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Il Barocco nel contesto del Seicento europeo

Il Barocco nel contesto del Seicento europeo. Una visione d’insieme M.L.Sancassano Liceo Dettori Cagliari. Una definizione complessa.

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Il Barocco nel contesto del Seicento europeo

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  1. Il Barocco nel contesto del Seicento europeo Una visione d’insieme M.L.Sancassano Liceo Dettori Cagliari

  2. Una definizione complessa • Con il termine “Barocco” si indica un fenomeno di gusto e di stile che investì le diverse forme del pensiero artistico, letterario e scientifico in un arco di tempo che coincide, in linea di massima, con il XVII secolo. • Tale fenomeno presenta una dimensione europea, pur nelle differenti articolazioni caratteristiche dei diversi Paesi.

  3. Etimologia • La questione è ancora aperta: • per alcuni il termine deriverebbe dal francese baroque attraverso la mediazione del portoghese barroco e dello spagnolo berrueca = perla dalla forma irregolare, nel significato traslato di “irregolare, bizzarro”; • per altri l’origine sarebbe nel termine latino baroco, con cui si designava un sillogismo diffuso nella filosofia scolastica (= capzioso, artificioso). • Entrambe le ipotesi insistono sull’idea-chiave dell’ARTIFICIO.

  4. Le accezioni del termine nell’uso • La prima accezione è “storicizzata”, ovvero si riferisce all’epoca in cui prevalse tale gusto. • La seconda implica una connotazione meno “neutra”, basata sull’idea di una tendenza all’eccesso, all’illusione, alla teatralità. • In questa seconda accezione il termine può venire usato anche in relazione ad epoche diverse dal Seicento, per designare un gusto che si contrappone all’equilibrio e all’armonia propri del classicismo.

  5. Il Seicento europeo • E’ il siglo de oro della letteratura spagnola: Lope de Vega, CalderÓn de la Barca, GÓngora, Miguel de Cervantes. • In Gran Bretagna domina la figura di William Shakespeare accanto a John Donne, esponente del barocco britannico. • In Francia, invece, il Seicento è l’epoca del Classicismo (Corneille, Racine) e dei grandi pensatori (Montaigne, Descartes, Pascal).

  6. Il Seicento in Italia • Fino al 1630-1640 l’Italia rimane un paese culturalmente all’avanguardia sulla scena europea, caratterizzata da una generale percezione della crisi degli antichi modelli. • Due sono le linee in cui si sviluppa l’elaborazione culturale di nuovi modelli: • la Nuova Scienza galileiana, ovvero la pratica della ricerca scientifica e • la nuova poetica del Barocco letterario (Marinismo).

  7. La scoperta di un nuovo universo • Nel Seicento, in particolare grazie all’opera di Copernico e Galilei, viene riscritta l’intera carta dell’universo. • Entra in crisi la teoria geocentrica aristotelico-tolemaica, su cui si era retto tutto il sapere fino a quel momento. • La portata delle scoperte tecnologiche e scientifiche dell’epoca costringe a una nuova definizione della posizione dell’uomo nell’universo, la cui centralità viene meno in concomitanza al venir meno della fede geocentrica. Nuovo è d’altronde il suo ruolo.

  8. La prosa scientifica • In questo contesto profondamente innovativo, in cui l’uomo si fa osservatore e sperimentatore della realtà, nasce la prosa scientifica in italiano. • Galilei, adottando il volgare al posto del consueto latino per il suo Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo (1632), inaugura una nuova tradizione, nella quale il nuovo strumento linguistico risponde alle nuove esigenze comunicative della Nuova Scienza, • per la quale la verità è il risultato provvisorio e perfettibile di una ricerca che scaturisce dal confronto di ipotesi divergenti.

  9. Nuovi centri di cultura:l’accademia • Luogo neutrale di confronto e comunicazione tra gli intellettuali secenteschi sono le accademie. • Si tratta di organizzazioni di studiosi autonome dal potere politico, • le quali si configurano spesso come piccole corti dotate di un proprio specifico cerimoniale. • Tra le accademie scientifiche si segnalano l’’Accademia dei Lincei (Roma 1603-1630 + 1900) el’Accademia del Cimento (Fi, 1657-1667), che raccolsero molti allievi di Galilei. • Esse costituirono il modello cui si ispirarono, in Europa, la Royal Society for the Advancement of Learning (Londra 1660) e la Académie Royale des Sciences (Parigi 1666), sostenute dai rispettivi monarchi, che ne compresero la rilevanza sul piano dell’innovazione tecnologica e quindi della stessa economia nazionale. • Tra le maggiori accademie europee si ricordano l’AcadémieFrançaise (1635) e la Societas Regia Scientiarum (Berlino – Leibniz).

  10. L’Accademia della Crusca • Tra le numerose accademie sorte in Italia nel Seicento un ruolo di primaria importanza spetta all’Accademia della Crusca, fondata a Firenze nel 1582 da Leonardo Salviati, • con lo scopo di separare la “farina” della buona lingua letteraria dalla “crusca” introdotta dagli scrittori post-trecenteschi. • Il Vocabolario degli Accademici della Crusca è la prima opera di questo tipo comparsa in Europa e rimarrà un punto di riferimento fondamentale per i secoli successivi.

  11. La lirica barocca in Italia • Accanto alla NuovaScienza galileiana, il contributo originale offerto dall’Italia alla cultura europea secentesca è dato dalla lirica barocca di Giovan Battista Marino e Gabriello Chiabrera. • La loro opera si contraddistingue per il comune intento innovativo, che mira a superare l’equilibrio consolidato del canone petrarchesco attraverso un forte sperimentalismo linguistico, concettuale e stilistico. • Il back-ground comune a questi autori, pur diversi tra loro, è dato dal cosiddetto immaginario barocco.

  12. L’immaginario barocco • Il fasto eccessivo, la rappresentazione stravagante e la decorazione eccentrica sono solo le manifestazioni macroscopiche di un fenomeno culturale più profondo. • La ricerca di effetti atti a destare sorpresa e meraviglia, caratteristica del gusto barocco, comporta in realtà una diversa percezione dello spazio e del tempo. • Tale nuova percezione produce una nuovaiconografia dell’universo e una concentrazione dello sguardo verso l’interiorità dell’uomo e del mondo (cf. Gilles Deleuze: la “piega dell’essere”)

  13. La deformazione dello spazio • Il declino del modello geocentrico tolemaico implica la trasformazione dell’idea di circolarità connessa con le sfere celesti. • La rivelazione dell’orbita ellittica dei pianeti in questo senso dilata e deforma il cerchio, i cui confini si allargano, distaccandosi dal centro per spingersi OLTRE. • Si inaugura una nuova tensione a travalicare il limite della sfera (cf. G. Bruno), • la quale a sua volta si riflette nella stessa architettura di piazze e chiese.

  14. Il dinamismo barocco • Il movimento è un tema costante della percezione del mondo e quindi dell’immaginario barocco. • La forza dinamica che dilata le sfere celesti si trasmette alla forma, che rompe la propria staticità e si fa mutevole, cangiante, in un gioco di variazioni che suscita meraviglia. • Tale meraviglia è legata alla realtà più profonda del mondo naturale, attraversato da un movimento continuo e continuamente vario e pertanto MAI DEFINITIVO.

  15. La fugacità del tempo • A una siffatta percezione del movimento si accompagna una lancinante consapevolezza della fugacità del tempo (“il famelico tempo” shakespeariano). • Collocato in un mondo in cui domina un costante divenire, l’uomo barocco è consapevole della propria fragilità. • Si spiegano in tale ottica i temi caratteristici della pittura barocca: nature morte, teschi, orologi, l’interesse per le rovine.

  16. La falsificazione della realtà • Nell’architettura barocca si tende a rompere la rigidità della materia con i giochi di luci e ombre, ricorrendo alla linea curva e in generale a illusioni ottiche miranti a generare l’impressione dell’inclusione dello spazio esterno nello spazio chiuso (trompe-l’oeil). • Anche nella poesia barocca si creano immagini ingegnose, finzioni e riflessi che confondono, in un gioco di specchi che sfuma i confini del reale.

  17. L’età della rappresentazione • L’apparenza e la falsificazione della realtà costituiscono un aspetto importante della Weltanschauung secentesca, da questo punto di vista attenta all’esteriorità, all’esibizione. • Si inserisce in questo contesto il grande interesse per il teatro caratteristico dell’epoca, • nella quale in Europa si assiste al trionfo del genere drammatico, specchio di una società • che impone regole e codici di comportamento rigidi > l’individuo deve portare una maschera e interpretare il proprio ruolo nel “teatro del mondo”. • Il linguaggio stesso diventa una delle tante maschere con cui l’uomo si illude di arrivare alla verità (cf. M. Foucault).

  18. L’età dell’interiorità • In apparente contraddizione con il gusto per l’esibizione tipico dell’epoca, il Barocco presenta contemporaneamente una forte tendenza verso i valori del misticismo e dell’interiorità. • In altri termini, la poesia dell’ostentazione convive con una ricca lirica dell’introspezione. • Si scindono i piani esterno e interno, come rivela il concetto leibniziano di MONADE secondo G. Deleuze. • Analogamente alla monade di Leibniz, il teatro è uno spazio chiuso che include, rappresentandolo, il mondo esterno.

  19. La letteratura nel e per il Seicento: uno strumento di comprensione • Nel contesto storico-culturale del Seicento la letteratura viene percepita, dai grandi autori, come uno strumento per comprendere se stessi e il mondo circostante. • Per costoro, la creatività, in quest’epoca supportata da un’esasperazione della spregiudicatezza delle posizioni teoriche e delle poetiche, non si riduce a mero sfoggio di estro e arguzia. • I grandi autori secenteschi sono i difensori del primato della modernità contro i sostenitori della classicità passata.

  20. La metafora • Nel Cannochiale aristotelico, Emanuele Tesauro individua nella metafora lo strumento retorico atto ad esprimere la nuova sensibilità barocca. • Questa figura retorica diventa un mezzo di decodificazione di tutto il reale, il quale è • “popolato di segni densi di mobili ma precisi significati (…) velati dietro iridescenze metamorfiche quanto mai gradite all’<uman genio>, che sempre (…) ammira maggiormente la verità vestita che ignuda” • La metafora è in quest’ottica “riflesso di quell’instabilità del reale che si accampa al centro della visone barocca” (cf. G. Getto > metaforismo e metamorfismo).

  21. Il “concetto” • Il “concetto” è la figura retorica della poetica barocca con cui, attraverso l’utilizzazione assidua e fantasiosa di metafore, si esprime • un argomento “arguto”, basato sull’accostamento ingegnoso e insolito di • immagini tratte dalla realtà, di solito considerate distinte ed estranee l’una dall’altra.

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