eguaglianza, indipendentemente dalla residenza e dalle condizioni di reddito

  3. I bisogni pubblici nella “società del benessere” Bisogno pubblico: • concetto dinamico • va storicizzato e relativizzato • nella società contemporanea sono essenzialmente soddisfatti i bisogni primari da consumo di beni materiali assumono maggiore importanza servizi come assistenza sanitaria, istruzione, trasporti, sicurezza, approvvigionamento energetico, smaltimento rifiuti, tutela dell’ambiente ecc.

  4. Servizio pubblico nazionale • avvertito dalla popolazione nel suo complesso • diritto riconosciuto a tutti i cittadini (es. istruzione, assistenza sanitaria…) • talvolta c’è più convenienza ad organizzare servizio su territorio nazionale (economie di scala, migliore organizzazione) piuttosto che su scala locale (es. trasporto ferroviario)

  5. Servizio pubblico locale • carattere particolare del bisogno, legato a comunità locale • legame con il territorio • convenienza economica dell’organizzazione su scala minore

  6. Servizi pubblici • non rivalità: il consumo da parte di un individuo non riduce la quantità che altri individui possono consumare • non escludibilità: impossibilità di eliminare dai benefici derivanti dal bene o servizio pubblico alcuni dei destinatari es. difesa nazionale, illuminazione pubblica

  7. Servizio pubblico e natura giuridica del soggetto erogatore Premessa: la natura pubblica del servizio prescinde dalla natura, pubblica o privata, del soggetto erogatore del servizio

  8. La “riserva al pubblico” Tradizionalmente i Servizi Pubblici sono stati erogati da soggetti aventi natura giuridica pubblica. Perché? • ragioni sociali • ragioni economiche

  9. Ragioni sociali a) supplire ai limiti del mercato, fornendo beni e servizi a condizioni migliori per il cittadino rispetto a quelle offerte dall’industria privata b) eliminare o ridurre due rischi: • che un’attività, se lasciata all’iniziativa privata non venisse svolta o fosse trascurata perché non sufficientemente remunerativa • che fossero fissati prezzi troppo alti in contrasto con il principio di universalità del servizio c) tutelare il cittadino dai “pericoli del monopolio”

  10. Ragioni economiche a) necessità di ingenti investimenti nell’infrastrutturazione del Paese in settori rigidi e a lento ritorno di capitale, ma determinanti per la competitività complessiva del sistema-Paese e delle imprese (es. 1905: nazionalizzazione ferrovie)

  11. Ragioni economiche b) opportunità di intervenire per assorbire crisi strutturali di settori maturi della grande industria italiana (es. acciaierie, fondamentali per il settore metalmeccanico) c) gestire progetti di investimento al di fuori della portata dei privati per favorire lo sviluppo del Paese ed evitare discriminazioni Nord-Sud

  12. Ragioni economiche d) dimensionamento della capacità produttiva e) vincoli di carattere naturale legati all’utilizzo di risorse ambientali scarse f) difficoltà tecniche nella gestione di pluralità di reti, es. nel sottosuolo cittadino

  13. Il dimensionamento della capacità produttiva • normalmente si calcola sulla media della domanda • per i servizi pubblici va calcolato invece alla punta della domanda Conseguenze: • rischio di sottoutilizzo dell’impianto • costi maggiori

  14. Il “monopolio naturale” Esistono attività che sono più efficienti se gestite in monopolio invece che in regime di concorrenza es. reti di distribuzione (infrastrutture) • comporta la “rendita da monopolio” • Necessità di compensare gli extra-costi derivanti da sovradimensionamento e da universalità del servizio con i guadagni della domanda massima  socializzazione delle perdite e privatizzazione dei profitti dovrebbero compensarsi

  15. La “riscoperta del mercato” Dagli anni ’80 si mette in discussione la tendenza delle imprese erogatrici di SP a privilegiare “un orientamento alla produzione” piuttosto che un “orientamento al mercato”. Motivi: • emancipazione dell’utente • apertura dei mercati • progresso tecnologico che porta alla scomposizione dei monopoli naturali (disintegrazione verticale della filiera)

  16. Dal pubblico al privato • prima privatizzare o prima liberalizzare? Non è indifferente! In teoria si dovrebbe: • Liberalizzare  è necessario innanzitutto stabilire i presupposti affinché la concorrenza sia effettiva • Privatizzare  una volta liberalizzato il mercato, è possibile trasferire la produzione/fornitura di servizi dal pubblico al privato

  17. NB: • Il monopolio può essere sia pubblico che privato! • La contrapposizione importante per gli utenti non è pubblico vs. privato, ma monopolio vs. concorrenza

  18. Regolamentazione del mercato • Con la liberalizzazione e l’entrata in un regime di concorrenza si rende necessario regolamentare il mercato proprio per le caratteristiche intrinseche del servizio pubblico Quando si passa da una situazione di monopolio ad una situazione di concorrenza, spesso occorre una “regolazione asimmetrica” che sfavorisca l’ex monopolista (incumbent) a favore dei nuovi entranti nel mercato.

  19. Cambiamento del ruolo dello Stato Da pubblico erogatore a pubblico regolatore: • definire regole e modalità di ripartizione dell’onere del servizio universale • in situazioni di concorrenza, evitare abusi o comportamenti anticompetitivi da parte dell’ex-monopolista (incumbent) che potrebbe applicare prezzi di deterrenza

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