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LA QUESTIONE MORALE

LA QUESTIONE MORALE. NELLA NOSTRA SOCIETA’ ESISTE UNA GRANDE DIVERSITA’ DI ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DEI VALORI . QUESTO SI DEFINISCE PLURALISMO ETICO . VALORE.

kirby
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LA QUESTIONE MORALE

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Presentation Transcript


  1. LA QUESTIONE MORALE

  2. NELLA NOSTRA SOCIETA’ ESISTE UNA GRANDE DIVERSITA’ DI ATTEGGIAMENTI NEI CONFRONTI DEI VALORI. • QUESTO SI DEFINISCE PLURALISMO ETICO.

  3. VALORE • Dal latino valeo, valgo; indica ciò che ha valore di per sé; in generale, il valore designa ciò per cui qualcosa è buono, bello, utile, desiderabile. In morale, indica qualcosa per cui “vale la pena” vivere e morire. Si tratta allora di valori assoluti: Dio, la libertà, la verità, l’amore.

  4. SITUAZIONE ATTUALE • Sono sempre meno apprezzati i valori tipici delle società tradizionali (l’assiduità al lavoro, il sacrificio, la gratuità, la perseveranza, il senso della patria, il rispetto della tradizione, la fedeltà agli impegni presi,ecc.) • Sono maggiormente cercati altri valori inerenti soprattutto alla sfera individuale (la libertà, la felicità, la tenerezza, la prestanza fisica, l’aspetto estetico, l’efficienza, il successo.) • Primeggia la cultura della soggettività: la rivendicazione dei diritti personali precede e a volte sopprime la fedeltà ai doveri pubblici.

  5. La ricerca del benessere attraverso i beni materiali (consumismo) fa dimenticare la ricerca dei beni immateriali (affettivi, culturali, spirituali). • Si diffonde un atteggiamento relativista: il bene e il male non dipendono da principi assoluti validi per tutti e per sempre ma vengono definiti di volta in volta in base alle circostanze. • L’anonimato nei rapporti sociali ricaccia nel privato le scelte morali dei singoli individui: l’ambiente pubblico rimane indifferente ai motivi profondi che hanno portato ad una scelta

  6. ETICA • Il problema centrale dell’etica è individuare qual è il fine della vita umana e indicare i mezzi per raggiungerlo

  7. NORMA • Dal latino norma, strumento per misurare. Indica una regola di condotta che definisce il comportamento dei membri di un dato gruppo, in armonia coi valori di una data società. Come tale è aiuto per il singolo a integrarsi nel gruppo, ed è strumento per il gruppo di controllo sociale. L’assunzione di una norma avviene attraverso meccanismi sociali fatti di convenzioni, abitudini, costume, moda.

  8. SISTEMA MORALE • E’ un insieme coordinato e gerarchizzato di rappresentazioni mentali, valori, regole, tradizioni, che ogni società pone alla base della vita collettiva per darle un senso, un orientamento e un progetto da attuare. Alla base di ogni sistema morale c’è necessariamente una certa idea del bene e del male.

  9. CONCETTO DI BENE E DI MALE Esiste un’intuizione originaria e incancellabile che fa dire infallibilmente che delle azioni sono buone e cioè fanno il bene del soggetto ed altre cattive, cioè che fanno il suo male, che certi atteggiamenti sono eroici ed altri volgari. L’uomo porta in sé una legge che approva il bene e condanna il male: è la cosiddetta LEGGE NATURALE.

  10. LEGGE NATURALE E’ quella conoscenza innata di ciò che è bene e ciò che è male che ognuno porta con sé dalla nascita (es. è male uccidere una persona, maltrattare un bambino, tradire un amico, ecc.) Non ci dovrebbe essere bisogno delle norme imposte dall’esterno ma purtroppo i limiti della natura umana rendono necessari diversi codici di comportamento come ad es. Codice civile, penale, della strada, ecc.

  11. LA COSCIENZA • E’ la capacità che consente all’uomo di emettere un giudizio pratico circa la moralità dei suoi atti individuali, il cosiddetto: GIUDIZIO MORALE

  12. GIUDIZIO MORALE E’la capacità di discernere se un atto o un atteggiamento è conforme o meno alla norma morale, non solo considerata in sé stessa, ma tenendo conto dei moventi, delle circostanze e degli effetti dell’azione.

  13. Alcuni autori la definiscono come quella “voce interiore” che esorta e incoraggia, inquieta e interroga, rimprovera e accusa, approva e loda. • La coscienza fa sentire la soddisfazione per il bene compiuto, e il rimorso per il male fatto.

  14. La coscienza è sempre qualcosa di profondamente personale. Molto dipende dall’educazione ricevuta e dal rapporto che genitori ed educatori hanno loro stessi con le leggi morali.

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