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Psicologia dell’arco della vita psicologia dello sviluppo

Psicologia dell’arco della vita psicologia dello sviluppo. DALLA PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVA ALLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO. Età evolutiva: ad una fase di evoluzione seguono una fase di stabilità (età adulta) e una di involuzione (età senile) metafora dell’arco della vita.

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Psicologia dell’arco della vita psicologia dello sviluppo

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Presentation Transcript


  1. Psicologia dell’arco della vitapsicologia dello sviluppo

  2. DALLA PSICOLOGIA DELL’ETÀ EVOLUTIVAALLA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO • Età evolutiva: ad una fase di evoluzione seguono una fase di stabilità (età adulta) e una di involuzione (età senile) metafora dell’arco della vita. • L’adulto era considerato il riferimento normativo.

  3. CAMBIAMENTO DI PROSPETTIVA L’ età adulta non è un periodo di stabilità; sono possibili nuovi apprendimenti; non si raggiunge uno sviluppo ottimale; L’ età senile: grazie alla plasticità neuronale sono possibili nuove acquisizioni e nuovi apprendimenti; Nell’ età evolutiva (in senso stretto): ruolo attivo del bambino dalla nascita; percorso non lineare.

  4. PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO NELLA PROSPETTIVA DEL CICLO DI VITA O LIFE SPAN • Lo sviluppo riguarda tutta l’esistenza (Baltes e Reese, 1986). • La prospettiva del ciclo di vita mette in primo piano la dimensione tempo: • - non c’è più attenzione solo per il passato, ma anche per il presente e per il futuro; • - lo sviluppo non si identifica con il tempo, ma avviene nel tempo, lungo il quale si snodano le funzioni ed i processi psichici.

  5. Ogni età è caratterizzata da diverse acquisizioni cognitive e affettive e da differenti motivazioni e influenze sociali. • Non si fa più riferimento ad un periodo di accrescimento ed uno di declino

  6. STUDIO DEI SISTEMI COMPLESSI • • La previsione meteorologica e l “effetto farfalla”: • «il battito delle ali di una farfalla in una • foresta tropicale può avere come effetto un ciclone dall’altra parte del pianeta» • Non esiste una causa sola. • Piccole cause possono nel tempo produrre grandi effetti.

  7. LA PSICOLOGIA DELLO SVILUPPO OGGI: • 1. Passaggio dalla psicologia dell’ETA’ • EVOLUTIVA alla psicologia dello SVILUPPO • 2. Passaggio dai modelli DETERMINISTICI o • UNICAUSALI ai modelli PROBABILISTICI E MULTICAUSALI • 3. Passaggio dal concetto di STADIO al concetto di PERCORSI NDIVIDUALIZZATI • DI SVILUPPO

  8. Ogni età è caratterizzata da diverse acquisizioni cognitive e affettive e da differenti motivazioni e influenze sociali. • Non si fa più riferimento ad un periodo di accrescimento ed uno di declino

  9. INFANZIA

  10. L’Epistemologia genetica • Il bambino nasce con un patrimonio genetico che costituisce la base dello sviluppo sia biologico che mentale. • La crescita avviene nell’incontro tra strategie innate e rapporto con la realtà: da questo incontro, sulla base delle esperienze, le strategie iniziali non solo cambiano, ma diventano sempre più complesse. • Secondo Piaget esiste una stretta correlazione tra sviluppo somatico e mentale, sviluppo che si basa su due processi continuamente interagenti tra loro: l’adattamento e l’organizzazione.

  11. L’Epistemologia genetica • Adattamento: ricerca attiva di un equilibrio ottimale tra l’individuo e l’ambiente • L’intelligenza è una forma superiore d’adattamento biologico che si attua attraverso due processi complementari

  12. L’apprendimento • ASSIMILAZIONE: noi incorporiamo o assimiliamo le nuove esperienze agli schemi che già possediamo • ACCOMODAMENTO: noi adattiamo o accomodiamo gli schemi posseduti in relazione ad ogni singola esperienza

  13. Relazione circolare •  Assimilazione  • Accomodamento • L’assimilazione consiste nell’interpretare le nuove esperienze in base agli schemi posseduti e l’accomodamento permette di modificarli in modo flessibile rispetto le novità

  14. Sviluppo dell’intelligenza • L’intelligenza si sviluppa attraverso quattro stadi fondamentali secondo Piaget • Stadio senso-motorio • Stadio pre operatrorio • Stadio operatorio concreto • Stadio operatorio formale

  15. Stadio senso motorio (0-24 mesi) Il bambino sperimenta il mondo tramite i sensi e azioni, primi movimenti volontari Caratteristiche: • Esercizio dei riflessi • Reazioni primarie,secondarie e terziarie (il bambino inizia a differenziare sé stesso dall’ambiente)

  16. Stadio senso motorio (0-24 mesi) • Permanenza dell’oggetto ( l’oggetto esiste anche al di fuori dal suo campo percettivo) • Angoscia di fronte agli estranei • Egocentrismo infantile ( è reale solo ciò che lo riguarda)

  17. Stadio senso motorio (0-24 mesi) • SOTTOSTADIO 1° (0-1 mese): • Motricità attivata dai riflessi. ESERCIZIO DI RIFLESSI (es: suzione, prensione, visione) • EGOCENTRISMO ASSOLUTO: il neonato non differenzia la realtà esterna da sé stesso quadro percettivo

  18. Stadio senso motorio (0-24 mesi) • SOTTOSTADIO 2° (2-4 mesi): • REAZIONI CIRCOLARI PRIMARIE ripetizione di un’azione che il bambino indirizza verso il proprio corpo. Inoltre coordina tra loro alcuni schemi, es:coordinazione prensione-visione

  19. Stadio senso motorio (0-24 mesi) SOTTOSTADIO 3° (4-8 mesi) • REAZIONI CIRCOLARI SECONDARIE Il bambino indirizza le proprie azioni verso il mondo esterno es: produrre effetti sonori o visivi • ESPLORAZIONE E CONOSCENZA DEGLI OGGETTI Manca ancora la distinzione tra mezzo e fine

  20. Stadio senso motorio (0-24 mesi) • SOTTOSTADIO 4° (8-12 mesi): • distinzione MEZZI-FINI (ad es. spostare un oggetto per afferrarne un altro, puntare il dito verso il biberon per farselo dare dalla mamma). • Forte incremento dell’attività esplorativa • PERMANENZA DELL’OGGETTO

  21. Stadio senso motorio (0-24 mesi) • SOTTOSTADIO 5° (12-18 mesi): • SPERIMENTAZIONE ATTIVA ricerca di mezzi nuovi per ottenere gli effetti desiderati, attività di “piccolo scienziato” • REAZIONI CIRCOLARI TERZIARIE Le azioni del bambino sono rivolte all’ambiente, introduce variazioni sistematiche nelle azioni che ripete sugli oggetti; es. manipolare in tutti i modi un cucchiaio.

  22. Stadio senso motorio (0-24 mesi) SOTTOSTADIO 6° (18-24 mesi): • comparsa della FUNZIONE SIMBOLICA o CAPACITA’ RAPPRESENTATIVA capacità di rappresentare mediante simboli (immagin (immagi nomi, pensieri) qualcosa che non è presente e che non si può percepire direttamente

  23. Stadio preoperatorio (2-7 anni) • Il bambino è capace di rappresentare mentalmente le cose con le parole, ma non riesce ad usare la logica • Caratteristiche: • Capacità rappresentativa • Imitazione differita • Pensiero unidirezionale o irreversibile • Egocentrismo, realismo, animismo, artificialismo, finalismo

  24. Stadio preoperatorio (2-7 anni) • Inizia la CAPACITÀ RAPPRESENTATIVA (dilatazione della dimensione spaziale e temporale, l’oggetto percepito in passato può essere riprodotto con le stesse caratteristiche della prima volta)

  25. Stadio preoperatorio (2-7 anni) EGOCENTRISMO INTELLETTUALE: • tendenza ad assolutizzare il proprio punto di vista EGOCENTRISMO • E’ la tendenza ad essere “incentrato sull’io”. Il bambino guarda le cose unicamente dalla sua prospettiva non rendendosi conto che esistono molteplici punti di vista. Questo dato è evidente soprattutto nel linguaggio o comunque nella conversazione ove il bambino non tiene conto dell’interlocutore, come se l’altro conoscesse il suo stesso pensiero.

  26. Stadio preoperatorio (2-7 anni)Fasi • 1° periodo il bambino pur sapendo parlare non arriva alla concettualizzazione • 2° periodo prelogico

  27. Stadio preoperatorio (2-7 anni) • Dall’unidirezionalità del pensiero e dalla concentrazione sulle figure percettive e il non possesso del concetto di conservazione: • Se il bambino vede versare la stessa quantità di acqua da un bicchiere basso e largo ad un altro alto e sottile, egli dà per scontato che la quantità di acqua nel secondo bicchiere è maggiore, poichè ha incentrato momentaneamente l’attenzione sull’altezza raggiunta dal liquido.

  28. Stadio preoperatorio (2-7 anni)Ragionamento primitivo • (trasduttivo) E’ la modalità di pensiero per cui due avvenimenti che avvengono per caso contemporaneamente, non solo sono strettamente collegati, ma uno è causa dell’altro. • Il bambino dunque ritiene il nesso cronologico necessariamente causale. • Questo tipo di ragionamento che è all’origine del pensiero magico, secondo l’Autore, tende a scomparire intorno ai sei anni.

  29. Capacità di classificazione • Il bambino verso la fine dello stadio pre-operatorio (6 anni circa) è in grado di fare raggruppamenti sulla base di somiglianze più o meno complesse. • Manca comunque la capacità da Piaget chiamata “inclusioni di classi” che verrà acquisita verso i 7-8 anni. Capacità che permetterà al fanciullo di capire che alcuni oggetti sono sottoclassi di una classe comune.

  30. Realismo • Piaget definisce “intuizione infantile” il fatto che il bambino “situa nell’universo o negli altri ciò che noi situiamo in noi stessi, e situa in se stesso ciò che noi situiamo in altri”. • E’ sensibile al mondo che lo circonda, ma essendo inconsapevole dei suoi processi mentali, finisce per considerare i suoi pensieri e i suoi sentimenti, obiettivi, come se ognuno di noi provasse le sue stesse emozioni e formulasse i suoi stessi pensieri. Io del bambino e Mondo coincidono.

  31. Animismo • Per il bambino gli oggetti ed i fenomeni sono dotati di un anima • Fino all’età di 6-7 anni, tutti i corpi per il bambino sono “coscienti e vivi, anche quelli immobili. La coscienza è legata ad una attività qualsivoglia, sia che questa attività emani dagli oggetti stessi, sia che questi la subiscono dall’esterno”.

  32. Pensiero magico • Il pensiero pre-operatorio è fondamentalmente un pensiero magico. Piaget definisce “magia” “l’uso che l’individuo crede di poter fare dei rapporti di partecipazione” per poter “modificare la realtà”. • Definisce “partecipazione” “il rapporto...fra due esseri o due fenomeni.....aventi una diretta influenza l’uno sull’altro, pur non esistendo fra loro nè contatto spaziale nè legame causale intellegibile”.

  33. Stadio preoperatorio (2-7 anni) • Finalismo • Tutti gli oggetti ed i fenomeni hanno un fine • Es. La Luna esiste perché deve illuminare la notte

  34. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) • Le azioni mentali diventano più mobili, astratte e coordinate in sistemi d’insieme. I bambini comprendono meglio le trasformazioni e compiono inferenze. • Le OPERAZIONI mentali sono definite come azioni mentali coordinate in sistemi d’insieme reversibili (ad ogni operazione corrisponde una operazione inversa che consente di annullare il risultato) SAPER ANDARE DAL PUNTO DI ARRIVO A QUELLO DI PARTENZA E VICEVERSA, TENENDO PRESENTI MENTALMENTE LE DUE CONDIZIONI

  35. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) • Operazioni logiche • CLASSIFICAZIONE: capacità di classificare gli oggetti, persone e cose in insiemi in base a una o più proprietà comuni, anche in modo gerarchico. • Tutto ciò è possibile se l’oggetto è percepito direttamente dal bambino, in altre parole, egli è in grado di compiere una operazione logica complessa, quando l’oggetto è visibile. • Il fanciullo, non è in grado di ricostruire mentalmente un’immagine quando non è più da lui direttamente percepibile. L’esperimento della E. Markmann.

  36. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) Operazioni logiche • SERIAZIONE: saper ordinare gli oggetti secondo un certo criterio (età, altezza,grandezza) • L’ordinamento in serie comporta l’acquisizione della transitività, ovverosia della operazione per cui se A è maggiore di B e B è maggiore di C, A è maggiore di C.

  37. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) Operazioni spazio temporali • LA CONSERVAZIONE O INVARIANZA: Consiste nel comprendere che gli oggetti possiedono proprietà sostanziali che restano invariate anche se cambia la loro apparenza percettiva • Nello stadio preoperatorio i bambini non riconoscevano la conservazione quando veniva meno la somiglianza percettiva. Nello stadio operatorio concreto le relazioni vengono compensate

  38. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) • Giudizio morale • Sviluppo intellettivo e la formazione del giudizio morale per Piaget sono strettamente legati, anzi il secondo è subordinato al primo • La morale nel bambino sarebbe frutto del condizionamento ambientale

  39. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) Fasi della formazione del giudizio morale • Realismo morale, inizia intorno ai 5 anni, ed è caratterizzata da un assolutismo morale (le regole sono assolute ed immutabili) e da una giustizia immanente (ad una infrazione segue sempre il giusto castigo). • Inoltre, il giudizio morale è da lui considerato indipendente dalle motivazioni: ciò sembra collegabile all’incapacità di guardare oltre i fatti contingenti.

  40. Stadio delle operazioni concrete (7-11anni) • Relazione con l’altro • Verso i 7 anni, comincia a svilupparsi una moralità diversa chiamata autonoma o della reciprocità. • Le regole del gioco non sono più immutabili, purchè tutti siano d’accordo nel cambiarle; la convinzione che la punizione segua sempre un cattivo comportamento si attenua fortemente. • Il bambino comincia a giudicare le azioni in base alle motivazioni, non solo agli effetti. • L’antinomia bene-male, giusto-ingiusto, assume, ora, la caratteristica di quello che sarà il senso morale dell’adulto.

  41. Stadio delle operazioni formali (11 – 12 anni) • Il pensiero lavora con contenuti espressi con qualsiasi linguaggio (parole, simboli matematici, ecc.) senza l’appoggio della percezione, dell’esperienza e delle convinzioni. • Nello stadio delle operazioni concrete i bambini risolvevano problemi concreti di seriazione, ora ragionano su proposizioni verbali

  42. Stadio delle operazioni formali (11 – 12 anni) • Nel momento in cui il pensiero si libera dalla realtà, nasce l’immaginazione. In altre parole nasce la rappresentazione degli oggetti assenti, che equivale alla rappresentazione del reale.

  43. Stadio delle operazioni formali (11 – 12 anni) • Le operazioni formali sono azioni mentali su proposizioni Consentono di ragionare in termini ipotetici deduttivi. • “Dopo gli undici o dodici anni, il pensiero formale diviene appunto possibile, e le operazioni logiche cominciano a venir trasposte dal piano della manipolazione concreta al piano delle idee pure espresse in un qualsiasi linguaggio (il linguaggio delle parole o quello dei simboli matematici ecc.),ma senza l’appoggio della percezione, ell’esperienza, o persino della convinzione .... il pensiero formale è quindi “ipotetico-deduttivo”, cioè in grado di trarre conclusione da pure ipotesi e non soltanto da una osservazione concreta”.

  44. Stadio delle operazioni formali (11 – 12 anni) • Nuovo tipo di egocentrismo: sopravvalutare il proprio pensiero Anche in età adulta non sempre viene utilizzato il pensiero ipotetico-deduttivo

  45. Stadio delle operazioni formali (11 – 12 anni) • Operazioni formali Operazioni di COMBINAZIONE (tutte le combinazioni possibili) Primato del POSSIBILE sul reale (ventaglio di possibilità) Scoperta di leggi fisiche mediante il CONTROLLO e la VARIAZIONE SISTEMATICA delle variabili

  46. ADOLESCENZA

  47. La teoria di Piaget • Piaget dipinge l’adolescente, allo stadio del terzo egocentrismo, che sogna di trasformare il mondo con la sola forza del suo pensiero. Tuttavia, la teoria di Piaget, che rivaluta l’importanza degli aspetti cognitivi dello sviluppo e soprattutto afferma che l’adolescente mentalmente sta alla pari con gli adulti, fornisce premesse importanti per considerare l’adolescente come adulto marginale.

  48. ADOLESCENZA – sviluppo emotivo • l‘Adolescenza è stata inventata dalla società tecnologica per tenere ubbidienti e sottomessi soggetti che sono già giovani adulti, al fine di controllarli e istruirli

  49. non importa se poi si ribellano o diventano depressi, questo viene considerato "normale“ • la crisi dell’adolescenza non esiste nelle società primitive • ci si occupa di adolescenza solo dal XX secolo, prima il concetto è pressoché inesistente, indica solo la pubertà

  50. Nel XIX secolo vari autori si erano occupati della psicologia religiosa dei giovani giustificando la pratica del tentativo di conversione religiosa dei giovani promossa dalle chiese protestanti

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