250 likes | 403 Vues
LO SCIAMANESIMO SIBERIANO PRE E POST-SOVIETICO. Corso di Antropologia Culturale. mercoledì’ 18 aprile 2012. Principali funzioni dello sciamano jacuto, XIX secolo. Contatto con i defunti. Divinazione. Guarigione. CONTATTO CON SPIRITI, “VIAGGIO NEI TRE MONDI”.
E N D
LO SCIAMANESIMO SIBERIANO PRE E POST-SOVIETICO Corso di Antropologia Culturale mercoledì’ 18 aprile 2012
Principali funzioni dello sciamano jacuto, XIX secolo Contatto con i defunti Divinazione Guarigione CONTATTO CON SPIRITI, “VIAGGIO NEI TRE MONDI”
La morte e la separazione dalle tre anime Anima-corpo Energia vitale (sür) individuo Anima-aria Anima-madre
MONDO SUPERIORE 3 divinità sceglievano il destino dell’anima madre: Ürüng Ajyy Tojon: decideva se e quando si sarebbe reincarnata D’ilga Chaan: decideva il destino del futuro bambino Naylgyr Ajyysyt: infondeva l’anima-madre nella madre del nascituro MONDO INFERIORE (mondo dei morti, cielo a nord-ovest) L’anima-madre si staccava dal corpo, passava per il mondo inferiore e poi saliva a quello superiore
Quando veniva chiamato lo sciamano? Casi di “brutta morte” 1 2 Allontanamento dell’anima-madre e casi di rapimento dell’anima Accompagnamento dell’anima-madre
L’allontanamento dell’anima-madre Credenza secondo la quale il defunto non volesse abbandonare questo mondo da solo e ghermisse l’anima di un parente e/o amico I fase: capire a chi era stata rubata l’anima II fase: recupero dell’anima rubata nel mondo dei morti III fase: restituzione dell’anima al legittimo proprietario
L’accompagnamento dell’anima-madre Credenza secondo la quale l’anima madre si sarebbe spaventata dal rumore della zappa sulla tomba e sarebbe scappata : rischio di trasformarsi in jor (categoria di spiriti molto nocivi) Viaggio dello sciamano nel mondo dei morti, recupero anima spaventata, reindirizzo anima verso Ürüng Ajyy Tojon
La malattia nella società jacuta ieri Azione da parte degli spiriti abaahy e jor Azione da parte degli spiriti-signori (es. fuoco) o divinità, se offese o non adeguatamente propiziate Possibili cause di malattia nella società jacuta Educazione allo sciamanesimo in atto, o segno di una propensione verso la cura
Malattia = spirito malvagio Sciamano = cacciata dello spirito dal corpo del malato
Fasi della guarigione (fine XIX secolo, Jacuzia) 1 Nutrizione dello sciamano con carne grassa Vestizione dello sciamano e nomina del suo aiutante (se non era già presente) 2 Utilizzo del tamburo e danza per entrare in contatto con gli spiriti-causa della malattia 3 Aspirazione della malattia dal corpo del malato e dialogo con lo spirito/gli spiriti 4 5 Fuoriuscita dello spirito e preparazione delle offerte
Misure repressive nei confronti degli sciamani Falò collettivi di tamburi Detenzione, internamento in ospedali psichiatrici Costumi “donati” ai musei locali
Pratica clandestina sostituzione toponimi che facevano riferimento agli sciamani Es. Lago dello Sciamano = Lago Profondo Nascita di corpus orale fantastico sugli sciamani
Lo sciamanesimo femminile in due storie di vita a confronto Aleksandra I. Čirkova Irina Lukina Guaritrice tradizionale, algyscit (guaritrice attraverso invocazioni) Medico, curatrice tradizionale, figlia del “Vecchio di Ab’jy”, autrice del libro “Mio padre sciamano”
La prima fase del margine:la separazione Il “dono “ dello sciamanesimo: abilità, capacità fuori dalla norma già dall’infanzia Malattie, anomalie fisiche, visioni Irina: restringimento all’aorta sin dall’infanzia Aleksandra: tremendi dolori alla testa, perdita dei sensi
Il dono dello sciamanesimo per una donna Epoca pre-rivoluzionaria Spesso rifiutato, non accettato Epoca sovietica
Aleksandra Intraprende la strada della medicina, come predetto dal padre “Tu, figlia mia, curerai la gente, ma nessuno potrà dirti che sei un ciarlatano o che frequenti le forze oscure” Diventa medico primario ad Ab’yj, nella sua regione natale. Irina Rimane a Jakutsk e comincia a lavorare come lavapiatti presso l’ospedale cittadino, poi diventa assistente infermiera e infermiera.
La seconda fase del margine: la malattia, il periodo liminale
Processo di smembramento del corpo dello sciamano (èttèeni) Condizione di morte apparente
Aleksandra “Nel 1985 per tre giorni di fila non fui in grado di di alzarmi dal letto…il mio corpo si coprì di pustole rosse, avevo un fortissimo prurito, proprio come se sul mio corpo strisciassero dei vermi…” “nella mia regione, tra le donne anziane, si era sparsa la voce della mia strana malattia. Un giorno una di loro venne da me dicendomi che il motivo della mia malattia non era riconducibile a cause scientifiche” “Capii quello che dovevo fare: indossare il costume di mio padre. Per tre giorni lo indossai in ogni suo componente e cominciai a stare meglio. Solo allora mi resi conto che avevo subito lo smembramento” Irina “Per sette anni fui incapace di muovermi, era estate e stavo seduta fuori anche otto ore al giorno ma non mi muovevo e avevo sempre freddo”… “sapevo che nel sangue avevo dei batteri, ma non tolleravo gli antibiotici per cui sarei andata incontro a morte sicura. Capii che dovevo curarmi da sola” “Era come se i miei pensieri provenissero da qualche angolo remoto del mio corpo, come se i miei organi e il mio organismo sapessero cosa fare”
Casi di chiamata allo sciamanesimo reiterati nel tempo Irina: “Soffrivo di solitudine e avrei sempre voluto trovarmi altrove. Litigavo con mio marito e spesso scappavo nel bosco, battevo la testa contro un albero e gridavo parole incomprensibili, barcollavo…” Aleksandra “dopo tre anni circa dallo smembramento per tre giorni e tre notti rimasi a letto senza memoria. Mio marito mi disse che avevo cantato senza sosta”…
“Ciò che non può essere classificato chiaramente o cade in uno spazio intermedio tra confine e confine classificatorio è considerato quasi ovunque contaminante e pericoloso” (Mary Douglas, 1975) mènèrik “male jacuto”, passaggio/ostacolo nel percorso sciamanico. Fonti post-sovietiche (1991): mènèrik come indicatore delle malattie Fonti occidentali : isteria artica Ulteriore accento sulla marginalità, pericolosità
La terza fase del margine:dal male vissuto al male curato Aleksandra: “Non bisogna curare gli organi, ma la persona. Bisogna indagare l’anima e i pensieri” Irina: “Dopo il corso di training autogeno cominciai a sentire tutto, sentivo le persone e i loro pensieri” Cura con imposizione delle mani, cura con il pensiero, con le parole Cura con parole e con gli algys, effettua purificazioni