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BLACKOUT MAGAZINE

BLACKOUT MAGAZINE. ANNO 3 – N° 15 (59) – EDIZ. DOPPIA – 4 Marzo 2008 – blackoutbergamo.altervista.org. Partita dominata, non c’è storia: sinistro e rigore di Spini, poker di Perla, sigillo di Pennacchia Spi-Pe-Pe: l’urlo del Blackout vale il ritorno alla vittoria

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Presentation Transcript


  1. BLACKOUT MAGAZINE ANNO 3 – N° 15 (59) – EDIZ. DOPPIA – 4 Marzo 2008 – blackoutbergamo.altervista.org Partita dominata, non c’è storia: sinistro e rigore di Spini, poker di Perla, sigillo di Pennacchia Spi-Pe-Pe: l’urlo del Blackout vale il ritorno alla vittoria Attacco super e gli allblacks si sfilano la maglia nera: 7-4 nello spareggio con Pantera Rosa meraviglia: lo Spi-Pe-Pe è già un urlo che può spaventare le difese dell’intero girone. Splendido Blackout, dunque, e Pantera Rosa che si inchina, dopo che all’andata aveva ottenuto l’unico successo stagionale: la classifica cambia di colpo, rilanciando in pieno i neri, che abbracciano quota 7 punti, penultimo posto con tre lunghezze di margine sul nuovo fanalino solitario e una sola di distacco dall’Atletico Polenta, contro il quale sono stati portati a casa quattro punti. Quattro come i punti centrati nelle ultime tre partite, come a testimoniare che il vento sta cambiando. Il recupero della quarta di ritorno è un derby e si gioca ad Azzano, dove entrambe le squadre giocano abitualmente, ma non sul sintetico, bensì sul campo in palestra: qualcuno pensa che potrebbe essere la rovina per il Blackout, invece sarà la mossa vincente. O almeno una delle tante, perché già dai primi minuti si capisce che gli ampi spazi favoriscono i padroni di casa, nettamente più dotati tecnicamente, contro un’avversaria spaesata: pronti, via e una combinazione Pennacchia-Perla mette le cose in chiaro, poi Perla e Spini si mangiano un gol a testa, ma avranno modo di rifarsi. Intanto, è Pennacchia a timbrare il cartellino: partita sul 2-0 e già virtualmente decisa. Anche perché il momentaneo blitz ospite per il 2-1 è ben presto dimenticato, quando capitan Spini prende per mano i compagni e li lancia verso il break decisivo. Ricordandosi che in ogni punto portato a casa dal Blackout nella sua storia c’è sempre stato il suo zampino (controllare per credere), il bomberissimo decide che è il momento di chiudere i conti a modo suo: rientra in campo dopo la sostituzione e piazza una doppietta lampo. Prima, riceve palla da un ispiratissimo Falciano, ma viene steso dal portiere in uscita: rigore sacrosanto, che il capitano naturalmente non sbaglia, dimostrandosi specialistadel dischetto e unico giocatore ad avere mai segnato su rigore nella storia dei lupi. Il secondo gol è uno dei suoi, vale a dire una zampata da due passi di sinistro, dopo una sgroppata da urlo di Pennacchia sulla fascia mancina: palla in fondo al sacco e gara chiusa un’altra volta, nonostante una disattenzione su calcio piazzato costi il 4-2 all’intervallo. Dov’eravamo rimasti? Ah, già, mancava ancora il meglio del repertorio di Perla, che apre la ripresa lanciandosi ed andando a finalizzare da solo e, poi, contribuisce a rendere vano ogni tentativo avversario di rifarsi sotto, piazzando altri due gol in contropiede, quando le praterie nell’area ospite sono illimitate. oker di gol per il fantasista, che torna ad una prestazione convincente e utile alla squadra. Il resto lo fanno la potenza fisica di “Moris” Letorio, il tocco fino ma sfortunato di super Mostosi (ancora due legni per lui, dopo averne colpiti altrettanti nell’occasione precedente), la velocità di turbo Consonni e le giocate sopraffine di un Falciano in versione maradoniana. Senza dimenticare, anzi celebrando a dovere, uno Zito straordinario: il portiere è ormai diventato un vero cuore Blackout, è uno del gruppo, ma soprattutto si dimostra un estremo difensore affidabile e a volte superlativo: nel momento di maggiore crisi, a inizio ripresa, è lui a chiudere la porta con le sue parate. Il 7-4 finale è addirittura troppo poco, ma basta per rilanciare le ambizioni di un Blackout bello come non mai. L’incubo maglia nera è finito: questa squadra, il suo spogliatoio unito, i suoi giocatori simbolo, meritano qualcosa di grande. BOMBER – Matteo Spini bacia la maglia: il capitano ha appena segnato la doppietta decisiva che lancia il suo Blackout verso il secondo successo stagionale e vale i tre punti nello spareggio di fondo classifica BLACKOUT BERGAMO – PANTERA ROSA 7-4 RETI: 1’ pt Perla, 6’ pt Pennacchia, 14’ pt P, 16’ pt su rig. e 17’ pt Spini, 20’ pt P, 1’ st Perla, 12’ st P, 14’ st Perla, 17’ st P, 18’ st Perla. BLACKOUT BERGAMO: 1 Zito, 2 Letorio, 4 Mostosi, 10 Perla, 3 Pennacchia, 14 Falciano, 9 Spini, 11 Consonni. PANTERA ROSA: De Risco, Murru, Schintu, Airoldi, Concato, Boschi, Biganzoli, Angioletti, Ammirato. AZZANO – La partita della vita. Doveva esserlo nelle previsioni e lo è stato nella realtà: dalla teoria alla pratica, stavolta il Blackout non stecca l’ennesima prova d’appello, anzi, estrae dal cilindro una prestazione mostre, con la quale annienta la diretta rivale Pantera Rosa. Era lo scontro per evitare la maglia nera, ma non sembrava niente del genere: una squadra ordinata, veloce, precisa come non si era mai vista, contro un’accozzaglia sconclusionata e arruffona. Un abisso tra le due formazioni in campo e, stavolta, tutto a favore di Spini e compagni, che mostrano di essere sul fondo della classifica quasi per caso, o comunque per motivi tattici, non certo tecnici. Disporre di giocatori come Pennacchia, Perla o il Falciano degli ultimi tempi (senza dimenticare che, in rosa, figurerebbe anche il lungodegente Fantoni) allontana gli allblacks dalla mediocrità delle ultime della classe e consegna loro, nelle giornate di grazia, l’aureo status dei più forti. Se solo eliminasse dal suo background qualche evitabile ma puntuale bambola, questa squadra correrebbe per tutt’altro risultato, ma intanto si può godere il secondo successo stagionale, il più netto e anche il più bello. Sugli scudi un attacco di fuoco, finalmente prolifico come mai in passato (in tre anni di storia, soltanto due volte i lupi avevano segnato più di sette gol, ma in entrambi i casi contro uno sparring partner poco affidabile come il Curnasco), capace di abbinare la qualità del tocco alla concretezza dei rapinatori d’area. Un successo che si rispecchia, non a caso, nella prestazione di tre giocatori simbolo, senza nulla togliere agli altri strepitosi interpreti: Pennacchia che rifinisce, Spini che finalizza e Perla che fa entrambe le cose. Gli allblacks hanno trovato il loro trio

  2. Pagina 2 – Blackout Magazine – N° 15 ZITO 7,5 Che portiere. Il problema che tormentava gli allblacks nel girone di andata è un vecchio triste ricordo dopo che, quasi per caso, è arrivato questo ragazzo poco appariscente ma assai efficace. Con i suoi miracoli mette la sua firma in questa vittoria, con la sua sicurezza ha dato tranquillità alla squadra, con la sua personalità ha conquistato tutti. Alo Zito uno di noi. MOSTOSI 7 Partita a tutto campo. Eccellente in difesa, puntuale in attacco, dove se non riesce a segnare è solo colpa della dea bendata. Quattro pali nelle ultime due partite fanno di lui un campione della sfortuna, una grande prestazione lo incorona leader della retroguardia. PENNACCHIA 8 Uno dei segreti della rinascita Blackout. Arrivato in punta di piedi, si è ormai trasformato in un leader silenzioso, che trascina la squadra, trasformando in maniera impressionante ogni azione da difensiva a offensiva. In un modo o nell’altro mette lo zampino in ogni situazione degna di nota, segna ancora un gol e serve un assist al bacio a Spini. Ci si attende una conferma decennale. LETORIO 7 Imperioso. Potente, energico, autorevole, si danna l’anima e chiude ogni varco, non disdegnando le galoppate in fascia. Sta ritrovando la forma migliore e, con il suo calcio efficace e fisico, è quasi insuperabile: rieccolo in versione Moris Carrozzieri. SPINI 8 Non sarà mai considerato un fuoriclasse perché la tecnica è approssimativa. Ma se un grande giocatore si vede nei momenti chiave, allora il capitano ha un posto riservato nell’Olimpo, perché è l’unico a tirare sempre fuori la giocata vincente negli attimi chiave. In tre anni di Blackout, ogni impresa porta la sua firma, ogni singolo punto è stato impregnato dal suo gollettino puntuale: questa doppietta arriva quando serviva il break decisivo e chiude di fatto i giochi: si conferma principe del dischetto guadagnandosi il rigore e trasformandolo come all’andata e, poco dopo, appoggia di sinistro a porta vuota (e siamo a quota 8). Intanto, il Blackout vince. E lui, anche questa volta, è un protagonista. PERLA 8,5 Cosa chiedere di più a un giocatore che fa quattro gol, lancia la squadra nei momenti di difficoltà e riesce ad ispirare e concludere? Poco, forse niente, perché questa è la sua prestazione perfetta: anche per la limitatezza tecnica degli avversari fa quello che vuole, raggiungendo confini da cartoon quando nell’occasione del secondo sigillo personale si lancia da solo e va a concludere. Quando si dimostrerà così utile alla squadra anche nelle partite dure, quando ci sarà da giocare per i compagni più che per sé stesso, sarà completata la metamorfosi in grandissimo. CONSONNI 6,5 Bravo. Il Golden Boy del Blackout offre la classica prestazione di corsa e ci prova in diverse occasioni, meritando maggior fortuna in fase realizzativa. La sua velocità si rivela decisiva sugli spazi ampi e sa fare male quando vuole. FALCIANO 7 Parte che sembra Ronaldinho, chiude che si è innalzato a Maradona, vuoi per la mole, vuoi per certe giocate sopraffine. Quando ha spazio è irrefrenabile, dà il là ad ogni azione e manca giusto l’appuntamento con il gol. Segna molto meno, ma si sente dieci volte tanto rispetto all’anno scorso. DISCHETTO TI AMO Blackout e rigori: una storia tormentata fino a poco tempo fa, che solo ultimamente sta diventando un matrimonio funzionante. La cronistoria del dischetto allblack parla di zero assoluto nella prima stagione e di un solo penalty a favore nella seconda, calciato da Spini e parato e finito in seguito contro i due pali. La storia continua ad essere negativa se si fa riferimento al torneo estivo nel quale Mostosi calcia la massima punizione sul montante e la statistica va aggiornata alla terza stagione, quella in corso, che vede il Blackout usufruire di ben tre tiri dal dischetto. La percentuale è buona e parla di due realizzazioni su tre, anche perché finalmente è stato trovato uno specialista infallibile. E’ capitan Spini che, tra le sue qualità, ha da sempre annoverato l’abilità nel battere i penalty, come dimostrato dalle tre trasformazioni in altrettante amichevoli durante l’anno. Ma, al momento che conta, Spini si è dimostrato infallibile anche in campionato: tabù interrotto all’andata proprio contro Pantera Rosa, dopo che Voltino aveva sbagliato il primo tiro e l’arbitro aveva fatto ripetere. Al ritorno, ancora lui: si procura il fallo e trasforma con freddezza, appoggiando il destro nell’angolo alla sinistra del portiere, immobile. Un gol per uno infilato ai due estremi difensori avversari e percentuale di realizzazione alle stelle. Unica nota negativa nel computo dei rigori, quello ottenuto in casa del Bellini Pane e sbagliato da Perla, con la parata del portiere avversario. Come dire: ora il Blackout ha trovato il suo rigorista. E il matrimonio, ora, s’ha da fare. NUMERI E STATISTICHE 15° giornata Risultato: Blackout Bergamo – Pantera Rosa 7-4. Prossimo Turno: martedì 4 marzo, h 21, Osio Sopra: Dominoni Group – Blackout Bergamo. Classifica: S. Paolo 40, Bellini 37, P.R. Zeta 35, Real Os 34, Marakaibo, Dominoni 24, Sità Olta 18, Esse di Erre 16, Osio Sp. 12, A. Polenta 9, Blackout Bergamo 7, Pantera Rosa 4. Gol: Perla 14, Spini (2 rig.) 8, Pennacchia, Consonni 6, Fantoni 5, Mostosi 4, Letorio, Falciano 2. Presenze: Spini, Perla 15, Letorio 13, Mostosi, Consonni 12, Falciano 10. Cannella, Pennacchia, Zito 5, Sbarra 3, Fantoni, Voltino, Camolese 2. Voti: Spini 6,8, Falciano 6,75, Perla 6,73, Letorio 6,65, Mostosi 6,54, Consonni 6,4.

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