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Un mondo di fiabe.... La 1^ A ha scritto.......

Un mondo di fiabe.... La 1^ A ha scritto. Istituto Comprensivo di Montecchio Emilia – A. s. 2011-2012 Scuola Secondaria di primo grado “J. Zannoni ” – Classe 1 A. UN LIBRO.

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Un mondo di fiabe.... La 1^ A ha scritto.......

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Presentation Transcript


  1. Un mondo di fiabe.... La 1^ A ha scritto....... Istituto Comprensivo di Montecchio Emilia – A. s. 2011-2012 Scuola Secondaria di primo grado “J. Zannoni” – Classe 1A

  2. UN LIBRO .

  3. C’erano una volta Cappuccetto rosso e sua nonna che le chiese di esaudire un ultimo desiderio , perché stava per morire . Allora , Cappuccetto ascoltò cosa le veniva chiesto : doveva andare in un castello e doveva prendere un libro .

  4. Prima della partenza , però , la nonna le disse che a metà strada ci sarebbe stato un mago che le avrebbe rubato tutto , quindi le disse che non lo doveva neanche salutare .

  5. Le consegnò poi una cesta . E Cappuccetto promise che non lo avrebbe neanche salutato . Quando arrivò a metà strada , infranse la promessa perché si fermò a giocare . Allora il mago le rubò tutto tranne la cesta.

  6. Dispiaciuta , Cappuccetto aprì la cesta dove c’erano i sette nani .

  7. Loro , dissero < Cappuccetto non ti rattristare molto e vai a cercare il libro > Allora Cappuccetto si alzò in piedi e disse < andiamo insieme a cercare il libro > Quando arrivarono al castello

  8. Prese il libro e seppe anche che la nonna era stata rapita da un lupo che aveva visto già in una foto .

  9. Però incontrò anche un principe che le disse < non ti preoccupare e fa quello che ti dico cioè leggi questa fiaba intanto io vado a salvare tua nonna > Cappuccetto lesse il libro e c’era raccontata tutta l’infanzia della nonna . Cappuccetto tornò dalla nonna , e il lupo era già morto perchè

  10. nella lotta fra lui e il principe e aveva vinto proprio il principe . Questa storia fu scritta sul libro e la scrissero la nonna e Cappuccetto che si sposò con il principe . Allora vissero tutti felici e contenti . Raffaele

  11. IL PRINCIPE E LO STREGONE • C’era una volta un principe che era forte, coraggioso e bello; aveva un cavallo tutto nero, chiamato Carbone, con una folta criniera ed una lunga coda. Correva veloce come il vento: nel regno nessun altro animale era più veloce di lui. • Questo cavallo fu donato al principe quando era ancora un puledro ed il bambino ne fu felice ed ora i due erano come fratelli: viaggiavano insieme, mangiavano insieme e condividevano ogni tipo di avventura. • Un giorno, mentre era ad una festa al villaggio, il principe incontrò una giovane molto bella e se innamorò subito; si avvicinò a lei e le chiese: “Mi vuoi sposare?”. La giovane rimase affascinata e rispose: “Sì, lo voglio!”. • “Le nozze saranno celebrate domani alla corte di mio padre!” disse il principe, pieno di felicità “Preparerò tutto io!”. • Il giorno successivo era tutto pronto per le nozze quando i due sposi arrivarono a corte. • La notte, lo stregone Rosso Rubino, chiamato così per il colore della sua barba, temuto in tutto il villaggio per la sua malvagità, rapì la principessa per causare dolore al principe, che era sempre stato un suo acerrimo nemico, e la portò in un rifugio nel bosco. • La mattina seguente il principe si svegliò e vide che nel letto non c’era la sua adorata moglie e, pieno di rabbia, chiamò: “Carbone!” ed il cavallo arrivò al galoppo. • “Sai chi può aver rapito mia moglie?” chiese il principe. • Il cavallo corse verso una macchia rossa.

  12. “Ho capito!” disse il giovane “Non può che essere stato quel maledetto stregone! Carbone, preparati subito, andiamo da quel furfante!!!” • I due partirono immediatamente, il principe vestito di una lucente armatura quasi indistruttibile ed armato di arco e frecce. • Arrivati al rifugio dello stregone lo trovarono, da solo, sulla porta. • Quando li vide, si mise a ridere e disse: “Sei in cerca della tua sposa, vero?! Ti dico subito che non riuscirai a trovarla perché l’ho nascosta nel mio castello sulle Montagne!” • Finito di dire queste parole, scomparve. • Il principe andò su tutte le furie e scagliò una freccia verso un albero. • Comparve una fanciulla vestita di verde che disse: “Perché fai del male ad un mio amico?” • Il giovane le raccontò le sue disavventure. • La fanciulla, che in realtà era una fata dei boschi, disse: “Non ti disperare: per salvare la tua sposa c’è un solo modo. Dovrai trovare un cristallo nascosto in un pagliaio poco distante dalla foresta e raccogliere una scaglia del drago verde che sorveglia le montagne!”. Detto questo tornò nel suo regno.

  13. Il principe, insieme al suo cavallo, si rimise in viaggio ed arrivò velocemente al pagliaio. Iniziò a cercare il cristallo, ma capì che sarebbe stato impossibile trovarlo in mezzo a tutta quella paglia. • Quindi accese un fuoco e, quando tutta la paglia fu bruciata, tra le ceneri vide uno scintillio e finalmente lo trovò. • Giunti poi alla tana del Drago Verde, videro che dormiva profondamente ed il principe poté raccogliere una delle scaglie che erano disperse per terra. • Veloci come il vento arrivarono alla rocca sulla Montagna e, prima di oltrepassare il portone principale, comparve loro la fata dei boschi che disse: “Quando sarai davanti allo stregone, unisci fra loro i due oggetti!” • Varcata la soglia incontrò subito lo stregone che lo sfidò a duello. • Il principe fece come gli aveva detto la fata e tra le sue mani comparve una spada lucente con la quale diede il colpo di grazia allo stregone. • Il principe salvò la sua adorata moglie e vissero per sempre felici e contenti • Paolo Di Giovanni

  14. LA PRINCIPESSA AIKA • C’era una volta, in un paese lontano, lontano, una principessa molto bella e simpatica di nome Aika. • Un brutto giorno arrivò un mostro grande e grosso che disse: “O vi incendio il villaggio o la principessa Aika verrà con me per sposarmi!”. • Gli abitanti del villaggio, tutti impauriti, parlarono tra loro per decidere cosa fare. • Quando arrivò la principessa chiese cosa stesse succedendo; gli abitanti le spiegarono tutto e lei decise di andare con il mostro per salvare il villaggio. • Il mostro la porta con sé. • Arrivò l’esercito di Yuki, un generale valoroso di un impero molto lontano e sperduto, che, appena aveva saputo della cattura della principessa, aveva marciato insieme ai suoi 100 000 soldati fino al villaggio.

  15. Quando il generale sentì del mostro disse: “Mi dispiace, ma non voglio rischiare la vita dei miei soldati.” quindi, un po’ per la paura un po’ per non volere rischiare la vita dei soldati, Yuki tornò indietro. • Dopo un po’ di tempo si fece avanti Spank e disse all’imperatore del villaggio di volere andare in cerca della principessa e disse: “Se riuscirò a salvare la principessa sua figlia, la sposerò e diventerò suo consigliere d’onore.”. L’imperatore era d’accordo. • Spank prese Excalibur, la spada che in precedenza aveva estratto dalla roccia, e partì per l’avventura. • Il primo ostacolo da superare fu un ruscello, ma non ci furono problemi: Excalibur si trasformò in un’asta e Spank passò il fiume.

  16. Poi avvistò un esercito, era l’esercito del mostro che aveva rapito la principessa; la spada lo aiutò ancora: si trasformò in un uccello e passò l’ostacolo dell’esercito. • Dopo settimane di cammino Spank era stanco, Excalibur fece comparire un cavallo di nome Bolt, che vuol dire fulmine, infatti in un batter d’occhio si trovarono subito al castello dove si stavano preparando le nozze tra il mostro e la principessa. • Vide il portone del castello chiuso. Allora escogitò un piano: si sarebbe finto un cavaliere e avrebbe detto al mostro che avrebbe portato la principessa, scortata, naturalmente, in chiesa dove si celebreranno le nozze. Il mostro sarebbe stato d’accordo; quindi Spank non avrebbe fatto molta fatica a recuperare la principessa. • Il mostro capì che si trattava di un tranello, prese una spada e scese dal castello e disse: “Bene Spank, mi volevi ingannare, beh non ci sei riuscito.” e si lanciò all’attacco e Spank non si fece trovare impreparato e si difese. Dopo vari combattimenti Spank ebbe la meglio e uccise il mostro.

  17. Scappò con la principessa e, siccome sapeva dell’esercito, si travestì da mostro e passò quell’ostacolo. • Ma c’era un commando di soldati del mostro che lo stava inseguendo e disse a Bolt di correre più veloce del vento e lo seminarono. • Appena tornati in città si celebrò una grande festa che durò due settimane, dopo la festa si celebrarono le nozze e vissero per sempre felici e contenti Luca Carrara

  18. L’ ANELLO • C’era una volta nel regno di molto , molto lontano una principessa di nome Penelope che viveva in un castello con i suoi genitori . I suoi genitori però le impedivano di uscire dal suo castello perché non volevano che trovasse uno sposo. La principessa stanca di stare sotto il comando dei suoi genitori ,decise di prendere tutte le lenzuola dei letti e legarle con un nodo, una ad una. Dopo aver legato tutte le lenzuola, Penelope va in cucina ha prendere una pentola per difendersi dai soldati, che le impedivano di scappare .Scese dalla torre del castello e atterrò sul terrazzo , per poi entrare di nuovo nel castello e aprendo una porta segreta esce dalla fortezza inoltrandosi nel bosco .Scappando velocemente inciampò nel suo stesso vestito ,cadendo vide un anello per terra con

  19. un bigliettino attaccato sul quale c’era scritto una la parola magica: excellium che esaudiva tre desideri. Prese l’anello ,se lo mise al dito e continuò a scappare , correndo vide una civetta sopra ad un albero che gli disse :- Stai attenta ragazzina che fra pochi giorni arriverà un extraterrestre che ti ucciderà-. La ragazza non credendo alle parole della civetta si allontano correndo molto velocemente .Dopo giorni di cammino arrivò in un paesaggio dove l’ accolsero e gli diedero dei vestiti nuovi .Passarono giorni e giorni finche dalla sua camera del villaggio vide dei soldati che fissavano dei volantini agl’alberi con scritto che chi trovava la principessa riceveva 1.000.000 di monete d’ oro. La signora del villaggio sapendo questo da voci dei cittadini , si precipitò nella camera di Penelope a cui gli diede un cavallo e una scorta di cibo per scappare e non farsi trovare . Passò un giorno e ripensando alla parole della civetta tornò all’ albero in cui viveva e si fece raccontare qualcosa di più della vicenda .La civetta facendo il doppio gioco andò dal re e gli disse dov’ era nascosta sua figlia , ma Penelope capì l’ intenzione dell’ uccello e si mise in groppa al cavallo e cominciò a scappare. Ad un certo punto la principessa vide una grotta , si fermò e restò al riparo per un po’ di tempo, finché ad un certo punto vide una navicella spaziale

  20. che improvvisamente atterrò a pochi passi da lei .Penelope spaventata si nascose dietro a un cespuglio, da quella navicella strana vide scendere degl’ esseri mai visti nella sua vita Erano molto alti, avevano una strana cosa in testa che a prima vista sembrava di vetro e tenevano in mano una pistola molto stramba che sparava laser. Penelope cercò di scappare ma gli extraterrestri la videroe la fermarono , il loro superiore appena vista la fanciulla si innamorò e anche la principessa ebbe un colpo di fulmine, così decisero di sposarsi.

  21. La civetta sempre aggiornata su tutto quello che succedeva chiamò il re e decisero di attaccare la navicella all’ istante. I soldati cominciarono a caricare i cannoni e aspettare l’ ordine per dare fuoco. Intanto gli extraterrestri cominciarono a sparare e poi anche i soldati , sparandosi fuoco a vicenda la principessa si ricordò dell’ anello e decise di esprimere un desiderio :che gli extraterrestri vincessero la battaglia e questo si avverò .Dopo aver sconfitto i soldati arrivarono finalmente al matrimonio e si sposarono . Infine Penelope esprime il desiderio di far diventare l’ extraterrestre un umano e poi di vivere in un castello immenso con tanti gioielli e vissero tutti felici e contenti.

  22. Salvatore Falco

  23. I tre porcellini e il telaio d’oro • C’erano una volta tre porcellini che vivevano in una casa di mattoni al riparo da ogni pericolo. • Un giorno decisero di prendere lezioni di taglio e cucito da un sarto famoso,Berto, che lavorava nella città vicina. Giunti dall’artigiano iniziarono le lezioni. • Dopo un anno i tre porcellini erano degli ottimi sarti; tornati nella loro casa il porcellino grassottello, il più furbo dei tre, trovò una lettera per terra e chiamò i suoi fratellini “Guardate che cosa ho trovato!” • I tre porcellini erano sorpresi perché era da tempo che nessuno scriveva loro. Pieni di felicità, aprirono la lettera. Il porcellino grasso prese la lettera e lesse “Vi aspetto domani nel bosco pauroso di fianco all’albero più alto” • I tre fratelli erano molto stupiti ed erano talmente confusi che decisero di andare. • La mattina seguente partirono ed, una volta entrati nel bosco, il porcellino grassissimo si spaventò e disse tremando dalla paura “Dove siamo? Ci siamo persi?” • Il porcello grassottello lo rassicurò “Non ti preoccupare ci siamo quasi!” • “Si è proprio vero!” acconsentì quello grasso “guardate là” disse indicando l’albero più alto del bosco.

  24. Giunti ai piedi di quell’ albero non trovarono nessuno, poi sentirono una voce provenire da dietro di loro; i fratellini si voltarono e videro una donna magra e bassa che disse “Salve, sono la baba-jaga del bosco e vi ho portati qui perché ho saputo che siete dei bravi sarti ed ho pensato che vi farebbe piacere avere un telaio d’oro!” I tre acconsentirono. “Bene, per trovarlo dovrete arrivare al castello d’argento: per arrivare a destinazione dovrete seguire questo sentiero.”. Dopo aver finito di parlare scompari’. I tre porcellini seguirono le indicazioni della baba-jaga. Superato il bosco arrivarono ad un laghetto dove incontrarono un rospo che disse loro “Per passare dovete rispondere a degli enigmi”. I tre erano pronti e il rospo fece gli indovinelli. Il porcellino grassissimo non riusci’ a rispondere e fu portato via dal rospo. I porcellini dovettero continuare il viaggio senza loro fratello. Ad un tratto arrivarono ad una locanda chiamata locanda “Cappuccetto Rosso”. I fratelli entrarono e li’ mangiarono a sazieta’, bevvero e dormirono.

  25. La mattina seguente la mamma di cappuccetto rosso chiese ai porcellini dove erano diretti e loro risposero “Stiamo andando al castello d’argento per prendere il telaio d’oro”. La mamma si stupi’ e disse “Attenti alla ricerca di quell’oggetto c’e’ anche un folletto di nome Rumpelstiltskin”. I due ripartirono. Arrivati ad una palude incontrarono un gigante che propose loro delle sfide; i due porcellini accettarono e riuscirono a batterlo con la loro astuzia. Il gigante ando’ via brontolando “Sciagura a te Rumpelstiltskin che mi fai fare sfide che riescono a superare anche dei maiali!”. Da quelle parole i fratelli capirono che dietro a tutte le difficolta’ che avevano incontrato lungo il cammino c’era Rumpelstiltskin che non voleva che altri arrivassero al castello prima di lui. I fratelli si appisolarono in una radura. La mattina dopo continuarono il loro viaggio fino a quando dopo diverse ore videro in lontananza il castello. Purtroppo videro che c’era anche l’esercito del folletto. I due cominciarono a correre velocemente per raggiungere il castello e riuscirono a superare le guardie. Scoperta la stanza del telaio trovarono Rumpelstiltskin con il loro fratello impaurito. Il porcellino grasso disse “Ti salvero’ a costo della vita, fratellino!” e si diresse verso di lui, estrasse il pugnale magico che la baba-jaga gli aveva donato e trafisse il cuore del folletto. Liberarono il fratello rapito e presero il telaio d’oro. Tornati a casa cominciarono a fare vestiti meravigliosi e vissero per sempre felici e contenti. Di Giovanni Paolo

  26. Il dono misterioso !! • Una volta un orefice e un sarto andavano insieme per il mondo in cerca di fortuna.Una sera,arrivati a un colle,sentirono un coro di voci cantare.Si guardarono attorno:non c’era nessuno.Incantati da quel canto bellissimo,i due amici cominciarono a salire verso la cima del colle.Man mano che camminavano il coro si faceva più splendido e piacevole.

  27. Quando la luna era già alta sull’orizzonte, il sarto e l’orefice arrivarono sul colle e videro un coro di bambini piccoli che cantavano e ballavano tenendosi per mano.In mezzo al grande coro c’era un personaggio vestito con abiti di tutti i colori. Aveva una lunga barba bianca ed era un po’ più alto di tutti gli altri.Con un cenno il signore al centro del coro invitò i due viandanti a farsi avanti e il coro di bambini li accolse educatamente.

  28. Il personaggio dalla barba bianca indicò ai due viandanti un mucchio di carbone che si trovava lì accanto, sempre a gesti,fece loro capire che dovevano riempirsene le tasche.L’orefice e il sarto obbedirono, pur non sapendo che cosa avrebbero dovuto fare con quel carbone,ringraziarono e poiché l’ora era già tardi, ripresero la via del ritorno. Trovato un fienile in cui poter dormire, i due amici si coricarono sul fieno e si coprirono con le giacche.

  29. Per la stanchezza, però,dimenticarono di svuotare le tasche. Ben presto il peso della giacca li svegliò.Ad un tratto frugarono nelle tasche per togliere il carbone. Ma la loro meraviglia fu grande quando si accorsero che contenevano solo oro. L’orefice stabilì subito all’amico di risalire il giorno dopo sull’altura per farsi dare altri tesori. Il sarto non era d’accordo,era già contento di quello che aveva ricevuto e pensava di costruire una bottega.

  30. Ma per far piacere all’amico decise di fermarsi ancora un giorno, in attesa del suo ritorno. La sera l’orefice si incamminò verso il colle, e vide il coro di bambini che cantavano e ballavano come la notte precedente, il personaggio dalla barba bianca , gli fece riempire di nuovo le tasche di carbone. Giunto al fienile si sdraiò vicino all’amico e pensò.

  31. L’oro anche se pesa lo sopporto volentieri e si addormentò. Appena si svegliò, frugò nelle tasche ma trovò solo dei pezzi di carbone. Anche l’oro della scorsa notte era diventato carbone. Il sarto svegliato da singhiozzi, si fece raccontare ciò che era accaduto e gli disse: • -Sarebbe stato meglio se ti fossi accontentato di quello che avevi ricevuto, resta con me vivremo insieme mettendo a frutto la nostra ricchezza . Il sarto mantenne la sua promessa e vissero per sempre felici e contenti. Katia B.

  32. Ildrago e il ragazzo coraggioso

  33. Un bel giorno soleggiato un ragazzo di nome Erik volle sfidare il terribile drago , decise quindi di partire la notte di quel giorno per non farsi vedere da qualche abitante della città. Arrivata la notte Erik partì prendendo con se una spada e uno scudo. Ad un certo punto del tragitto un vecchietto lo interruppe e gli chiese dove si stava dirigendo. Il ragazzo rispose che si stava dirigendo verso la caverna del drago. Il vecchio chiese a Erik se poteva attendere un attimo e il ragazzo annuì . Dopo qualche minuto il vecchio riuscì con in mano una spada e gli disse che se la avesse infilzata al drago esso sarebbe scomparso. Erik buttò via la sua vecchia spada e prese quella che gli aveva dato il vecchio e ripartì per il suo cammino. Una volta arrivato di fronte alla montagna ,la scalò duramente, ma riuscì ad arrivare in cima. Continuò a camminare e vide una caverna.

  34. Provò ad entrare e vide il drago che gli sputò subito fuoco ma Erik lo schivo fortunatamente e provò ad infilzarlo con la spada, ma il drago tirò un pugno all’oggetto affilato che cadde lontano. Il ragazzo cercò di recuperare la spada ma il drago gli tirò un calcio mortale. Erik non morì ma era in gravi condizioni , pensò quindi di fingersi morto. L’esperimento riuscì alla perfezione , il drago lo lasciò stare e si mise a dormire , il ragazzo prese la spada e la conficcò nel corpo del drago e come aveva detto il vecchio il bestione scomparve. Il ragazzo fece ritorno alla città e annunciò l’accaduto . Gli abitanti felici lo acclamarono re ed una bella fanciulla lo sposò e vissero tutti felici e contenti. Luca Gaspari

  35. Un cavaliere, un giorno, stanco di abitare e governare un regno senza avventure scappò via e lasciò la sua città in mano a un suo fedele amico. Durante la galoppata arrivò in una radura nella quale era immersa una torre molto trascurata. Il cavaliere di nome Stevan incuriosito entrò nell’ alta torre, dopo scale e scale arrivò finalmente in una stanza , in cui c’ era una principessa addormentata. Stevan affascinato dalla sua bellezza suprema , si avvicinò e toccandogli la faccia , la principessa si risvegliò e anch’essa rimase sorpresa dalla bellezza del cavaliere e decisero di sposarsi. Il cavaliere e la principessa incominciarono a galoppare sul cavallo finché qualcuno si mise in mezzo al sentiero, Stevan fermò il cavallo per non prendere in pieno la cosiddetta signora. La principessa appena visto la faccia dell’ anziana urlò:- Non fermarti è una strega , è mia madre -. Ma fu troppo tardi ormai il cavallo era fermo. La strega vedendo quello che stava succedendo prese subito la sua bacchetta e fece scomparire la principessa in un posto fantastico dove nessuno poteva vederla. Il cavaliere cercò di rincorrere la strega ma sembrava che si fosse volatilizzata. Stevan La penna magica

  36. deluso e molto attristito se ne andò di nuovo nel suo regno. Durante la strada incontrò un saggio gnomo che riusciva ha vedere tutto quello che succedeva nel mondo ,

  37. , essendo al corrente di quello che era successo al cavaliere decise di dargli una penna magica con la quale qualunque cosa scriveva si avverava. Stevan appena ricevuta la penna magica scrisse subito che voleva riavere la sua principessa e per magia ricomparve davanti a lui, ma la strega era sempre agguata nei paraggi e decise di affrontare il cavaliere senza usare incantesimi. Però la strega non sapeva che il cavaliere possedeva la penna magica. Stevan accettò la sfida e decise di presentarsi al luogo della lotta però portò con se la sua penna magica per sicurezza. Durante la lotta fra la strega e il cavaliere, sferrandosi colpi a vicenda ,Stevan scrisse su un foglio di poter sconfiggere la strega e questo si avvero. Infine il cavaliere come punizione alla strega ,la fece rinchiudere in un carcere per tutta la vita. La principessa e Stevan poi si sposarono e vissero per sempre felici e contenti. Salvatore F

  38. LA CASA GIALLA DELLA NONNA

  39. C’era una volta , tanto tempo fa , una nonna che viveva in una casa gialla . Questa nonna abitava in un villaggio un po’ strano : c’erano un ricco grifone ,un bambino ,e un orso con la cuffia . Un giorno il grifone si ammalò , la nonna sentì i suoi lamenti sin da casa sua e si precipitò , da lui . La nonna andò a chiamare l’orso con la

  40. cuffia per aiutarla a trasferire il grifone malato nella sua casa gialla . L’orso , che si intendeva di medicina partì dal villaggio per cercare l’antidoto alla malattia e arrivò su una montagna . Sul monte incontrò un rospo che gli diede l’antidoto ; il bambino che aveva seguito l’orso, prese di nascosto l’antidoto e mise

  41. al suo posto un boccetto pieno di veleno . Il bambino voleva essere il benefattore del villaggio , così partì verso la casa gialla della nonna . L’orso , ignaro del pericolo, arrivò al villaggio. La nonna guardava entrambi gli antidoti, ma non riconobbe quello giusto . Il grifone prese a caso un antidoto , ma il bambino lo riconobbe,

  42. era quello falso , lo prese subito e lo ruppe . L’orso ingannato , cominciò a lottare ; la casa gialla divenne un giardino e il grifone , come d’incanto , guarì . Il bambino cercò di scappare ma il grifone lo acchiappò e gli fece giurare di comportarsi bene e di non ingannare più gli amici .

  43. Da quel momento tutti i giorni , il ricco grifone l’orso con la cuffia , il bambino e la nonna , presero una tazza di tè , alle quattro , nella casa gialla della nonna , e vissero per sempre felice e contenti . Mattia Katia, Raffaele

  44. L'AVVENTURA DELLE TRE SORELLINE • UN TEMPO , C'ERANO TRE SORELLINE CHE DOVEVANO PORTARE IL REGALO PER IL COMPLEANNO ALLA LORO NONNA . • - FATE ATTENZIONE AL BOSCO - DISSE LA MAMMA - è PERICOLOSO . • LE TRE SORELLINE RISPOSERO IN CORO : • -SAREMO PRUDENTI . • SI INCAMMINARONO VERSO IL BOSCO CON IL REGALO PER LA NONNA , PERò SI ACCORSERO CHE SI STAVA FACENDO BUIO COSì DECISERO DI COSTRUIRSI UNA CASA OGNUNO . • CAPPUCCETTO VERDE SI COSTRUì UNA CASA DI PAGLIA , CAPPUCCETTO GIALLO SELA COSTRUì IN LEGNO INVECE CAPPUCCETTO ROSSO DI MATTONI PER ESSERE PRUDENTI NEL CASO ARRIVASSE IL LUPO .

  45. DURANTE LA NOTTE LE TRE SORELLINE SI SVEGLIARONO DI COLPO PERCHè SI SENTIRONO DEGLI STRANI RUMORI VENIRE DA FUORI , ERA IL LUPO . • LE BAMBINE PENSAVANO DI ESSERE AL SICURO . • CAPPUCCETTO VERDEDOPO QUALCHE MINUTO SENTì IL LUPO PREPARARSI PER SOFFIARE CONTRO LA SUA CASA . • LA PAGLIA VOLò PER ARIA , COSì LA BAMBINA SCAPPò DALL'ALTRA SORELLA CON LA CASA DI MATTONI E SUBITO SI SENTì AL SICURO . • IL LUPO PROVò A SOFFIARE ALLA CASA DI LEGNO MA NON CI RIUSCì LA PRIMA VOLTA , INVECE LA SECONDA VOLTA FECE UN RESPIRO PIù PROFONDO E ANCHE I PEZZI DI LEGNO CADDERO A TERRA .

  46. ANCHE CAPPUCCETTO GIALLO CORSE NELLA CASA DELLA SUA SORELLINA . IL LUPO PROVò A SOFFIARE ANCHE SU QUELLA DI MATTONI , MA ERA TROPPO ROBUSTA PER ESSERE BUTTATA GIù QUINDI CERCò DI ENTRARE DAL CAMINO . VELOCEMENTE LE TRE SORELLINE ACCESERO IL FUOCO E IL LUPO SI BRUCIO LA CODA . SI SENTì UNO SPARO ALLORA LE TRE BAMBINE SI AFFACCIARONO DALLA FINESTRA PER VEDERE COSA ERA SUCCESSO , UN CACCIATORE AVEVA SPARATO AL LUPO . LE TRE SORELLINE ERANO ORMAI SALVE COSì CONTINUARONO IL CAMMINO VERSO LA CASA DELLA NONNA , ARRIVARONO PRIMA CHE SI FACESSE BUIO , LE DIEDERO IL REGALO E PER QUELLA SERA LE TRE SORELLINE RIMASERO A DORMIRE DA LEI E DA QUEL GIORNO VISSERO FELICI E CONTENTI . . ALESSIA MORO .

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