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INTRODUZIONE alla EPIDEMIOLOGIA

CORSO DI LAUREA IN FARMACIA 2009-2010 DISCIPLINA : IGIENE Docente : Professore a contratto Dott.Emilio Iodice. INTRODUZIONE alla EPIDEMIOLOGIA. Che cos’ è la epidemiologia. EPI’ DEMOS LOGOS =studio del popolo

kathy
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INTRODUZIONE alla EPIDEMIOLOGIA

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Presentation Transcript


  1. CORSO DI LAUREA IN FARMACIA 2009-2010DISCIPLINA : IGIENEDocente: Professore a contratto Dott.Emilio Iodice INTRODUZIONE alla EPIDEMIOLOGIA

  2. Che cos’ è la epidemiologia EPI’ DEMOS LOGOS=studio del popolo • La branca dell’ igiene che studia la frequenza e la distribuzione delle malattie nelle popolazioni le loro cause e i fattori ad esse associati con il fine di attuarne il controllo

  3. Storia dell’ epidemiologia:accenni • Ippocrate V sec.a.C. • John Graunt(1662): analisi mortalità e natalità a Londra • William Farr • John Snow: 1849-1854=teoria della trasmissione del colera

  4. AMBITI di APPLICAZIONE • Paesi sottosviluppati: malattie infettive • Paesi sviluppati: malattie cronico-degenerative • Programmazione sanitaria-VRQ • Nuovi agenti virali: epatite virale B, AIDS, SARS • Patologie infettive esotiche e di importazione

  5. igiene • “..la scienza e l’ arte di prevenire le malattie, prolungare la vita e promuovere la salute..attraverso sforzi organizzati della società..” • Acheson report 1988 • “..sforzi organizzati della società per sviluppare politiche per la salute pubblica, la prevenzione delle malattie…”” • OMS 1996

  6. SALUTE PUBBLICA • Salute pubblica.. • Quantificazione carico malattia • -ipotesi su cause e fattori associati-scelta degli interventi efficaci- • valutazione dell’ efficienza- • attuazione degli interventi- • valutazione dell’ impatto

  7. L’ igiene tradizionale? • -prevenzione mal.infettive • -disinfezione e disinfestazione • -acqua, aria, rifiuti • Prevenzione • Ma di che cosa? • -Malattia(prevenzione primaria) • -Avanzamento(prevenzione secondaria) • -Ricaduta o metastasi..(Prevenzione terziaria)

  8. Cosa fare per ..prevenire..? • Modificazione degli stili di vita: • Piano nazionale della prevenzione-piano regionale della prevenzione • Priorita’: • Rischio cardiovascolare • Cancro • Malattie prevenibili con vaccino • incidenti

  9. Rischio cardiovascolare • Utilizzo della “carta del rischio” per valutare il rischio cardiovascolare • Prevenzione obesita’(sistema sorveglianza regionale sull’ obesita’) :dipartimento prevenzioneASL • Prevenzione complicanze diabete • Prevenzione recidive

  10. Prevenzione cancro • Screening per K cervice uterina • mammella • colon retto

  11. VACCINAZIONI • VACCINAZIONI

  12. Prevenire INCIDENTI • incidenti stradali • Incidenti domestici • Incidenti sul lavoro • Ruolo del Centro Nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie (dal 2004)

  13. Piramide delle eta’

  14. Demografia e statistica sanitaria finalizzate allo studio epidemiologico FONTI e MODALITA’ di RACCOLTA dei DATI : statistiche sanitarie -IL CENSIMENTO-”de iure” “de facto” l’ ISTAT LA PIRAMIDE delle ETA’=rappresentazione grafica della distribuzione della popolazione per sesso e classi di età .I registri anagrafici e le notificazioni obbligatorie .Le certificazioni delle cause di morte sec. La classificazione della’’ International Classification of Diseases and Causes of Death’’ del 1975 .La registrazione delle nascite

  15. Demografia e statistica sanitaria finalizzate allo studio epidemiologico • La notificazione delle malattie infettive(D.M.5-7-1975 e succ. aggiorn-TULS 1934) • Altre fonti dei dati sanitari: documentazione H, ambulatori,registri specifici . Le indagini ad hoc . Iregistri di malattia

  16. Epidemiologia • Metodologia dei rilevamenti dati • -osservazioni dirette • Sondaggi individuali • Documentazioni sanitarie(statistiche correnti-attivita’ gestione servizi) • Elaborazione e presentazione dei dati • Controllo dati • Classificazione DIAGRAMMA A BARREISTOGRAMMAPOLIGONO A FREQUENZADIAGRAMMA CIRCOLAREDIAGRAMMA AREALEDIAGRAMMA A PUNTI

  17. Epidemiologia • 17 DIAGRAMMA A BARRE

  18. Piramide delle eta’

  19. istogramma

  20. Poligono di frequenza

  21. Diagramma a torta

  22. Le misure della frequenza degli eventi sanitari • Frequenza assoluta • Rapporti • Le proporzioni • I tassi

  23. Il TASSO • Definizione= i NUMERO DI EVENTI PER 100O PER MULTIPLI DI 100 ‘’ESPOSTIA RISCHIO ’’ PER ANNO R= E (t) /P x K E=numero di eventi verificatisi nel tempo t P= popolazione esposta a rischio di dimensione media nel tempo t(cioè P t0 + P t1 / 2 ) K= fattore moltiplicativo adatto per riferire eventi osservati ad una popolazione uniforme(di 100, 1000, 10000 persone,,)

  24. Incidenza-Prevalenza

  25. INCIDENZA e PREVALENZA • INCIDENZA = • NUMERO NUOVI CASI DI MALATTIA NEL TEMPO t / POLAZIONE A RISCHIO DI AMMALARE IN QUEL PERIODO DI TEMPO x K • PREVALENZA PUNTUALE: • NUMERO DEI CASI DI MALATTIA IN UN DATO ISTANTE/ POPOLAZIONE TOTALE IN QUELL’ ISTANTE x K • PREVALENZA PERIODALE=NUMERO DEI CASI DI MALATTIARILEVATI IN UN DATO PERIODO / POPOLAZIONE MEDIA IN QUEL PERIODO x K

  26. INCIDENZA INCIDENZA CUMULATIVA=numero di persone che ammalano nel tempot1-t0/numero di persone sane all’ inizio del periodo x K INCIDENZA CUMULATIVA=RISCHIO DI MALATTIA TASSO d’ ATTACCO=NUMERO DEI CASI IN UN TEMPO TENDENZIALMENTE BREVE/ POPOLAZIONE A RISCHIO

  27. TASSI SPECIFICI • TASSO SPECIFICO DI MORTALITA’(per fascia di età)= • Numero di morti in un anno d’ età tra i 30 e i 40 anni/popolazione a metà anno d’ età tra i 30 e i 40 anni x K • TASSO SPECIFICO DI MORTALITA’(per sesso)= • Num. di morti in un anno di sesso femm.(o masch.) /popolazione femm.(o masch.) residente a metà anno x K • TASSO SPECIFICO DI MORBOSITA’(PER TIPO DI MALATTIA ED ETA’)= • Num. Casi cancro polm. in un anno in sogg. 61-70 anni/popolazione di età 61-70 anni residente a metà anno per K • TASSO SPECIFICO DI MORBOSITA’(PER TIPO MALATTIA ETA’ SESSO)= • Numero dei casi di tetano in un anno in femm. di 61-70 anni /popolaz. femm. 61-70 anni residente a metà anno x K

  28. TASSI STANDARDIZZATI • STANDARDIZZAZIONE DIRETTA • STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA • Servono per ‘’aggiustare’’ i tassi grezzi ed eliminare i ‘’fattori di confondimento’’

  29. Standardizzazione diretta • Mira per es. a quantificare il tasso di mortalita’ che si avrebbe in due popolazioni a confronto se la distribuzione per eta’ fosse la stessa: occorre disporre per entrambe la suddivisione degli abitanti e dei morti per fasce d’ età e calcolare per ciascuna i tassi specifici di mortalità

  30. Standardizzazione indiretta • Tassi specifici di riferimento per singole classi d’ età: standard OMS o valori medi nazionali. • E’ necessario conoscere la suddivisione delle popolazioni per classi d’ età. • Il metodo indiretto calcola il numero casi di morte che avrebbero luogo in entrambe popolazioni se i tassi di mortalità fossero in entrambe quelli standard

  31. TASSI GREZZI • TASSO DI NATALITA’=numero di nati vivi in un anno /popolazionetotale a metà anno x K • TASSO DI MORTALITA’= numero di morti in un anno//popolazione totale a metà anno x K

  32. SIGNIFICATO DI ALCUNI INDICATORI SANITARI • Tasso di FECONDITA’ • Numero annuale di nati vivi /popolaz.femm. 15-49 a. x K • Tasso di Mortalita’ infantile:num. morti 1° anno vita /nati vivi inquell’ anno x 1000 • -Neonatale • -Perinatale • Tasso di LETALITA’ • Num morti per una malattia/ num. Casi di ql. Mal. X K • Tasso di Sopravvivenza • N. sopravvissuti dopo x anni dalla diagn. /totali diagnosticati x 100 • Eventi sentinella

  33. STUDI EPIDEMIOLOGICI • Epidemiologia descrittiva • ..frequenza e distribuzione..altri indici di salute.. • Principali fonti epidemiologiche utilizzate: • -censimenti, registri, .. • Variazioni temporali: Epidemie, Pandemie.. • Differenze spaziali • Variabili individuali

  34. EPIDEMIOLOGIA ANALITICA • Scopo: individuazione causa e fattori.. che favoriscono o ostacolano.. • STUDI di PREVALENZA o TRASVERSALI • ..in un preciso istante.. • Lo screening • PREVALENZA PUNTUALE • PREVALENZA PERIODALE • STUDI per COORTE o LONGITUDINALI o PROSPETTIVI • Coorte • STUDI di CASO-CONTROLLO o RETROSPETTIVI • Caso/controllo • ..il RISCHIO RELATIVO.. ODDS RATIO =valutazione entità associazione che si considera presente quando il suo valore è significativamente > ad 1 .

  35. EPIDEMIOLOGIA SPERIMENTALE o di INTERVENTO • Interventi diretti o indiretti • Studio per coorte

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