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Il nuovo Piano Sanitario Integrato della Regione Toscana 2011-2015

Il nuovo Piano Sanitario Integrato della Regione Toscana 2011-2015. Dott.ssa Chiara Gherardeschi, RT Settore Pianificazione e Programmazione Socio-Sanitaria. Viareggio, 8 ottobre 2011. 1. L’obiettivo del Piano: Costruire Salute come da OMS.

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Il nuovo Piano Sanitario Integrato della Regione Toscana 2011-2015

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Presentation Transcript


  1. Il nuovo Piano Sanitario Integrato della Regione Toscana 2011-2015 Dott.ssa Chiara Gherardeschi, RT Settore Pianificazione e Programmazione Socio-Sanitaria Viareggio, 8 ottobre 2011 1

  2. L’obiettivo del Piano: Costruire Salute come da OMS … Stato di completo “ben essere” fisico, psichico e sociale, come diritto alla base di tutti gli altri diritti fondamentali e non semplice assenza di malattia OMS 1949

  3. EPIDEMIA MALATTIE CRONICHE DILATAZIONE DISEGUAGLIANZE NELLA SALUTE RIDUZIONE DELLE RISORSE DISPONIBILI L'espressione tempesta perfetta si riferisce al verificarsi simultaneo di una serie di eventi che, presi singolarmente, sarebbero stati molto meno potenti che nella loro fortuita combinazione.

  4. Prendersi cura Il rischio della perdita di salute e l’emersione del disagio sociale La promozione della salute e dei diritti di cittadinanza: la salute in tutte le politiche

  5. P R S Evitiamo di salire e allarghiamo la base I S 3-5% risalendo la piramide del disagio sociale e di malattia, aumenta il rischio ed aumentano i bisogni di salute 15-20% Risalendo la piramide della malattia, aumenta il rischio ed aumentano i bisogni di salute 70-80% 100%

  6. Costruire ben essere? Attraverso… 15-25% 10-20% 50- 60% Font: The Canadian Federal Role so Far Vol. One march 2001 Determinants of Health and Their Contribution to Premature Death. Adapted from McGinnis et al.10

  7. P R S Fattori di rischio I S Si muore per… 18 marzo 2011

  8. La variabilità sulla popolazione La salute anche in Toscana ha diversi risultati a seconda della condizione sociale

  9. La variabilità sui territori MORTALITA’ PREMATURA decessi verificatisi prima dei 65 anni2006-2008 Femmine Maschi Fonte: Elaborazioni ARS su Registro di mortalità regionale N.B.: prima dei 65 anni molti decessi possono essere evitati sia attraverso interventi sugli stili di vita che attraverso cure tempestive e appropriate. Maggiori criticità nelle Asl della costa

  10. % Ricoveri ripetuti entro 30 giorni 2010

  11. % Ricoveri medici e chirurgici ripetuti entro 30 giorni

  12. I risultati del modello applicato in Regione Toscana

  13. BMJ International classification of non-diseases (ICND) (N= 200)  Social fobia  Chronic fatigue syndrome  Seasonal affective disorders  Unhappiness  Anxiety about penis size  Loneliness  Tennis elbow  Chinese restaurant syndr.  etc., etc. Baldness  Irritable bowel syndrome  Osteoporosis  Menopause  Cellulite  Testosterone deficiency  Ageing  Pregnancy  Erectile dysfunction 14 Source: BMJ 13.04.02

  14. Sds asl dove come PRENDERSI CURA Ospedali RSA lungodegenza riabilitazione ADI RIORGANIZZ SPECIALISTICA SU SOGLIE DI ATTIVITA’ EMERGENZA URGENZA PRONTO SOCCORSO PERCORSI CASA DELLA SALUTE RIORGANIZZAZIONE TERRITORIO (iniziativa) RICONVERSIONE CONT. ASS. TELEASSISTENZA RETE CONSULTORIALE MEDICINA GENERALE/DISTRETTO DISTRETTI, AMB. MMG, CONSULTORI Sds asl EMERSIONE DEL PROBLEMA LA SALUTE IN TUTTE LE POLITICHE CLUSTER PREVENZIONE NUOVO RUOLO SBUROCRATIZZARE STRATIFICARE IL RISCHIO ACCOMPAGNARE OMOGENIZZARE AMBIENTI NON SANITARI Sds comuni asl RIMANERE IN SALUTE

  15. PSSIR 2011-2015 La struttura del piano • PISSR: difendere un patrimonio, accogliere una sfida • IL PERCORSO DI SALUTE 2.1 La promozione della salute e dei diritti di cittadinanza: la salute in tutte le politiche 2.2 Il rischio della perdita di salute e l’emersione del disagio sociale 2.3 Prendersi cura Dal 3. in poi capitoli trasversali

  16. poche parole ma chiare • scelte personali supportate da politiche ambientali, sociali e sanitarie. • garantire la stabilità e piena funzionalità delle SdS in una visione di sistema • rivolto a più attori • destinato a fornire alle persone tutti gli strumenti possibili per fare ogni giorno le scelte giuste per la propria salute.

  17. obiettivi

  18. poche parole ma chiare • Dipartimento di Prevenzione … atteggiamento “proattivo” con funzione di supporto e non solo di vigilanza … e modificare le procedure tendendo alla massima sburocratizzazione. • A questo cambiamento si accompagna una revisione e semplificazione organizzativa della strutture operative e funzionali dei Dipartimenti di Prevenzione a livello Zonale, Aziendale, di Area Vasta e Regionale.

  19. poche parole ma chiare • Scelte innovative quali la definizione di punti di offerta multiprofessionali tesi a semplificare e favorire l’accesso ed orientare i percorsi • La riorganizzazione della rete delle cure primarie, garantendone capillarità, visibilità e capacità di presa in carico, anche attraverso l’innovazione tecnologica, la multidisciplinarità e l’integrazione con la specialistica ospedaliera. • In tal senso risulta coerente l’ulteriore implementazione delle case della salute.

  20. poche parole ma chiare • Lo sviluppo della sanità iniziativa per cronicità, superando il concetto di assistenza per singola patologia, attivandolo anche per le problematiche inerenti salute mentale, dipendenze ed handicap, valorizzando ulteriormente il ruolo di MMG, PLS, infermieri, e le risorse delle continuità assistenziale. • L’utilizzo di tecnologia innovativa a favore di un’assistenza adeguata ai malati all’interno della propria casa, lo sviluppo di alleanze interprofessionali per costruire percorsi continui sia all’interno del territorio che, se necessari, fin dentro l’ospedale.

  21. poche parole ma chiare • La rimodulazione della produzione delle prestazioni sulla base della valutazione della tipologia e dei volumi di attività basandosi sui principi di qualità e sicurezza • L’introduzione di nuove modalità di gestione delle risorse umane specialistiche che consentano il superamento della sola spendibilità all’interno della struttura di appartenenza e la possibilità di essere utilizzate 'funzionalmente' aggregandosi sul percorso del paziente, mobili tra ospedale e territorio • La valorizzazione delle professionalità, assicurando la piena espressione delle competenze attraverso nuove modalità di aggregazione delle risorse umane anche a livello di Area Vasta

  22. Sicurezza e qualità delle prestazioni - Esempi di aree di intervento Interventi chirurgici alla mammella per ospedale Interventi chirurgici al retto per ospedale Soglia di sicurezza Soglia di sicurezza Interventi di cardiochirurgia per ospedale Craniotomie per ospedale Soglia di sicurezza

  23. poche parole ma chiare • Il superamento della gestione separata dell'attività specialistica attualmente definita come territoriale da quella ospedaliera, riconducendo ad una unitarietà di governo il pool di professionisti per offrire le risposte adeguate ai diversi bisogni dei cittadini • La multidisciplinarietà come elemento caratterizzante i modelli organizzativi ospedalieri in modo da assicurare una risposta adeguata alla polipatologia, affermando il principio della integrazione funzionale delle competenze sia nelle attività in regime di ricovero, in particolare nelle degenza di area omogenea, che nelle attività ambulatoriali complesse • La riorganizzazione del Sistema di Emergenza Urgenza, rafforzando il ruolo unitario del Dipartimento di Emergenza/Urgenza e privilegiando modelli organizzativi che perseguano l’integrazione garantendo l’assistenza sanitaria di emergenza-urgenza sia extra che intra-ospedaliera (Punti di Emergenza Territoriali e Pronto Soccorso Ospedalieri)

  24. OSPEDALI PUBBLICI E SALDO ATTIVO EXTRAREGIONALE dati 2008 LIGURIA 20.694.049 EMILIA ROMAGNA - 31.668.511 UMBRIA 8.339.554 LAZIO 24.802.209

  25. OSPEDALI PRIVATI ACCREDITATI

  26. Alcuni strumenti trasversali • Prima di tutto è importante sottolineare l’attenzione all’evoluzione delle professioni sanitarie e alla sperimentazione di nuove interazioni interprofessionali con modelli e contenuti formativi che forniscano al sistema competenze in grado di sviluppare autonomia e responsabilità. Inoltre appare necessario sviluppare l’informatizzazione di tutti i processi ed i percorsi in modo da poter effettuare un costante e dettagliato monitoraggio delle attività. • Altro aspetto di grande rilievo è sicuramente rappresentato dalla diffusione della metodologia del rischio clinico in tutti gli ambiti, in modo da implementare l’attenzione e la ricerca della sicurezza e della valutazione degli eventuali errori in un percorso di miglioramento della qualità. • Da sottolineare l’importanza di perseguire a tutti i livelli l’appropriatezza organizzativa e prescrittiva (es. farmaci, presidi sanitari, trasporti) per raggiungere un utilizzo etico delle risorse.

  27. Il nuovo PSSIR: il coinvolgimento dei professionisti • Un sito per raccogliere gli spunti dei professionisti • Discussioni su “Sole24Ore Sanità – Toscana”

  28. P R S per gli aggiornamenti www.regione.toscana.it/partecipaalpiano per altri contributi pianosanitariosociale@regione.toscana.it I S 18 marzo 2011

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