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L' OPPIO

L' OPPIO. Etimologia e composizione.

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L' OPPIO

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Presentation Transcript


  1. L' OPPIO

  2. Etimologia e composizione • L'oppio è uno stupefacente che si ottiene incidendo le capsule immature del Papaver somniferum e raccogliendo il lattice che trasuda, che poi viene lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, che emanano un odore dolciastro e hanno un sapore amaro. • Si usa molto nelle culture orientali e mediorientali, sia per usi terapeutici sia per scopi rituali e ricreativi, il suo nome deriva infatti dal greco òpion (succo), tradotto poi in ebraico come ophion. • Il lattice (denso, giallo-verdastro) ottenuto dalla pianta intera e dai suoi semi, era invece chiamato dai greci mekònion. • L'oppio è molto ricco di sostanze alcaloidi: alcune di esse sono definite analgesiche, costipanti ed euforizzanti, mentre altre (papaverina, noscapina, narceina) sono, invece, solo spasmolitiche. L'azione analgesica ed euforizzante, sfruttata in medicina e a scopo ricreativo dai tossicodipendenti, è dovuta soprattutto alla morfina. La farmacopea ufficiale italiana ammette l'uso terapeutico di oppio ma specifica che il suo contenuto di morfina deve essere compreso fra il 9,8% e il 10,2%.

  3. L'oppio e i suoi usi • Usi medici • Il laudano (tintura di oppio) fu preparato per la prima volta da Paracelso, ma venne diffuso da Thomas Sydenham come sedativo della tosse e per calmare diarrea e dolori colici. Attualmente è stato sostituito in medicina da prodotti analoghi sintetici più specifici: la morfina e i suoi agonisti, insieme alla pentazocina, vengono usati in terapia del dolore per la loro spiccata azione analgesica; il metadone che non è un derivato dall'oppio è usato solo nello svezzamento da eroina durante la disintossicazione; la codeina e derivati si usano come sedativi della tosse, mentre il fentanyl e suoi analoghi trovano uso in anestesia come potenti analgesici • L'oppio è uno stupefacente ottenuto incidendo le capsule immature del Papaver somniferum e raccogliendone il lattice che trasuda, che poi viene lasciato rapprendere all'aria in una resina scura che viene impastata in pani di colore bruno, che emanano un odore dolciastro e hanno un sapore amaro. Vi sono diversi modi di consumare questa sostanza. Il più diffuso nei paesi occidentali è quello di scaldare una piccola pallina o pietra su una stagnola e di inalarne il fumo. L'assunzione per via orale avviene masticando palline di oppio, oppure mescolato in alimenti dal sapore molto dolce, oppure con varie bevande, con piccole quantità di hashish, può essere mescolato a tabacco, a betel o a succo di tamarindo.

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