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Prospettive di recupero dei reflui: possibilità di integrazione tra olio di oliva e latte

Prospettive di recupero dei reflui: possibilità di integrazione tra olio di oliva e latte. Prof. Mariano Pauselli. Dipartimento Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali e Zoot ecniche – Università degli Studi di Perugia.

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Prospettive di recupero dei reflui: possibilità di integrazione tra olio di oliva e latte

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Presentation Transcript


  1. Prospettive di recupero dei reflui: possibilità di integrazione tra olio di oliva e latte Prof. Mariano Pauselli Dipartimento Biologia Vegetale e Biotecnologie Agroambientali e Zootecniche – Università degli Studi di Perugia

  2. 15 – 25% di sostanze grasse da prodotti lattiero caseari (Chillard, 2001) CONSUMO ANNUO DI LATTE E DERIVATI Latte 57,8 lt Formaggio 21 kg Burro 3 kg Yogurt 5 kg

  3. Composizione acidica della frazione lipidica del latte e derivati Ricerca di marcatori (sostanze aromatiche) ai fini della tracciabilità (soprattutto per quanto riguarda i prodotti tipici) Ricerca di parametri legati alla salubrità dei prodotti lattiero caseari (micotossine) Nuove frontiera della ricerca nel settore zootecnico da latte

  4. CLA W 3 Modificazione della composizione acidica del grasso nel latte Incremento acidi grassi polinsaturi nel latte Si formano durante la bioidrogenazione nel rumine e la  9 desaturazione nei tessuti.

  5. Vacca Bufala Pecora Capra C4 3.29 2.83 3.73 3.34 C6 2.08 2.14 2.68 3.21 C8 1.32 1.29 2.63 3.34 C10 3.2 2.47 7.58 12.58 C12 4.05 3.09 4.88 6.45 C14 12.13 10.35 12.75 12.42 C14:1 1.88 1.62 0.26 0.39 C15 1.22 1.37 1.56 0.83 C16 30.74 32.67 26.37 26.02 C16:1 2.11 3.58 0.96 0.56 C17 0.57 0.77 0.85 0.76 C18 9.7 9.51 9.09 10.12 TOTC18:1trans 1.9 - 3.72 2.68 TOT C18:1 cis 19.7 25.16 17.50 15.46 TOT CLA 0.56 - 1.75 0.57 C18:3 n-3 0.6 1.18 1.10 0.35 C20 0.21 - 0.29 0.11 C20:1 0.05 - 0.05 0.05 Composizione acidica del grasso nel latte nelle diverse specie allevate

  6. amidi Frazione lipidica componenti alimentari emicellulose cellulosa microrganismi ruminali microrganismi ruminali ORIGINE ACIDI GRASSI NELLA FRAZIONE LIPIDICA DEL LATTE Lipomobilizzazione acetato 60% 40% 3-idrossibutirrato Ghiandola mammaria

  7. Glucose Glut 1 Glycerol 60% 3-glycerol-P CM or VLDL Glycerol LPL (C12-C22) MFG AcylCoA TG Albumin FA FA 40% FAS C4-C16 Acetate ACC 3-Hidroxy-butyrate DES (C14-C18) Blood capillary Mammary Epithelial cell (da Chillard e coll., 2000)

  8. isomerasi riduttasi riduttasi Rumine Acido linolenico (C18:3 cis9, cis12, cis15) Acido linoleico (C18:2 cis9, cis12) (C18:3 cis9, trans11, cis15) CLA (C18:2 cis9, trans11) Acido vaccenico (C18:1 trans11) Modificato da Harfoot and Hazlewood, 1997. Acido stearico (C18:0)

  9.  9 desaturasi Tessuti Prodotti intermedi delle bioidrogenazioni ruminali Acido vaccenico (C18:1 trans11) C18:1 trans7 CLA (C18:2 cis9, trans11) CLA (C18:2 trans7, cis9)

  10. anticarcinogenica; antiaterogenica; Funzioni del CLA antiadipogenica; immunomodulante; promotore della crescita; antidiabetica.

  11. Relazione fra consumo di formaggi ed incidenza della mortalità per tumori al seno (da Zlatanos e coll., 2002 mod.) Paesi mediterranei Paesi scandinavi

  12. Contenuto in CLA in alcuni prodotti lattiero-caseari italiani (mmol/mg grasso) * campioni raccolti in estate (da Banni e coll., 1996)

  13. Fonti lipidiche quali: Seme di lino, seme integrale di soia, olio di pesce Fonti di acidi grassi polinsaturi ruminoprotette Arricchimento delle diete con precursori dell’acido vaccenico CLA Tecniche di allevamento estensive PASCOLO

  14. Composizione acidica delle fonti lipidiche (Secchiari e coll., 2003)

  15. Classi di acidi grassi in bovine alimentate con diverse fonti lipidiche (g/100 g grasso) (Secchiari e coll., 2003)

  16. Sansa di olive Impiego quale fonte alimentare a basso costo nell’alimentazione di ovini da carne Sansa essiccata come componente di mangimi sperimentali Sansa insilata LIMITI Scarsa digeribilità dovuta all’elevato livello di lignina nella frazione fibrosa dovuta alla presenza dei residui del nocciolino Elevata presenza di tannini contenuti nel nocciolino Conservabilità del prodotto fresco = elevata umidità

  17. Effetto della conservazione su alcuni parametri qualitativi delle sanse vergini essiccate e dell’olio

  18. Impiego, previa denocciolatura, nell’alimentazione dei ruminanti quale fonte energetica a basso costo e quale fonte di antiossidanti ? antiossidanti Scarsa digeribilità

  19. Nuove ipotesi Incremento del livello di monoinsaturi nella frazione lipidica del latte (C18:1 n9) CLA ? Azione antiossidante della frazione polifenolica Maggiore resistenza a patologie dell’apparato mammario <livello di cellule somatiche nel latte ? • Migliore attitudine casearia del latte • Migliore shelf-life Diversa capacità antiox del latte e dei formaggi (shelf life) ?

  20. Effetto della somministrazione di sansa sulle performance produttive e sulla qualità del latte di pecore (Chiofalo e coll., 2003)

  21. Effetto della somministrazione di sansa sulla composizione acidica della frazione lipidica di latte ovino (Chiofalo e coll., 2003)

  22. Effetto della somministrazione di sansa essiccata (50 g/capo/d) e denocciolota sulla composizione acidica della frazione lipidica del latte ovino (Pauselli e coll., 2006 dati non pubblicati)

  23. CONCLUSIONI L’impiego della sansa denocciolata ed essiccata nell’alimentazione dei ruminanti può essere convenientemente considerata fermi restando i limiti di somministrazione legati all’elevata presenza di lignina e che ne deprimono la digeribilità, in considerazione dell’elevato livello e delle caratteristiche qualitative della frazione lipidica, ma anche DA VERIFICARE SPERIMENTALMENTE, della presenza di una elevata quantità di antiossidanti naturali quali i polifenoli

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