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Il ROMANZO medievale. DEFINIZIONE DEL TERMINE. Originariamente : romanz = lingua volgare
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DEFINIZIONE DEL TERMINE Originariamente: romanz= lingua volgare XII sec.romanz = discorso orale o testo scritto in volgarema in una varietà linguistica francese. La parola romanz = volgarizzamento. Di qui l’espressione mettre en romanz = redigere un’opera in volgare o enromancier=tradurre un’opera in volgare. Alla fine del XII secolo e per tutto il XIII, romanz = opera narrativa versificata in volgare. Nel XV e nel XVI secolo, la parola roman = opera narrativa in versi e in prosa che evoca un mondo avventuroso-cavalleresco, eroico-galante, eroico-pastorale. Dal XVII secolo: roman = genere del romanzo
DIFFERENZA TRA EPICA E ROMANZO 1-COMUNICAZIONE 1-COMUNICAZIONE -Nel romanzo ha carattere mitico -Il romanzo produce una reazione individuale. -Fornisce delle conoscenze. -L’eroe del romanzo combatte per se stesso. Le sue avventure sono individuali -Nell’epica ha carattere rituale -La chanson de geste tende a stabilire una solidarietà nei fruitori . -Conferisce un significato sacrale all’opera. -L’eroe epico combatte per un ideale comune.
2-Piano strutturale e formale Il tessuto narrativo della chanson de geste appare dominato dalla discontinuità. Il tessuto romanzesco si presenta invece come un continuum narrativo
3-Piano ideologico ed espressivo -La chanson de geste presenta caratteristiche monolgiche. -L’epica in quanto genere che esalta il senso di comunità e del gruppo può essere considerato un genere tipico di ciò che viene indicato come la prima età feudale, dall’epoca carolingia al XI secolo. -Così l’epica celebra il consolidamento del gruppo e mette in scena un eroe le cui gesta servono al gruppo prima che alla propria crescita personale. -Nel romanzo invece si manifesta una tendenza DIALOGICA. -Il romanzo compare come genere un po’ più tardi dell’epica, e come si è visto, le condizioni della sua diffusione erano diverse, ristretta a gruppi di corte, dunque più legato a un gruppo specifico, un gruppo che includeva anche le donne. -Nella cosiddetta seconda età feudale la battaglia collettiva si trasforma in un duello fra due sfidanti; quindi emerge l’esaltazione del singolo.
Caratteristiche del genere del romanzo Genere in cui ci si preoccupa del destino del singolo. E’ legato a un ceto particolare, la corte, quindi cavalleresco. Si assiste ad un addolcimento dei costumi, introdotto dalla letteratura cortese, e abbiamo la presenza delle donne. La trama spesso implica la conquista di una donna e di un feudo. Viene abbandonata la materia pseudo storica, e si preferisce una materia leggendaria, talvolta classica o fiabesca. La materia narrata è ‘più o meno sconosciuta’ difatti il romanzo è un genere aperto sul presente.
Tematiche del romanzo • AMORE Fin amor dei trovatori • AVVENTURA < dal participio passato del verbo latino advenire ovvero adventus che indica qualcosa che deve accadere. Nella chanson de gesteo nei testi agiografici il significato di avantura è quello di ‘sorte, caso, destino’. Nei romanzi invece il termine, pur conservando l’antico significato latino, si carica di ‘nuances’ semantiche completamente nuove fino ad arrivar a significare ‘compiere fatti d’arme’. Il cavaliere medievale cerca e affronta le avventure perché queste gli permetteranno sia di migliorarsi che di elevarsi socialmente. Il cavaliere affronta le avventure spinto dall’amore per una dama
GLI ALBORI (XII-1155) • Roman d’Alexandre = di Alberic de Pisançon 1130. Roman d’Alexandre di Alexandre de Bernay (1180-1190). • Apollonius de Tyr • Roman de Brut = Wace (1155) volgarizzamento della HistoriaRegumBritanniaedi Goffredo di Monmouth (1136)
I ROMANZI ANTICHI (1155-1165) • Il Roman de Thèbessi rifà alla Tebaide di Stazio. Questo romanzo è stato poi ripreso da Boccaccio per scrivere la Teseide. • Il Roman de Troiedi Benoît de Saint Maure non si basa sull’Iliade di Omero scritta in greco, bensì su un rifacimento latino. • Il Roman d’Eneasè un rifacimento dell’Eneide di Virgilio. • FloireetBlancheflor
Roman d’Eneas L’Eneide infatti inizia in ‘media res’ (Enea racconta la sua storia ricordandola) e Virgilio quindi usa un ordoartificialis Il rifacitore dell’Eneas invece segue un ordonaturalis. L’Eneide è un poema epico letterario perché è stato ideato e composto da un solo autore, Virgilio, con lo scopo di celebrare una sola persona, Augusto. Nell’Eneas ritroviamo il fenomeno di ‘attualizzazione’che è legato al fatto che nel medioevo l’uomo non aveva la cognizione della periodizzazione e vedeva il suo tempo come una continuazione di quello classico, ‘come nani sulle spalle dei giganti’.
come nani sulle spalle dei giganti. Questa frase è stata pronunciata da Bernardo di Chartres filosofo e grammatico francese vissuto nel XII secolo. I ‘moderni’ "sono come nani sulle spalle dei giganti, cosi' che possano vedere piu' cose di loro e piu' lontane, non certo per l'altezza del loro corpo, ma perche' vengono sollevati e portati in alto dalla statura dei giganti". Sulle spalle dei giganti antichi, anche se nani, gli uomini potranno vedere più cose e più lontano: l'Auctoritas si trasforma quindi in un aiuto per la Ratio che vuole andare oltre, vedere più lontano.
GLI ANNI D’ORO (1165-1180) In un quindicennio il romanzo medievale acquista la sua fisionomia e crea il suo apparato ideologico e formale. E’ in questi anni che appaiono le opere più belle e significative come i romanzi di Tristano e Isotta di Béroul e Thomas, le opere di Chrétien de Troyes e Gautier d’Arras.
LA LEGGENDA TRISTANIANA Tristant di Eilhart von Oberg, (1170-1190), tema dell’amore fatale ed irraggiungibile. I cuori dei tre protagonisti vengono stretti da dilemmi senza scampo: • TRISTANO fra: - Il dovere di cavaliere - L’amore per Isotta • ISOTTA fra: - Il dovere coniugale - L’amore per Tristano • MARCO fra: - L’affetto per la moglie e il nipote - Il risentimento per le offese ricevute
Tristan : diBéroul Questa versione è stata definita ‘giullaresca’ . Modifiche alla leggenda; • Non appare traccia della storia dei genitori di Tristano. • Limita a tre anni l’effetto del filtro e allo scadere del triennio i due amanti si rendono conto di non amarsi più come prima. • Nella versione di Béroul compare Artù. • Isotta, ottenuto il perdono dal re, rientra a corte. • L’autore pone l’accento sulla fatalità dell’amore degli amanti e quindi Tristano e Isotta appaiono come le vittime della vicenda e non come i protagonisti. Tristan : di Thomas La sua versione della vicenda è più ‘cortese’ Modifiche: • Attribuisce al filtro una durata eterna e quindi esso diventa il ‘simbolo’ e non la causa di una amore invincibile. • L’autore inoltre descrive bene la situazione sentimentale dei protagonisti, attraverso l’introduzione di monologhi. • Elimina gli avvenimenti cruenti come la condanna degli amanti al rogo o la consegna di Isotta a lebbrosi. • Da più spazio ad argomenti o episodi simbolici come quello della “salleauximages”
Chrétien de Troyes Il più grande autore di romanzi del medioevo francese è Chrétien de Troyes, inventore del romanzo cortese e arturiano. Romanzi: • ErecetEnidec. 1170, è l’unico romanzo che conosciamo nominato per cui deve essere il primo • Cligèsil secondo, c. 1176 • Le chevalier a la charette(Lancelot) • Le chevalier au lion (Yvain) 1177-79/81 • Le conte dugraal(Perceval) dopo maggio 1181 • Guillaume d’Angleterre di attribuzione molto dubbia.
Per quel che concerne la matière, Chrétien riprende la materia arturiana, nuova per il pubblico. Per quel che concerne il sen, Chrétien conferisce un nuovo significato alla matière da lui scelta, privilegiando alcuni motivi come ad esempio quello della costume ovvero la consuetudine. Per quel che concerne la conjointure si riferisce all’intreccio.
L’amore e l’avventura in Chrétien • La situazione amorosa cantata dai trovatori si basa essenzialmente sul ‘desiderio’, quindi è una situazione statica. • Il racconto invece esige una storia affinché la materia narrativa possa evolversi ed arrivare ad una conclusione. • Chrétien si presenta come portavoce della cavalleria cortese e sposa anche l’ideologia dell’amore come forza educatrice e portatrice di armonia nella società ideale. • La cavalleria cortese non poteva porre come forza educatrice del loro ideale sociale un rapporto fondamentalmente peccaminoso. • Gran parte dell’opera di Chrétien gira intorno a questo problema di far conciliare l’amore cortese, come forza educatrice, con il matrimonio. • L’avventura che è un’impresa d’armi va in qualche modo moralizzata difatti la lotta non sarà gratuita ma funzionale a un miglioramento: -Perfezione dell’individuo, del cavaliere a chi capita l’avventura -Ruolo sociale: mantenere ordine e armonia nell’ideale società feudale. Il cavaliere supera le varie prove e cresce come individuo.
Le chevalier à la charrette Del Chevalier de la Charrete comanceCrestïens son livre; matiere et san li done et livre la contesse, et il s’antremet de panser, que gueres n’i met fors sa painne et s’antancïon.
Jean Marx, Il Graal • Il termine latino gradalis impiegato nella cronaca di Hélinand de Froidmont all’inizio del XIII sec. si riferisce a un piatto fondo e ampio, e il termine viene fatto risalire a un antecedente latino cratalis (derivato da crater). • Sembra che l’origine sia celtica = piatto dell’abbondanza
La corrente realista In questi anni compaiono anche i primi romanzi definiti ‘realisti’ perché, pur rifacendosi a temi folklorico-tradizionali, descrivono la società del tempo in chiave realistico-contemporanea. -Roman de la rose o de Guillaume de Doledi Jean Renart. • Roman de la Violette di Gerbert de Montreuil. Sono romanzi “cortesi” e “d’avventura” risalenti alla prima metà del XIII secolo. La particolarità di questi romanzi risiede nella loro struttura compositiva che si articola in un alternarsi di svariati testi lirici, intrecciati con gusto e ingegno al tessuto della narrazione.
IL Romanzo in lingua d’oc • Dall’area occitanica del genere del romanzo, ci sono pervenuti solo una ventina di testi, spesso anonimi, la maggior parte dei quali contenuti in manoscritti unici. • Significativo è comunque il fenomeno per il quale il corpus di opere che ci è pervenuto, seppur scarno, si può dividere in due filoni: uno che introduce nella cultura occitanica delle tradizioni allogene come ad esempio il romanzo arturiano (Jaufre, Blandin de Cornovalha) o il romanzo d’avventura (Guillaume de la Barra) ; l’altro filone, più originale, che s’ispira più direttamente alla lirica e la protrae (Flamenca).