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La questione dell’ isomorfismo

La questione dell’ isomorfismo. Neo-istituzionalismo. Fine anni ‘70 si afferma un nuovo filone di studi (neoistituzionalismo) che pure indaga il rapporto organizzazioni-ambiente, dunque il ruolo delle istituzioni L’ oggetto di studio è però…

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La questione dell’ isomorfismo

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Presentation Transcript


  1. La questione dell’isomorfismo

  2. Neo-istituzionalismo Fine anni ‘70 si afferma un nuovo filone di studi(neoistituzionalismo) che pure indaga il rapporto organizzazioni-ambiente, dunque il ruolo delle istituzioni L’oggetto di studio è però… Per quale ragione organizzazioni dello stesso tipo (ospedali, scuole, giornali, tv, ecc.) sono tutte così simili tra loro?

  3. Approccio diverso… • Scompare il pessimismo di principio (inevitabile tradimento degli scopi originari) • Visione più articolata del rapporto organizzazioni-ambiente (rete di influenze reciproche, non sempre negative) • Maggiore importanza ai processi cognitivi (alla presenza di mappe mentali)

  4. Questione dell’isomorfismo (stessa forma)

  5. Isomorfismo Descrive ragioni e processi per cui le unità che formano una data popolazione (di organizzazioni) sono spinte ad assomigliarsi sempre di più tra di loro

  6. John Meyer Brian Rowan

  7. Una ricerca sulla scuola statunitense Impossibilità di controllare l’effettiva efficacia di una struttura scolastica (in termini di futuro professionale dei suoi studenti) Procedure sostitutive - presunzione che queste garantiscano l’efficacia

  8. Procedure sostitutive. Insegnanti, allievi, contenuti vengono valutati secondo alcuni parametri Nono possono essere verificati in modo diretto. Essi rispecchiano le convinzioni socialmente prevalenti su cosa sia l’efficacia Sono un mito

  9. Allora ciò che conta è il cerimoniale per onorare il mito... Ossia la conformità alle procedure stabilite Ossia la cerimonia

  10. L’organizzazione è premiata Il suo orientamento è considerato giusto Conformità ai criteri prevalenti

  11. Conclusioni Le organizzazioni tendono a rispettare criteri di razionalità prevalenti nell’ambiente (a cui fanno riferimento) per essere giudicate efficaci (che significa ricevere compensi) Isomorfismo

  12. La ricerca di legittimazione (approvazione) è dunque il meccanismo esplicativo principale per comprendere le strutture delle organizzazioni

  13. Ma non sempre più efficacia!

  14. Miti razionalizzati Regole che non si basano su prove empiriche, ma legittimate dalla convinzione di essere razionalmente efficaci

  15. Sono “miti” di razionalità, nel senso che le rappresentano modi tipici di agire e pensare a cui viene associata razionalità in realtà non presentano necessariamente coerenza con la razionalità Dunque non sono miti razionali, ma «razionalizzati»

  16. Due tipi di organizzazioni • Quelle che recepiscono i criteri di razionalità dall’ambiente esterno • Quelle che hanno propri criteri di razionalità e seguono quelli Possibili contrasti tra i loro criteri e quelli suggeriti dall’ambiente esterno

  17. Paul J. Di Maggio Walter W. Powell

  18. Isomorfismo I processi di isomorfismo non sono uguali e indistinti, ma si diversificano secondo una tipologia basata sulle modalità con cui si sviluppano

  19. Isomorfismo – tre tipi • Coercitivo • Normativo • Mimetico

  20. Isomorfismo – tre tipi 1. coercitivo: deriva più spesso dalla regolazione pubblica, dalle relazioni industriali (che pongono vincoli che obbligano ad assumere modelli simili comportamento)

  21. 2. normativo: legato al diffondersi di idee e standard professionali di comportamento che assumono un’elevata legittimità (ruolo delle università, delle scuole, delle agenzie di consulenza) 3. mimetico: deriva da processi imitativi (soprattutto di fronte all’incertezza)

  22. Isomorfismo dei soggetti L’isomorfismo delle organizzazioni si riproduce nell’isomorfismo dei soggetti (discorsi, azioni, ecc.) Rafforza l’isomorfismo delle organizzazioni (si tratta di isomorfismo normativo)

  23. Campo organizzativo Un insieme di organizzazioni che influiscono su un’area definita della vita Esempio: per le imprese Fornitori, consumatori, agenzie di controllo, amministrazioni nazionali/locali, associazioni di imprese, sindacati, ecc.

  24. Campo organizzativo Necessità di studiare le dinamiche e le trasformazioni nei campi organizzativi Processi di isomorfismo (in una direzione piuttosto che in un’altra) non sono naturali, automatici. Ci sono sempre conflitti, resistenze, ecc.

  25. Le ricerche sui processi di isomorfismo

  26. Alcuni importanti elementi comuni: • Enfasi sul campo organizzativo • Esame di un lungo periodo nel corso del quale si è verificato un mutamento • Riconoscimento che i processi di isomorfismo non sono indolori, ma comportano sempre un conflitto tra i difensori di un vecchio ordine e i fautori di un ordine nuovo

  27. Il processo di isomorfismo non è naturale, pacifico. È interessato l’intero campo organizzativo. Emergono nuovi attori, nuove agenzie che promuovono il cambiamento, nuove attività, nuovi canali di collaborazione e comunicazione

  28. L’evoluzione dei musei d’arte negli Stati Uniti tra il 1920 e il 1940

  29. Racconto di un cambiamento nel campo organizzativo dei musei e di un processo di isomorfismo (normativo) Prevalere di una diversa organizzazione-museo, più aperta, più impegnata nella istruzione artistica

  30. Conflitto sulla funzione dei musei d’arte

  31. Aumento delle sovvenzioni private • Apertura nuovi musei • Aumento del numero di facoltà di belle arti • Aumento del numero di esperti, critici d’arte, artisti laureati • Cambiamento nel personale dei musei

  32. Rete di iniziative volte a sostenere la causa dei riformisti • Carnegie Corporation (finanziamenti a iniziative, associazioni, ecc.) • Fitta rete di organizzazioni dominate dagli staff museali e dagli accademici riformisti. Èlite professionale integrata e omogenea, con un intenso flusso di comunicazioni

  33. Costruzioni di sedi decentrate dei musei, guidata dai nuovi professionisti

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