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IL DADAISMO

IL DADAISMO. MOVIMENTO ARTISTICO CHE NASCE IN SVIZZERA NEL 1916. QUI AVEVANO TROVATO RIFUGIO MOLTI INTELLETTUALI E ARTISTI PER SFUGGIRE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE, POICH É LA SVIZZERA ERA PAESE NEUTRALE. LA DATA UFFICIALE DI NASCITA DEL DADAISMO È 5 FEBBRAIO 1916

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IL DADAISMO

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Presentation Transcript


  1. IL DADAISMO MOVIMENTO ARTISTICO CHE NASCE IN SVIZZERA NEL 1916 QUI AVEVANO TROVATO RIFUGIO MOLTI INTELLETTUALI E ARTISTI PER SFUGGIRE ALLA PRIMA GUERRA MONDIALE, POICHÉ LA SVIZZERA ERA PAESE NEUTRALE. LA DATA UFFICIALE DI NASCITA DEL DADAISMO È 5 FEBBRAIO 1916 GIORNO IN CUI VENNE INAUGURATO IL CABARET VOLTAIRE LUOGO DI RITROVO DEGLI INTELLETTUALI E DEGLI ARTISTI il Cabaret Voltaire venne dedicato al grande illuminista francese che credette nei valori della ragione dell'uomo, perché in quegli anni tali valori sembravano travolti dall’irrazionalità.

  2. Ispiratori e artefici dei movimento dadaista sono l'imprenditore teatrale e poeta tedesco HUGO BALL (1886-1927) il poeta rumeno TRISTAN TZARA (1896-1963) l'architetto rumeno MARCEL JANCO (1895-1984) L’artista tedesco RICHARD HUELSENBECK (1892-1974) Lo scultore francese HANS ARP (1887-1966).

  3. LA PAROLA DADAVENNE TROVATO DA HUGO BALL, RICHARD HUELSENBECK E TRISTAN TZARA APRENDO A CASO IL DIZIONARIO FRANCESE “DADA società anonima per l’esplorazione delle idee…” (T. Tzara) “Dichiaro che Tristan Tzara ha trovato la parola Dada l’8 febbraio 1916 alle sei di sera. Ero presente con i miei dodici figli, quando Tzara pronunciò per la prima volta questa parola che ha destato in tutti noi un entusiasmo legittimo… Sono convinto che questa parola non ha alcuna importanza e non ci sono che gli imbecilli e i professori spagnoli che possono interessarsi ai dati. Quello che a noi interessa è lo spirito di dada ed eravamo tutti dadaisti prima dell’esistenza di Dada.” (H. Arp) LA PAROLA COMPARE PUBBLICATA PER LA PRIMA VOLTA NELLA RACCOLTA “CABARET VOLTAIRE” IL 15 GIUGNO 1916 LA PAROLA È QUINDI PRIVA DI SIGNIFICATO E CIÓ EVIDENZIA LA PRIMA CARATTERISTICA DEL MOVIMENTO IL RIFIUTO DELLA RAZIONALITÁ E DELLA LOGICA

  4. ANCHE I DADAISTI PUBBLICANO UN MANIFESTO: MANIFESTO DADA 1918 L’INTENZIONE È QUELLA DI PROVOCARE E ABBATTERE LE CONVENZIONI BORGHESI SULL’ARTE DISTRUGGERE L’ARTE BORGHESE “DA ESPOSIZIONE” PER POTER FONDARE UNA NUOVA ARTE LEGATA ALLA VITA E DA ESSA INSEPARABILE. TUTTE LE FORME, ANCHE QUELLA VERBALE, VENGONO DISTRUTTE DADA SI OPPONE A TUTTA L’ARTE (poesia, pittura scultura) CHE VIENE CONSIDERATA “BELLA ED ETERNA” E DISTRUGGE LE CATEGORIE ESTETICHE TRADIZIONALI PERCHÈ "L'opera d'arte non deve rappresentare la bellezza che è morta“ (T. Tzara) DADA VUOLE CAUSARE SORPRESA E DISAPPUNTO NELLO SPETTATORE PER FARLO RIFLETTERE SULLE CONVENZIONI CHE DA SEMPRE ACCETTA E SEGUE SENZA CONSIDERARE LE POSSIBILI ALTERNATIVE “Il dadaista inventava scherzi per togliere il sonno alla borghesia … comunica alla borghesia un senso di confusione … i suoi onori scoppiano in bollicine” (H. Arp)

  5. DA ZURIGO IL DADAISMO SI DIFFONDE IN MOLTE ALTRE CITTÁ NEW YORK BERLINO HANNOVER COLONIA PARIGI 1915-1920 1918-1926 1919-1922 È caratterizzato da un grande impegno politico e sociale. Gli artisti contestano la società capitalista e gli orrori della Prima Guerra Mondiale Francis Picabia (1879-1953) Marcel Duchamp (1887-1968) Man Ray (1890-1977) Raoul Hausmann (1886-1971) George Grosz (1893-1959) Kurt Schwitters (1887-1948) Max Ernst (1891-1976) Francis Picabia (1879-1953) Marcel Duchamp (1887-1968) Man Ray (1890-1977)

  6. MARCEL DUCHAMP Artista francese si forma sul cubismo, a cui aderirà creando opere sperimentali influenzate anche dal Futurismo, cercando di rappresentare il movimento e il dinamismo spaziale. È considerato il fondatore del dadaismo parigino ma anche di quello americano, infatti nel 1915 si trasferì a New York e qui, insieme a Picabia e Man Ray, fondò il dadaismo newyorkese. È l’opera che provocò il distacco di Duchamp dal movimento cubista, ma che nel contempo lo avvicinò al Futurismo e gli diede fama in America, con l’esposizione all’Armory Show di New York del 1913. Gli americani, all’oscuro delle rivoluzioni artistiche che in quegli anni si svolgevano in Europa, rimasero confusi dal vedere questo quadro che non rispettava alcuna convenzione. Vennero tuttavia affascinati dalla sua capacità di trasmettere la sensazione del movimento. Nudo che scende le scale, n. 2 Olio su cartone, 96,7X60,5cm Philadelphia, Philadelphia Museum of Art

  7. La sua ricerca concettuale mira anche alla provocazione e al divertimento come appare evidente in alcune sue opere o nella scelta di firmare alcune opere con lo pseudonimo di “Rrose Selavy” , anche qui compare un gioco di parole: Rose c’est la vie, cioè “Rosa, così è la vita” Marcel Duchamp è Rrose Sélavy, in una fotografia di Man Ray del 1921 “La Gioconda è così universalmente nota e ammirata da tutti che sono stato molto tentato di utilizzarla per dare scandalo. Ho cercato di rendere quei baffi davvero artistici” M.Duchamp Emblematica di un atteggiamento dissacratorio è la riproduzione fotografica della Gioconda sulla quale disegna a matita baffi e pizzetto, e nella parte inferiore pone la scritta «L.H.O.O.Q.» che, letta in francese, acquista un significato denigratorio per l’immagine in questione.

  8. A Marcel Duchamp si deve l’invenzione dei READY-MADE una nuova forma d’arte basata sulla REALIZZAZIONE DI OPERE ATTRAVERSO L’USO DI OGGETTI REALI. È un oggetto comune che acquista un valore estetico attraverso un’operazione linguistica: un oggetto diventa opera d’arte solo per il fatto che l’artista lo decide. Il nome indica “gia fatto”, “già pronti” Gli oggetti non sono prodotti con finalità estetiche e non vengono presentati come opere d’arte. Opera d’arte può essere qualsiasi cosa e quindi nulla è arte. VIENE SUPERATO IL CONCETTO DI ARTE COME PRODOTTO DI UNA ATTIVITÁ MANUALE FINALIZZATA ALLA CREAZIONE DI UN’OPERA. L’artista ora non è più colui che sa fare delle cose grazie alla propria abilità manuale, ma è colui che sa proporre nuovi significati alle cose, anche per quelle già esistenti. Infatti, il valore dei ready-made era nell’idea È il primo ready-made di Duchamp. Ne esistono molte versioni ma l’originale è andato perduto • È un gioco visivo: • la ruota, mobile per eccellenza, è resa immobile perchè fissata ad uno sgabello. • In realtà la ruota poteva essere fatta girare e quindi viene meno anche la sacralità dell’opera intoccabile • Sono contrapposte le forme e i colori: • circolare e nera la ruota • quadrangolare e bianco lo sgabello Ruota di bicicletta 1913 Forcella montata su sgabello verniciato New York, Museum of Modern Art

  9. Scolabottiglie 1914 – originale perduto Ferro galvanizzato Fontana - orinatoio 1917 – originale perduto Nel 1917, Duchamp propone ad una mostra quest'opera, intitolata Fontana, con lo pseudonimo Richard Mutt (marca di sanitari del tempo). Si tratta di un orinatoio in maiolica capovolto, collocato su piedistallo. L’opera fu rifiutata dalla giuria della I mostra degli artisti indipendenti di New York, poiché non era scandalosa ma neppure bella da vedere Trabocchetto - appendiabiti 1917 – originale perduto

  10. Scatola in una valigia 1941Valigia di pelle contenente copie in miniatura, riproduzioni a colori e una fotografia delle opere dell'artista con aggiunte a matita, acquerello e inchiostro, 40,7 x 37,2 x 10,1 cm Venezia, Collezione Peggy Guggenheim

  11. MAN RAY Era lo pseudonimo Emmanuel Rudzitsky americano di origine russa, ha sperimentato l’arte come pittore, fotografo, regista e fabbricante di oggetti. Grande amico di Marcel Duchamp lo segue a Parigi nel 1920 e qui apre uno studio fotografico che otterrà grandissimo successo. Poiché di origine ebraica fu costretto a tornare negli Stati Uniti a causa delle leggi razziali Nel 1921 Man Ray scoprì per caso le rayografie, quando durante lo sviluppo di alcune fotografie in camera oscura, un foglio di carta vergine, accidentalmente, finì in mezzo agli altri e dato che continuava a non comparirvi nulla, poggiò, piuttosto irritato, una serie di oggetti di vetro sul foglio ancora a mollo e accese la luce. L'artista ottenne così delle immagini deformate, quasi in rilievo sul fondo nero. Man Ray realizza a Parigi nel 1921 questo Cadeau (Dono). Ad un vecchio ferro da stiro ha applicato una serie di chiodi, negandone la possibilità d'uso; ma proprio per questa palese contraddizione, esso stimola la curiosità e l'interesse di chi guarda. Applicando l'immagine di un occhio al cursore di un metronomo, Man Ray sembra ricordarci la presenza incombente degli altri sul nostro mondo. Forse per questo motivo l'opera è intitolata L'oggetto da distruggere

  12. Il termine rayographs, venne costruito sul suo cognome, ma contemporaneamente evoca il disegno luminoso. Lo stesso Man Ray scrisse la definizione di rayogramma nel Dizionario del Surrealismo del 1938 "“Fotografia ottenuta per semplice interposizione dell’oggetto fra la carta sensibile e la fonte luminosa … queste immagini sono ossidazioni di desideri fissati dalla luce e dalla chimica, organismi viventi.”

  13. Ritratti di artisti puoi riconoscere 3. Dalì 4. Arp 9. De Chirico 11. Tzara 12 Picasso 20 Man Ray Man Ray fu anche un autore difilm d'avanguardia: Retour à la raison (1923), Anémic cinéma con Marcel Duchamp (1925), Emak-bakia (1926), L'étoile de mer (1928), Le mystères du chateau de dé (1929)

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