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Dott. Vincenzo Balestra Direttore del Dipartimento Dipendenze ASL 6 Vicenza

Dal consumo alla dipendenza: un processo che si adatta ai casi più disparati (droga, cibo, sesso, internet, gioco ecc.). Dott. Vincenzo Balestra Direttore del Dipartimento Dipendenze ASL 6 Vicenza. CONSUMI. FELICITA’ =. DESIDERI. Determinanti Sociali del Benessere.

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Dott. Vincenzo Balestra Direttore del Dipartimento Dipendenze ASL 6 Vicenza

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Presentation Transcript


  1. Dal consumo alla dipendenza: un processo che si adatta ai casi più disparati (droga, cibo, sesso, internet, gioco ecc.) Dott. Vincenzo Balestra Direttore del Dipartimento Dipendenze ASL 6 Vicenza

  2. CONSUMI FELICITA’ = DESIDERI

  3. Determinanti Sociali del Benessere REDDITO MINIMO PRO CAPITE + ?

  4. CONSUMO • ABUSO • DIPENDENZA / ADDICTION

  5. Dipendenze patologiche • Dipendenza da alcol e/o sostanze stupefacenti ( droghe ) • Dipendenze comportamentali : • Gambling o gioco patologico • Internet addiction • Sex addiction • Shopping compulsivo

  6. INTERNET Addiction • COMPULSIVE ON-LINE GAMBLING, il gioco d’azzardo compulsivo. • CYBERSEX ADDICTION, la dipendenza dalla ricerca di materiale pornografico o di relazioni erotiche tramite chat. • CYBER RELATIONSHIP ADDICTION, assillante ricerca di relazioni d’amicizia o sentimentali tramite e-mail, chat, newsgroup. • MUD ADDICTION, dipendenza da giochi di ruolo mediante “avatar” con cui il soggetto si identifica. • INFORMATION OVERLOAD ADDICTION, ricerca d’informazioni estenuante e protratta nel tempo. (Cantelmi – Orlando, 2009).

  7. Considerazioni neuropsicologiche

  8. Lo sviluppo del cervello nell’adolescente • Le recenti ricerche neurobiologiche ci dicono che la maturazione cerebrale si completa soltanto attorno ai 20-21 anni. • Durante l’adolescenza dunque il cervello non è ancora sufficientemente strutturato e molte funzioni sono incomplete. • In questa fase di sviluppo e strutturazione l’uso di alcol e droghe è molto più dannoso rispetto a quello in età adulta

  9. Lo sviluppo del cervello nell’adolescente • Particolare importanza ha l’incompleto sviluppo della corteccia frontale e prefrontale. • Tale area cerebrale regola : - il controllo degli impulsi - le emozioni - la consapevolezza delle conseguenze delle nostre azioni - i processi decisionali

  10. Lo sviluppo del cervello nell’adolescente • Queste acquisizioni ci fanno meglio comprendere come nell’adolescente sia difficile la valutazione dei rischi *, molto variabile l’umore, difficile la gestione delle emozioni, facile l’impulsività ed il passaggio all’atto. • Da un punto di vista educativo e preventivo è dunque importante evitare richiami e prediche moralistiche su queste tematiche. *Gli adolescenti a differenza degli adulti non evitano i rischi ma paradossalmente li cercano : per esorcizzarli, per sfida e spinti dall’assetto ormonale ( soprattutto i maschi )

  11. In molti adolescenti l’idea di divertimento è collegata alla perdita del controllo, al rischio e all’ invincibilità • Si utilizza il rischio come soluzione di tutti i problemi, si predilige l’azione alla mentalizzazione, la percezione di sensazioni corporee sempre nuove alle emozioni.

  12. Le diagnosi L’apparizione di un sintomo o di un disturbo del comportamento in adolescenza non determina necessariamente la presenza di una patologia (Jammet, 2009 ) Con gli adolescenti quindi bisogna fare molta attenzione a non sclerotizzare le diagnosi o i punti di vista. Non costruirsi immagini stereotipate e rigide perché poi è difficile produrre o indurre cambiamenti evolutivi

  13. Il consumo di droghe, legali e non, è in costante trasformazione.

  14. Le sostanze in assoluto più consumate sono l’alcol ed i cannabinoidi e si nota, dopo una lieve flessione anche l’aumento del consumo di tabacco, soprattutto tra le donne

  15. L’età d’inizio dell’assunzione è sempre più bassa e nel caso dell’alcol e delle sigarette si registrano situazioni di inizio già verso gli undici - tredici anni

  16. Circa il 35 % dei giovani ha almeno una volta sperimentato l’uso di uno spinello mentre la percentuale aumenta all’80% nel caso del consumo alcolico

  17. Alcol, tabacco e cannabis rappresentano la porta di accesso al consumo di altre droghe (come l’eroina, la cocaina, le amfetamine) anche se solo un 5-10 % dei consumatori è poi destinato a sviluppare una dipendenza

  18. Spesso vengono sottovalutati i danni prodotti dagli effetti farmacologici delle sostanze. Molti giovani ritengono che l’assenza di dipendenza ( io non sono un “ tossico “) sia una condizione abbastanza sicura per continuare ad usarle e che il semplice consumo sia sostanzialmente innocuo

  19. Si rileva infatti che nonostante le campagne informative molti giovani consumatori non conoscono o conoscono in modo approssimativo gli effetti dannosi delle sostanze utilizzate . E’ dunque necessario proseguire con una corretta informazione ma ancora più importante, approfondire la discussione a livello culturale ed educativo cercando di esaminare gli stili di vita e le motivazioni che stanno alla base del consumo.

  20. Sul piano della prevenzione si constata la scarsa incidenza delle sole campagne informative sui danni per modificare i comportamenti. • Scarsa è altresì l’utilità degli interventi repressivi, di quelli “ salutistici” degli specialisti, di quelli “ spot” sull’onda emotiva o allarmistica

  21. Vi è stata in questi anni una progressiva caduta d’interesse nei confronti del problema che rischia di “normalizzarsi” come un fatto accettato ed inevitabile nella nostra società

  22. I rischi della normalizzazione • Rischio di assuefazione all’informazione se non quando capita il “ fatto di cronaca”. In questo modo cresce l’emotività pubblica non l’opinione pubblica • Il tema della prevenzione scivola fuori dalle agende politiche • Cresce il disorientamento degli adulti perché la pervasività del consumo impedisce di distinguere una trasgressione adolescenziale da un comportamento a rischio

  23. Problema collettivo e non solo individuale • Il consumo giovanile di sostanze non può essere affrontato se non all’interno dell’ attuale momento storico. • Viviamo in una società “ generalmente “ consumistica e quindi la questione, anche in termini preventivi, non è solo privata o legata a scelte individuali ma investe ed interroga i valori di fondo e le scelte di un’intera società.

  24. Consumo e fase evolutiva • Il consumo di sostanze va collocato nella storia evolutiva del soggetto • I danni delle sostanze e le motivazioni nell’assunzione variano in relazione allo sviluppo psico-fisico : preadolescenza, adolescenza e tarda adolescenza (giovani adulti)

  25. Curva del consumo • Per la stragrande maggioranza dei ragazzi il consumo si colloca in una fase del loro ciclo di crescita e si esaurisce nel passaggio alla fase adulta, quando la vita li porterà a fare altre scelte (consumo transitorio ) • Una minima parte resta intrappolata in una dinamica di abuso e dipendenza (consumo identitario o autoterapeutico)

  26. Nel progettare interventi di prevenzione universale e di ampio respiro è fondamentale contrastare in tempo i fattori di rischioe vulnerabilità e promuovere i fattori protettivi. Tali interventi dovrebbero avere un notevole incremento nella programmazione e nei finanziamenti

  27. Linee guida • Collocare il consumo nella storia evolutiva delle persone • Distinguere il più precocemente possibile tra consumo transitorio e consumo identitario • Riconoscere e promuovere i fattori protettivi, intervenire precocemente per affrontare e rimuovere i fattori di rischio e vulnerabilità

  28. Sostenere i fattori pro-attivi • Nell’attuale contesto storico è altresì importante fare cultura. • Ovvero promuovere la partecipazione ed il protagonismo dei giovani favorendo i processi di consapevolezza e sviluppo del senso critico • Promuovere una dimensione temporale aperta alla speranza e non soffocata dal pragmatismo del presente e dai risultati a breve termine

  29. Nell’ottica consumistica la diffusione delle sostanze è molto influenzata dal mercato secondo la causalità circolare DOMANDA OFFERTA

  30. Marketing • Oltre alla diffusione di sostanze acquistabili in internet o in vari negozi di erboristeria o smart shops sono attive diverse modalità di vendita per “fidelizzare” i clienti • Prezzi più bassi ed incentivi per sperimentare sostanze più additive della cannabis come la cocaina e l’eroina

  31. Modalità di assunzione • Un dato molto positivo è la riduzione del tasso di incidenza di infezione da HIV tra i consumatori di droghe e i tossicodipendenti. • Questo fatto è principalmente dovuto alla netta riduzione dell’uso endovenoso con siringhe non sterili.

  32. L’eroina “sembra” essere in calo ( ma così non è ), mentre è in forte aumento il consumo di cocaina, che ha raggiunto sul mercato prezzi molto bassi e quindi accessibili a tutte le classi sociali

  33. NUOVE DROGHE Accanto alle droghe “ vecchie e classiche” si sta affermando sempre di più l’uso di nuove droghe : • Smart drugs • Designer drugs • Il policonsumo

  34. DESIGNER DRUGS Designer-drugs è un termine usato per descrivere droghe che sono create o commercializzate, qualora già esistessero, per raggirare le vigenti norme di legge. Generalmente vengono sintetizzate modificando la struttura molecolare di altre droghe o, meno frequentemente, creando sostanze con strutture chimiche completamente differenti che producono effetti simili a quelli causati dalle droghe illegali. Preparate clandestinamente da “chimici” dilettanti, conosciuti come “cookers”, queste droghe possono essere iniettate, fumate, inalate e ingerite.

  35. Le principali designer drugs • Mefedrone • Derivati del CHAT • Ketamina e suoi derivati • Cannabinoidi sintetici ( sigla J WH ) • GHB o ecstasy liquida • Derivati del fentanile • POPPER e suoi derivati • Cyber drugs

  36. I giovani e le nuove droghe • Relativismo valoriale • Diffusione dell’accettabilità del rischio • Idea della reversibilità dell’azione • Esasperazione della performance

  37. I giovani e le nuove droghe • Modalità differenziate di consumo • Sballo ( alterare la realtà e superare la noia ) • Soggetti “integrati” appartenenti prevalentemente alla classe media • Livello di scolarità buono • Pochissimi contatti con i servizi

  38. I giovani e le nuove droghe • Non sono emarginati e non appartengono nella maggioranza dei casi a classi sociali meno abbienti • Privi di ideologie e pragmatici • Cercano l’uguaglianza nel consumo, nell’attività ludica e nella conformità mondana che poi paradossalmente criticano e sfidano

  39. I giovani e le nuove droghe • Si collocano all’interno dell’ambivalenza tra individualismo e bisogno di appartenenza arrivando a strutturare parte della propria esistenza in ambiti che sono esterni a quelli delle organizzazioni tradizionali dove è possibile rimodellare la propria identità. • Rituali di gruppo ( es. raves )

  40. I giovani e le nuove droghe • In una società dove è sempre più difficile comunicare e dove i giovani si trovano in tal senso ad essere frequentemente penalizzati, l’uso di droghe, oltre che rappresentare un’occasione speciale per sperimentare percezioni, emozioni e situazioni nuove e non convenzionali, può essere identificato come uno strumento che semplifica e rende più intensa la comunicazione e l’interazione sociale ( Ravenna )

  41. I giovani e le nuove droghe • Giovani bulimici che adottano stili di consumo tirati al massimo • Nel loro essere bulimici diventano conflittuali e sfidano la società ( molto spesso non accorgendosi di essere intrappolati dai suoi pseudovalori e meccanismi di controllo)

  42. I giovani e le nuove droghe • Essi esprimono in modo doloroso e conflittuale le contraddizioni e la complessità di una società che per il momento sa dare solo risposte moraliste o ipocrite che lasciano poco spazio all’analisi critica e al mettersi in discussione.

  43. Non è possibile fare delle differenziazioni nel consumo in base alle tipologie familiari, il ceto sociale o le caratteristiche socio ambientali, fatta eccezione per le situazioni di dipendenza nelle quali, da un punto di vista clinico, si riscontrano fattori di vulnerabilità nella vita personale e familiare dei pazienti con problematiche spesso risalenti alla prima infanzia

  44. Sta scomparendo il “ tossicomane” tipico” ed anche gli stili di vita sono variegati e diversificati

  45. Sempre più spesso l’uso di droghe può, per un certo periodo di tempo, risultare compatibile con attività scolastiche e lavorative

  46. Vi è una crisi generalizzata della agenzie educative primarie: famiglia e scuola, con notevoli problemi di reciproca fiducia , dialogo e cooperazione

  47. L’uso di droghe non è più riferibile solamente alle fasce giovanili e l’interpretazione che esso sia associato al cosiddetto “disagio adolescenziale” è ormai obsoleta e rischia di falsare l’interpretazione globale del fenomeno

  48. Sempre di più si intravedono fattori causali e matrici sociali nella genesi e nello sviluppo del fenomeno: • eccessiva competizione sociale • consumismo ed edonismo esasperato • caduta della tradizione e dei valori • “gap” enorme tra economia ed etica • incertezza per il futuro • disagio esistenziale diffuso caratterizzato sempre di più da una desertificazione emozionale e dal venir meno della cooperazione e della solidarietà sociale

  49. Altre dipendenze patologiche Oltre alla tossicodipendenza si manifestano oggi altre forme di dipendenza patologica : • da tecnologie ( soprattutto tra i giovani ) • da gioco d’azzardo e lotterie • da pornografia

  50. LE DIPENDENZE TECNOLOGICHE nei GIOVANI

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