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Cos’è un centro di documentazione?

Il ruolo dei centri di documentazione interculturali L’accompagnamento dei servizi e dei territori. Cos’è un centro di documentazione?. le dimensioni raccolta e conservazione di materiale bibliografico e multimediale attività di ideazione e produzione di materiale perché documentare

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Cos’è un centro di documentazione?

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Presentation Transcript


  1. Il ruolo dei centri di documentazione interculturaliL’accompagnamento dei servizi e dei territori Jesi 25 ottobre 2007

  2. Cos’è un centro di documentazione? • le dimensioni raccolta e conservazione di materiale bibliografico e multimediale attività di ideazione e produzione di materiale • perché documentare conservare la memoria di esperienze comunicare ciò che si considera importante far riflettere sul proprio fare • i servizi da attivare consultazione, prestito, riproduzione, internet… Jesi 25 ottobre 2007

  3. Cos’è un centro interculturale? • Caratteri di base pluralità di azioni; continuità; prevalenza; no profit; luoghi/spazi • capacità da sviluppare/ rafforzare interagire con il territorio; mettersi in rete con altri centri int.; fare documentazione; lavorare con gli immigrati; orientare le forme di intervento a innovazione e sperimentazione Jesi 25 ottobre 2007

  4. … e un centro di documentazione interculturale? • Offre documentazione (e non solo) ai servizi del territorio • Fa interagire trasversalmente le dimensioni della documentazione con altre azioni • Alimenta attività di produzione della documentazione con progettazione • “Semina” conoscenza e buone prassi Jesi 25 ottobre 2007

  5. Dove sono • 74 CI coinvolti, 63 hanno risposto (85%) • 40 CI del Nord, 28 nel Centro, 6 nel Sud • Nell’84% dei casi i CI hanno sede nel capoluogo di provincia Jesi 25 ottobre 2007

  6. La carta d’identità • L’appartenenza istituzionale: una pluralità di situazioni differenti Jesi 25 ottobre 2007

  7. Diversi modelli diversi Vi sono C.I. che prevalentemente: • operano con la scuola e i servizi educativi • svolgono un’attività di tipo culturale • assumono una dimensione di genere • operano su più ambiti e servizi Un continuum… dal modello aggregativo tra nativi e migranti al modello funzionale di «centro servizi e competenze» Jesi 25 ottobre 2007

  8. Diverse reti diverse • Reti regionali (Toscana, Emilia-Romagna, Puglia, Marche) • Reti metropolitane (Firenze e Roma) • Rete nazionale Ogni rete ha proprie specificità, non una uguale all’altra Jesi 25 ottobre 2007

  9. Ruolo e funzioni di un centro interculturale • promozione dell’integrazione socio-culturale dei nuovi cittadini. Dimensione di promozione dei diritti e delle pari opportunità; • sostegno al processo di rinnovamento dei servizi (non solo quelli educativi e scolastici) chiamati a ripensarsi in senso interculturale, a porsi quali servizi per tutti. Direttrice del supporto agli operatori; • promozione di una cultura del dialogo e dell’accoglienza, della conoscenza reciproca e dello scambio. Dimensione propriamente interculturale. Jesi 25 ottobre 2007

  10. Le azioni • Ricchezza e pluralità: i 10 raggruppamenti più diffusi Jesi 25 ottobre 2007

  11. Destinatari e utenti • I fruitori delle azioni, in generale Jesi 25 ottobre 2007

  12. Utenti: operatore dei servizi • Scuola e servizi educativi 73% Formazione, materiali didattici e informativi, consulenza, supporto prima accoglienza… e poi animazione e med. interculturale, sostegno linguistico e alla progettazione, scambio e confronto di esperienze • Altri servizi 16% • Enti locali 6% • Terzo settore 5% Jesi 25 ottobre 2007

  13. Oltre la scuola… • C.I. rivolto (tendenzialmente) a tutti i servizi del territorio, per supportarli e accompagnarli nel processo di trasformazione e rinnovamento in chiave interculturale • Come luogo crocevia dei saperi e delle esperienze tra gli operatori dei vari servizi • Le alleanze che possono scaturire di tipo innovativo rispetto alle attuali esperienze • La documentazione come risorsa per tutti gli operatori Jesi 25 ottobre 2007

  14. Territorialità attiva: le dimensioni dell’intervento • Dimensione conoscitiva (l’immigrazione, gli attori….) • Dimensione della programmazione territoriale (flussi decisionali, politiche… conoscere/interloquire) • Dimensione sistemica (le reti, i tavoli, i protocolli.. un progetto comune) … un territorio che ha una chiara visione di matrice di cittadinanza interculturale Jesi 25 ottobre 2007

  15. Documentazione: la raccolta • L’83% dei centri int. dichiara di avere biblioteca o spazio di doc. multiculturale • Nella stragrande magg. dei casi si tratta di piccola biblioteca (inf. a 3mila unità) • Pochi C.I. con un patrimonio più significativo • Solo 2 C.I. hanno un patrimonio rilevante Jesi 25 ottobre 2007

  16. Tipologia di scaffali servizi di: prestito, consultazione, cons. con esperto…. Jesi 25 ottobre 2007

  17. Come costruire le Sezioni? • Per sezione didattica: vedi “scaffale accoglienza” • Per sezione ragazzi: vedi sistematizz. “scaffale multiculturale” e varie bibliografie • Per sezione multilingue: vedi sistematizz. decalogo in “La città plurale” • Per sezione letteratura: bibliografie su letteratura Sud del mondo e letteratura immigrazione Jesi 25 ottobre 2007

  18. Costruire sezioni:alcune indicazioni metodologiche • Molto materiale: • è su internet • si può avere gratuitamente o attraverso scambio • Le raccolte si arricchiscono anche con: • progetti • convenzioni • eventi Jesi 25 ottobre 2007

  19. Documentazione: come organizzarla • Una scelta che guarda al futuro • Oneri e vantaggi di partecipare a rete bibliotecaria • seguire criteri biblioteconomici che consentano il funzionamento del servizio all’utenza • Ci sono thesaurus specifici per l’intercultura Jesi 25 ottobre 2007

  20. Documentazione: la produzione • Il 54% dei C.I. fa documentazione con continuità Jesi 25 ottobre 2007

  21. Punti di forza/debolezza. Prospettive • Tra i p. di forza: radicamento sul territorio, metodologia di lavoro in rete, professionalità e competenza operatori… • Tra le criticità: sostenibilità economica e discontinuità delle risorse, rapporto con referenti politici e loro frequenti cambiamenti, gli spazi inadeguati… • Tra le prospettive: l’attenzione alle seconde generazioni, i bisogni della scuola superiore, il lavoro nell’extrascuola con gli adolescenti, l’impegno ad ampliare le reti… Jesi 25 ottobre 2007

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