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L’unità d’Italia

L’unità d’Italia. La Destra storica (1861). I problemi dell’Italia unita. I problemi dell’Italia unita : agricoltura. al fine di. Necessità di innovazioni nel settore . Perfezionamento dei metodi di coltivazione. Aumento della produzione.

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L’unità d’Italia

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Presentation Transcript


  1. L’unità d’Italia La Destra storica (1861)

  2. I problemi dell’Italia unita

  3. I problemi dell’Italia unita : agricoltura

  4. al fine di Necessità di innovazioni nel settore Perfezionamento dei metodi di coltivazione Aumento della produzione far cessare la necessità di acquistare enormi quantitativi di viveri sui mercati stranieri (incongruenza numero occupati) elevare materialmente e moralmente la massa di contadini miseri, ignoranti poco o nulla sensibili ai problemi politici (problema sociale) I problemi dell’Italia unita : agricoltura

  5. Limitata disponibilità di capitale finanziario Scarsezza di mezzi e di vie di comunicazione Assenza quasi totale di ferro e carbone nel sottosuolo Mancanza di manodopera specializzata Difficoltà di importazione dall’estero di macchine costose I problemi dell’Italia unita : industria Mancanza di unità territoriale e di tranquillità politica

  6. I problemi dell’Italia unita : sanità Abitazioni malsane ed insufficienti alle più elementari nacessità

  7. Eredità scomoda situazione finanziaria degli stati annessi aggravata da spese sostenute per le guerre e per l’unificazione Stasi demografica + stagnazione vita urbana = Mancanza di elementi propulsori di mercato per i prodotti agricoli e per consistente attività industriale I problemi dell’Italia unita: situazione finanziaria

  8. Imperativo • organizzare scuole • portare l’insegnamento elementare tra una popolazione costituita da analfabeti per l’80% Punte del 90% nel sud (i Borboni avevano lasciato deliberatamente le masse contadine e rurali nell’ignoranza e nella superstizione) I problemi dell’Italia unita: analfabetismo

  9. I problemi dell’Italia unita: comunicazioni

  10. costituzionalismo estensione dello statuto albertino a tutte le regioni annesse Linee politiche della Destra Storica

  11. nomina nomina nomina nomina RE Ministri(n. 10) Giudici(n. 10) Senato del Regno Camera dei deputati Lo Statuto Albertino popolo italiano (suffragio ristretto su base censitaria)

  12. re nomina senato popolo nomina camera dei deputati re + senato + camera deputati potere legislativo re + ministri potere esecutivo re + giudici potere giudiziario Lo Statuto Albertino

  13. 1861 primo Parlamento italiano si costituì in base alla legge elettorale vigente in Piemonte (unica monarchia costituzionale) Diritto al voto • Sesso maschile • 25 anni d’età • Saper leggere e scrivere • Pagare 40 lire di tasse all’anno La legge elettorale

  14. Il Parlamento italiano? C’è tutto, tranne il popolo! Classe politica del nuovo Regno costituita da:aristocrazia alta borghesia terriera ed industrialedifende i propri interessiè ostile al cambiamentolegislazione gravosa per i ceti meno abbienti(la classe dirigente intende mantenerli in uno stato di sudditanza politica e culturale)

  15. Il parlamento: gli schieramenti

  16. Costruzione dello stato unitario opera di alcune frange della borghesia liberale Strati popolari, masse contadine in particolare, avevano assistito sostanzialmente estranee alla lotta per l’unità Il nuovo stato non era espressione di tutto un popolo, ma solo di una parte di esso Era necessario: dare agli italiani uno spirito civico e una coscienza nazionale prendere coscienza del profondo distacco tra nord e sud L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani

  17. Soluzione A Decentramento politico ed amministrativo Sostenuta dallo schieramento federalista delle forze democratiche L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani

  18. Soluzione B Accentramento politico ed amministrativo Sostenuta dai conservatori, espressione dell’anima borghese del risorgimento italiano L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani

  19. prevale la soluzione B accentramento Timori: il regionalismo avrebbe messo in pericolo unità nazionale appena raggiunta il regionalismo avrebbe aperto spazi alle forze sovversive radicali e reazionarie Linee politiche della Destra Storica

  20. Modello Francia napoleonica (già del regno sabaudo) Italia divisa in 59 province amministrate da prefetti di nomina regia Comuni retti da sindaci di nomina regia + consiglio comunale a base elettiva ristretta L’Italia è fatta, ora bisogna fare gli italiani

  21. Funzionario dipendente dal Ministero degli Interni Rappresenta l’esecutivo a livello periferico Controllo e supervisione del lavoro degli enti locali poteri compiti Tutela ordine pubblico e comando delle forze di pubblica sicurezza Il prefetto Direzione degli uffici sanitar provinciali

  22. Problemi a. unire e fondere le forze militari provenienti dagli stati annessi secondo criteri e metodi dell’esercito piemontese b. introdurre i volontari garibaldini (sospetti rivoluzionari) c. servizio militare obbligatorio (coscrizione) L’esercito

  23. istruzione elementare obbligatoria e gratuita per due anni Difficoltà di applicazione (locali, maestri …) 68% popolazione analfabeta dopo 10 anni dall’entrata in vigore La legge Casati

  24. servizio militare obbligatorio non dovere verso la patriama atto di prepotenza dei “piemontesi”malcontento popolazione centro-meridionale(danno economico per famiglie povere)

  25. Liberismo economico Unificazione doganale Libera circolazione delle merci tra regione e regione Uniformità di pesi, misure, monete Apertura delle frontiere ai prodotti stranieri Difficoltà a resistere alla concorrenza straniera (produzione in serie di prodotti di buona qualità a prezzi inferiori) Rovina di molte imprese commerciali, artigianali, industriali, specie al Sud Difficoltà nei settori meccanico e siderurgico Sviluppo industria tessile Linee politiche della Destra Storica

  26. Obiettivo: pareggio del bilancio

  27. “Economia fino all’osso” Programma di massimo contenimento della spesa finanziaria e applicazione di nuove imposte Obiettivo: pareggio del bilancio

  28. Imposte dirette sulla ricchezza mobile • Imposte indirette sui consumi Tassa su sale e tabacco Monopoli di stato Tassa sul macinato Aumento prezzo pane e pasta Colpisce le fasce meno abbienti della popolazione • Imposte indirette sugli affari (successione, compra-vendita …) Obiettivo: pareggio del bilancio

  29. Colmare forte deficit statale Uso denaro derivante dal drenaggio fiscale Potenziare esercito e marina Creare infrastrutture atte allo sviluppo Investimenti fissi

  30. Vantaggi • Esportazione dei prodotti dell’agricoltura mediterranea • Afflusso di capitali e merci straniere a prezzi ottimi Vitalità del mercato (circolazione di denaro liquido) Svantaggi Industria nascente condizionata dall’afflusso di prodotti stranieri La Destra storica difende così gli interessi • dei commercianti agiati • dei grandi proprietari terrieri • degli imprenditori agricoli Non sono rappresentati, invece, gli interessi e i bisogni degli imprenditori Politica dei trattati

  31. Problemi economici (1866)

  32. Aumento della cartamoneta in circolazione senza tener delle riserve metalliche presenti negli istituti di emissione Il biglietto di banca diminuisce di valore (non può più essere convertito in una quantità di metallo prezioso corrispondente all’importo su di esso indicato) Cos’è il corso forzoso

  33. Laicismo libera chiesa in libero stato Linea tenuta nei confronti di • Chiesa detentrice unicamente del potere spirituale • cittadini (non-cattolici) uguali diritti politici e civili Linee politiche della Destra Storica

  34. Soppressione ordini religiosi contemplativi (già legge piemontese dal 1855) Incameramento loro beni da parte dello stato Riconoscimento validità dallo stato del solo matrimonio civile Magistratura giudica le cause di separazione e nullità Le leggi anticlericali

  35. Tasse Svantaggi del liberismo Applicazione meccanica del modello legislativo ed amministrativo del Regno di Sardegna (piemontizzazione o piemontismo) Problema distacco del paese legale (complesso di leggi e norme) dal paese reale (i singoli individui) Paese legale e paese reale

  36. Gli anni del brigantaggio

  37. Chi erano i briganti? Braccianti, cioè contadini salariati esasperati dalla miseria Ex garibaldini sbandati Ex soldati borbonici Donne, audaci e spietate come gli uomini Commercianti,possidenti, professionisti Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  38. Per cosa combattevano? • Ottenere la riforma agraria • Impedire la realizzazione dell’unità d’Italia per far tornare i Borboni • Sfuggire alla leva di massa Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  39. Quali i motivi alla base del brigantaggio? • L’odio dei contadini per i nuovi proprietari sfruttatori di manodopera come e più dei precedenti venuti dal basso e più inaccettabili dell’aristocrazia, “voluta dal destino e da Dio” Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  40. L’incomprensione dei benestanti e dei funzionari per le leggi del nuovo stato non “italiane” ma “piemontesi” (quasi ad indicare che il Piemonte considerava la restante parte d’Italia terra di conquista) Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  41. L’equivoco che lo stato italiano, laico e liberale, fosse uno stato ateo una comunità senza-dio avente come scopo la distruzione delle chiese l’eliminazione dei preti offendendo così la profonda religiosità delle masse contadine Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  42. Chi appoggia i briganti? • Borboni e nobili ad essi fedeli scopo: tornare al potere • Stato pontificio scopo: impedire l’unificazione Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  43. Cause sociali del brigantaggio No riforma agraria situazione immutata comandano sempre i signori attraverso intermediari (gabellotti) e guardie armate (campieri) I redditi di coloni, giornalieri, braccianti garantiscono a stento la sopravvivenza Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  44. Classe dirigente accredita la tesi brigantaggio = manifestazione di criminalità comune ricorso alla repressione Legge Pica Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  45. “I briganti”, tenuti per secoli nella miseria e nell’ignoranza, • non hanno maturato una coscienza politica dei loro diritti e • non riescono ad immaginare alcuna prospettiva di cambiamento attraverso mezzi legali Non sono criminali comuni Ma un esercito di ribelli Nasce la questione meridionale Gli anni del brigantaggio 1861 - 1865

  46. 1862 - 1870

  47. 1861 Parlamento proclama Roma capitale Allarme negli ambienti pontifici, appoggiati da Napoleone III Spedizioni di Garibaldi Convenzione di Settembre 1865 Firenze capitale Breccia di Porta Pia 1870 Il problema di Roma

  48. La legge delle Guarentigie

  49. Pio IX si ritiene prigioniero in Vaticano (in precedenza scomunica ai Savoia e a uomini di governo) Non expedit (non conviene, non è bene) Divieto ai cattolici di prendere parte alle elezioni politiche Per Pio IX si tratta di combattere una “guerra santa” contro lo stato laico e liberale La risposta pontificia

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