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IL POSITIVISMO IL NATURALISMO IL VERISMO

IL POSITIVISMO IL NATURALISMO IL VERISMO. IL CONTESTO STORICO. seconda rivoluzione industriale progresso scientifico e tecnologico : macchine a vapore, ferrovie, elettricità industrializzazione e ascesa della borghesia liberale

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IL POSITIVISMO IL NATURALISMO IL VERISMO

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Presentation Transcript


  1. IL POSITIVISMO IL NATURALISMO IL VERISMO

  2. IL CONTESTO STORICO • seconda rivoluzione industriale • progresso scientifico e tecnologico: macchine a vapore, ferrovie, elettricità • industrializzazione e ascesa della borghesia liberale • diffusione del positivismo: visione ottimistica dell’avvenire e senso di fiducia nelle possibilità creatrici dell’uomo, nel progresso, nella tecnica. • urbanesimo, sviluppo della media borghesia, allargamento del proletariato, inasprimento della questione sociale (Prima internazionale, 1864 – La Comune di Parigi, 1871; anarchismo e marxismo), emigrazione verso nuove nazioni in sviluppo

  3. IL POSITIVISMO Insieme di indirizzi filosofici - culturali che “divinizzano” la scienza che offre all’uomo miglioramenti e prosperità. • August Comte, Corso di filosofia positiva, 1862 • Il mondo è oggettivo e misurabile. La scienza con le sue leggi è l’unica forma di conoscenza possibile; l’unico metodo valido è quello oggettivo, sperimentale; la metafisica è priva di fondamento; anche le scienze umane sono indagabili con metodo sperimentale. • i fenomeni solo legati tra loro da rapporti di causa-effetto • tra scienza e progresso vi è un rapporto inscindibile: la scienza deve porsi a fondamento di tutto l’ordine sociale i cui sviluppi sono positivi e volti al miglioramento continuo • Il perché le cose avvengono non deve essere indagato ma il COME si verificano i fenomeni e le leggi a cui sottendono.

  4. Charles Darwin, L’origine della specie, 1859; L’origine dell’uomo, 1871: LETTURA PAG. 30-92 • La specie si evolve positivamente e indefinitamente nel tempo • lotta per la sopravvivenza degli individui e gruppi, che elimina i più deboli • crisi della concezione teologica dell’universo • giustificazione della prevaricazione dei potenti sugli inermi in politica interna ed estera (colonialismo, imperialismo) • conferma delle ipotesi socialiste della lotta di classe

  5. Ippolyte Taine, critico francese; saggio su Balzac: • I fenomeni psicologici e sociali sono considerati prodotti dall'attività biologica, fisiologica e psicologica dell'individuo e dei rapporti tra gli individui: • l’animo umano è un congegno che l’analisi può smontare come una molla; la virtù e il vizio sono prodotti come il vetriolo e lo zucchero • b) l'individuo è la risultante del concorso di tre fattori determinanti:- l'ambiente (milieu)- il momento storico (moment historique)- la razza d'appartenenza (race). • -le tare ereditarie

  6. IL NATURALISMO 1865-70 DEFINIZIONE Indirizzo letterario nato in Francia nella seconda metà del XIX secolo. L'opera narrativa ha il compito di attenersi a una descrizione oggettiva e impersonale della materia rappresentata: mentre lo scrittore realista intendeva rispecchiare nella sua opera un'immagine fedele della natura, lo scrittore naturalista sceglie un "caso", una «tranche de vie», e lo analizza come fa uno scienziato quando lavora in laboratorio. Il termine fu usato per la prima volta nel 1858 da H.A. Taine in un saggio su Balzac.

  7. Renoir, Colazione di canottieri,

  8. DOVE E QUANDO • in Francia: il precursore è il realista Honorè de Balzac, la Commedia umana (1850). Flaubert, Madame Bovary (1857) PAGINA 74 , Emile Zola, ThereseRaquin(1867), ciclo dei Rougon-Macquart(1876). • In Italia: il verismo (1880). • Testo teorico: E.Zola, ROMANZO SPERIMENTALE, 1880 • LETTURA PAG.33 e 78

  9. I PRINCIPI FONDAMENTALI • SCIENTIFICITA’ • Il romanzo sperimentale è una conseguenza dell’evoluzione scientifica del secolo (…) sostituisce allo studio dell’uomo in astratto, dell’uomo metafisico, lo studio dell’uomo naturale, sottomesso alle leggi chimico-fisiche e determinato dalle influenze dell’ambiente. • IMPERSONALITA’ • Lo scrittore deve studiare il meccanismo dei fatti…senza mai allontanarsi dalle leggi di natura, è come un medico specializzato che oggettivamente descrive, uno scienziato • FUNZIONE SOCIALE • Noi scrittori siamo dei moralisti sperimentatori, lo scrittore deve proporre nuove vie di progresso e di indirizzo volte al miglioramento possibile • Quindi, il romanzo naturalista è un documento umano utilizzabile per capire la società, in cui l’intreccio e l’invenzione sono solo un filo che lega le annotazioni del romanziere.

  10. Renoir, Al Moulin de la Galette LETTURA PAG.60, 61

  11. LE CARATTERISTICHE • l'arte come studio scientifico e impersonale della natura. La letteratura è al servizio del miglioramento del mondo, la sua indagine poteva offrire soluzioni agli squilibri dell’epoca • studio e rappresentazione della realtà umana nei suoi aspetti più concreti e a volte brutali (bassifondi delle grandi città, l'esistenza miserabile delle classi operaie). • natura come punto di riferimento determinante e assoluto per quanto riguarda la vita e gli interessi dell'uomo. • Ripudio della metafisica ma anche del realismo, perché si limita a riprodurre un'immagine fedele della natura, affondando in una visione pessimistica e materialistica del mondo. Il N. invece osserva, indaga per identificare cause e conseguenze e proporre alternative • linguaggio realistico e mimetico. • Fiducia nella scienza e nel progresso, OTTIMISMO • l'individuo è la risultante del concorso di tre fattori determinanti: mileu, moment historique, race.

  12. LE REGOLE • l'opera narrativa diventa un laboratorio per l'osservazione fredda e distaccata della realtà, di cui lo scrittore, al pari di uno scienziato, deve registrare impassibilmente i fenomeni: il narratore non interviene né si manifesta nel racconto (scompare il suo punto di vista). Si deve limitare ad osservare e a riportare il punto di vista dei suoi personaggi. • respinge ogni eccesso della fantasia e del sentimento; l'obiettivo finale è quello di avere un'opera d'arte oggettiva • si va verso l'identificazione dell'arte con la scienza, come la psicologia umana • l'attenzione è puntata non tanto sulla natura quanto sulla società, intesa come meccanismo di sopraffazione e di abbrutimento dei singoli; il male e la malattia sono causati dal deterioramento delle strutture sociali.

  13. Il romanziere naturalista deve «affondare il suo bisturi» nella società umana indagandone le passioni e i comportamenti e risalendo alla cause che li determinano • Il naturalismo privilegia il romanzo in quanto solo nel romanzo possono essere distesamente affrontate le condizioni umane. Il romanzo sperimentale mette in luce le manifestazioni passionali e intellettuali dell'individuo e rappresenta l'uomo nell'ambiente sociale che lui stesso ha creato trasformandolo incessantemente e lasciandosi a sua volta trasformare.

  14. I TEMI e I PERSONAGGI • tutti i fenomeni correlati all'industrializzazione: le metropoli industriali, le plebi cittadine, la condizione miserabile di alcune classi sociali, ecc. • I protagonisti dei romanzi appartengono in prevalenza alle classi subalterne, alla piccola borghesia e al proletariato, per convenzione sempre trascurati dal dominio della letteratura. • descrizione dettagliata dell’ambiente

  15. Renoir, La locanda di Mere Anthony

  16. Renoir, La signora Charpentier con i figli

  17. WATER LILIES CLAUDE MNET

  18. IL VERISMO ITALIANO • Presa di coscienza dei problemi post-unitari soprattutto della “Questione meridionale” LETTURA PAGINA 87, 147 • Penetrazione in Italia del Positivismo e del Naturalismo con conseguente crisi del romanzo storico e sentimentale • Caratteri di veridicità, oggettività e indagine del N. • Si allarga il pubblico dei lettori • Temi più concreti e vicini al lettore • Stile più semplice e fruibile • MA • Meno fiducia nel progresso e nella scienza, il vero appare negare possibilità di progresso: le arretrate campagne del Sud ne sono l’esempio • Consapevolezza critica verso i guasti portati dal progresso nei ceti più bassi

  19. No scenari delle grandi periferie industriali o città ma campagne arretrate Emerge il concetto di impotenza di fronte al disagio sociale Rischio di paternalismo e compianto verso i più deboli (no Verga che compie un’analisi lucida, oggettiva, mai buonista) Esponenti meridionali: Luigi Capuana (teorico), Giovanni Verga, Francesco De Roberto, Grazia Deledda

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