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Conoscere il bene e il male: i l peccato e la promessa di salvezza

Genesi 2-3. Conoscere il bene e il male: i l peccato e la promessa di salvezza. Secondo racconto di creazione non doppione Gen 1 e Gen 2-3: testi complementari Contesto: Gen 1-11/ Genesi/Pentateuco Centro: creazione dell’umanità Protagonista: l’uomo Domanda: perché c’è il male?.

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Conoscere il bene e il male: i l peccato e la promessa di salvezza

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Presentation Transcript


  1. Genesi 2-3 Conoscere il bene e il male: il peccato e la promessa di salvezza

  2. Secondo racconto di creazione • non doppione • Gen 1 e Gen 2-3: testi complementari • Contesto: Gen 1-11/ Genesi/Pentateuco • Centro: creazione dell’umanità • Protagonista: l’uomo • Domanda: perché c’è il male?

  3. Descrizione iniziale Nel giorno in cui il Signore Dio fece la terra e il cielo nessun cespuglio campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata, perché il Signore Dio non aveva fatto piovere sulla terra e non c'era uomo che lavorasse il suolo, ma una polla d'acqua sgorgava dalla terra e irrigava tutto il suolo. • Fece: creare • Terra e cielo: Dio parte dalla terra • Terra senza pioggia e coltivazione: arida e incolta • Nessuno “lavora” • Deserto: nessuna possibilità di vita

  4. Creazione dell’umanità Allorail Signore Dio plasmò l'uomo come polvere del suolo e soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente.

  5. Struttura dell’uomo • Legame tra uomo e terra: stessa radice ebraica (ˊadam /ˊadamah) • Due relazioni fondamentali • Polvere del suolo: parte più sottile e superficiale, secca • Soffiò un alito di Dio: • vocazione e partecipazione • soffio divino: autocoscienza • “fiaccola del Signore che scruta tutti i angoli segreti del cuore” (Pr 20,27) • Essere vivente: nepheshhayya • Gola, collo dove passa il respiro • Respiro • Uomo vivente, totalità

  6. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato. 9Il Signore Dio fece germogliare dal suolo ogni sorta di alberi graditi alla vista e buoni da mangiare, E l'albero della vita In mezzo al giardino e l'albero della conoscenza del bene e del male.

  7. Giardino • Luogo della possibilità della vita, in contrasto con il deserto • Dono gratuito di Dio • Orto, giardino chiuso e fertile • Eden: delizia • Paradiso: recinto, parco imperiale • Oriente: origine del sole

  8. Due alberi speciali: • Albero: • segno verticale tra terra e cielo • Simbolo di grandezza, nutrimento e protezione • Albero della vita: • tema diffuso in Oriente, • simbolo della sapienza divina e di Dio stesso come fonte • dell’esistenza e condizione della vita (Pr, Ap) • Albero della conoscenza del bene e del male: • caratteristico della Bibbia, • bene e male vuol dire “tutto” • segno della pretesa di una conoscenza globale, in quanto possesso, conoscenza assoluta

  9. Un fiume usciva da Eden per irrigare il giardino, poi di lì si divideva e formava quattro corsi. 11Il primo fiume si chiama Pison: esso scorre attorno a tutta la regione di Avìla, dove si trova l'oro e l'oro di quella regione è fino; vi si trova pure la resina odorosa e la pietra d'ònice. Il secondo fiume si chiama Ghicon: esso scorre attorno a tutta la regione d'Etiopia. Il terzo fiume si chiama Tigri: esso scorre a oriente di Assur. Il quarto fiume è l'Eufrate. • Molta acqua • Tanta vita • 4 fiumi: 4 punti cardinali

  10. Struttura di alleanza Il Signore Dio prese l'uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e lo custodisse. • Dio prese il popolo dalla casa di schiavitù e dal deserto • Lo pose nella terra promessa • Coltivare e custodire: risposta dell’uomo e del popolo, per dire la relazione • Lavorare: servire • Custodire- osservare la legge

  11. Primo comandamento, come possibilità di vita Contenuto: dice la relazione all’altro e all’ALTRO Riconoscere di essere creatura di fronte al Creatore Esercizio di libertà come scelta Non mangiare: significa non possedere per sé Conseguenza e sanzione : morte non fisica, ma rottura di relazione, rinnegando la propria creaturalità e dipendenza dal Creatore Il Signore Dio diede questo comando all'uomo: "Tu potrai mangiare di tutti gli alberi del giardino, ma dell'albero della conoscenza del bene e del male non puoi mangiare, perché, nel giorno in cui tu ne mangerai, certamente moriresti".

  12. Compimento della creazione E il Signore Dio disse: "Non è bene (tob) che l'uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli corrisponda". • L’uomo ha bisogno di un aiuto • “aiuto capace di stare di fronte a lui”, conforme, davanti, faccia a faccia • Vocazione alla relazione

  13. Allora il Signore Dio plasmò dal Suolo ogni sorta di animali selvatici e tutti gli uccelli del cielo e li condusse all'uomo, per vedere come li avrebbe chiamati: In qualunque modo l'uomo avesse chiamato ognuno degli esseri viventi, quello doveva essere il suo nome. Così l'uomo impose nomi a tutto il bestiame, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli animali selvatici, ma per l'uomo non trovò un aiuto che gli corrispondesse. • Dio crea gli animali • Differenza con l’uomo: senza alito di vita • Creati per l’uomo • L’uomo impone il nome: scienza

  14. Allora il Signore Dio fece scendere un torpore sull'uomo, che si addormentò; gli tolse una delle costole e richiuse la carne al suo posto. Il Signore Dio formò con la costola, che aveva tolta all'uomo, Una donna e la condusse all'uomo. • Relazione • Nel sonno (come Abramo in Gen 15): solo Dio può creare • Dio conduce la donna all’uomo • Dalla costola (sela’): • Elemento nascosto ma centrale • Connaturalità e reciproca appartenenza: parte vitale • Stessa radice • Anche vita, fianco • Diversità /altra • Unicità dell’essere Simile e diverso

  15. Primo canto d’amore

  16. Allora l'uomo disse:"Questa voltaè osso dalle mie ossa,carne dalla mia carne.La si chiamerà donna,perché dall'uomo è stata tolta".Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie, e i due saranno un'unica carne.Ora tutti e due erano nudi, l'uomo e sua moglie, e non provavano vergogna. • Osso dalle mie ossa: parentela • Si chiamerà: non da’ il nome • 'ish (uomo); 'ishsha (donna) • Unirsi: attaccarsi, incollarsi • Sono nudi, indifesi, ma senza paura

  17. Struttura originaria dell’uomo: armonia e comunione

  18. Gen 3 Il serpente era il più astuto di tutti gli animali selvatici che Dio aveva fatto e disse alla donna: “ È vero che Dio ha detto: "Non dovete mangiare di alcun albero del giardino"?". Rispose la donna al serpente: "Dei frutti degli alberi del giardino noi possiamo mangiare, ma del frutto dell'albero che sta in mezzo al giardino Dio ha detto: “ Non dovete mangiarne e non lo dovete toccare, altrimenti morirete"". Ma il serpente disse alla donna: "Non morirete affatto! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il bene e il male". • Si oppone al progetto di Dio • Accento su “nessuno” • Figura ambigua, ingannevole: • Oggetto di culto in Canaan • Simbolo di fecondità e vita perché cambia pelle • Simbolo di morte, perché il suo morso è velenoso • Striscia sulla terra: rapporto con la terra • Capace di ingoiare un cibo più grande di lui • Astuto ('arûm) : gioco di parole con nudi (‘arûmim) • La sua parola: in opposizione alla Parola di Dio • Esaspera il divieto di Dio, aggiungendo “tutti gli alberi”: il suo scopo è far dimenticare il dono di Dio geloso

  19. Dinamica della tentazione Allora la donna vide che l'albero era buono da mangiare, gradevole agli occhi e desiderabile per acquistare saggezza; prese del suo frutto e ne mangiò, poi ne diede anche al marito, che era con lei, e anch'egli ne mangiò. Allora si aprirono gli occhi di tutti e due e conobbero di essere nudi; intrecciarono foglie di fico e se ne fecero cinture. • Donna: ascolta, non si fida di Dio • Parla con la donna: forse perché tentatrice nei culti cananei • Anzi aggiunge di “non toccare” • Si parte dalla verità e si mescola con la menzogna • 7 volte si trova il verbo mangiare: afferrare, accaparrarsi • “vede, che era buono (sensi), prende, mangia” • Poi da’ al marito • Autonomia • Peccato originale: radice e sorgente di ogni altro peccato

  20. Nudità • Fragilità e vulnerabilità, debolezza da nascondere • Non sono in grado di accettare • foglie

  21. CONSEGUENZA:Rottura delle relazioni

  22. Poi udirono il rumore dei passi del Signore Dio che passeggiava nel giardino alla brezza del giorno, e l'uomo, con sua moglie, si nascose dalla presenza del Signore Dio, in mezzo agli alberi del giardino. Ma il Signore Dio chiamò l'uomo e gli disse: "Dove sei?". Rispose: "Ho udito la tua voce nel giardino: ho avuto paura, perché sono nudo, e mi sono nascosto". Riprese: "Chi ti ha fatto sapere che sei nudo? Hai forse mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato di non mangiare?". Rispose l'uomo: "La donna che tu mi hai posto accanto mi ha dato dell'albero e io ne ho mangiato". Il Signore Dio disse alla donna: "Che hai fatto?". Rispose la donna: "Il serpente mi ha ingannata e io ho mangiato". • Dio passeggia • L’uomo si nasconde • Tutto ricomincia con la voce di Dio che cerca l’uomo • L’uomo si nasconde, ha paura • Dio chiede: Dove sei? • Invito a riconoscere la propria responsabilità • Invece: scarica barili • Sembra un vero processo • Adamo si giustifica e accusa, rifiuta ogni responsabilità • Il peccato separa

  23. Allora il Signore Dio disse al serpente:"Poiché hai fatto questo,maledetto tu fra tutto il bestiamee fra tutti gli animali selvatici!Sul tuo ventre cammineraie polvere mangeraiper tutti i giorni della tua vita. Io porrò inimicizia fra te e la donna,fra la tua stirpe e la sua stirpe:questa ti schiaccerà la testae tu le insidierai il calcagno". • Sentenza • Capovolgimento della situazione iniziale • La condanna segue ordine inverso • Maledizione del serpente: distanza dal male di Dio • Il peccato è strisciare nel fango come il serpente, umiliarsi • Protovangelo

  24. Protovangelo

  25. Donna: nel suo generare vive la tentazione di “essere come Dio”, da qui i dolori del partoNel suo essere donna: dominata Alla donna disse:"Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue gravidanze,con dolore partorirai figli. Verso tuo marito sarà il tuo istinto,ed egli ti dominerà".

  26. All'uomo disse: "Poiché hai ascoltato la voce di tua moglie e hai mangiato dell'albero di cui ti avevo comandato: "Non devi mangiarne",maledetto il suolo per causa tua! Con dolore ne trarrai il ciboper tutti i giorni della tua vita.Spine e cardi produrrà per tee mangerai l'erba dei campi. Con il sudore del tuo volto mangerai il pane,finché non ritornerai alla terra,perché da essa sei stato tratto:polvere tu sei e in polvere ritornerai!". L’uomo: • nel lavorare la terra potrebbe sentirsi onnipotente, • da qui la fatica e il sudore • Da qui il riconoscersi come creature

  27. Possibilità di salvezza • Due segni di speranza: non è negata la benedizione della fecondità • Dio copre la nudità umana con due tuniche di pelli: sarto! • Gesto paterno e amoroso • Cacciata dall’Eden: esilio, luogo del non ascolto di Dio, ma dove sarà possibile ricominciare

  28. L'uomo chiamò sua moglie Eva, perché ella fu la madre di tutti i viventi. Il Signore Dio fece all'uomo e a sua moglie tuniche di pelli e li vestì. Poi il Signore Dio disse: "Ecco, l'uomo è diventato come uno di noi quanto alla conoscenza del bene e del male. Che ora egli non stenda la mano e non prenda anche dell'albero della vita, ne mangi e viva per sempre!". Il Signore Dio lo scacciò dal giardino Di Eden, perché lavorasse il suolo da Cui era stato tratto. Scacciò l'uomo e pose a oriente del giardino di Eden i cherubini e la fiamma della spada guizzante, per custodire la via all'albero della vita. Esilio

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