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Capitolo 1 : Elementi di telecomunicazioni in emergenza Primo Incontro:

Capitolo 1 : Elementi di telecomunicazioni in emergenza Primo Incontro: “Il buon saper parlar per RADIO”. Coordinamento Provinciale del Volontariato TORINO Progetto sperimentale “supporto EMERCOM NET” ATTIVITÀ FORMATIVA 2010.

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Capitolo 1 : Elementi di telecomunicazioni in emergenza Primo Incontro:

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Presentation Transcript


  1. Capitolo 1 : Elementi di telecomunicazioni in emergenza Primo Incontro: “Il buon saper parlar per RADIO” Coordinamento Provinciale del VolontariatoTORINOProgetto sperimentale “supporto EMERCOM NET”ATTIVITÀ FORMATIVA 2010

  2. La conseguenza immediata agli eventi calamitosi di una certa gravità è la repentina interruzione di tutti i sistemi di telecomunicazioni esistenti. Le radiocomunicazioni di emergenza costituiscono il “sistema nervoso” di ogni struttura di Protezione Civile. La buona funzionalità dei sistemi di comunicazione, trasmissione ed informazione, costituisce la piattaforma organizzativa sulla quale costruire un efficace apparato di sicurezza e gestione locale. RADIOCOMUNICAZIONI IN EMERGENZA

  3. Indipendenza da sistemi centrali Semplice sostituzione dei terminali radio Comunicazione circolare a più utenti Comunicazione punto a punto per particolari utilizzi Condivisione delle informazioni VANTAGGI DI UN SISTEMA RADIO

  4. A seconda delle circostanze, un volontario della protezione Civile può anche ricoprire mansioni di “OPERATORE RADIO” Con tale mansione si identifica in modo particolare un volontario che conosce i metodi, le tecnologie, le procedure per poter permettere un’unica importante mansione: Il passaggio di informazione tra due o più punti. Qualunque sia la mansione per la quale venga impiegato, dovrà comunque acquisire, prima del suo intervento, QUATTRO informazioni fondamentali: L’OPERATORE RADIO

  5. Qualunque sia la mansione per la quale venga impiegato, il volontario dovrà comunque acquisire, prima del suo intervento, QUATTRO informazioni fondamentali. La mancanza anche di un solo elemento preclude l’efficacia dell’intervento. E’ segno di professionalità richiedere queste informazioni ! RUOLI . COMPITI . METODI

  6. NOMINATIVO Il nominativo o sigla definisce come l’operatore sarà riconosciuto all’interno della rete radio. Può cambiare in funzione di esercitazioni, emergenze o servizi esterni o abitudini interne all’associazione: RUOLI . COMPITI . METODI

  7. Regione 015 CP CN 234 AIPO VB 16 COM AL 12 Sala regionale ANC CN V 45 Esempi nominativi rete emercom net: Ruoli . Compiti . Metodi

  8. CANALE RADIO o FREQUENZA OPERATIVA Al fine di permettere un corretto instradamento delle INFORMAZIONI ed evitare una congestione della maglia radio, è necessario conoscere il canale radio o la frequenza assegnata. Ad esempio: Canale 6 pmr FIR Frequenza 172.3750 -4,6 t.54,6 Canale 34 banda B ssb Ruoli . Compiti . Metodi

  9. CORRISPONDENTI RADIO Per un corretto intervento di radiocomunicazioni, l’operatore radio deve conoscere anche i nominativi delle stazioni presenti nella maglia radio oltre ai nominativi degli altri volontari che sono attivi sulla frequenza assegnata. In particolare, egli dovrà conoscere i nominativi dei corrispondenti ai quali rivolgerà le proprie chiamate e trasmetterà o riceverà i messaggi. Ruoli . Compiti . Metodi

  10. CONSEGNE Prioritaria, per l’intervento del volontario, è la conoscenza delle consegne che gli verranno assegnate: con il termine consegne, infatti si intendono quelli che sono gli estremi della missione, ovvero il luogo di destinazione, la finalità dell’intervento, la durata, i nominativi degli eventuali volontari già presenti sul posto. Ruoli . Compiti . Metodi

  11. L’alfabeto fonetico radiotelegrafico, chiamato spesso anche alfabeto fonetico NATO, venne sviluppato negli anni ‘50 dall’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO) per essere comprensibile (e pronunciabile) per tutti gli operatori dell’aviazione civile. Rimpiazzò tutti gli altri alfabeti fonetici. Questo alfabeto viene utilmente impiegato nel caso in cui un operatore radio debba trasmettere dei dati particolarmente importanti che richiedano un alto grado di precisione nella loro trascrizione (come nomi, cognomi, targhe automobilistiche, ecc.). L’alfabeto fonetico

  12. Bisogna quindi trasmettere con molta calma, ma senza troppe esitazioni i dati interessati, avendo cura di dire ogni lettera come la corrispondente internazionale. E’ buona norma accertarsi che l’interlocutore abbia registrato correttamente i dati, possibilmente ripetendo il passaggio e chiedendo la conferma di ricezione. Alfabeto fonetico

  13. Il primo approccio al parlar per radio è legato alle modalità per effettuare la chiamata al corrispondente radio. QUALSIASI sia il NOMINATIVO assegnato all’operatore radio, la sua chiamata verso un altro operatore o verso una stazione, sarà da effettuarsi secondo una PRECISA procedura in tre fasi: La chiamata radio

  14. Prima fase chiamata  chiamato da chiamante... • Sala regionale da CP TO 27 • COM 15 da regione piemonte 05 • Seconda fase Risposta del chiamato  AVANTI oppure AVANTI per (proprio nominativo) • Terza fase… trasmissione del messaggio La chiamata radio

  15. E’ importante ricordare di trasmettere il messaggio o l’eventuale richiesta di soccorso cercando di non tralasciare i dati fondamentali; un metodo efficace, come riferimento, è quello di ricordare le famose 5 W del giornalismo inglese • Who = chi • What = cosa • Why = perché / come • Where = dove • When = quando Il contenuto del messaggio

  16. I dati trasmessi dall’operatore dovranno, nel limite del possibile, rispondere alle 5 basilari domande. Dopo aver ricevuto è fondamentale dare conferma della ricezione della comunicazione. L’operatore radio dovrà perciò rispondere : “Ricevuto” oppure “QSL” Il contenuto del messaggio

  17. La rete radio “Emercom Net” è dedicata alle comunicazioni di emergenza di protezione civile fra le strutture impegnate nella gestione delle emergenze Infrastruttura di rete con schema ad albero costituita da una dorsale di ponti radio a microonde e articolata su base provinciale Ogni rete provinciale è costituita da un ponte master, da ponti master secondari e ponti satelliti il tutto finalizzato alla massima copertura del territorio. Rete emercomneT

  18. SINCRONA, poiché l’eccitazione di almeno uno dei ripetitori installati sul territorio provoca, mediante l’invio del segnale al ponte master, l’attivazione contemporanea di tutti i ripetitori, che mantengono la simultaneità della radio-diffusione sul territorio e il reciproco coordinamento nelle zone di sovrapposizione mediante un segnale di sincronismo, irradiato a questo scopo dal master. ISOFREQUENZIALE, ossia tutti i diffusori operano sullo stesso canale radio: ciò permette all’operatore di non dover cambiale canale spostandosi sul territorio, a tutto vantaggio della maggior facilità di utilizzo della risorsa radio. Ciò consente di impiegare una sola frequenza in tutta l’area di servizio, ammettendo una maggiore facilità di collegamento con gli utenti periferici e la possibilità di avere un’area di copertura più estesa. Rete emercom net - caratteristiche

  19. 14 tratte radio digitali (TDMA) 76 radio-diffusori VHF con link UHF 189 apparati radio su postazione fissa 234 apparati veicolari 1117 apparati portatili Rete emercom net - composizione

  20. Il gruppo di lavoro “supporto Emercon Net” Riccardo Baima Emilio Fumero Marco Fassero GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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